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Villa La Favorita (Roma)

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Villa La Favorita, conosciuta anche con il nome di Villa Certosa, è una villa di Roma nel quartiere Tuscolano, lungo via Casilina, a 200 metri circa dall'acquedotto Felice. La villa, in posizione sopraelevata rispetto alla via consolare, fu costruita nel XVIII secolo sopra un'antica villa cinquecentesca appartenuta a Giovanni Pietrosanta (chiamata La Favorita); divenuta in seguito convento dei monaci dell'Ordine dei Certosini, che avevano ampi possedimenti nella zona, assunse il nome di Villa Certosa, nome che ha assunto, e che tuttora conserva tra gli abitanti del quartiere, anche l'attigua zona. Era annesso alla villa (il Casino nobile) un ampio terreno coltivato a vigna, denominata la Favorita, che si estendeva sulla via Casilina per circa mezzo chilometro, confinando con il Mandrione. Il terreno fu in seguito in parte sbancato per farvi passare il tracciato della ferrovia Roma-Napoli e in parte edificato. Alla fine del 1800 la villa e la vigna passarono alla famiglia Ojetti e successivamente alla famiglia Plowden; oggi è un convento delle suore di Madre Teresa di Calcutta. Nella vigna il Fabretti testimonia la presenza di una sostruzione (struttura muraria continua, fondamenta) relativa all'acquedotto Alessandrino. Successivamente, nei pressi della villa, fu costruito il comprensorio di case popolari dell'Istituto Autonomo Case Popolari denominato Casilino I. Torpignattara Ville di Roma

Estratto dall'articolo di Wikipedia Villa La Favorita (Roma) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori).

Villa La Favorita (Roma)
Via Casilina, Roma Municipio Roma V

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 41.882514 ° E 12.534118 °
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Indirizzo

Casilina/Alessi

Via Casilina
00176 Roma, Municipio Roma V
Lazio, Italia
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Luoghi vicini

Chiesa di San Luca Evangelista (Roma)
Chiesa di San Luca Evangelista (Roma)

La chiesa di San Luca evangelista è una chiesa di Roma, nel quartiere Prenestino-Labicano, in largo San Luca Evangelista (via Roberto Malatesta). È stata costruita tra il 1955 ed il 1958 su progetto degli architetti Lucio e Vincenzo Passarelli, ed inaugurata solennemente da monsignor Luigi Traglia il 20 giugno 1957. La chiesa è sede parrocchiale, eretta il 2 gennaio 1956 con il decreto del cardinale vicario Clemente Micara Neminem sane latet. È anche sede del titolo cardinalizio di “San Luca a Via Prenestina”, istituito da papa Paolo VI il 29 aprile 1969. La chiesa è stata visitata da Giovanni Paolo II il 4 novembre 1979. A partire dal 1996 ha subito dei grandi lavori di ristrutturazione che ne hanno alterato molto l'aspetto. Infatti, originariamente il corpo del sacro edificio non era suddiviso, come appare oggi, da un solaio orizzontale per ricavare un salone inferiore, alterando completamente i rapporti spaziali. La facciata è suddivisa in tre parti: la parte centrale è a mattoni rossi, in cui spicca un protiro moderno, con un altorilievo realizzato in argilla smaltata e cemento, opera di Angelo Biancini, ove sono rappresentati episodi e figure bibliche e storiche tra le quali, sulla destra, san Luca; e due parti laterali, speculari tra loro, composte da una grande vetrata a tutta altezza. La chiesa è affiancata da un'alta struttura campanaria. Il basso portale d'ingresso introduce in un atrio da cui si accede direttamente alla cripta, e, tramite una rampa di scale, alla chiesa sovrastante. Cripta e chiesa hanno il piano leggermente in discesa verso i rispettivi altari. L'interno della chiesa è a pianta rettangolare, a tre navate, suddivise da pilastri in cemento, collocati molto vicino alle pareti, così da ridurre ai minimi termini le due navatelle laterali e dare ampio spazio alla navata centrale. I pilastri sorreggono le travi di cemento del soffitto, le cui strutture ondulate creano un plastico effetto di movimento e di chiaroscuri. Il presbiterio e la parete di fondo sono interamente ricoperti di mosaici. Nella parete di fondo, sono raffigurati, in alto lo Spirito Santo e Dio Padre; al centro una grande croce da cui emerge un Cristo bronzeo; e ai suoi lati le figure di Maria e di Giovanni. Alle spalle della sede, vi è un mosaico con un Cristo pantocratore benedicente, affiancato da rappresentazioni di architetture e di paesaggi di stile leonardesco. Ai lati di questi, sono posti, alla destra una icona raffigurante la Vergine col bambino; alla sinistra il tabernacolo, nella cui porta, anch'essa in mosaico, sono raffigurati i simboli dei pani e dei pesci. A destra dell'altare maggiore è posto il fonte battesimale, composto da una vasca circolare percorsa da un mosaico con motivi acquatici; alla sinistra, è l'ambone con la raffigurazione, in mosaico, dei simboli dei quattro evangelisti. Alle spalle del fonte battesimale e dell'ambone, in due mosaici distinti sono raffigurati gli apostoli. Alle pareti laterali, sono appesi quadri con figure di santi; nella navata di destra è posta una grande statua lignea di san Luca, mentre in quella di sinistra statue devozionali. Sui pilastri delle navate si possono notare i pannelli della Via Crucis in ceramica smaltata, e nella navata di destra un trittico, anch'esso in ceramica, raffigurante l’Annunciazione; entrambe le opere sono di Angelo Biancini. C. Rendina, Le Chiese di Roma, Milano, Newton & Compton Editori, 2000, p. 181. G. Carpaneto, Quartiere VII. Prenestino-Labicano inː AAVV, I quartieri di Roma, Roma, Newton & Compton Editori, 2006. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di San Luca Evangelista Parrocchia diocesana – S. Luca Evangelista, su diocesidiroma.it. gio-gio, Chiesa di San Luca Evangelista., su ArchiDiAP, 20 febbraio 2017. Chiesa di San Luca in via Gattamelata, su studiopassarelli.it.

Chiesa del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo
Chiesa del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo

La chiesa del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo è un luogo di culto cattolico di Roma, situato nel quartiere Tuscolano, in via Narni. La parrocchia del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo venne istituita il 13 novembre 1972 con decreto Pastorali munere del pro vicario Ugo Poletti, ed affidata ai Missionari del Preziosissimo Sangue; il primitivo luogo di culto consisteva in una cappella di modeste dimensioni risalente al 1964. I lavori di costruzione dell'attuale chiesa, edificata su progetto di Ernesto Vichi e Aldo Aloysi, ebbero inizio nel 1989 e terminarono due anni dopo; essa fu aperta al pubblico nel mese di marzo 1991 e solennemente consacrata il 23 novembre 1991 da monsignor Remigio Ragonesi, vicegerente della diocesi di Roma. Il giorno successivo la consacrazione, la parrocchia ricevette la visita di papa Giovanni Paolo II. La chiesa è caratterizzata da una struttura con elementi portanti in calcestruzzo armato a vista e pareti intonacate di chiaro. La facciata, nella quale si aprono i due portali d'ingresso, presenta una pensilina sorretta da due pilastri, sulla quale sono riportati la titolazione della chiesa e l'anno di consacrazione. L'interno è costituito da un'unica, ampia aula a pianta quadrata, con soffitto anch'esso in cemento armato con una semplice decorazione a cassettoni, nel quale si aprono verso l'esterno diversi lacunari quadrangolari. Il presbiterio, rialzato di alcuni gradini rispetto al resto della chiesa e in asse con l'ingresso, è costituito da arredi in marmo bianco ed è dominato da un grande crocifisso ligneo. Claudio Rendina, Le Chiese di Roma, Roma, Newton & Compton Editori, 2000, ISBN 978-88-541-1833-1. Stefano Mavilio, Guida all'architettura sacra - Roma 1945-2005, Milano, Electa, 2006, ISBN 88-370-4141-1. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo