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QT8

Architetture di Piero BottoniComplessi di edilizia popolare di MilanoPagine che utilizzano collegamenti magici ISBNPagine con mappeQuartieri di Milano
Storia dell'urbanistica
Qt8 Milano
Qt8 Milano

Il QT8, acronimo di Quartiere Triennale 8, è un quartiere di Milano, appartenente al municipio 8. Il quartiere, progettato da Piero Bottoni, venne concepito nell'ambito dell'ottava edizione della Triennale di Milano, svoltasi nel 1947. La città era nel vivo della ricostruzione all'indomani della guerra, e fu proprio Piero Bottoni in particolare, commissario straordinario della Triennale di Milano, che nel 1945 promosse la realizzazione di questo "Quartiere sperimentale" e al suo interno del Monte Stella, un'altura artificiale costituita con le macerie di tutti gli edifici distrutti a seguito dei bombardamenti subiti dalla città. La realizzazione del quartiere richiese diversi anni. Tra il 1946 e il 1947 si realizzarono le prime case, per ospitare molti fra gli sfollati, seguendo undici modelli diversi, progettati da architetti che avevano vinto un concorso nazionale. Nel 1948 si realizzarono per la prima volta in Italia case prefabbricate a quattro piani. Anche la chiesa del quartiere (dedicata a Santa Maria Nascente), a pianta circolare, venne realizzata sulla base di un progetto vincitore di un concorso. Molta attenzione venne prestata agli spazi verdi, sia con la realizzazione dei primi campi gioco per ragazzi, sia con aree verdi condominiali, sia infine con la creazione di un vasto parco di circa 375.000 m², in grado di soddisfare non solo le esigenze degli abitanti del quartiere ma anche, in generale, di tutta la città, di cui costituisce un importante "polmone" verde. Grazie alla particolare tensione ispiratrice del progetto, e alle particolari circostanze che hanno reso possibile la sua realizzazione, il quartiere è tuttora un ottimo esempio di vivibilità urbana. Nel 2015 è stato classificato dal Comune di Milano come una delle aree della città soggette a fenomeni di dismissione ed abbandono e candidato per una riqualificazione urbanistica. Nel quartiere sorge il "Giardino dei Giusti", vicino al Monte Stella, interessato da una proposta di vincolo paesaggistico. Linea M1: stazione di QT8 Il QT8 è lambito a est dalla circonvallazione esterna, servita dalle linee filoviarie 90 e 91, e a nord-est da viale De Gasperi, tratto di penetrazione urbana dell'autostrada A8 Milano-Laghi. Il quartiere è servito dall'omonima stazione della linea M1 della metropolitana. Varie linee di autobus e di filobus, gestite da ATM, collegano il QT8 ai quartieri limitrofi, al centro di Milano e a tutti i quartieri che sorgono lungo la circonvallazione. Al quartiere la band di rock progressivo italiano PFM ha dedicato la canzone Quartiere Otto (QT8), inserita nel concept album Come ti va in riva alla città. È originario del QT8 il rapper Ernia, il quale ne parla spesso nelle sue canzoni (chiamandolo "QT" e "King QT"). Piero Bottoni, QT8 : quartiere sperimentale della triennale di Milano, in "Edilizia Moderna", n.46 (1951) (testo online) Archiviato il 22 luglio 2011 in Internet Archive.. Graziella Tonon, QT8: Urbanistica e architettura per una nuova civiltà dell'abitare, in Graziella Leyla Ciagà e Graziella Tonon (a cura di), Le case nella Triennale. Dal parco al QT8 (catalogo della mostra alla Triennale di Milano, 19 maggio-24 luglio 2005), Electa, Milano 2005 - ISBN 88-370-3802-X. Piero Bottoni, Ascensione al Monte Stella, s.d. [1967 circa], in Piero Bottoni, Una nuova antichissima bellezza. Scritti editi e inediti 1927-1973, a cura di Graziella Tonon, Laterza, Roma-Bari 1995, pp. 457–479 - ISBN 88-420-4790-2. Maria Antonietta Crippa, Daniela Mericio, Ferdinando Zanzottera, Milano 1943-1955: bombardata e ricostruita, Milano, Istituto [Ortopedico] Gaetano Pini, 2001. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su QT8 Archivio Piero Bottoni, Dpa, Politecnico di Milano, su bottoni.dpa.polimi.it. Sito dedicato al quartiere, su qt8.it.

Estratto dall'articolo di Wikipedia QT8 (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

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Chiesa di Santa Maria Nascente (Milano)
Chiesa di Santa Maria Nascente (Milano)

La chiesa di Santa Maria Nascente è un luogo di culto cattolico di rito ambrosiano costruito a servizio del quartiere QT8 a Milano da Vico Magistretti in collaborazione con l'architetto Mario Tedeschi, sede dell'omonima parrocchia facente parte del decanato di San Siro della zona pastorale I dell'arcidiocesi di Milano. L'VIII Triennale di Milano del 1947 fu la prima triennale dopo la seconda guerra mondiale; il suo tema fu quello dell'abitare che si concretizzò con la costruzione ex novo di un nuovo quartiere, il QT8. Nel 1946 venne bandito il concorso per la costruzione della chiesa del quartiere, a pianta libera e da collocarsi un un'area differente da quella attuale; vinsero gli architetti Vico Magistretti e Mario Tedeschi, i quali idearono un edificio a pianta centrale, che si adattò anche alla nuova collocazione dell'edificio, differente da quella prevista in precedenza. La costruzione del complesso parrocchiale è iniziata nel 1953, anno in cui venne presentato il progetto esecutivo, e terminò due anni dopo, nel 1955; la chiesa è stata inaugurata ed aperta al culto il 5 giugno 1955 ma consacrata soltanto il 30 maggio 1980 dal cardinale arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini. Rimasta pressoché immutata nel corso degli anni, è stata oggetto di un restauro conservativo tra il 2007 e il 2008. La chiesa di Santa Maria Nascente sorge nel centro abitato del QT8, isolata rispetto agli altri edifici da un giardino. L'edificio ha una pianta circolare basata sullo sfalsamento di due cerchi eccentrici, che delimitano l'invaso della chiesa vera e propria e il portico perimetrale che la circonda. Completano il complesso la sagrestia (di forma irregolare) e infine il battistero, anch'esso a base circolare e distanziato dal corpo della chiesa. La struttura portante è costituita da sedici pilastri in cemento armato lasciato a vista che sorreggono il tetto in tegole a canale, scandito all'intradosso da altrettante travi radiali saldate da un anello continuo, sotto cui si pone un serramento a nastro che determina uno stacco luminoso tra l'edificio e la sua copertura. Le pareti perimetrali sono invece costruite in mattoni, lasciati a vista sia verso l'esterno sia all'interno della chiesa, dove si trovano pannelli curvilinei in noce utilizzati come fondale per il matroneo. Il presbiterio è rialzato di alcuni gradini rispetto al resto della chiesa ed è a pianta circolare, delimitato da una balaustra; al suo interno trova luogo in posizione centrale l'altare maggiore, in marmo bianco, sovrastato da un Crocifisso ligneo realizzato dagli artisti della Val Gardena. Alla sinistra del presbiterio vi è l'altare adibito a custodia del Santissimo Sacramento, sormontato da una statua della Madonna opera di Leone Lodi. Il battistero ha una copertura in lastre di rame che richiama quello utilizzato per i pluviali e la gronda della chiesa. Il suo paramento murario è in mattoni a vista ed è situato sul lato sinistro; adibito a cappella per le celebrazioni feriali, al suo interno vi è un altare moderno in bronzo. Sul matroneo, al di sopra del portale d'ingresso, si trova l'organo a canne Tamburini opus 406, costruito nel 1959 per la chiesa di Santa Maria delle Grazie di Monza e successivamente trasferito in quella del QT8. Lo strumento è a trasmissione elettrica con sistema multiplo, dispone di 23 registri ed è completamente espressivo. La sua consolle, situata anch'essa sul matroneo nei pressi corpo fonico, ha due tastiere di 61 note ciascuna e pedaliera concavo-radiale di 32 note, con i registri azionati da placchette a bilico poste al di sopra del secondo manuale. Pubblicazioni QT8: un quartiere modello, in Metron, n. 11, 1946, p. pp. 76-79. Il quartiere sperimentale QT8 della Triennale di Milano, in Metron, n. 26-27, 1948. La triennale nel suo quartiere sperimentale, in Domus, n. 263, 1951, p. pp. 10-22. Franco Albini, Eugenio Gentili, Il quartiere sperimentale della Triennale di Milano, in Metron, n. 43, 1951, p. pp. 56-61. Chiesa al quartiere QT8 a Milano, in Casabella-Continuità, n. 208, 1955, p. pp. 44-48. Giovanna Veronesi, Chiese nuove: la situazione a Milano, in Comunità, n. 68, 1959, p. pp. 48-56. Roberto Pedio, Linea Lombarda. Opere di Vico Magistretti, in L'architettura. Cronache e storia, n. 57, 1960, p. p. 152. Paolo Bottoni, Chiesa al quartiere QT8, in Diocesi di Milano, n. 8-9, 1961, p. pp. 466-471. Libri Triennale di Milano, T8 - Ottava Triennale di Milano: esposizione internazionale delle arti decorative e industriali moderne e dell'architettura moderna - Catalogo guida, Milano, Stamperia Grafica Meregalli, 1947, ISBN non esistente. Piero Bottoni, Il quartiere sperimentale della Triennale di Milano QT8, Milano, Editoriale Domus, 1948, ISBN non esistente. Roberto Aloi, Arte e arredi sacri, Milano, Hoepli, 1957, p. pp. 61-67, ISBN non esistente. Catalogo degli organi costruiti dalla pontificia fabbrica d'organi comm. Giovanni Tamburini dal 1893 al 1973, Crema, Tamburini, 1977, ISBN non esistente. Maurizio Grandi, Attilio Pracchi, Milano. Guida all'architettura moderna, Bologna, Zanichelli, 1980, p. scheda 356, p. 311, ISBN non esistente. Maurizio Boriani, Claudia Morandi; Augusto Rossari, Milano contemporanea: itinerari di architettura e urbanistica, Torino, Designers riuniti, 1986, p. p. 275, ISBN non esistente. Sergio Polano, Guida all'architettura italiana del Novecento, Milano, Electa, 1991, p. pp. 128-129, ISBN non esistente. Fulvio Irace, Vanni Pasca, Vico Magistretti architetto e designer, Milano, Electa, 1999, p. pp. 39-41, ISBN 88-435-5986-9. VIII Triennale di Milano QT8 Arcidiocesi di Milano Wikibooks contiene testi o manuali sulla disposizione fonica dell'organo a canne Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di Santa Maria Nascente Sito ufficiale, su marianascente.it. Chiesa di Santa Maria Nascente, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana. Chiesa di Santa Maria Nascente, su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia. Parrocchia S. Maria Nascente, su to.chiesadimilano.it. URL consultato il 18 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2014). Santa Maria Nascente - Milano (MI), su sdpartners.it. URL consultato il 18 maggio 2014. Chiesa di Santa Maria Nascente (Milano) su BeWeB - Beni ecclesiastici in web

Giardino dei Giusti di tutto il mondo
Giardino dei Giusti di tutto il mondo

Il Giardino dei Giusti di tutto il mondo di Milano è un memoriale a chi si è opposto ai genocidi e ai crimini contro l'umanità, situato nel Parco Monte Stella e che ispirandosi al giardino e museo Yad Vashem di Gerusalemme nasce per onorare persone di tutto il mondo, che con le loro azioni si sono opposte a qualsiasi genocidio. Il giardino dedica uno specifico cippo di granito e albero di Prunus avium a ogni persona riconosciuta giusto tra le nazioni. Inaugurato il 24 gennaio 2003, si trova lungo un viale all'interno del parco di 370000 m², denominato 'Viale dei Giusti' sul suo rilievo artificiale situato nella zona nord-ovest di Milano, nel quartiere QT8, ovvero il Quartiere Triennale 8. Fu realizzato dal Comune di Milano. Dal 2008 è gestito dall'Associazione per il Giardino dei Giusti di Milano, formata dal Comune di Milano, dall'Unione delle comunità ebraiche italiane e da Gariwo la foresta dei Giusti. Il Giardino dei Giusti di tutto il mondo di Milano, così come il più noto giardino di Gerusalemme, vuole celebrare i giusti di tutte le nazioni che hanno avuto a che fare con ogni genocidio e non solo quindi con l'olocausto degli ebrei. Chi giunge nel giardino di Milano, infatti, nota immediatamente non solo i cippi commemorativi, corrispondenti ai primi tre alberi piantati, per Moshe Bejski in onore dei Giusti tra le Nazioni di Yad Vashem di Gerusalemme, per Pietro Kuciukian in onore dei Giusti per gli Armeni di Dzidzernagapert, Erevan e per Svetlana Broz in onore dei Giusti contro la pulizia etnica in Bosnia-Erzegovina, Sarajevo, ma tanti altri cippi con rispettivi alberi dedicati a personaggi di altre aree geografiche della terra, teatri di genocidi, massacri ed ingiustizie. Il Giardino dei Giusti di Tutto il Mondo di Milano è stato il primo giardino dei giusti aperto in Italia ed il terzo nel mondo, dopo quello di Gerusalemme ed Erevan. Il giardino è stato realizzato su proposta di Gabriele Nissim, storico italiano e presidente di Gariwo, la foresta dei Giusti, per dedicare un luogo specifico di Milano alla memoria di tutte quelle persone nel mondo che si erano contraddistinte per la loro resistenza morale. Inaugurato il 24 gennaio 2003, cinque anni dopo nel 2008, il Consiglio comunale decise di dare forma giuridica al luogo del parco contenente il giardino, tramite una associazione costituita il 13 novembre del 2008. I soci fondatori di questa associazione sono : Il Comune di Milano, l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI) e il Comitato mondiale Gariwo la foresta dei Giusti. Il Giardino dei Giusti è situato nel Parco Monte Stella noto ai milanesi anche come e Montagna de San Sir una collinetta artificiale formata inizialmente con l'accumulo di macerie provocate dai bombardamenti, effettuati dagli Alleati, durante la seconda guerra mondiale e con altro materiale proveniente dalla demolizione degli ultimi tratti dei Bastioni, avvenuta dopo il 1945. L'intero parco si estende oggi per 370.000 metri quadrati. I primi alberi sono stati dedicati a Moshe Bejski per i Giusti della Shoah; a Pietro Kuciukian in onore dei Giusti per gli armeni; a Svetlana Broz per i Giusti contro la pulizia etnica. A luglio 2012 il giardino contava 22 alberi dedicati a uomini e donne di tutto il mondo. Nel 2012 l'Associazione a capo della gestione del Giardino ha proposto un workshop presso la facoltà di Architettura e società del Politecnico di Milano con un concorso per la realizzazione di proposte innovative con lo scopo di conferire al Giardino dei Giusti un'architettura più consistente e comunicativa. Nel mese di ottobre 2013, in vista di Expo 2015, è stata annunciata la decisione di rinnovare il Giardino di Milano. Gabriele Nissim, presidente di Gariwo la foresta dei Giusti, e l'architetto Stefano Valabrega hanno suggerito un effetto comunicativo maggiore, più diretto e senza monumentalismi. La filosofia del giardino non è improntata alla celebrazione ma al dialogo e al riconoscimento di culture e di valori diversi che s'incontrano e convivono in nome del bene, in nome della difesa dell'umanità ferita.. I lavori sono terminati nel 2019, con una giornata di inaugurazione e di eventi. La nuova struttura del Giardino prevede due nuovi spazi - lo spazio del dialogo e l'anfiteatro Ulianova Radice - e due alberi speciali, l'Albero della Memoria e l'Albero delle Virtù. Il 18 dicembre 2019 i City Angels sono stati proclamati da Gabriele Nissim "Guardiani morali del Giardino dei Giusti". La cerimonia consiste nel dedicare un cippo di granito con il nome e la ragione di quanto fatto dal personaggio sotto un albero di un prunus avium messo a dimora alla sua presenza o quella dei suoi familiari. La celebrazione, aperta al pubblico, si svolge nel luogo del parco dedicata al Giardino ed è organizzata dal Comune di Milano e dagli altri due componenti dell'associazione preposta, l'UCEI e Gariwo la foresta dei Giusti. Moshe Bejski - In onore dei Giusti tra le Nazioni di Yad Vashem, Gerusalemme Pietro Kuciukian - In onore dei Giusti per gli Armeni di Dzidzernagapert, Yerevan Svetlana Broz - In onore dei Giusti contro la pulizia etnica della Bosnia Erzegovina, Sarajevo Andrej Sacharov - Premio Nobel per la pace 1975 In onore dei Giusti del Gulag. Frase sul cippo alla memoria di Andrej Sacharov Hrant Dink - Assassinato a Istanbul per aver difeso la memoria del genocidio armeno in Turchia. Frase sul cippo alla memoria di Hrant Dink Anna Politkovskaja - Assassinata a Mosca per aver denunciato i massacri dei civili in Cecenia. Frase sul cippo alla memoria di Anna Politkovskaja Pierantonio Costa - Console italiano a Kigali, ha salvato molte vite durante il genocidio in Rwanda. Frase sul cippo in onore di Pierantonio Costa Duško Kondor - Assassinato a Bijeljina per aver denunciato la pulizia etnica in Bosnia-Erzegovina. Frase sul cippo alla memoria di Duško Kondor Khaled Abdul Wahab - Ha salvato a Mahdia un gruppo di ebrei durante la Shoah in Tunisia. Frase sul cippo alla memoria di Khaled Abdul Wahab Italiani Giusti fra le nazioni - Onorati a Yad Vashem per aver salvato gli ebrei durante la Shoah. Vasilij Grossman - Scrittore russo, ha raccontato la Shoah e la resistenza irriducibile degli uomini al totalitarismo sovietico. Frase sul cippo alla memoria di Vasilij Grossman Neda Agha-Soltan - Uccisa in piazza a Teheran, simbolo della resistenza morale dei giovani iraniani e della lotta per la libertà. Frase sul cippo alla memoria di Neda Agha-Soltan Guelfo Zamboni - Console italiano a Salonicco, ha salvato centinaia di ebrei durante la distruzione nazista della più numerosa comunità ebraica greca. Frase sul cippo alla memoria di Guelfo Zamboni Enrico Calamai - Console italiano a Buenos Aires, ha difeso i diritti umani e aiutato i perseguitati durante la dittatura di Pinochet in Cile e di Videla in Argentina. Frase sul cippo in onore di Enrico Calamai Giacomo Gorrini - Console italiano a Trebisonda nel 1915, testimone del genocidio armeno lo ha denunciato alla comunità internazionale mentre era in corso. Frase sul cippo alla memoria di Giacomo Gorrini Marek Edelman - Comandante della rivolta del ghetto di Varsavia, ha custodito la memoria ebraica in Polonia dopo la Shoah e lottato contro il totalitarismo e per la libertà nel mondo. Frase sul cippo alla memoria di Marek Edelman Aleksandr Solženicyn - Scrittore russo, ha denunciato il gulag ed ha cercato di scuotere il mondo dall'indifferenza. Frase sul cippo alla memoria di Aleksandr Solzenicyn Jan Karski - Messaggero della resistenza polacca, ha informato il mondo della Shoah e chiesto invano ai grandi della terra di salvare gli ebrei. Frase sul cippo alla memoria di Jan Karski Armin T. Wegner - Scrittore tedesco, ha denunciato al mondo il genocidio degli armeni ed ha scritto invano ad Hitler nel 1933 di non perseguitare gli ebrei. Frase sul cippo alla memoria di Armin Wegner Roméo Dallaire - Comandante dei Caschi blu, ha allertato le Nazioni Unite dell'imminente genocidio in Rwanda chiedendo invano l'invio di truppe. Frase sul cippo in onore di Roméo Dallaire Sophie Scholl - Studentessa universitaria giustiziata per avere cercato nel 1943 con il gruppo della Rosa Bianca di risvegliare la coscienza del popolo tedesco. Frase sul cippo alla memoria di Sophie Scholl Primo Levi - Sopravvissuto ad Auschwitz, scrittore della memoria del lager, ha indagato la zona grigia del male per risvegliare la coscienza del mondo. Frase sul cippo alla memoria di Primo Levi Claire Ly - Sopravvissuta e testimone del genocidio in Cambogia, ha indicato un percorso interiore per ritrovare la forza della speranza. Frase sul cippo in onore di Claire Ly Yolande Mukagasana - Salvata dal genocidio in Rwanda, testimone della memoria, ha difeso il valore della verità della gratitudine e dell’impegno per la riconciliazione. Frase sul cippo in onore di Yolande Mukagasana Ayşe Nur Zarakolu - editrice turca, ha dedicato la vita alla difesa dei diritti civili, della verità e della memoria nel suo Paese. Frase sul cippo alla memoria di Ayşe Nur Zarakolu Fridtjof Nansen - Premio Nobel per la pace 1922 Esploratore norvegese Nobel per la pace nel 1922, ha creato un “passaporto” per gli apolidi e soccorso gli armeni e i profughi. Frase sul cippo alla memoria di Fridtjof Nansen Dimităr Pešev - Vicepresidente del Parlamento in Bulgaria, durante il nazismo ha salvato 48.000 ebrei e l’onore del suo Paese. Frase sul cippo alla memoria di Dimităr Pešev Václav Havel - Fondatore di “Charta ’77”, primo presidente della Repubblica Ceca, ha difeso il valore della verità opponendosi al totalitarismo. Frase sul cippo alla memoria di Václav Havel Samir Kassir - Giornalista e politico libanese assassinato nel 2005 per aver difeso la libertà di espressione, i diritti umani e la sovranità nazionale. Frase sul cippo alla memoria di Samir Kassir Papa Giovanni XXIII - Delegato apostolico in Turchia ha salvato molti ebrei dallo sterminio nazista e con il Concilio Vaticano II ha aperto la chiesa al dialogo tra le religioni. Frase sul cippo alla memoria di Papa Giovanni XXIII Beatrice Rohner - Educatrice svizzera, ha rischiato la vita per soccorrere in Turchia gli orfani armeni sopravvissuti al genocidio del 1915-1916. Frase sul cippo alla memoria di Beatrice Rohner Nelson Mandela - Premio Nobel per la pace 1993 Nobel per la pace, ha difeso i diritti umani in Sudafrica e sconfitto l'apartheid con la nonviolenza scegliendo verità e riconciliazione. Frase sul cippo alla memoria di Nelson Mandela Giusti milanesi - che salvarono numerosi ebrei e altri perseguitati durante l'occupazione nazista, sostenuti dalle reti di soccorso sul territorio. In particolare, sono ricordati Giuseppe Sala, Don Giovanni Barbareschi e Fernanda Wittgens Mehmet Gelal Bey - Turco ottomano sindaco di Aleppo si è opposto alle direttive del suo governo che imponevano l'eliminazione del popolo armeno nel genocidio del 1915. Frase sul cippo alla memoria di Mehmet Gelal Bey Alganesh Fessaha - Ha rischiato la vita in Africa per soccorrere i perseguitati. Attivista umanitaria italoetritrea ha aiutato i migranti e i loro familiari a Lampedusa dopo il tragico naufragio del 2013. Frase sul cippo in onore di Alganesh Fessaha Razan Zaitouneh - Avvocatessa siriana attivista dei diritti civili e contro il fanatismo scomparsa nel 2013 vicino a Damasco rapita da gruppi estremisti jihadisti. Frase sul cippo alla memoria di Razan Zaitouneh Ghayath Mattar - Giovane pacifista arrestato e ucciso in Siria nel 2011 offriva fiori ai soldati in segno di dialogo e si batteva per i diritti umani e la libertà. Frase sul cippo alla memoria di Ghayath Mattar Rocco Chinnici - Magistrato integerrimo e di grande umanità, coraggioso promotore del primo pool antimafia del Tribunale di Palermo, ucciso dalle cosche nel 1983. Frase sul cippo alla memoria di Rocco Chinnici Guardia Costiera - Hanno rischiato la vita, ciascuno con grande abnegazione, da Lampedusa a tutte le coste italiane per salvare i naufraghi in fuga da fame e violenze. Frase sul cippo in onore della Guardia Costiera Khaled al-Asaad - Trucidato dall'ISIS nel 2015 per aver difeso in Siria il patrimonio archeologico di Palmira memoria della civiltà umana. Frase sul cippo alla memoria di Khaled al-Asaad Halima Bashir - Ha subito violenza per aver difeso nel 2004 le donne stuprate dalle milizie janjaweed in Darfur. Frase sul cippo in onore di Halima Bashir Flavia Agnes - Ha dedicato la vita a denunciare in India le violenze contro le donne di tutti i ceti e religioni. Frase sul cippo in onore di Flavia Agnes Vian Dakhil - Ha rischiato la vita per difendere nel 2014 le donne yazide dalla violenza dell'ISIS in Iraq. Frase sul cippo in onore di Vian Dakhil Sonita Alizadeh - Rapper afghana ha denunciato nel 2014 a rischio della vita la pratica barbara delle spose bambine. Frase sul cippo in onore di Sonita Alizadeh Azucena Villaflor - Uccisa in Argentina nel 1977 per aver denunciato la sorte dei desaparecidos con il movimento delle Madres de Plaza de Mayo. Frase sul cippo alla memoria di Azucena Villaflor Felicia Impastato - Ha difeso la memoria del figlio Peppino ucciso dalla mafia nel 1978 a Cinisi e denunciato il boss mandante del delitto. Frase sul cippo alla memoria di Felicia Impastato Lassana Bahtily - Emigrato musulmano del Mali a Parigi ha nascosto i clienti ebrei del supermercato kosher rischiando la vita durante l'attentato terroristico del 2015. Frase sulla targa dedicata a Lassana Bathily Hamadi ben Abdesslem - Guida tunisina al Museo del Bardo di religione musulmana ha rischiato la vita per salvare i turisti italiani durante l'attacco terroristico del 2015. Frase sulla targa dedicata ad Hamadi ben Abdesslem Raif Badawi - Blogger saudita condannato a mille frustate nel 2014 per aver difeso il dialogo tra tutte le fedi le idee e le culture. Frase sulla targa dedicata a Raif Badawi Pinar Selek - Scrittrice turca torturata e condannata all'esilio nel 2009 per aver difeso i diritti civili, la minoranza curda e la verità sul genocidio degli armeni. Frase sulla targa dedicata a Pinar Selek Etty Hillesum - Ebrea olandese morta ad Auschwitz ha scritto nel suo diario di rifiutare odio e vendetta nonostante la persecuzione. Frase sulla targa dedicata a Etty Hillesum Hammo Shero - Capo yazida del Sindjar, accolse i profughi armeni proteggendoli dalle autorità turche che volevano deportarli e salvandoli dal genocidio del 1915. Frase sulla targa dedicata a Hammo Shero Ho Feng Shan - Console cinese a Vienna nel 1938, pur conscio dei rischi, disobbedì ai propri superiori concedendo i visti necessari agli ebrei per abbandonare il Paese e mettersi in salvo alla vigilia della Shoah - Frase sulla targa dedicata a Ho Feng Shan Daphne Vloumidi - Albergatrice di Lesbo, ha soccorso i migranti sbarcati sull’isola dalle coste turche e ha subìto un arresto nel 2015 per l’aiuto prestato loro nei trasferimenti, sfidando i divieti delle autorità locali - Frase sulla targa dedicata a Daphne Vloumidi Costantino Baratta - Pescatore diportista di Lampedusa, nel 2013 ha tratto in salvo 12 giovani migranti eritrei superstiti di un tragico naufragio con centinaia di morti, accogliendoli anche nella propria casa - Frase sulla targa dedicata a Costantino Baratta István Bibó - Intellettuale ungherese, ha richiamato le colpe del governo filonazista nella persecuzione ebraica e non si è piegato alle prevaricazioni del totalitarismo - Frase sulla targa dedicata a István Bibó Simone Veil - Sopravvissuta ad Auschwitz, quale Presidente del Parlamento Europeo ha profuso il suo impegno per la dignità delle donne e a favore della pace - Frase sulla targa dedicata a Simone Veil Wangari Maathai - Premio Nobel per la pace 2004 Biologa e attivista keniota, premio Nobel per la pace, sostenitrice dello sviluppo sostenibile in Africa, si è battuta per la democrazia nel suo paese - Frase sulla targa dedicata a Wangari Maathai Denis Mukwege - Premio Nobel per la pace 2018 Medico congolese, premio Nobel per la pace, ha dedicato la vita alla cura e al reinserimento sociale delle donne vittime di stupro di guerra - Frase sulla targa dedicata a Denis Mukwege Piero Martinetti - Accademico italiano, fu l’unico filosofo tra i docenti universitari a rifiutarsi di prestare giuramento al Regime fascista, preferendo rinunciare alla cattedra che alla libertà di coscienza. Frase sulla targa dedicata a Piero Martinetti Le donne di Rosenstrasse - Nel febbraio 1943, nonostante le minacce naziste, protestarono per una settimana sulla Rosenstrasse di Berlino salvando dalla persecuzione 2.000 ebrei, loro mariti. Frase sulla targa dedicata alle donne di Rosenstrasse Wallace Broecker - Geologo statunitense, pioniere degli studi sui cambiamenti climatici, ammonì il mondo sul riscaldamento globale in un periodo in cui pochi erano propensi ad ascoltare. Frase sulla targa dedicata a Wallace Broecker Valerij Legasov - Chimico russo, agì per salvare la popolazione e l’Europa dalla tragedia di Černobyl' e denunciò le responsabilità del governo sovietico, venendo poi ridotto al silenzio. Frase sulla targa dedicata a Valerij Legasov Yusra Mardini - Nuotatrice siriana, con la sorella Sarah salvò i migranti che con lei fuggivano verso la Grecia e con un accorato appello dalle Nazioni Unite denunciò il dramma dei rifugiati. Frase sulla targa dedicata a Yusra Mardini Hevrin Khalaf - Attivista curda, trucidata in un agguato nel 2019 in Siria, si batteva per i diritti delle donne, per la coesistenza pacifica tra curdi, cristiano-siriaci e arabi e per uno stato laico e liberale. Frase sulla targa dedicata a Hevrin Khalaf Dag Hammarskjöld - Premio Nobel per la pace 1961 Segretario Generale Onu, Nobel per la pace, ha pagato con la vita il suo impegno per creare un’istituzione al servizio della pace e della cooperazione internazionale priva d’interessi di parte. Carlo Urbani - Medico italiano, attivo in operazioni umanitarie, nel 2003 è stato il primo a identificare la SARS e a rendere pubblico il pericolo, realizzando un protocollo di quarantena e pagando con la sua stessa vita, colpito dalla malattia. Liu Xiaobo - Premio Nobel per la pace 2010 Autore della Carta 08, manifesto dove ha auspicato la democrazia politica in Cina, condannato e imprigionato, ha ricevuto il Nobel per la pace ed è divenuto simbolo della lotta per i diritti umani. Liu Xia - Pittrice cinese, sottoposta agli arresti domiciliari affinché non diffondesse la voce del marito Liu Xiaobo, non ha mai ritrattato il loro legame e ha proseguito la sua lotta per la democrazia. Ruth Bader Ginsburg - Giudice della Corte Suprema americana, si è battuta per la democrazia, la parità di genere e la difesa delle minoranze, esemplare portavoce dell’uguaglianza tra gli esseri umani. Raphael Lemkin - Giurista ebreo polacco, ideatore della definizione di genocidio, ha ricordato al mondo che la prevenzione di tali crimini è responsabilità dell'umanità intera Henry Morgenthau - Ambasciatore americano nell'Impero ottomano, testimone del genocidio armeno, raccolse fondi per gli orfani sopravvissuti e scelse di denunciare la tragedia del Metz Yeghern Aristides de Sousa Mendes - Console portoghese a Bordeaux, disobbedì agli ordini del suo governo e fornì visti di transito agli ebrei perseguitati, perdendo per questo il lavoro, il sostentamento e la reputazione nel suo Paese Ilham Tohti - Docente uiguro, condannato all’ergastolo per aver denunciato le discriminazioni verso le minoranze in Cina, ha sempre rifiutato la violenza e incoraggiato il dialogo ed il rispetto Evgenija Solomonovna Ginzburg - Testimone della vertigine dei campi di lavoro sovietici e coraggiosa oppositrice alla logica distruttrice del totalitarismo nei confronti della dignità umana Godeliève Mukasarasi - Sopravvissuta al genocidio ruandese, nonostante le minacce e l’uccisione della sua famiglia scelse di testimoniare nel processo Akayesu, contribuendo alla prima condanna al mondo per genocidio Su disposizione del parlamento europeo, il 10 maggio 2012 fu deciso con una mozione votata da 388 parlamentari, di dedicare un giorno all'anno ai 'Giusti' di tutto il mondo, una Giornata europea dei Giusti (European day of the Righteous) per commemorare coloro che si erano opposti con responsabilità individuale ai crimini contro l'umanità e ai totalitarismi. Venne stabilito che sarebbe stata celebrata il 6 marzo di ogni anno, anniversario della morte di Moshe Bejski. Il 6 marzo 2013, la prima celebrazione della Giornata Europea dei Giusti, sono state stabilite in Italia ed in Europa diverse manifestazioni. Il sito ufficiale di Gariwo la foresta dei Giusti ha riportato la mappa degli eventi. Milano è stata capofila delle iniziative per la prima Giornata europea dei Giusti e fonte d'ispirazione per le iniziative in Europa. Le manifestazioni in alcune principali città italiane sono state: Milano [https://web.archive.org/web/20160510173745/http://www.yallaitalia.it/2013/03/6-marzo-2013-prima-giornata-europea-dei-giusti/ 6 marzo 2013 - Prima giornata europea dei Giusti | Yalla Italia], [1], [2],DIAP - Dipartimento di Architettura e Pianificazione: IL GIARDINO A CRESCITA ILLIMITATA Padova,[http://www.padovanet.it/dettaglio.jsp?id=17295&pk_campaign=Feeds_d_Aggiornamenti&pk_kwd=d_17295#.UTUwOTdMedg] Roma, su gariwo.net. Mantova, su provincia.mantova.it. Solaro (Mi), su parks.it. Giornata Europea dei Giusti - Magnago (Milano) (XML), su comune.magnago.mi.it, 5 marzo 2013. URL consultato l'11 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013). Busto Arsizio, su comune.bustoarsizio.va.it. URL consultato l'11 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013). Cesena, su cesenatoday.it. Thiene, su comune.thiene.vi.it. Inoltre, altre celebrazioni sono state tenute a Monza, Brescia, Modena, Formigine, Tolentino, Carnate, San Marino, Benevento e Cotignola. Dal 2013 la Giornata viene celebrata in numerose città in Italia e nel mondo, con la nascita di nuovi Giardini o iniziative rivolte alla cittadinanza. Il sito di Gariwo contiene un elenco delle celebrazioni principali. La Giornata dei Giusti dell'umanità è stata istituita il 7 dicembre 2017, con l'approvazione del Senato della proposta di legge già approvata alla Camera il 26 luglio 2017. Tale ricorrenza, da celebrarsi ogni 6 marzo, è così entrata nell'ordinamento italiano. Dalla Giornata europea dei Giusti 2017 l'Associazione per il Giardino dei Giusti di Milano utilizza il Giardino Virtuale nel sito di Gariwo per accogliere le storie dei Giusti segnalate dagli utenti, che vengono inserite in uno spazio che riproduce il Giardino del Monte Stella. Vengono così valorizzate le figure che non possono essere ospitate sulla Montagnetta per ragioni logistiche e di organizzazione culturale dei temi di anno in anno scelti per le cerimonie. Lorenzo Consalez e Alessandro Rocca, Il Giardino a crescita illimitata - Riflessioni e progetti per il giardino dei Giusti di Milano, Proedi Editore, Milano 2013 Gabriele Nissim, La bontà insensata. Il segreto degli uomini giusti, Mondadori Editore, Milano 2011, ISBN 88-04-60660-6 Giardino dei Giusti Gariwo la foresta dei Giusti Giusti tra le nazioni Giornata europea dei Giusti Yad Vashem Olocausto Genocidio del Ruanda Genocidio armeno Gabriele Nissim Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giardino dei Giusti di tutto il mondo Sito ufficiale, su gariwo.net. Inaugurazione Milano, Monte Stella, 24 gennaio 2003 - "La memoria è una domanda" di Emanuele Fiano (PDF), su gariwo.net. Video sul Giardino dei Giusti di tutto il mondo di Milano a cura della redazione di Gariwo, su youtube.com. Servizio di Studio aperto su una cerimonia al Giardino dei Giusti di Milano, su gariwo.net. Lettera della UCEI sul Giardino di Milano (PDF), su gariwo.net.

Lido di Milano
Lido di Milano

Il Lido di Milano è una grande area attrezzata per attività sportive situata nella parte occidentale della città di Milano, con ingresso da Piazzale Lotto (Municipio 8). Intorno alla metà degli anni venti vi fu il desiderio di costruire in un'ampia area intorno all'ippodromo del galoppo di San Siro una sorta di "città dello sport" con diversi impianti dedicati alla pratica sportiva ma anche allo svago. La società incaricata della costruzione del Lido si chiamò "Società Anonima del Luna Park Lido di Milano", il progetto, a cura dell'ingegneri Cesare Marescotti e Cadario, ma soprattutto dell'Architetto Armando Titta, prevedeva la costruzione di piscine di forme irregolari appositamente create per lo svago e di giochi e attrezzature ludiche. L'inaugurazione della struttura ebbe luogo il 5 luglio 1931 e l'impianto iniziale consistette di due vasche separate da un molo finto con degli scogli e un ponticello, finti pontili e attracchi e lampioni in stile veneziano, nel padiglione centrale vi era un ristorante con una pista da ballo. La formula ebbe però scarso successo e nel 1936 l'impianto fu acquistato dal comune di Milano che diede alla struttura un indirizzo più sportivo eliminando gli elementi "frivoli" e trasformando alcune aree in attrezzature sportive, furono aumentati i campi da tennis, eliminate le barchette, costruiti i campi da bocce e la pista di pattinaggio. La svolta ebbe successo, tra la fine degli anni trenta e l'inizio del decennio successivo il Lido era uno dei luoghi più frequentati dai milanesi. Attualmente al Lido sono presenti: 4 campi da tennis in materiale sintetico, illuminati, di cui 3 con copertura invernale 1 muro di allenamento per il tennis 2 campi sintetici di calcio a 5 1 pista coperta di pattinaggio (al momento non in uso) 1 campo di minigolf 1 piscina scoperta di circa 8.000 m²; profonda dai 0,20 ai 2,7 m non più presente 1 piscina scoperta di 50x25 profonda dai 0,20 ai 2,50 m, al suo posto 1 campo da beach volley Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lido di Milano Pagina dedicata del sito del Comune, su comune.milano.it. Milanosport, su milanosport.it.

World Join Center

Il World Join Center è un grattacielo che si trova a Milano, in viale Achille Papa a poca distanza dal quartiere storico della Fiera Campionaria. In origine doveva essere destinato ad ospitare aziende legate all'oreficieria creando un punto di riferimento mondiale in questo settore. L'edificio è stato in seguito adibito ad attività terziaria con la presenza di uffici e spazi per gli eventi, nonché di suite per il pernottamento degli ospiti. Complessivamente la superficie calpestabile è di 1.200 m2. Nel complesso è presente la WJC Square, la più grande piazza coperta di Milano, con oltre 2800 m² di spazio attrezzato e modulabile per eventi che può ospitare dalle 800 alle 2000 persone. L'intero complesso è adibito alla promozione di eventi, sfilate di moda, mostre, lancio di nuovi brand, presentazione e esposizione di prodotti. Il complesso edilizio è formato da due edifici, una torre e un corpo di fabbrica più basso che sono stati completati nel 2009. Il grattacielo è alto 78 metri per 20 piani mentre l'edificio più basso comprende due piani. Il progetto è degli architetti Studio Urbam e Marco Cerri ed è stato inaugurato nel 2010. Da un punto di vista ambientale ed energetico, il World Join Center è a impatto zero. All'interno del complesso edilizio è presente anche un auditorium con 206 posti a sedere. Dal 2019 il World Join Center ospita il secondo ristorante più alto d'Italia e il più alto a Milano. Si trova all'ultimo piano della torre e offre un panorama a 360° sulla città. Sito ufficiale del World Join Center, su wjc.it. URL consultato il 21 febbraio 2020. Il World Join Center mette in vendita sette suite del Condo Hotel di Milano, su bebeez.it. URL consultato il 23 dicembre 2021.

Monte Stella (Milano)
Monte Stella (Milano)

Il Monte Stella, noto ai milanesi anche come La Montagnetta di San Siro (La muntagna de San Sir in milanese) e semplicemente Montagnetta per i residenti del QT8, è un rilievo artificiale che si trova nella zona nord-ovest di Milano, nel quartiere Triennale 8, alto 50 metri (185 m s.l.m.). È uno dei parchi della città lombarda. Si tratta di una collinetta artificiale formata inizialmente con l'accumulo di macerie, provocate dai bombardamenti effettuati dalle forze angloamericane durante la seconda guerra mondiale e con altro materiale proveniente dalla demolizione degli ultimi tratti dei Bastioni, avvenuta dopo il 1945. Nato su decisione di Agostino Giambelli, il progetto si deve all'architetto Piero Bottoni, che lo dedicò alla moglie Elsa Stella, da cui la collina prende il nome. Tale collinetta artificiale ha un'altezza di quarantacinque metri sul piano sottostante. Nel progetto originario del 1946, avrebbe dovuto essere alta il doppio, ma venne limitata a causa di spinte laterali del terreno che potevano creare problemi ai vicini edifici di via Isernia, sul lato orientale. Si provvide prima all'allestimento di gradoni in cemento e successivamente all'accumulo dei detriti e della terra di riporto realizzando il Parco Monte Stella, con una superficie di 370.000 metri quadrati tra zone boschive e prati. Il parco è realizzato su gradoni a salire, collegati da una strada panoramica che, girando attorno al monte, ne raggiunge la cima da dove si ha un'ampia vista della città e del suo hinterland e, in caso di visibilità favorevole, si riesce a vedere l'intero Arco Alpino e, a sudovest, l'Appennino emiliano. Negli anni ottanta sulla collinetta si disputarono alcune gare di slalom parallelo con i campioni del circus della coppa del mondo, con l'ausilio di neve artificiale. Nel settembre del 2010 si era invece svolta una gara di mountain bike, la "24 ore di Milano", una staffetta a squadre della durata, come dice il nome, di un'intera giornata. Con riferimento alla veduta notturna che era possibile ammirare dalla cima negli anni '60, il cantautore Roberto Vecchioni ha composto la celebre canzone Luci a San Siro. Dal 2003, un giardino situato al Monte Stella ricorda i Giusti che si opposero ai genocidi e ai crimini contro l'umanità. In esso sono piantati alberi in onore di Moshe Bejski, Andrej Sacharov, Svetlana Broz, Pietro Kuciukian e altri. Ogni anno la scelta delle personalità che Milano intende commemorare in questo giardino è affidata a un comitato composto da personalità di rilievo di tutti gli ambiti della vita culturale e civile.Inaugurato il 24 gennaio 2003, è il primo "Giardino dei Giusti di tutto il Mondo" italiano, voluto dal sindaco del Comune di Milano Letizia Moratti, dalla Unione delle comunità ebraiche italiane e da Gariwo la foresta dei Giusti per onorare coloro che si sono opposti con responsabilità individuale ai crimini contro l'umanità e ai totalitarismi. Se si eccettua il piccolo bosco, con la sua flora volutamente "selvatica", la collina ha una vegetazione simile a quella degli altri parchi cittadini, con gruppi di piante d'alto fusto che si alternano ad ampi prati e aree di sosta. Tra le specie arboree ricordiamo: l'acero di monte, l'acero bianco americano, l'acero saccarino, il bagolaro, l'olmo, la quercia rossa americana, il carpino bianco, il faggio, la betulla bianca, il pioppo nero e il pioppo bianco, l'ippocastano, il tiglio selvatico, il platano comune, il cedro dell'Atlante, il peccio o abete rosso, il pino nero e, infine, la robinia con la sofora giapponese, molto simile alla precedente, e l'ailanto. Liliana Casieri, Lina Lepera; Anna Sanchioni, Itinerari nel verde a Milano, supervisione botanica: Pia Meda; supervisione farmacognostica: Massimo Rossi; Illustrazioni e impaginazione: Linke Bossi, Consonni, Montobbio, Comune di Milano, settore ecologia, GAV. AA. VV., Enciclopedia di Milano, Milano, Franco Maria Ricci Editore, 1997. AA. VV. La magia delle piante, 1987, Segrate, Milano, Roland ed Elfie E. Wolf editore. Collina dei Ciliegi Giardino dei Giusti di tutto il mondo Luci a San Siro Parchi di Milano QT8 Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Monte Stella Scheda del Monte Stella, su comune.milano.it, Comune di Milano. URL consultato il 13 gennaio 2011. Parco Monte Stella, su parcomontestella.it, Sito ufficiale. URL consultato il 4 maggio 2020. Archivio Piero Bottoni, su bottoni.dpa.polimi.it, Politecnico di Milano. URL consultato il 13 gennaio 2011.

Palalido (Milano)
Palalido (Milano)

Il Palalido, conosciuto anche con la denominazione sponsorizzata di Allianz Cloud, è un palazzo dello sport della città di Milano. La struttura è polivalente, ed ospita manifestazioni sportive (tra le quali, prima della ristrutturazione, le gare interne dell'Olimpia Milano, quando queste non sono state ospitate nel più capiente Mediolanum Forum), concerti e congressi. Nel febbraio 2011 si pensava venisse intitolato a Cesare Rubini, mitico personaggio della pallacanestro e della pallanuoto milanese e nazionale, l'unico atleta entrato nella Hall of Fame di due diverse discipline a squadre, ma così non è avvenuto. Nel 2010 viene presentato il progetto di ristrutturazione del PalaLido. Nella primavera del 2011 iniziano i lavori di ristrutturazione che avrebbero dovuto avere un contributo dalla sponsorizzazione di Giorgio Armani cambiando nome in "Pala AJ", ma nel gennaio 2016, dopo che il termine dei lavori è slittato più volte, Armani rinuncia e annuncia che l'Olimpia sarebbe rimasta perennemente al Mediolanum Forum. Dopo aver ripreso i lavori per l'ennesima volta nel settembre 2015, si prevedeva di completarli per l'estate del 2016. Dopo le difficoltà dell'impresa aggiudicatrice, che hanno fermato il cantiere per anni, in luglio 2016 il Comune revoca l'appalto e dopo una perizia in novembre affida ad altra ditta che doveva finire i lavori per fine 2017. Ma anche la seconda ditta è in difficoltà e a febbraio 2017 chiede il concordato preventivo. Si affidano i lavori ad una terza ditta dalla fine del 2017. Nel febbraio 2018 si è svolto il bando per i naming rights, il quale è stato aggiudicato dalla società Allianz che darà così il nome al palazzetto di Allianz Cloud per 5 anni. La nuova inaugurazione vi è stata il 21 giugno 2019 con la disputa di alcuni incontri di Volleyball Nations League 2019 alla presenza del sindaco Giuseppe Sala e del presidente del CONI Giovanni Malagò. Il 16 novembre 2019 l'Allianz Cloud ha ospitato la ventiquattresima edizione della Supercoppa italiana di pallavolo femminile. Dal 2019 al 2022 ha ospitato il torneo di tennis Next Generation ATP Finals. Pallacanestro Olimpia Milano Cesare Rubini Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su PalaLido

Pudiga
Pudiga

Il Pudìga (Pudìga in lingua lombarda; chiamato anche Fugone oppure Mussa nel suo tratto milanese) è un torrente che attraversa la città metropolitana di Milano e il Parco delle Groane. È l'ultimo affluente dell'Olona, in cui confluisce alla sua sinistra idrografica. Il Pudiga nasce a Senago, all'interno del Parco delle Groane, dall'unione dei torrenti Cisnara e Lombra. Prosegue poi il suo corso attraversando i comuni di Bollate, dove scorre in gran parte tombinato, e Novate Milanese, dove prosegue nuovamente a cielo aperto: giunto a Milano assume la denominazione di Mussa. A Milano scorre nel sottosuolo di via Espinasse e piazzale Accursio e sotto la circonvallazione filoviaria. Raggiunge infine piazza Carlo Stuparich, dove si immette nel fiume Olona. Il suo percorso a Milano è totalmente tombinato: la copertura (tombinatura) del tratto milanese del Pudiga, già canalizzato all'inizio del XX secolo, è avvenuta tra il 1955 e il 1967. Il suo bacino idrografico, che comprende anche parte del Parco delle Groane, è lungo e stretto. Il regime del torrente è caratterizzato da un flusso costante tutto l'anno, determinato principalmente dall'apporto di alcuni depuratori a monte di Limbiate. Nel tragitto che va da Bollate a Novate Milanese, non essendoci apporti idrici significativi mantiene costante sia il suo flusso che la qualità delle acque. Giunto a Milano, probabilmente per alcuni scarichi abusivi all'altezza di Baranzate, la qualità peggiora. Un tempo riceveva, a partire dal polo industriale della SNIA viscosa a monte di Limbiate, notevoli reflui industriali, caratterizzati da inquinanti quali coloranti, solventi organici, metalli pesanti ecc., che rendevano questo torrente uno dei più inquinati del Nord Italia. Queste testimonianze sono state raccolte tra alcuni cittadini di Senago , i quali affermarono che dagli anni '50 agli anni '80 circa le acque si coloravano ogni giorno di un colore diverso e il fetore emanato era insopportabile. In origine il percorso del Pudiga aveva una lunghezza maggiore: le acque del torrente non sono infatti sempre finite nell'Olona, che è stato deviato verso Milano solo successivamente, dagli antichi Romani. Anticamente il Pudiga percorreva il suo alveo naturale ricevendo da sinistra il torrente Bozzente e lambendo il centro storico di Milano. Garantiva così, insieme al Seveso, le acque necessarie all'approvvigionamento idrico dei milanesi. Dopo aver lambito il lato occidentale del centro storico di Milano il Pudiga proseguiva verso sud seguendo il proprio alveo naturale, corrispondente a quello del moderno colatore Lambro Meridionale, confluendo poi nel Lambro presso Sant'Angelo Lodigiano. In origine, all'altezza del centro abitato di Milano, il Pudiga compiva un'ampia ansa verso est, che lo portava a sfiorare la città all'altezza della moderna piazza Vetra, nei pressi dell'alveo naturale del torrente Nirone, per poi piegare verso meridione seguendo l'alveo del moderno Lambro Meridionale. Originariamente, alla sua sinistra idrografica, il Pudiga, in luogo dell'Olona, riceveva il Bozzente. Il Bozzente in origine aveva infatti un alveo naturale autonomo che lo portava a raccogliere le acque del Lura e del Merlata per poi confluire nel Pudiga. Come già accennato, furono a gli antichi Romani a deviare l'Olona, all'altezza di Lucernate, frazione di Rho, nel letto del Bozzente e quindi poi verso l'alveo del Pudiga. Il tratto milanese dell'Olona corrisponde pertanto agli antichi alvei naturali del Bozzente e del Pudiga. Come destinazione finale del nuovo percorso dell'Olona fu scelto il fossato delle mura romane di Milano, dove riversava le sue acque nel canale Vetra (nome dato dagli antichi Romani al tratto terminale dell'alveo naturale del Nirone) all'altezza della moderna e omonima piazza: per realizzare questo obiettivo, gli antichi Romani prolungarono e allargarono il "canale Vetra" verso la già citata ansa naturale del Pudiga così da raccogliere anche le acque dell'Olona. Il motivo della deviazione dell'Olona verso Milano va ricercata nel fabbisogno d'acqua della popolazione della città, diventata molto numerosa con il passare dei secoli: il modesto regime idrico di Seveso e Pudiga non era infatti più sufficiente a soddisfare le loro necessità. Gli antichi Romani decisero così di deviare il fiume Olona, che scorreva nelle campagne ad ovest di Milano. L'Olona garantiva infatti una quantità d'acqua di gran lunga superiore a quella di Seveso e Pudiga. Il nuovo alveo artificiale dell'Olona fu scavato ex novo solo per un breve tratto: giunti a Rho al torrente Bozzente, i progettisti allargarono il suo letto per poter accogliere una maggior portata d'acqua, quella dell'Olona. L'Olona originariamente proseguiva lungo il suo alveo naturale verso sud attraversando la moderna Settimo Milanese e passando a diversi chilometri da Milano per poi percorrere l'alveo dell'Olona inferiore o meridionale e sfociare nel Po a San Zenone. Con questa deviazione l'Olona cessò di esistere come fiume continuo dalle sorgenti alla foce. L'Olona fu deviato verso Milano anche per un altro motivo: avere un corso d'acqua che costeggiasse interamente la via Severiana Augusta, antica strada romana che congiungeva Mediolanum (la moderna Milano) con il Verbannus Lacus (il Lago Verbano, ovvero il Lago Maggiore). Parte del tracciato della via Severiana Augusta, che venne utilizzato anche nel Medioevo e nei secoli seguenti, fu ripreso da Napoleone Bonaparte per realizzare la strada statale del Sempione. Gli antichi Romani reputarono fondamentale avere una via d'acqua che costeggiasse la via Severiana Augusta per dare un cospicuo incremento ai commerci lungo questa strada, soprattutto considerando il maggiore carico trasportabile sui barconi fluviali rispetto al semplice trasporto terrestre. L'opera di deviazione dell'Olona verso Milano venne realizzata in concomitanza alla costruzione della via Severiana Augusta, ovvero nei primi anni dell'Era volgare, cioè tra la fine dell'era repubblicana e i primi decenni dell'età imperiale romana. All'altezza del sottopasso del Canale Scolmatore di Nord Ovest, vi è una paratia che fa confluire eventuali portate, dal canale scolmatore al torrente Pudiga. Questo è possibile in quanto il torrente Pudiga rimane ad un'altezza inferiore rispetto al canale scolmatore. Fatto curioso in quanto il C.S.N.O fu progettato per raccogliere le acque in eccesso dei torrenti delle groane, ma non del torrente Pudiga in quanto passa ad un piano più basso di quest'ultimo. Autori vari, Di città in città – Insediamenti, strade e vie d'acqua da Milano alla Svizzera lungo la Mediolanum-Verbannus, Soprintendenza Archeologia della Lombardia, 2014. URL consultato il 16 gennaio 2017. Giorgio D'Ilario, Egidio Gianazza, Augusto Marinoni, Marco Turri, Profilo storico della città di Legnano, Edizioni Landoni, 1984, SBN IT\ICCU\RAV\0221175. Gabriella Ferrarini, Marco Stadiotti, Legnano. Una città, la sua storia, la sua anima, Telesio editore, 2001, SBN IT\ICCU\RMR\0096536. Parco delle Groane Merlata Olona Idrografia di Milano Relazione idrologica-idraulica del progetto preliminare della variante di Baranzate dell'autostrada Rho-Monza, su va.minambiente.it.

Parco Industria Alfa Romeo - Portello
Parco Industria Alfa Romeo - Portello

Il Parco Industria Alfa Romeo - Portello è l'area verde all'interno dell'omonimo quartiere residenziale di Milano, sull'area omonima dismessa dello stabilimento Alfa Romeo del Portello negli anni ottanta. Il quartiere occupa una superficie di 370000 m², a cavallo del viale Renato Serra sopra il quale scorre la strada sopraelevata. È accanto al viale De Gasperi che si colloca il parco con i suoi 65.000 metri quadrati di superficie. Nel gennaio 2011, del parco stesso erano visibili solo i cocuzzoli delle due alture artificiali che ne formano la principale caratteristica, ora l'intero complesso è ultimato e aperto. Progettualmente, il parco vuole costituire una continuità, anche storica, con quello della Montagnetta di San Siro: come quella, le due collinette, assai più piccole, sono state costruite con macerie e terra di scavo e ad essa sono collegate da una passerella. Si divide in più aree, la prima delle quali è la collina della “preistoria”, con la sua forma ad esse che ripara dai rumori della strada e avvolge un grande specchio d’acqua. La sua forma riprende la prima grande struttura dell’universo, le spirali delle galassie e, infine, il tema della velocità in memoria delle attività passate. Scendendo da questa collina si arriva a quella della “storia”, a mezzaluna, che separa il “Time Garden” dal resto del parco. La collina più imponente, che guarda verso il centro della città è dedicata al “presente”, con un percorso che si dipana su una doppia elica culminante nel suo punto più alto (22 metri). In cima si trova una fontanella e una scultura metallica del DNA, in omaggio al tema della vita. Il “Time Garden”, invece, è lo spazio più raccolto e protetto del parco, con delle lastre bianche e nere a segnare la rotazione della Terra, le quattro stagioni con dei setti metallici, i 28 giorni del ciclo lunare in dei cerchi, i 12 mesi dell’anno come parole ritagliate nel metallo, i 365 giorni dell’anno e le onde del battito cardiaco, segnate sul pavimento tra lastre bianche e nere. L'intero parco sorge su un terrapieno di dieci metri d'altezza ottenuto con la costruzione di appositi muri di contenimento. Comune di Milano - Arredo, Decoro Urbano e Verde - Settore Tecnico Arredo Urbano e Verde, 50+ parchi giardini, Comune di Milano / Paysage. ed. 2010/2011 Parchi di Milano Collina dei Ciliegi Monte Stella (Milano) Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul parco del Portello Parco Industria Alfa Romeo - Portello, su comune.milano.it, comune di Milano. URL consultato il 27 gennaio 2011.

Chiesa di Sant'Anna Matrona
Chiesa di Sant'Anna Matrona

La chiesa di Sant'Anna Matrona è una chiesa parrocchiale cattolica di Milano, posta in zona Fiera del quartiere Portello. Per servire le necessità spirituali di un quartiere in fase di progressiva crescita demografica, nel 1959 l'arcivescovo Montini istituì una nuova parrocchia, intitolata a Sant'Anna Matrona, scorporandone il territorio dalle parrocchie di San Pietro in Sala e di San Protaso. I lavori di costruzione della chiesa parrocchiale, progettata dall'architetto Cassi Ramelli, ebbero inizio nel marzo 1959 e si conclusero l'anno seguente; la chiesa fu inaugurata dall'arcivescovo il 18 dicembre 1960. Nel 1976 l'area presbiteriale fu ridisegnata per adattare l'altare alle nuove prescrizioni del Concilio Vaticano II. La chiesa, a pianta basilicale, ha la facciata posta a sud-ovest, in fregio a via Francesco Albani, e il presbiterio a nord-est. Il campanile, di forme slanciate, è posto sul fondo della chiesa, sul lato destro. A sinistra della facciata sorge la canonica. La facciata a capanna, preceduta da una scalinata, è rivestita nella parte superiore da mattoni a vista e nella parte inferiore da lastre di marmo Botticino; nella facciata si aprono tre ingressi, dei quali il centrale è sormontato da un motivo traforato in forma di croce. L'interno è a tre navate divise da pilastri a pianta pentagonale; il presbiterio è illuminato da un tiburio ottagonale. Nel seminterrato sono posti i locali parrocchiali. Arturo Faccioli (a cura di), Le nuove chiese di Milano 1950-1960, Milano, Arcivescovado, Comitato per le nuove chiese, 1962, pp. 94-98, ISBN non esistente, SBN IT\ICCU\MIL\0184068. Elena Pedrali, S. Anna Matrona, in Cecilia De Carli (a cura di), Le nuove chiese della Diocesi di Milano, 1945-1993, Milano, Vita e Pensiero, 1994, p. 153, ISBN 88-343-3666-6. Elisabetta Susani, Cassi Ramelli. L'eclettismo della ragione, Milano, Jaca Book, 2005, p. 280, ISBN 88-16-60339-9. G. Mugnai, La parrocchia di Sant'Anna, in Diocesi di Milano, n. 3, 1961, pp. 141-145. Documentazione 1950-1960, in Fede e Arte, n. 10, 1962, p. 257. A. Coccia, La scultura nelle nuove chiese, in Nuove Chiese, n. 2, 1967, p. 47. A. Mosca, L'ammirevole semplicità di una chiesa, in Nuove Chiese, 1 bis, 1967, pp. 13-19. Chiese di Milano Parrocchie dell'arcidiocesi di Milano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di Sant’Anna Matrona Chiesa di Sant'Anna Matrona, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana. Chiesa di Sant'Anna Matrona, su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia. Chiesa di Sant'Anna Matrona, su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia.