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Canalicchio (Tremestieri Etneo)

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Italy provincial location map 2016
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Canalicchio (Cannalicchiu in dialetto catanese) è una frazione di Tremestieri Etneo di 7.329 abitanti (2011), omonima del quartiere di Catania col quale confina. Si trova su un'isola amministrativa posta a sud rispetto al resto del territorio comunale. Il toponimo deriva dal vocabolo latino canaliculus, cioè "piccolo canale", "canaletto", in quanto sono presenti resti dell'antico acquedotto dei Benedettini di Catania. La società sportiva più importante è la Canalicchio Catania Beach Soccer, che milita nel campionato italiano di Serie A. Nel calcio, la frazione è rappresentata dalla A.S.D. Canalicchio, che milita nel campionato di seconda categoria.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Canalicchio (Tremestieri Etneo) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Canalicchio (Tremestieri Etneo)
Casino Terrace, Newport

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Coordinate geografiche (GPS)

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N 37.54097 ° E 15.09645 °
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Casino Terrace
02840 Newport
Rhode Island, United States
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Italy provincial location map 2016
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Luoghi vicini

Piazza I Viceré
Piazza I Viceré

La piazza I Viceré di Catania, realizzata tra il 1995 e il 1998, è situata nel quartiere nord di Barriera/Canalicchio. È collocata accanto al castello di via Leucatia, nel sito chiamato Belvedere da Federico De Roberto nel romanzo di cui la piazza porta il nome. Il complesso si trova a cento metri dalla sorgente della "Licatìa", che alimentava l'acquedotto romano che ivi esisteva nel III secolo. Per la realizzazione della piazza l'architetto Ivan Castrogiovanni, progettista e direttore dei lavori, si è ispirato al seicentesco acquedotto dei Benedettini, i cui ruderi furono demoliti negli anni sessanta per consentire la realizzazione di un'edilizia intensiva. L'insieme di piazza e parco occupa una superficie di oltre diecimila metri quadri, per circa metà costituiti dalla piazza vera e propria. Nell'archeggiato e nei portali sono stati utilizzati sistemi costruttivi simili a quelli romani e settecenteschi (ad esempio casserature in legno per realizzare le arcate con intradossi in pomici, e lastre di piombo interposte tra i grossi conci in compressione). I materiali utilizzati sono stati la pietra lavica, di diverso colore (dal nero al rosso) e consistenza ("occhio di pernice", "pelorosso"), e il travertino latteo di Trani. La piazza è costituita da uno spazio nudo con pavimentazione di notevole effetto ottico, leggermente concava. Nello spazio rimanente è situato un giardino con vialetti "a passi perduti", dotato di essenze quali il pino pinaster, il cipresso, il tiglio, la quercia, la jacaranda. A ovest, a nord ed a sud, lungo il perimetro del complesso, sorgono tre portali in pietra lavica, scolpiti con motivi fogliari e volute che richiamano le facciate delle chiese di via dei Crociferi e dell'architettura settecentesca della provincia etnea. G. Merode, V. Pavone, Catania nella vita democratica (1976-2001), Ed. Greco, Catania. M. Tempio, Piazza I Viceré, ne Sotto il vulcano nn. 45-46, Marco Spampinato Editore, Catania, 1999.

Stazione di Catania Ognina (1867)
Stazione di Catania Ognina (1867)

La stazione di Catania Ognina era una fermata posta al km 244+362 della linea ferroviaria Messina-Siracusa costruita a poca distanza dal termine del tratto extraurbano della SS 114. La stazione venne costruita in concomitanza con la costruzione del secondo tratto della strada ferrata Messina-Catania da Taormina a Catania; il fabbricato venne costruito nella zona soprastante l'abitato del sobborgo marinaro di Ognina, a poca distanza dal Porto Ulisse. Venne inaugurata il 3 gennaio 1867 ed era l'ultima fermata prima della stazione di Catania Centrale. Era presenziata da agente di custodia addetto alla manovra dell'adiacente passaggio a livello. In seguito all'attivazione del raddoppio del binario fu automatizzato il passaggio a livello e di conseguenza divenne impresenziata. Nel 2006 iniziarono i lavori di costruzione, più a sud, della nuova fermata metropolitana di Ognina. Venne soppressa il 18 giugno 2017, contemporaneamente all'attivazione del raddoppio fra le stazioni di Cannizzaro e di Catania Centrale, e sostituita dalla nuova fermata di Ognina posta alcune centinaia di metri più a sud. La stazione era posta al termine del percorso a doppio binario in esercizio tra Fiumefreddo di Sicilia e Catania, allo sbocco della galleria di Cannizzaro. Da qui aveva inizio il tratto ancora a semplice binario dell'importante collegamento ferroviario isolano. Il fabbricato viaggiatori è a due livelli ed è posto lato mare rispetto al binario. È impresenziata ed esercita in telecomando punto-punto secondo il sistema CTC dalla contigua stazione di Cannizzaro. L'attivazione del raddoppio del binario anche nell'ultimo tratto fino a Catania centrale e della nuova stazione di Ognina (poco più a sud) ha comportato la disattivazione della fermata. Ferrovie dello Stato, Fascicolo circolazione linee della unità periferica, in vigore dal 24 settembre 1995. Passante ferroviario di Catania Ferrovia Messina-Siracusa Rete ferroviaria della Sicilia Società Vittorio Emanuele Società per le Strade Ferrate della Sicilia Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla vecchia stazione di Catania Ognina

