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Colonia marina SIP ENEL

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La Colonia marina SIP ENEL di Riccione, meglio conosciuta come Colonia ENEL di Riccione e spesso confusa con la Colonia ENEL di Rimini al confine tra Marebello e Rivazzurra è stata progettata dall'architetto Giancarlo De Carlo ed inaugurata nel 1963. Era un'opera architettonica innovativa e "a misura di bambino", ben diversa dalle colonie "di controllo" del periodo fascista. L'edificio si sviluppa su tre livelli, con ampie terrazze e logge che si affacciano sul mare, creando un ambiente luminoso e arioso. La struttura è modulare e flessibile, adattandosi alle diverse esigenze dei bambini. Spazi comuni come la mensa, la biblioteca e il teatro favoriscono la socializzazione e la partecipazione attiva dei bambini. La colonia era immersa in un parco verde con giochi e spazi per attività all'aperto. Inizialmente la colonia era stata voluta dalla società SIP acronimo di Società Idroelettrica Piemonte acquisita poi dalla ENEL che nel 1960 voleva costruire una colonia marina per i figlie dei suoi dipendenti, non potendo più usare la capienza della Colonia SADE di Rivazzurra. Il progetto fu dato all'architetto Giancarlo De Carlo che assiene al suo assistente Armando Barp, inzio il progetto. Nel 1961 alla presentazione del quattro progetto al Comune, iniziarono i lavori di costruzione. La Colonia ENEL è stata abbandonata negli anni novanta del Novecento e versa oggi in stato di degrado. Nonostante il suo valore architettonico e storico, l'edificio non è stato ancora sottoposto a un adeguato restauro. Diverse iniziative, come il censimento del FAI e concorsi di progettazione, hanno acceso i riflettori sulla colonia, auspicandone un futuro recupero. Sono state avanzate diverse proposte per il riutilizzo della Colonia ENEL, tra cui: trasformazione in ostello della gioventù, reazione di un centro di ricerca sull'architettura del Novecento e realizzazione di spazi per attività culturali e sociali. Nel 2021 fu venduta all'asta ad una società privata per farne una struttura ricettiva. L'architettura della colonia è caratterizzata da diversi aspetti innovativi e funzionali. L'edificio è composto da moduli prefabbricati in cemento armato, disposti su tre livelli e collegati da passerelle e scale. Questa struttura modulare permette una grande flessibilità degli spazi, adattandosi alle diverse esigenze dei bambini. Le linee curve e sinuose dell'edificio contrastano con la rigidità geometrica degli edifici circostanti. La fluidità delle forme crea un ambiente dinamico e accogliente, a misura di bambino. Le ampie terrazze e logge, disposte su tutti i lati dell'edificio, garantiscono un'illuminazione naturale e una ventilazione costante degli ambienti.La colonia si inserisce armoniosamente nel contesto naturalistico della pineta di Riccione. L'utilizzo di materiali come il legno e il cemento armato a vista crea un legame con l'ambiente circostante. La colonia era dotata di tutti i servizi necessari per il benessere dei bambini, tra cui: cucina e mensa, dormitori, sale per attività ludiche e ricreative, biblioteca, teatro, infermeria, piscina. L'architettura della Colonia ENEL era concepita per il benessere e la crescita dei bambini. L'edificio era infatti progettato per: favorire la socializzazione e la partecipazione attiva dei bambini, promuovere l'autonomia e la responsabilità, garantire la sicurezza e il comfort. La Colonia ENEL è un esempio di architettura brutalista, caratterizzata dall'uso del cemento armato a vista e da forme semplici e geometriche. Questo stile architettonico, nato negli anni '50, era espressione di una nuova era di progresso e di fiducia nella tecnologia. La Colonia ENEL di Riccione è un'opera di grande valore storico e architettonico. La sua originalità e il suo stato di abbandono la rendono un luogo suggestivo e affascinante, che merita di essere recuperato e valorizzato. Giancarlo De Carlo in una intervista parlando della costruzione della Colonia SIP ENEL di Riccione la definì: Fabio Mangone e Gemma Belli, Giancarlo De Carlo nel centenario, LetteraVentidue Edizioni, 22 dicembre 2021, ISBN 9-788-86242666-4. Claudio Menichelli, Edoardo Currà, Laura Severi, Marina Docci e Martina Russo (a cura di), Stati Generali del Patrimonio Industriale. 2022, 1ª ed., 2022, ISBN 978-88-297-1666-1. Ilenia Maria Romano, Pressione turistica sul Centro Storico di Firenze - sito UNESCO, Firenze, Firenze University Press, 2018, p. 58, ISBN 9788864537849, SBN IT\ICCU\SBT\0016159]. Antonello Alici, Italia Nostra 440/2008 - Come salvare il Centro Italia, n. 440/2008, 2008, p. 31, ISBN 9-788-84926609-2. Giancarlo De Carlo e Franco Bunčuga, Conversazioni con Giancarlo De Carlo, Elèuthera, 2000, ISBN 8-885-06046-3. Colonia marina SIP ENEL, su PatER - Catalogo del Patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna. Colonia ENEL, su I luoghi del cuore, FAI - Fondo per l'Ambiente Italiano. URL consultato il 15 aprile 2024. Colonia ENEL (Riccione), su Catalogo generale dei Beni Culturali, Ministero della Cultura. URL consultato il 15 aprile 2024. Colonia Marina Enel, su domusweb.it.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Colonia marina SIP ENEL (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori).

Colonia marina SIP ENEL
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Grand Hotel Riccione

Il Grand Hotel Riccione è una struttura alberghiera, costruita nel 1929 sul lungomare di Riccione a Riccione. Negli anni trenta fu frequentato da importanti personalità, tra cui Benito Mussolini che lo utilizzò anche per incontri con capi di Stato esteri, come quello nell'agosto 1933 col cancelliere austriaco Engelbert Dollfuss. Negli anni del dopoguerra l'hotel ha ospitato importanti personalità e congressi, tra cui il primo Congresso Nazionale della Stampa che vide la presenza del presidente della Repubblica Italiana Luigi Einaudi. Alla fine degli anni ottanta in uno degli edifici del parco fu realizzata una discoteca. Il Grand Hotel Riccione fu voluto dal Commendatore Luigi Gaetano Ceschina, noto imprenditore milanese, che commissionò la progettazione dell'edificio all'architetto Rutilio Ceccolini di Pesaro. L'edificio, alla cui realizzazione collaborò anche l'ingegner Galeazzo Pullè, fu costruito a tempo di record in soli cento giorni: per poter promuovere l'opera, il Commendator Ceschina fece realizzare un'immagine da pubblicare sul Giornale di Bologna del giugno 1929, in cui l'albergo non ancora costruito era rappresentato tramite fotomontaggio e disegno. L'edificio era costruito con linee sobrie ed eleganti, con richiami allo stile Coppedè, una variante del liberty caratterizzata da sfere, cornicioni, piramidi tronche e decorazioni ispirate all'epoca classica romana. Come analoghi edifici monumentali di altre città europee, imitava nell'architettura e nella ricchezza degli arredi e dei servizi, le dimore delle grandi dinastie. Il Grand Hotel è stato costruito sull'area dove sorgeva l'Ospizio Amati-Martinelli. La costruzione dell'ospizio risaliva al 1877, ed era stato il primo ospizio di Riccione: originariamente era adibito alla cura dei bambini affetti da scrofolosi. L'area della costruzione comprendeva anche la villa Martinelli Solieri, della quale è rimasta l'abitazione del custode, ancora visibile nel parco del Grand Hotel. La nuova costruzione era contornata da un grande giardino, con tre campi da tennis e una vasta terrazza: comprendeva 155 stanze riccamente arredate, che gli guadagnarono la definizione di il più grandioso e moderno albergo della riviera romagnola ed attirarono la ricca clientela dell'élite fascista. Pochi giorni dopo l'inaugurazione, il giorno di ferragosto del 1929, venne allestito un Gran Ballo della Stampa cui parteciparono personalità della politica, dell'arte e della letteratura; in questo modo la proprietà intendeva attirare una clientela prestigiosa che fino a quel momento aveva preferito trascorrere la villeggiatura in ville private. Molte le prestigiose famiglie Italiane rimaste clienti per anni; tra gli amici dei Ceschina ad esempio i Nuccorini da Bologna. Già nei primi anni trenta si rese necessario ampliare la struttura: dapprima fu aggiunta una dépendance detta la Torre del Grand Hotel e nel 1935 l'albergo venne quasi raddoppiato con l'aggiunta dell'ala est orientata verso il mare. La torre del Grand Hotel, chiamata in origine Torre del novecento venne eretta nel 1934. La struttura originariamente venne realizzata per la V Triennale di Milano del 1933 dagli architetti Franco Albini, Giancarlo Palanti, Giuseppe Pagano e Renato Camus: l'idea dei progettisti era rivoluzionaria per l'epoca, prevedendo l'uso di strutture in acciaio coperte di pannelli in cemento imbullonati con una tecnica che precorreva quella del prefabbricato moderno. Alla fine dell'esposizione la struttura fu smontata e portata da Milano a Riccione, per essere rimontata nel parco del Grand Hotel, con un disegno completamente diverso progettato da Camus. Marco D'Orazio, Contributi alla storia della costruzione metallica. Progetti e realizzazioni degli anni '30 per l'edilizia abitativa, Firenze, Alinea Editrice s.r.l., 2008. A. Speziali, Una Stagione del Liberty a Riccione, Maggioli, Santarcangelo di Romagna, 2010 Il Grand Hôtel Riccione, in l'Architettura Italiana, I, 1930, n. 11, pp 128–131, + tavole 41-44, sul sito del ministero dei Beni Culturali è possibile per gli utenti registrati visualizzare la versione digitalizzata: Periodici Italiani digitalizzati Biasa, su periodici.librari.beniculturali.it. URL consultato il 15 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2017). Sito ufficiale, su grandhotelriccione.it.

Misano Adriatico
Misano Adriatico

Misano Adriatico (Misên in romagnolo) è un comune italiano di 14 133 abitanti della provincia di Rimini in Emilia-Romagna. Il comune si sviluppa su una superficie di 22,4 km² tra la linea di costa Adriatica a nord-est, il corso del fiume Conca a sud-est che lo separa da Cattolica e San Giovanni in Marignano, il territorio di San Clemente e Coriano a sud-ovest ed il territorio di Riccione a nord-ovest. Da quest'ultimo comune è separato da corsi d'acqua quali il fosso Raibano, la Fossa ed il rio Alberello (i cui affluenti sono il rio Gorguccia ed il rio del Fossetto) che nasce nella frazione di Scacciano. Il territorio comprende nell'entroterra un'oasi naturalistica sul fiume Conca. Le altitudini sul livello del mare variano da un minimo di 1 m ad un massimo di 167 m nei pressi di monte Annibolina per un'altitudine media di 49 m. Il centro abitato antico, Misano Monte, a 97 m, comprende la chiesa dedicata al patrono San Biagio; si colloca su una collina intagliata a nord dal rio Pancione ed a sud dal rio del Pozzetto, che confluiscono sulla sinistra nel rio dell'Agina. Classificazione climatica: zona E, 2137 GR/G La presenza umana nel territorio di Misano risale al Neolitico. Appartengono a quest'epoca i manufatti ritrovati nel sottosuolo durante gli scavi per la costruzione dell'Autodromo di Santa Monica. I reperti sono conservati nel Museo della Città di Riccione. Quando i romani occuparono la zona, collegarono con una strada la città di Rimini con i territori già conquistati . Vi sono tracce di insediamenti nelle zone dell'Agina, Santa Monica e Belvedere. La prima notizia scritta su un insediamento medievale nel territorio riguarda la costruzione nel 997 della Pieve di San Biagio o Sant'Erasmo, una delle più antiche della zona e tuttora esistente. La giurisdizione della pieve confinava con quelle di San Giorgio in Conca, Saludecio, San Savino, San Lorenzo in Strada e si estendeva soprattutto sulla zona compresa fra le ultime colline alla sinistra del Conca e la foce del fiume. Attorno alla pieve nacque il nucleo abitativo che divenne Misano Monte. Dal 1295 e 1528 il borgo fu sotto il dominio dei Malatesta che vi edificarono un castello di cui restano oggi solo l'arco d'accesso e parte della torre (che venne poi riprodotta nello stemma). Successivamente, a seguito della decadenza della dinastia Malatestiana, entrò a far parte dello Stato Pontificio fino all'unità d'Italia. Nel 1511 viene riconosciuto come Comune autonomo; il territorio fu ricavato dal comune di San Clemente. Nel 2011 si sono celebrati i 500 anni dalla fondazione. Dopo il 1511 il Comune di Misano perdette più volte l'autonomia amministrativa per motivi finanziari. In quelle circostanze Misano venne annessa a uno dei comuni limitrofi, fino a quando non riconquistò l'autonomia nel 1827 distaccandosi da San Giovanni in Marignano. Rischiò di perderla nuovamente nel 1935 a vantaggio di Cattolica, che richiedeva l'annessione del territorio misanese (soprattutto dell'arenile) per il proprio sviluppo turistico. La richiesta fu respinta anche per intervento di Benito Mussolini, e fu emanato nel 1938 un provvedimento col quale venne modificato il nome da Misano in Villa Vittoria (la cui origine risaliva al 1862) per assumere, poi, l'attuale di Misano Adriatico. Dopo il secondo conflitto mondiale venne avviata la ricostruzione, con lo sviluppo turistico che portò nel 1949 al trasferimento della sede comunale da Misano Monte all'odierna zona rivierasca. Nella toponomastica una particolarità è la denominazione di diversi sobborghi con nomi di stati latinoamericani. Questo ha fatto seguito al ritorno in patria di cittadini misanesi che erano emigrati in cerca di fortuna nell'Ottocento. Essi costituirono piccole comunità sul territorio, caratterizzando quartieri che oggi sono centri residenziali importanti come Misano Brasile (lungo la costa al confine con Riccione), Villaggio Argentina (nell'entroterra al confine con Riccione). Altri due piccoli centri sono il Canadà (lungo il Fiume Conca, tra le frazioni di Le Casacce e Belvedere), l'Uruguay ed il Paraguay (nelle vicinanze della frazione di Portoverde). Da allora Misano vide una notevole crescita di popolazione. Oggi è annoverata fra le località balneari di rilievo della riviera romagnola. Le più importanti strutture, costruite nel dopoguerra, sono: il porto turistico di Portoverde (1963), il circuito motociclistico Misano World Circuit (ex-Circuito Internazionale Santamonica, costruito nel 1972), lo stadio comunale Santamonica (1993) e i rinnovati arredi urbani della centrale via Repubblica (2000) e del lungomare (2004) realizzati con la consulenza dell'architetto Paolo Portoghesi. L'elemento dominante di questo arredo urbano è il mare, ripreso in varie figurazioni anche con mosaici e fontane. Nel 2011 sono stati inaugurati un nuovo tratto dell'arredo urbano del lungomare nella zona nord fino al confine con il comune di Riccione e il Parco del Sole nella frazione di Misano Brasile. La torre e la stretta di mano simboleggiano la concordia scesa tra le varie frazioni che hanno deciso di unirsi sotto un'unica torre, appunto quella del comune. Chiesa dei Santi Biagio ed Erasmo: è la chiesa parrocchiale di Misano Monte, dedicata al patrono San Biagio; Chiesolina dell'Agina. Oratorio agostiniano situato sul poggio dell'omonimo rio. Edificato presumibilmente su una costruzione romana, ha subito molte modificazioni nel tempo. Dopo il terremoto del 1786, venne ricostruita grazie ai Cavalieri di Malta. Di mattoni a vista, la facciata è impreziosita da un elegante e semplice campanile a vela. Per secoli ha ospitato il Crocifisso dell’Agina, opera d'arte della scuola riminese della prima metà del Trecento che ora si può ammirare sull'altare maggiore della chiesa di Misano Adriatico. Abitanti censiti Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 1.165 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano: Albania 463 3,81% Romania 149 1,23% La Biblioteca Comunale svolge un particolare ruolo nella promozione della cultura. Da diversi anni organizza regolarmente cicli di conferenze filosofiche ospitando grandi figure della cultura italiana. Ogni incontro vede la presenza di un pubblico di centinaia di persone, provenienti da tutta la Romagna e dalle Marche. Voci nell'arena, spettacoli teatrali, la prima settimana di luglio Festival internazionale di interpretazione pianistica, la prima settimana di agosto. Sul lungomare, oltre ai tratti esistenti, si stanno realizzando ulteriori tratti di pista ciclabile per dare continuità al progetto della Ciclovia Adriatica (il ramo n. 6 della rete nazionale BicItalia), che una volta completata metterà in collegamento tutte le località della costa adriatica italiana, per una lunghezza superiore ai 1000 km, favorendo la mobilità sostenibile locale e il cicloturismo durante tutte le stagioni dell'anno. Lista dei sindaci dal Dopoguerra: Misano Adriatico è Bandiera blu FEE per le spiagge dal 1987. Dal 2000 è anche Bandiera Blu per gli approdi turistici di Portoverde. Nella frazione di Santa Monica si trova l'autodromo Misano World Circuit Marco Simoncelli (fino al 2006 denominato Circuito Internazionale Santamonica). Dopo la scomparsa del pilota corianese Marco Simoncelli, avvenuta il 23 ottobre 2011 durante il Gran Premio motociclistico della Malesia, tifosi ed appassionati hanno portato avanti l'idea di intitolare il circuito di Misano alla memoria del pilota. Il 2 novembre 2011 l'amministrazione del Misano World Circuit ha accolto la proposta. I maggiori eventi che si disputano su questo circuito sono il Gran Premio motociclistico di San Marino e della Riviera di Rimini del Motomondiale ed il Gran premio di San Marino del Campionato Mondiale di Superbike. Sul territorio comunale si svolge la seconda semitappa (una cronosquadre) della Settimana Internazionale di Coppi e Bartali. Nel 2005 e 2006 si è corso anche il Gran Premio Città di Misano-Silver Cross e le due edizioni sono state rispettivamente vinte da Guilermo Rubén Bongiorno e Daniele Bennati. Il 19 maggio 2011 c'è stato il passaggio della dodicesima tappa Giro d'Italia con l'attraversamento del comune da parte della carovana rosa dalla Strada statale 16 Adriatica alla litoranea. Dal 2022 il Misano World Circuit Marco Simoncelli ospita il Gran Premio Misano 100, gara riservata ai corridori Elite e Under 23. Ha sede nel comune la società di calcio S.S. Misano fondata nel 2021, nata dalla fusione tra le associazioni sportive F.C.D. Misano e A.S.D. Vis Argentina. Tutte le squadre hanno disputato campionati dilettantistici regionali. Le partite interne vengono disputate allo Stadio Comunale Santamonica, che ha una capacità di circa 8000 posti. A Misano si celebra il Festival della Pallamano, dove squadre italiane giocano oltre che nel campetto normale anche a beach handball e street handball. Storia di Misano Adriatico dal 1500 ai giorni nostri, Autori vari, Rimini, Bruno Ghigi editore, 1989 Racconti e testimonianze del Novecento vissuto da noi, ovvero Misano com'era una volta, Michela Taddei Saltini, Rimini, Raffaelli editore, 2004 Misano Adriatico 1900/1970 - Per non dimenticare com'eravamo, Flavio Marchetti e Claudio Baschetti, Silver Books edizioni, 2008 Portoverde 50: 1963-2013, Giancarlo Mantellato, Litografia LA.SER, Coriano, 2013 Fiume Conca Riviera romagnola Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Misano Adriatico Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Misano Adriatico Sito ufficiale, su comune.misano-adriatico.rn.it.

Misano World Circuit Marco Simoncelli
Misano World Circuit Marco Simoncelli

Il Misano World Circuit Marco Simoncelli (già Circuito Internazionale Santamonica fino al 2006 e solamente Misano World Circuit dal 2006 al 2012) è un circuito motociclistico situato nel comune italiano di Misano Adriatico, in provincia di Rimini, precisamente nella frazione di Santa Monica e vicino al bacino del Conca. È intitolato alla memoria di Marco Simoncelli, pilota motociclistico italiano deceduto nel 2011. A partire dalla stagione motoristica 1991 Misano ospita su questo tracciato la tradizionale gara del campionato mondiale Superbike, dal 2007 il Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini del motomondiale e dal 2024 ospita l'E-Prix di Misano della Formula E; nel 2020 e nel 2021 ha eccezionalmente ospitato anche il Gran Premio motociclistico dell'Emilia Romagna e della Riviera di Rimini, valevole anch'esso per il motomondiale. L'idea di costruire un circuito in questo lembo di pianura romagnola così legata al mutor, prende il via nei primi anni sessanta. Disegnato e realizzato sotto l'egida di Enzo Ferrari da un tecnico quale l'ingegner Cavazzuti, i lavori iniziarono nel 1970; il 4 agosto 1972 venne collaudato, per aprirsi ufficialmente alle gare due giorni dopo: i giornali dell'epoca diedero un ottimo giudizio su quest'impianto. I nomi assegnati alle curve: bruta pela in dialetto, la curva del Tramonto, della Quercia, del Carro, entrarono con familiarità nei discorsi degli appassionati. A partire dal 1980 e fino al 1993 ha ospitato alcuni Gran Premi motociclistici validi dapprima come Gran Premio motociclistico delle Nazioni, dal 1985 al 1987 come Gran Premio motociclistico di San Marino ed infine come Gran Premio motociclistico d'Italia, alternandosi nel primo e terzo caso con i circuiti di Monza, Imola e del Mugello. L'ultima edizione nel 1993 culminò con il terribile incidente accaduto al pilota statunitense Wayne Rainey all'uscita dal curvone Misano, che pose fine alla carriera agonistica del 3 volte campione del mondo della classe 500. Il circuito ospitò anche la prima e la quinta puntata dell'edizione 1988 di Giochi senza frontiere. Dopo l'improvvisa e tragica scomparsa di Marco Simoncelli, rimasto vittima di un incidente mortale il 23 ottobre 2011 durante il Gran Premio motociclistico della Malesia, tifosi ed appassionati hanno portato avanti l'idea di intitolare la pista di Misano alla memoria del pilota italiano (il quale era nativo di Cattolica e viveva a Coriano, località a pochi chilometri di distanza dalla pista). Il 2 novembre 2011 il consiglio di amministrazione di Santamonica S.p.A., proprietaria del tracciato, ha deciso di accogliere la richiesta e di associare il nome del circuito romagnolo a quello di Simoncelli. Il cambio di denominazione è stato ufficializzato il 9 giugno 2012, in occasione del Gran Premio di Superbike di San Marino. Dall'anno della sua inaugurazione fino ai nostri giorni il circuito subì numerosi interventi. Inizialmente il circuito aveva una lunghezza di 3.488 m e dotato di piccoli box all'aperto. Il primo grande stralcio di lavori di modifica vi fu nel 1993 quando si diede avvio all'allungamento del tracciato portandolo da 3.488 m a 4.060 m: il circuito diventa così utilizzabile in due versioni corta e lunga. Nello stesso anno si diede anche avvio alla costruzione della nuova palazzina box dotata di più moderne tecnologie e comfort adeguati ai tempi. Tra il 1996 ed il 1997 viene completato il secondo stralcio di realizzazione dei nuovi box, ampliata per circa il doppio rispetto a quella del 1993. Nel 1998 ci fu l'estensione a circa 40.000 m2 della zona paddock. Nel 2001 sono state realizzate delle nuove tribune all'altezza della curva del carro per un totale di 5.000 persone (in occasione del Gran Premio del 2007 sono state ribattezzata tribuna A e B). Nel 2005 si sono conclusi i lavori di realizzazione di un nuovo accesso al circuito, che cambia denominazione da Via del Carro, 33 a Via Daijirō Katō, 10 in memoria del giovane pilota giapponese scomparso tragicamente durante una gara del motomondiale, e che amava soggiornare nella frazione turistica di Portoverde dello stesso comune di Misano Adriatico. In occasione del ritorno del mondiale di motociclismo nel circuito Santamonica sono state effettuate importanti e radicali modifiche. Prima su tutte l'inversione del senso di marcia che è passato da antiorario ad orario con 8 curve a destra e 5 a sinistra, l'allungamento del circuito a 4.180 m (nella zona dove era già stato precedentemente allungato nel 1993), l'allargamento della pista a 14 metri, l'eliminazione della variante nella zona in prossimità della curva del circuito corto bruta pela, la costruzione di due nuovi lotti di tribune (denominate tribune C e D) che hanno portato la capacità del circuito a circa 52.000 persone, oltre ad altre numerose modifiche in fatto di sicurezza, nonché l'intera copertura wireless su tutto il circuito avvenuta nel 2007. I più famosi piloti della zona – quali i romagnoli Loris Capirossi, Marco Melandri, Marco Simoncelli e Mattia Pasini, il marchigiano Valentino Rossi e il sammarinese Alex De Angelis – si sono ritrovati il 4 dicembre 2006 per un sopralluogo sui lavori al circuito ed hanno espresso tutti entusiasmo nel nuovo tracciato, ma soprattutto dal fatto di avere una gara casalinga molto sentita. Il 18 gennaio 2008 alla Fiera di Padova, nel corso del 14° Bike Expo, il Misano World Circuit ha presentato il bilancio dell'attività svolta nel 2007, che si è chiuso con oltre 600.000 presenze. Nell'ambito del piano di riqualificazione del circuito, è stata prevista la realizzazione di una nuova corsia di uscita dai box, delle modifiche all'altezza della curva variante del parco, ovvero: l'allungamento di 46 metri della curva stessa, la sostituzione di 3 nuove tribune alle precedenti 4 piccole tribune e di un nuovo centro di terapia fisica per motociclisti. Il 31 gennaio 2008 il Misano World Circuit ha ricevuto a Barcellona il Premio Internazionale Cisco Networkers Innovation Award 2008 come miglior mobilità e progetto wireless. Il 28 marzo 2008 il sette volte campione di Formula 1 Michael Schumacher ha girato in sella ad una KTM Super Duke nell'ambito di test validi per il Trofeo KTM valevole per la prima prova della Moto Temporada Romagnola 2008 del 30 aprile 2008. Nella nuova versione, il 5 settembre 2010 un gravissimo incidente è costato la vita al pilota giapponese della Moto2 Shōya Tomizawa. Nel 2015, il tracciato romagnolo riceve un nuovo asfalto attraverso la direzione dell'italiana Dromo. I lavori però non si fermano all'asfalto, ma vengono ottimizzate tutte le pendenze e, per la prima volta nel Motomondiale, la FIM accetta di ottimizzare le vie di fuga, riducendo e riprofilando le parti asfaltate ritenute non necessarie. Il progetto viene realizzato in soli 14 giorni. Nel 2020 è stato nuovamente asfaltato apportando modifiche ai cordoli di curva 6 e curva 16, passando da cordoli doppi a cordoli singoli omologati per le competizioni mondiali. Nel circuito sono ambientate l'ultima parte del film Da zero a dieci di Luciano Ligabue e un episodio della serie televisiva I Cesaroni. Nel 1974 l'impresario David Zard aveva predisposto l'organizzazione di un festival rock che si sarebbe dovuto tenere all'autodromo, e che era generalmente considerato la risposta italiana a Woodstock. Il festival venne ampiamente pubblicizzato sui media, ma venne annullato all'ultimo momento per motivi di ordine publico, causando scontri e incidenti e, di riflesso, l'aumento di popolarità del festival Umbria Jazz. Gran Premio motociclistico di San Marino e della Riviera di Rimini Misano Adriatico Santa Monica (Misano Adriatico) Marco Simoncelli Wikiquote contiene citazioni sul Misano World Circuit Marco Simoncelli Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul Misano World Circuit Marco Simoncelli Sito ufficiale, su misanocircuit.com. Scheda del circuito, su oldsbk.perugiatiming.com, Perugia Timing (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2015).

Villa Mussolini
Villa Mussolini

Villa Mussolini, in precedenza Villa Margherita, è una villa di Riccione, nota per essere stata la residenza estiva di Benito Mussolini, della moglie Rachele Guidi e dei cinque figli dal 1934 al 1943. Villa Margherita venne costruita nel 1893, adiacente alla spiaggia, da Ferdinando Mancini, di Riccione, che l'aveva poi venduta l'anno successivo ad Eugenia Beccadelli in Grimaldi. Quindi ne fu proprietario il Conte Angeletti di Bologna che a sua volta la vendette alla signora Galli Bernabei. Nel 1932 fu presa in affitto dalla famiglia Mussolini e nel 1934 Rachele la acquistò dalla Bernabei. Nell'agosto del 1934 ospitò la vedova del Cancelliere austriaco Engelbert Dollfuss, Alvina, assieme ai figli Eva e Rudy. A pochi metri da villa Margherita sorgeva una villa in mattoni rossi della famiglia di un ebreo originario di Corfù, Nissim Matatia, che gestiva avviati negozi di pellicceria a Faenza e Forlì. A partire dalle campagne antisemite del 1938 la famiglia Matatia subì da parte delle autorità fasciste continue persecuzioni affinché lasciasse quella casa, poiché consideravano indecente la presenza di ebrei vicino alla dimora del loro capo. Infine Nissim fu espulso dal paese e costretto a vendere la villa per una cifra irrisoria. In seguito l'intera famiglia verrà deportata ad Auschwitz e quasi per intero sterminata. Nel 1940 venne costruita la palazzina per le famiglie dei figli Bruno e Vittorio per un totale di 27 camere su tre piani e per l'ampliamento vennero annesse proprietà vicine ed eliminata una porzione di strada. Il 15 giugno 1941 il dittatore partì per Riccione e il 22 giugno venne informato da Galeazzo Ciano dell'inizio dell'Operazione Barbarossa. Il 25 luglio 1943, giorno della caduta del fascismo, si trovavano nella villa per le vacanze estive Romano, Anna Maria con Ola, la prima moglie di Vittorio e Gina, vedova di Bruno. Nel 1945 la villa divenne proprietà del Demanio Patrimoniale e nel 1946 e nel 1948 venne ristabilito l'assetto urbanistico originario eliminando il patio e la palazzina che era stata aggiunta, e ripristinando la strada che era stata eliminata. Di proprietà dello Stato, dal 1966 al 1983 divenne sede di un ristorante. Nel 1979 la giunta comunista del sindaco Terzo Pierani pensò di demolire la villa e di farne un parco, la sua realizzazione aveva un costo previsto di 199 milioni di lire di cui 92 dati al proprietario come risarcimento; tuttavia il progetto non venne realizzato. Nel 1997 l'edificio venne acquistato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini e dato in comodato d'uso al comune, di cui era allora sindaco Massimo Masini. Vennero quindi destinati dal successivo il sindaco Daniele Imola (DS) 750.000 euro (a cui si aggiunsero 250.000 dalla provincia di Rimini) per il restauro dell'edificio nonostante alcuni dissensi interni ai DS, l'opposizione netta di Rifondazione Comunista e le proteste di numerosi cittadini sia a Riccione che dal resto d'Italia. L'amministrazione comunale, con decisione che suscitò controversie, mutò il nome di Villa Margherita in "Villa Mussolini", trasformandola in sede di mostre ed eventi. Dopo i restauri, la villa venne riaperta nel luglio 2005.. Anna Maria Nives Concolino e Marina Giannini, Villa Mussolini: Una finestra su Riccione, Guaraldi, 2008, ISBN 9788880496557. Andrea Speziali, Una stagione del Liberty a Riccione, Maggioli editore, 2010, ISBN 9788838756498. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Villa Mussolini Villa Mussolini sul sito turistico del comune di Riccione Villa Mussolini Archiviato il 25 agosto 2016 in Internet Archive. sul sito della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini Villa Mussolini sul sito delle ville storiche di Riccione

Viale Maria Boorman Ceccarini
Viale Maria Boorman Ceccarini

Viale Maria Boorman Ceccarini, noto semplicemente come Viale Maria Ceccarini o Viale Ceccarini, è una strada urbana alberata del comune di Riccione, in provincia di Rimini. Il viale storico costituisce il cuore della vita mondana e turistica della cittadina romagnola. Alla fine del XIX secolo, con l'espansione urbanistica di Riccione verso sud, vennero realizzati diversi villini lungo quello che all'epoca era conosciuto con il nome dialettale di Viola (sentiero angusto stretto e polveroso). In seguito, vennero inaugurati anche negozi, ristoranti ed alberghi, primo fra tutti l'Hotel Amati, aperto nel 1901. Nel 1912 il viale venne intitolato alla memoria della benefattrice italo-americana Maria Boorman Wheeler (1840-1903), moglie del medico Giovanni Ceccarini. Nel 1926 venne inaugurato il Teatro Dante, posto all'incrocio con l'omonimo viale, che divenne un kursaal e uno dei maggiori luoghi-simbolo del divertimento riccionese, fino alla sua demolizione del 1950. Il 27 giugno 1927 venne completata la tranvia Rimini-Riccione, che aveva capolinea in viale Ceccarini. Negli anni successivi vennero aperte molte attività commerciali e turistiche, oltre a locali per il divertimento. Nel 1939, nel tratto di strada a monte della ferrovia, venne inaugurato il Teatro degli Ottomila, dedicato agli spettacoli lirici. Negli anni 1950, durante l'epoca della dolce vita, la strada divenne famosa quale viale alla moda. Alla fine degli anni 1970, la porzione di strada dalla stazione al mare venne pedonalizzata. Nel 2012, in occasione del centenario dell'intitolazione del viale, è stata inaugurata, nei pressi del civico 107, una statua di bronzo dedicata a Maria Boorman Ceccarini e creata dallo scultore cesenate Leonardo Lucchi su commissione dell'associazione Famija Arciunesa. Nel 1974 il cantante Dino Sarti pubblicò la canzone Viale Ceccarini, Riccione, che divenne uno dei suoi più grandi successi. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Viale Maria Boorman Ceccarini

Palazzo dei Congressi (Riccione)

Il Palariccione - Palazzo dei Congressi si trova a Riccione, in provincia di Rimini, in viale Virgilio. I lavori per la sua edificazione, avviati nel 1999, si sono conclusi con l'inaugurazione il 24 maggio 2008. Autori della struttura sono gli architetti Alessandro Anselmi, Carlo e Piero Gandolfi e lo Studio Passarelli. Consiste in una struttura dal design moderno interamente realizzata in acciaio e vetro. Le pareti perimetrali sono trattate con materiali acusticamente assorbenti. Dispone di due piani interrati adibiti a parcheggi e di un'area commerciale ad uso non congressuale a piano terra. Nel primo piano vi è l'ampio ingresso con i servizi d'accoglienza, bar, reception, internet point, guardaroba, area relax e desk informativi. Il livello successivo, il secondo, ospita sei sale cinematografiche digitali. Cinque sale congressuali sono invece distribuite tra il terzo e il quarto livello, con una capacità complessiva di 2.500 persone. I nomi delle sale sono quelli delle donne più rappresentative della famiglia Malatesta. La più grande tra le aule è la sala Concordia, con una capacità di 1.400 posti a sedere e una superficie di 1.800 m². Caratteristico di questa sala è il sistema di poltrone a scomparsa brevettato da Poltrona Frau, che le fa scomparire nel pavimento mediante un meccanismo motorizzato in meno di cinque minuti, ottenendo quindi un grande ambiente multifunzionale. Tutte le sale sono divisibili in altrettante più piccole, capaci di accogliere fino a 40 persone per sala. Il quinto livello, chiamato Riccione City Eye, consiste in uno spazio panoramico circondato da pareti di vetro, utilizzato per colazioni di lavoro, cene e happening. La struttura congressuale di alto livello si inserisce con grande sinergia nel contesto turistico-economico della città, i cui punti di forza sono da sempre la professionalità e rinomata qualità della sua offerta, ampiamente apprezzata sia a livello nazionale che internazionale in quanto sinonimo di efficienza, organizzazione e ospitalità. La gestione del Palariccione è a cura della New Palariccione Srl, società mista pubblico-privata, la cui mission è sviluppare l’attività congressuale attraverso l’offerta di quello che possiamo chiamare il sistema Riccione, mettendo tutto quello che può offrire questo territorio a disposizione dei congressisti e del loro evento. Riccione Alessandro Anselmi Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Palazzo dei Congressi Sito ufficiale

Santa Monica (Misano Adriatico)
Santa Monica (Misano Adriatico)

Santa Monica è una frazione del comune di Misano Adriatico (RN). Prevalentemente si tratta di una zona residenziale costruita a ville di medie e grandi dimensioni ed è famosa principalmente per il circuito Misano World Circuit Marco Simoncelli. Nell'uso comune viene spesso scritto nella forma "Santamonica" come in alcune cartellonistiche stradali nonché nella denominazione dello stadio comunale ed in quella precedente del circuito. Il nome risale alla seconda guerra mondiale, quando l'esercito americano creò in questa zona una base militare aerea per i rifornimenti e la ribattezzarono in questo modo. Si snoda lungo la principale via che lo attraversa, via del Carro. Lungo la stessa via si trovano ubicati anche l'autodromo internazionale Misano World Circuit Marco Simoncelli che dal 2007 è tornato ad ospitare prove del campionato del mondo di motociclismo con il Gran Premio motociclistico di San Marino e della Riviera di Rimini. Sempre lungo via del Carro a pochi metri dal circuito, si trova lo Stadio Comunale Santamonica (ultimato nel 1994) che ospita le gare casalinghe del Vis Misano ed è facilmente riconoscibile per la sua accattivante e futuristica copertura: una tensostruttura che ricorda la forma di un drago e che è visibile dal rettilineo di partenza del vicino circuito, ma anche da zone del circondario più lontane. A fianco del centro abitato, si trova anche il bacino del Conca, un lago artificiale costruito nel 1978 lungo il fiume Conca e che creò successivamente non pochi problemi di erosione all'arenile a causa della sua locazione a meno di km 1 dalla foce dello stesso fiume. La diga che, prima della costruzione di quella di Ridracoli serviva per l'approvvigionamento idrico, ora viene utilizzata prevalentemente per usi agricoli. Oggi attorno ad essa ed anche lungo tutto il corso del fiume Conca si trova il Parco fluviale del Conca. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Santa Monica

Riccione
Riccione

Riccione (Arciôn o Arzòn in romagnolo) è un comune italiano di 34 418 abitanti della provincia di Rimini in Emilia-Romagna. Nota località balneare della Riviera romagnola, dal 1990 può fregiarsi del titolo onorifico di città. È il secondo comune più abitato della provincia dopo il capoluogo Rimini. Fino al 1922 ha fatto parte del comune di Rimini. Il territorio si estende lungo la fascia costiera romagnola ed è situato in una zona di transizione tra gli ultimi settori meridionali della Pianura Padana e le prime colline dell'entroterra romagnolo. Al suo interno scorrono e sfociano due torrenti, il Rio Melo e il Marano. Il clima è simile a quello della Pianura Padana (temperato subcontinentale) con influenze marine e collinari. Viene classificato come Cfa in accordo con Köppen e Geiger; la temperatura media annua è di 15,1 °C mentre la piovosità ammonta a circa 812 mm. Classificazione climatica Italiana: zona E, 2148 GR/G. Il toponimo “Riccione” (anticamente "Arcione" e "Arriccione") per alcuni storici deriverebbe dalle parole greche arkeion (in riferimento all'asteracea Arctium lappa, una pianta spinosa tipica delle dune sabbiose dell'Adriatico) o arktos (orso), anche se la prima sembra più probabile. I più antichi ritrovamenti archeologici nel territorio sono esposti nel museo cittadino e risalgono presumibilmente al II secolo a.C. Importante è la posizione della città lungo la via Flaminia, una strada di collegamento che a Rimini si raccorda con le direttrici verso il porto di Classe e verso la pedemontana per Piacenza e Milano, che i romani a più riprese avevano trasformato in Via Emilia. Durante la Repubblica romana, il primo aggregato abitativo aveva il nome di Vicus Popilius e si trovava nel quartiere San Lorenzo, il cui sito archeologico, localizzato ed aperto sotto la farmacia comunale, è oggi visitabile. A poca distanza dal sito, lungo la via Emilia, è presente sul rio Melo un ponte romano. I resti di una villa romana sono stati individuati sulla collina dell'attuate Castello degli Agolanti. Risulta attualmente difficile ricostruire dai resti archeologici il periodo delle invasioni barbariche. Tra i principali ritrovamenti del periodo troviamo una salita posta sulla Flaminia, che pare costringesse a richiedere aiuto per mezzo di forze animali, da aggiungere ai carri particolarmente carichi di merci. Nei pressi si sono ritrovati i resti di un primitivo "impianto di salita". Nel 1260 si insedia a Riccione la famiglia fiorentina degli Agolanti, legati ai signori di Rimini, i Malatesta, dei quali rimangono tuttora i resti del castello omonimo sulle colline della città. Si passa poi dall'epoca dei vicariati (i Malatesta non erano i veri signori della città, ma vicari del Papa) a quella del definitivo controllo del territorio da parte dello Stato della Chiesa. Nel '600 vengono costruite alcune torri di guardia lungo la spiaggia a difesa del territorio dalle scorrerie dei pirati. Si conserva tutt'oggi nel comune il testo con le regole da seguire in caso di avvistamento di estranei provenienti dal mare (naufraghi da mettere in quarantena o sbarchi ostili). Nell'Ottocento si pensò di utilizzare la spiaggia. Si segnalano addirittura proposte di utilizzo di parte dell'arenile (come alcuni specchi d'acqua della tenuta Salvoni, nel 1884) come campi per risaie. Progetto poi avversato con successo da chi invece intendeva utilizzare il litorale a scopo turistico. Le origini del turismo a Riccione risalgono alla fine dell'Ottocento, quando cominciano a sorgere in città diverse residenze utilizzate da persone facoltose che giungevano sul posto per mezzo della linea ferroviaria Bologna - Ancona, pienamente operativa attorno all'ultimo ventennio del secolo. Nel 1880 il Conte Giacinto Soleri Martinelli, dopo aver acquistato una fascia di terreno che andava dal fosso Martinelli all'attuale viale Ceccarini, diede il via alle prime lottizzazioni destinate a edifici per la villeggiatura, pensando a un progetto di città giardino simile a quello già attuato a Marina di Rimini. Già nel 1892 era presente la Biblioteca Circolante della Società Operaia di Mutuo Soccorso a Riccione che poi diventò l'attuale Biblioteca nel 2013 intitolata al professore Osvaldo Berni. Un'impronta decisiva allo sviluppo della città si deve ai coniugi Ceccarini e in particolar modo alla moglie Maria Boorman, di origine statunitense, a cui venne dedicata una lapide negli anni novanta sul lungospiaggia. Boorman, vedova del marito medico, diede un notevole contributo economico per la costruzione dell'ospedale cittadino, oggi intitolato al marito Giovanni Ceccarini, e per tante altre importanti iniziative sociali. In suo onore è stata eretta anche una statua, installata il 9 ottobre 2012 in viale Ceccarini. L'opera è stata realizzata per iniziativa della rivista locale Famija Arciunesa dallo scultore cesenate Leonardo Lucchi. Mentre era in corso la prima guerra mondiale, Riccione e il territorio di Rimini subirono un forte sciame sismico, terminato con il terribile schianto del 16 agosto 1916 che devastò la cittadina. Nell'immediato primo dopoguerra cominciò per Riccione una notevole ripresa, favorita anche dal divenire nel 1922 comune autonomo, distaccandosi da Rimini. Il primo sindaco, eletto il 4 novembre 1923, fu Silvio Lombardini (1866–1935), pubblicista ed editore, originario di Santarcangelo di Romagna. Negli anni trenta vengono realizzati i primi allacciamenti alla rete di luce, acqua e gas. Nasce l'Azienda di Soggiorno e la filovia, sono costruiti i ponti sul Rio Melo e sul Marano e viene implementata la viabilità. La cittadina conta ora un afflusso medio annuale di 30.000 turisti e più di 80 strutture alberghiere. Le ville ricche di verde che avevano fatto definire questa località la Perla Verde dell'Adriatico, cominciano già a cedere il posto alle nuove strutture alberghiere. La crescente importanza turistica che cominciò a interessare tutta la Riviera romagnola spinse anche le alte cariche dello stato dell'epoca a scegliere Riccione come luogo di villeggiatura. Nel 1934 Benito Mussolini acquistò un grande immobile nella zona sud (ricavato dall'unione di due proprietà, con la chiusura di una strada pubblica), che utilizzò per le vacanze sul mare diventando la sua residenza estiva per dieci anni. Particolarmente sfarzosi erano i suoi soggiorni, con l'arrivo in idrovolante e per la presenza fissa di una nave da guerra al largo della costa. La nave Aurora, lunga 75 metri, di proprietà di Mussolini, era un bottino di guerra pagato dall'Austria. Una parte dell'edificio di proprietà del dittatore, chiamato Villa Mussolini, verrà lasciato in totale abbandono per anni nel dopoguerra e successivamente restaurato; oggi è di proprietà del comune ed è aperta a mostre ed eventi pubblici. Il fronte della seconda guerra mondiale passò provocando molti danni e vittime, con numerosi sfollati che si rifugiarono nella Repubblica di San Marino per sfuggire ai bombardamenti. La ricostruzione coincise con il decisivo decollo del settore terziario, che avvenne nel secondo dopoguerra quando Riccione, congiuntamente al suo turismo di massa, diventa una passerella mondana, meta vacanziera di personaggi dello spettacolo, della cultura e dello sport. Lo stemma di Riccione è stato concesso con regio decreto del 2 aprile 1925. Lo stemma civico risale al 1923 quando una commissione composta da illustri cittadini, sulla base di memorie storiche e documentali, propose all'amministrazione comunale la figura di san Martino a cavallo armato — santo patrono e titolare di una chiesa nel cuore del borgo storico di Riccione Paese — affiancato dall'immagine della terra, del cielo e di un mare con cinque barche a vela. Il gonfalone è costituito da un drappo di verde. La bandiera è un drappo troncato di azzurro e di verde; è attestato l'uso anche di un'altra bandiera dal modello differente, a strisce verdi e bianche, sormontate dalla dicitura "Città di Riccione" di verde in campo bianco. Talvolta su quest'ultima è presente lo stemma cittadino, stilizzato e di verde, recato al di sopra della dicitura. Di seguito un elenco dei principali monumenti e luoghi d’interesse: Abitanti censiti Secondo i dati ISTAT al 1º gennaio 2019 la popolazione straniera residente è di 3.619 persone e rappresentano il 10,3% della popolazione residente. Le nazionalità maggiormente rappresentate sul totale della popolazione residente sono: Premio Riccione per il Teatro, biennale, ultima settimana di giugno. Premio giornalistico televisivo Ilaria Alpi, la prima settimana di giugno (sostituto nel 2015 dai Dig Awards, nuovo premio dedicato al giornalismo video d'inchiesta). Notte Rosa, che prevede concerti gratuiti, feste sulle spiagge e per la città tutta addobbata a festa con nastri e luce rosa. Fiera internazionale del francobollo, la prima settimana di settembre. Salone numismatico nazionale, la prima settimana di settembre. Riccione TTV - Teatro Televisione Video, biennale, ultima settimana di maggio. Riccione è, insieme a Rimini, una delle città balneari italiane più conosciute e tra i principali punti di riferimento della Riviera romagnola. Il turismo della città rientra tra quelli definibili come di massa ed è costituito soprattutto da giovani attratti dalla quantità e varietà di locali e discoteche presenti sul lungomare e sulle colline adiacenti. Questi hanno contribuito nel tempo a rendere la città tra le capitali del divertimento in Italia e in Europa dagli anni sessanta in poi (nel 1965 il regista Dino Risi scelse la città per girare il film L'ombrellone). Il turismo internazionale ha evidenziato una continua crescita dagli anni 2000 di turisti stranieri di provenienza russa, che si aggiungono agli "storici" clienti tedeschi. Sono presenti parchi di divertimento, tra i quali: Oltremare e Aquafan, tra i più grandi d'Europa e il Palazzo dei Congressi, inaugurato nel 2008 che ospita numerosi eventi fieristici. È conosciuta con l'appellativo turistico la Perla Verde dell'Adriatico. Il comune è collegato a livello regionale e nazionale tramite l'autostrada A14 Adriatica (casello di Riccione, situato tra Rimini sud e Cattolica), la via Flaminia e la SS16. Riccione è attraversata dalla ferrovia Bologna-Ancona ed è servita dall'omonima stazione. La stazione è stata ristrutturata nel 2018 e adeguata per l'alta velocità con la riduzione a due binari. Il comune è servito anche da diverse linee di autobus interurbani del bacino di trasporto pubblico locale della provincia di Rimini e dalla filovia Rimini-Riccione, che nel 1939 aveva sostituito la preesistente tranvia extraurbana. Il 23 novembre 2019 è stato inaugurato il nuovo filobus chiamato "Metromare" (in precedenza T.R.C.), in servizio tra la stazione di Rimini e la stazione di Riccione. Prevede 15 fermate intermedie e percorre un tracciato apposito sopraelevato adiacente alla linea ferroviaria (eccetto per il tratto finale su sede promiscua presso la stazione di Riccione). Si hanno notizie riguardo al primo porto di Riccione dagli inizi del 1897, quando Maria Ceccarini fece costruire un piccolo approdo alla foce del Rio Melo. Venne poi realizzata una più ampia struttura in cemento da parte del Comune di Rimini nei primi del '900, in seguito ampliata nel 1933. Oggi il portocanale conta 500 posti barca e due fari antinebbia a lungo raggio, anche se risultano problemi di insabbiamento tanto che nel 2020 e nel 2021 sono stati eseguiti diversi interventi di pulizia del fondale. Dal secondo dopoguerra ad oggi, il comune di Riccione è stato sempre governato da amministrazioni di sinistra e centro-sinistra, ad eccezione del periodo dal 9 giugno 2014 al 13 giugno 2022, nel quale vi sono state due giunte di centro-destra. Calcio Ha sede nel comune la società di calcio Associazione Sportiva Dilettantistica Riccione Calcio 1926, fondata nel 1921, rifondata nel 2010 e nel 2014 cambiando diverse denominazioni. Attualmente (2023) milita in prima categoria. In Serie D 2023-2024 milita la United Riccione, che precedentemente si chimava Fya e ha vinto il campionato di Eccellenza Emilia-Romagna 2021-2022. Pallanuoto La pallanuoto a Riccione ha una discreta tradizione. In anni passati la società è stata in grado di lottare per la Serie B. Squash Riccione è diventata la nuova sede del Centro Tecnico Federale Gioco Squash (F.I.G.S.). Il Centro Tecnico Federale di squash della città è una delle strutture più importanti dedicate a questo sport in Italia. Nel 2007 ha ospitato i Campionati Europei a squadre e molte altre manifestazioni dal richiamo internazionale. Padel A Riccione si sono tenuti dal 2017 i campionati italiani di Padel. Karate Il Centro Karate Riccione, attivo da diversi anni, ha ottenuto varie medaglie (anche d'oro) negli anni. Baseball Baseball Riccione nasce nel 1972. Attualmente ha una squadra iscritta al campionato italiano di baseball di serie A2. Ciclismo Il 30 maggio 1989 la 10ª tappa del Giro d'Italia 1989 di ciclismo, una cronometro individuale, si è conclusa a Riccione con la vittoria del polacco Lech Piasecki. Stadio Lo Stadio cittadino è l'Italo Nicoletti, con una capienza di 7 000 posti, inaugurato nel 1962. Nell'impianto cittadino si è tenuto nel 2007 il XVII World Masters Athletics Championships con la partecipazione di 8 946 atleti da 97 nazioni. Piscina Dal 2004 è presente la piscina olimpionica Stadio del nuoto. L'impianto ha una capienza di mille spettatori e si compone di una vasca olimpionica 50 x 25 m con pontone mobili e una vasca corta da 25 x 10 m con fondo di varie altezze (da 1,20 m a 3,60 m). Nel suo impianto nel 2012 si sono tenuti i FINA World Masters Championships. In occasione dei Campionati italiani primaverili di nuoto 2009, Federica Pellegrini ha stabilito record mondiale dei 200 metri stile libero (record resistito fino ai Campionati mondiali di nuoto 2009 di luglio, dove lo ha migliorato ulteriormente). Vela Il 14 gennaio 1933 fu fondato, per ciò che concerne lo sport della vela, il Club Nautico Riccione, uno dei primi club d'Italia, sin da subito affiliato alla Reale Federazione Italiana Vela (odierna FIV). Ad oggi sono presenti a Riccione, assieme allo storico Club Nautico, altre tre società sportive per la pratica di questo sport di mare. Nel 2021 sì è tenuto il Campionato Italiano della categoria di Catamarani Classe A. Emilia-Romagna Provincia di Rimini Riviera Romagnola Chiesa di San Martino Villa Mussolini Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Riccione Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Riccione Sito ufficiale, su comune.riccione.rn.it. Riccióne, su sapere.it, De Agostini. Sito ufficiale del turismo, su riccione.it. Le ville di Riccione, su italialiberty.it. URL consultato il 25 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2021).