Parco Gioeni
Parco Gioeni

Il parco Gioeni è un parco cittadino ubicato nella parte nord della città di Catania, al termine della via Etnea oltre il Tondo Gioeni, quindi a nord del quartiere Borgo e della Circonvallazione (che in questo tratto prende il nome di viale Andrea Doria), e tra i quartieri di Barriera del Bosco e Canalicchio. La prima volta che si parlò della costruzione di un parco cittadino nella zona del Tondo Gioeni fu nel 1931 quando il progetto venne incluso in un piano regolatore della città redatto dall'architetto Michelangelo Mancini. Il progetto venne approvato nel 1942 ma rimase sulla carta in seguito allo scoppio della seconda guerra mondiale. Il progetto venne più volte ripreso nel dopoguerra ma non riuscì mai a essere realizzato. Sotto il sindaco Ignazio Marcoccio, nel 1972, si arrivò finalmente all'approvazione del progetto esecutivo e quindi all'inizio dei lavori che vennero realizzati, molto a rilento, usufruendo di tre finanziamenti successivi della Regione Siciliana. Il parco fu completato a metà degli anni novanta del XX secolo e inaugurato nel corso del secondo mandato del sindaco Enzo Bianco, dopo oltre sessant'anni dal primo progetto. Il parco ha una superficie di 0,08 km² (86 411 m², 8,6 ha) ed è quindi più esteso del giardino Bellini. Esso è il più grande parco di Catania ed è realizzato su di un terreno di natura vulcanica. Realizzato su di un contrafforte lavico, ha una vegetazione essenzialmente a macchia mediterranea con inframmezzate essenze quali l'ulivo, la buganvillea, l'oleandro e cactacee quali l'agave e il fico d'india. I vialetti e i manufatti sono realizzati in pietra lavica etnea. Il parco è attrezzato con aree giochi per i bambini, panchine e vialetti. L'area ingloba parte dei ruderi dell'antico acquedotto romano di Catania (quello che diede il nome al quartiere Canalicchio). Pur trovandosi al termine di via Etnea, la storica arteria urbana, il parco ha scarsa accessibilità in quanto isolato da essa dal tondo Gioeni, nodo viario molto trafficato. I notevoli dislivelli al suo interno non ne facilitano l'uso e insufficiente è l'ombreggiatura arborea. Nel 2013 l'aspetto complessivo ne denota la scarsa manutenzione oltre alla presenza di un uso improprio da parte di senzatetto. Sono molti gli eventi che mirano alla rivalutazione del parco. Tra questi Zanne Festival, il Teatro di Paglia e il Catania Bike Festival. La creazione di parco giochi decorosamente manutenute, di uno skate park frequentato a ogni ora, e di aree di sgambamento per cani (e il successivo affidamento delle stesse a privati) ha reso il parco frequentato anche in assenza di manifestazioni musicali e sportive. Vedute del Parco Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Parco Gioeni

Porto Ulisse
Porto Ulisse

Il porto Ulisse è il porticciolo di Ognina, quartiere periferico della città di Catania. Il porto Ulisse si trova sulla costa nord della città di Catania ricavato da un'insenatura nella scogliera rocciosa; era un approdo portuale di Catania sin dall'antichità. Nell'area ove sorge il porto attuale sfociava un fiume il Lognina (o l'Ognina) che venne seppellito da una colata lavica dell'Etna in epoca medioevale. Nel 1381 il borgo di Ognina venne interamente sepolto da una colata di lava e dell'approdo rimase solo una piccola insenatura, quella attuale. Nel porto era presente anche una fiorente attività cantieristica i cui mastri d'ascia erano conosciuti ed apprezzati. Da porto da pesca nel dopoguerra si è lentamente attrezzato come porto turistico ed oggi offre servizi ed assistenza specializzati. Il porto si trova circa 3 miglia a nord-est del Porto di Catania ed è protetto da un molo foraneo di oltre 150 m con faro rosso di segnalazione sulla testata, un molo interno più piccolo e vari pontili galleggianti. I fondali vanno da 1,5 a 12 metri di profondità e sono fangosi nella parte più interna e rocciosi verso l'esterno. Il porto è attrezzato con rifornimento di carburante ed acqua, cantieri navali e quattro gru di alaggio. Vi hanno sede diversi club nautici. Porto turistico Porto di Catania Porto di Caito Porto di San Giovanni li Cuti Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Porto Ulisse Storia dei porti:Ognina (PDF), su fratelli-della-costa.it. URL consultato l'8 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).

Giuffrida (metropolitana di Catania)
Giuffrida (metropolitana di Catania)

Giuffrida è una stazione della metropolitana di Catania, inaugurata nel 1999, facente parte della prima tratta aperta all'esercizio, ovvero CT. Porto-Borgo. Essa è di tipologia sotterranea, ed è gestita dalla Ferrovia Circumetnea. Ubicata nel tratto più a nord del corso delle Province possiede sei uscite tutte su quest'ultima strada, quattro rampe di scale e due ascensori che permettono di raggiungere in poche centinaia di metri molte importati strade affollate di uffici, studi, banche ed esercizi commerciali, tra le quali piazza A.Lincoln, via R.Imbriani, via V.Giuffrida, via Canfora, via G.D'Annunzio, via Torino, P.le R.Sanzio, P.zza Michelangelo. Inoltre sono raggiungibili vari luoghi d'interesse come Il tribunale del Lavoro, Parco Falcone, Parco Vulcania, alcune residenze per studenti universitari (residenze Centro e Verona dell'ERSU Catania, poste all'incrocio tra via Verona e via Guglielmo Oberdan) e vari istituti scolastici di ogni ordine e grado. La stazione è impresenziata. La stazione è dotata di: Scale mobili; Ascensore per portatori di handicap (non attivo); Servizio di video sorveglianza; Biglietteria automatica; Annuncio sonoro annunciante l'arrivo dei treni. La fermata scambia direttamente con una linea urbana AMTS autobus urbano (linea 722) Sito ufficiale, Azienda,Storia della ferrovia: La linea metropolitana, su circumetnea.it. URL consultato il 20 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2012). Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla stazione di Giuffrida (EN) Giuffrida, su Structurae. Sito FCE, su circumetnea.it.

San Gregorio di Catania
San Gregorio di Catania

San Gregorio di Catania (Santu Grigòrju in siciliano) è un comune italiano di 11 493 abitanti della città metropolitana di Catania in Sicilia. San Gregorio di Catania ha una superficie di 552 ettari. Sorge in una zona collinare, posta a 321 m s.l.m. Il suo territorio confina con i comuni di Aci Castello, Catania, San Giovanni la Punta, Tremestieri Etneo, Valverde. Il nome venne dato al paese in onore dell'omonimo Papa, la cui madre era di origini siciliane, e il primo nucleo abitato fu uno dei cosiddetti 13 "Casali di Catania". Nel XVII secolo appartenne alla nobile famiglia dei Massa, duchi di Paternò. Nel 1812, con l'abolizione del feudalesimo e del baronaggio, ai giurati successe il decurionato, un gruppo di 10 uomini eletti dal popolo e approvati dal re. Nel tempo il paese fu sotto la giurisdizione del comune di Catania prima e di Aci Castello dopo, sino al 1856 quando divenne comune autonomo. Con l'unità d'Italia, nel 1860, anche il decurionato fu abolito e subentrò l'attuale sistema amministrativo, ad eccezione del periodo fascista durante il quale il sindaco era sostituito dal podestà. Di notevole interesse architettonico risultano essere la Chiesa Madre, in stile barocco, la Chiesa di S. Filippo d'Argirò, fatta costruire nel 1505 dal signore Alvaro Paternò e adibita a cappella di famiglia, che presenta una struttura tipica delle chiese votive medioevali, e la Chiesa dell'Immacolata, di epoca normanna e più volte rimaneggiata nel corso degli anni. Chiesa di San Filippo d'Argirò Chiesa dell'Immacolata Riserva naturale integrale Complesso Immacolatelle e Micio Conti Abitanti censiti Secondo i dati pubblicati dal Ministero dell'Economia il 3 marzo 2017, e relativi alle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche nell'anno 2016, San Gregorio di Catania con 23944 € pro-capite, si classifica al 1º posto tra i dieci comuni più ricchi della Sicilia (il valore medio nazionale è pari a 20690 € pro-capite) Per avere un termine di paragone, Palermo è al 6º posto con 19476 €) e Catania (la città metropolitana di cui fa parte San Gregorio) si classifica al 15º posto con 18039 €.. Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune. Il comune di San Gregorio di Catania fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n.8 (Piana di Catania). San Gregorio Rugby L'ASD Club Calcio San Gregorio milita nel campionato di Promozione Sicilia. A.S.D. Polisportiva Fiamma San Gregorio A.S.D. P.G.S. Don Vincenzo Scuderi Area metropolitana di Catania Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su San Gregorio di Catania Wikivoyage contiene informazioni turistiche su San Gregorio di Catania Sito ufficiale, su comune.sangregoriodicatania.ct.it. San Gregòrio di Catània, su sapere.it, De Agostini.

Galleria di Ognina
Galleria di Ognina

La galleria di Ognina è un tunnel ferroviario a semplice binario fino al 2009, a doppia canna da tale data, posto tra le due stazioni ferroviarie di Cannizzaro e di Catania Centrale nella tratta urbana della ferrovia Messina-Siracusa, in Sicilia. La costruzione della galleria fu una delle conseguenze a distanza della contestata decisione di scegliere il tracciato ferroviario a sud della città nel progetto, del 1864, della Società Vittorio Emanuele per il proseguimento dei lavori di costruzione della linea ferroviaria proveniente da Messina per Siracusa. Il progetto aveva scatenata la serrata opposizione delle autorità, della Camera di Commercio e delle maestranze cittadine ma la società ferroviaria aveva realizzato con l'avallo del Ministero dei lavori pubblici il percorso litoraneo che circondava, come una cintura di ferro, la città da nord a sud impedendo di fatto ogni accesso a mare. Già nel secondo dopoguerra si fecero sempre più pressanti le richieste di eliminazione della cintura di ferro dato che gli innumerevoli passaggi a livello strozzavano tutte le strade di accesso al mare e perfino la SS 114 anche in conseguenza dell'elevato volume di traffico ferroviario. A metà degli anni cinquanta il progetto di interramento di circa un km di binario divenne realtà; venne iniziato lo scavo della immensa scogliera lavica partendo dall'altezza di Piazza Europa (allora inesistente) in galleria artificiale e procedendo in salita fino a poco prima dell'altezza del Porto Ulisse dove il binario usciva in profonda trincea portandosi sempre in ascesa a scavalcare in viadotto la Circonvallazione innestandosi infine nel binario precedente nella stazione di Catania Ognina. Il tunnel di 1,34 km venne scavato a poca profondità nella roccia basaltica della colata lavica del 1381 ed in parte realizzato a cielo aperto e poi ricoperto. Nonostante il previsto raddoppio dei binari venne realizzato a semplice binario con la sola doppia imboccatura parallela di circa 100 m, dal lato del Deposito Locomotive di Catania, mai utilizzata. Venne perduta una occasione preziosa dato che il successivo sviluppo urbanistico dei quartieri soprastanti portò alla costruzione di alti palazzi che hanno complicato recentemente la scelta del percorso per il raddoppio nell'ambito della costruzione del Passante ferroviario di Catania con seri problemi strutturali da risolvere e alti costi di realizzazione. Il secondo tunnel, in parte parallelo al primo, venne appaltato l'11 maggio 2005; gli scavi ebbero termine il 20 dicembre 2009 e il tracciato venne attivato nel gennaio 2011 instradandovi provvisoriamente tutto il traffico ferroviario della linea per consentire l'esecuzione dei lavori di riadattamento di sagoma e consolidamento del vecchio tunnel. Nel 2009, circa a metà di entrambe le gallerie, venne scavata e costruita una nuova stazione interamente in sotterraneo denominata Picanello. Nell'estate 2017, con la riapertura all'esercizio del primo tunnel e l'attivazione delle 3 nuove stazioni di Europa, Picanello e Ognina, è stato completato il raddoppio della tratta Fiumefreddo di Sicilia - Catania Centrale. Ferrovia Messina-Siracusa Passante ferroviario di Catania Galleria dell'Acquicella Catania Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su galleria di Ognina