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Stazione di Ponte di Brenta

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Stazioni ferroviarie soppresse nel 2015
Binari ponte brenta
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La stazione di Ponte di Brenta era una fermata della ferrovia Milano-Venezia posta nell'omonima località della periferia est di Padova, tra le stazioni di Padova e di Busa di Vigonza (quando la stazione era ancora attiva era la stazione di Vigonza-Pianiga). Già stazione, venne trasformata in fermata impresenziata il 14 giugno 2006. L'impianto è stato soppresso il 13 dicembre 2015 ed è stato sostituito dalla fermata di Busa di Vigonza, subito al di là del ponte sul Brenta nell'ambito del progetto SFMR. L'impianto comprendeva i soli due binari di corsa affiancati ciascuno da un marciapiede; non era accessibile ai portatori di handicap; era presente il fabbricato viaggiatori destinato in parte ad usi esterni alla ferrovia. Un tempo tale impianto era una vera e propria stazione dotata di comunicazioni tra i binari di corsa, di due binari di precedenza e di un tronchino per il movimento merci, soppressi da numerosi anni. A nord della fermata ed all'esterno di essa transita la nuova linea AV/AC Padova - Venezia Mestre. Vi fermavano solo treni regionali. Il gestore era RFI SpA. La fermata, che RFI classificava nella categoria bronze, disponeva di: Sala d'attesa Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Ponte di Brenta

Estratto dall'articolo di Wikipedia Stazione di Ponte di Brenta (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Stazione di Ponte di Brenta
Via Antonio Ceron, Padova Ponte di Brenta

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35027 Padova, Ponte di Brenta
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Luoghi vicini

Peraga (Vigonza)
Peraga (Vigonza)

Peraga è una frazione del comune di Vigonza in provincia di Padova. Peraga è anche una parrocchia, dipendente dalla Diocesi di Padova che comprende il territorio della omonima frazione e una parte di quello di competenza amministrativa del comune di Cadoneghe. Peraga si situa a nord-est di Padova, in un centro caratterizzato per la maggior parte da zone agricole. Le strade si intersecano nel graticolato romano. I percorsi d'acqua: la Tergola. Il toponimo Peraga sembra derivi dal nome latino Petrus. La parola è collegabile ad uno dei nomi più antichi di questa zona, poiché si presume che sia ricollegabile ad una persona, la quale assegnava le terre del “Graticolato Romano”. Il documento più antico nel quale compare per la prima volta il nome Petrus risale al 1025, anno nel quale viene nominata la chiesa di S. Maria di Peraga. Il nome Peraga nella forma attuale lo possiamo ritrovare scritto nelle Decime del 1297. Dai ritrovamenti nel territorio di Peraga possiamo constatare che le prime forme di vita umana si stanziarono nel VII secolo avanti Cristo. Alcuni reperti infatti testimoniano che gli Euganei, obbligati dai Veneti, si stanziarono sulla pianura e a Padova. La presenza degli Euganei si constatò non solo a Peraga, ma anche a Ponterotto e a Mandriola. Il passaggio dei romani nei territori di Peraga è accertato da numerosi reperti archeologici e dalla centuriazione del suolo. Alcuni di questi ritrovamenti sono anfore, tracce di pavimentazione in cotto, ampolle, monete in bronzo. In particolare, sono state ritrovate due iscrizioni nei pressi della chiesa parrocchiale. La prima raffigurava l’iscrizione “TAMPIA L. DIOVEI” che la gens TAMPIA dedico al dio Giove, mentre la seconda raffigurante “SEX. POM…/ SEX. ED…” probabilmente dedicata a Sesto Pompeo. Entrambi i reperti si trovano esposti al Museo Civico di Padova. Peraga è ubicata in un punto importante nell’area meridionale del Graticolato Romano situatosi all’incrocio di due grandi strade principali: la Via Cornara e la Strada del Mare. Il nome Cornara sembra faccia riferimento alla figura di Cornelia Salonina Augusta, la quale era sposa dell’imperatore Gallileo. La via passava in senso verticale e corrisponderebbe al Citra Kardinem IX. Per quanto riguarda invece la Strada del Mare non esistono più aspetti visibili, ma possiamo trovare traccia della sua esistenza grazie alla posizione attuale delle chiese. Questo grande incrocio rappresentava un punto strategico in epoca romana, in quanto su di esso si articolava il centro di pagus. Inoltre, Peraga oggigiorno non mantiene nessuna traccia stradale antica, se non in minima parte, a causa dell’influsso dei vicini fiumi Brenta, Tergola, Negrisia, il Rio, il Tergolino ed altri secondari. Prima del 1025 esisteva una cappella intitolata a Santa Maria alle dipendenze del patriarca di Aquileia. Successivamente il territorio passò ai conti di Treviso, la famiglia dei Collalto. Il primo documento dove viene citata Peraga è del 1025. La chiesetta di Santa Maria sembra essere ricordata con un capitello o edicola posto all'incrocio tra il cardo (la via Cornara) e il decumano del graticolato romano. Nel 1159 è citata in un atto di vendita la chiesa di sant'Anastasio. In un documento successivo relativo alla “decima papale” del 1297 risulta che la cappella di sant'Anastasio di Peraga e quelle di Rivale, Pianiga e Caltana dipendevano dalla pieve di Arino. L'attuale chiesa parrocchiale è consacrata a San Vincenzo di Saragozza martire (22 gennaio), (diacono del IV secolo) e sant'Anastasio da Magundat (persiano del 628), martire (celebrato nel medesimo giorno). Secondo alcuni studiosi sembra che questo abbinamento sia da collegare con la storica presenza dei possedimenti in Peraga dei monaci benedettini della Abbazia di Sant'Ilario di Venezia. L'importanza di questa frazione è strettamente legata alla famiglia da Peraga, signori di Mirano, che segnò la storia padovana del XIII e XIV secolo e ai nobili Badoer di Venezia. Nel 1572, nella prima visita pastorale, il vescovo Ormaneto certificò che la famiglia dei nobili veneziani Badoer da Peraga era “patrona” della chiesa. La personalità più prestigiosa di questa famiglia fu il cardinale Bonaventura Badoer Peraga. I Badoer cedettero nel 1809 i diritti di patronato sulla chiesa alla famiglia Comello, i quali rinunciarono nel 1851. La chiesa parrocchiale di Peraga è dedicata ai due santi Vincenzo e Anastasio anche se originariamente la chiesa era stata dedicata in onore di Santa Maria Assunta. Il 12 agosto 1802 crollò il vecchio campanile rovinando la vecchia chiesa, che venne distrutta, ma fu successivamente ricostruita e benedetta nel 1820. Dal 1953 iniziarono diversi lavori nella chiesa, tra cui il prolungamento dell’abside e l’edificazione delle cappelle e degli altari di Santa Teresa del Bambino Gesù, di Sant'Antonio da Padova e della Madonna del Rosario. I lavori di restauro si conclusero ufficialmente nel 1961 con il restauro della facciata. All'interno della chiesa parrocchiale sono custodite molte opere d’arte conosciute tra cui il dipinto di Tiziano raffigurante Madonna Assunta e la statua della Madonna del Rosario e quella di San Francesco di Paola opere di Rinaldi. Inoltre, in sacrestia è conservata l’antica ancona della Madonna del Pomo. L’ancona di marmo è situata all'interno della canonica della chiesa raffigurante la Vergine con il bambino. Lo stile risale al periodo bizantino evidenziato da alcuni tratti tipici. Il campanile è alto 48 metri fu iniziato il 10 maggio 1874. Il crollo nel 1802 ha portato alla distruzione anche della chiesa parrocchiale. In seguito, fu nuovamente ricostruito ed inaugurato il 7 ottobre 1888. L’edificio più rinomato nel paese di Peraga è il Castello dei Da Peraga. Le prime testimonianze scritte in merito al castello risalgono al 1258, tuttavia si suppone che la fortezza in questione sia stata costruita in tempi antecedenti. Il castello inizialmente aveva la funzione di proteggere gli abitanti del paese da eventuali attacchi, infatti era circondato da uno steccato e da un fossato. Successivamente vennero costruite anche delle mura per garantire una migliore protezione. Nel 1319 il castello fu danneggiato gravemente a seguito di un grande incendio per mano di Jacopo I da Carrara, ma in seguito vennero avviati i lavori di ricostruzione. Durante il periodo veneziano il castello passò dall’essere considerato una fortezza a luogo di villeggiatura per molte famiglie borghesi, come i veneziani Michelis. Nei periodi successivi il castello subii molti passaggi di proprietà tra le varie famiglie borghesi, mentre durante l’Ottocento fu oggetto di numerosi restauri e ampliamenti. Infine, nel secolo scorso il castello prese il nome di Villa Bettanini e tale denominazione è tuttora in vigore. L’intero edificio con il parco circostante fu acquisito nel 1985 dal Comune di Vigonza. L’attuale villa Bettanini oggi è sede degli uffici comunali dei settori di Cultura, Sport e Servizi sociali e ospita dal 2008 la biblioteca civica. Il parco circostante invece è sede di numerosi eventi e manifestazioni come la festa di primavera, la premiazione del premio letterario e la "Rievocazione Medievale di Petracha". La manifestazione si tiene sempre i primi di giugno per tre giorni con lo scopo di creare una vera e propria rievocazione medievale con un corteo storico formato da musicisti, sbandieratori, giullari e personaggi con abiti tipicamente medievali. Sul sedimento del vecchio castello della famiglia Da Peraga fu costruita l'attuale villa Bettanini. Infine intorno alla villa c'è un magnifico parco, grandissimo e spazioso. Il mulino di Peraga è situato vicino al castello dei Da Peraga. La vicinanza del mulino al castello esalta il suo ruolo di polo produttivo passato nelle mani delle varie famiglie nobili che si succedevano la proprietà del castello. Il primo documento ufficiale che fornisce una testimonianza certa del mulino risale al 1571 mentre la mappa dettagliata con tutte le sue caratteristiche risale al 1742. Il mulino possedeva tre ruote, le quali gli permisero di essere identificato come uno dei mulini più importanti lungo la Tergola. Tuttavia, i recenti crolli hanno distrutto molte parti dell’edificio. La struttura è per la maggior parte in muratura di color marrone. Vicino al restante complesso è situata una passerella pedonale che mette in comunicazione il mulino con il parco del castello. In prossimità del ponte sul Tergola è situata villa Pavanello risalente al Settecento. Quest’ultima è considerata una villa di impianto veneto classico, attualmente restaurata. Durante il periodo storico della Serenissima venne innalzata villa Trevisan Sacchetto con annessa barchessa. Ad essa segue la costruzione di abitazioni per lavoratori, situate a est del complesso. Annesso alla villa è situato l’oratorio di S. Gaetano da Thiene, menzionato per la prima volta nel 1827. Di origine Settecentesca è la villa Roman, composta da un grande giardino, un corpo centrale e infine ai lati sono situate le tradizionali barchesse. Infine, nel territorio è presente villa Arrigoni Zuccolo, una villa che risale al cinquecento e un imponente palazzo di campagna chiamato la masseria Ca’ Benetello. M. Benetti, Storia del territorio vigontino, a cura di Simonetta Agostini, Padova, 2000. S. Segato, Cartografie vigontine, Vigonza, 2007. L. Gallo, Vigonza e i suoi signori, Padova, 1976. V. Lazzaro, E. Cenghiaro, M. Benetti, Girovagando Vigonza, Vigonza, 2009. M. Varotto, Le terre della Tergola, Vigonza, Cierre Edizioni, 2005. A. Draghi, Luoghi e itinerari della riviera del Brenta e del miranese, Vigonza, Panda Edizioni, 2015. L. Pala, Vita di un cardinale...Bonaventura da Peraga, Peraga, 2009. A. Benetti, Peraga e le Pievi del Graticolato Romano, Verona, 1975. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Peraga Peraga.net Villa Peraga

Palasport San Lazzaro
Palasport San Lazzaro

Il palasport San Lazzaro, conosciuto anche con il nome sponsorizzato di Kioene Arena (ex PalaBernhardsson, PalaNet e PalaFabris) è il più importante palazzetto dello sport della città di Padova e uno dei più importanti del Veneto. Oltre ad ospitare le partite casalinghe delle squadre padovane di pallavolo, pallacanestro e pallamano, ospita altre manifestazioni sportive come campionati di boxe, gare di scherma, kick boxing, tennis e altre discipline. La struttura ospita molto frequentemente anche importanti concerti musicali e convegni. La struttura fu costruita dal Comune di Padova e inaugurata il 24 febbraio 1980 con la partita tra Simod Petrarca e Fiat Torino valida per il Campionato di Serie B 1979-1980. Sostituì il piccolo palazzetto dello sport Arcella. L'inaugurazione era prevista per l'estate del 1977, ma vari problemi ne hanno rallentato la costruzione. All'inizio, aveva una capienza di 6000 posti a sedere. Il PalaFabris inizialmente fu chiamato semplicemente San Lazzaro, nome del rione in cui sorge situato nella periferia orientale della città, ed in seguito prese il nome Palanet. La Pallavolo Padova, ex Petrarca, ha disputato nell'impianto tutti i campionati a partire dal 1987; dal 1987 al 2009 ha militato in Serie A e negli anni successivi ha alternato stagioni nella massima serie ad altre in Serie A2. Il Petrarca Basket ha disputato all'odierno PalaFabris quattro stagioni in serie A2 negli anni novanta, per poi scendere nelle serie minori ed abbandonare in seguito l'impianto. Vi sarebbe tornato per la stagione 2004-2005 con il marchio Acqua & Sapone per disputare il campionato di B1, ma gli scarsi risultati ottenuti lo spinsero poi a lasciare nuovamente il PalaFabris, ed attualmente gioca in un impianto minore cittadino. Nel maggio 2009 sono iniziati i lavori di ristrutturazione che hanno modernizzato l'impianto e ne hanno ridotto la capienza agli attuali 3.845 posti a sedere, contro i 5.000 degli anni precedenti. Il 22 gennaio 2010 è avvenuta la cerimonia di inaugurazione del rinnovato palasport, a cui è seguito il concerto di Francesco Guccini.. Il 10 febbraio 2010 è stato annunciato il cambio del nome del palasport in PalaFabris, l'attuale denominazione intitolata ad un'azienda locale che da alcuni anni è entrata nella struttura societaria della Pallavolo Padova. Per il Campionato mondiale di pallavolo maschile 2010, l'impianto è stato scelto come sede per la preparazione della nazionale del Giappone. Nella stagione 2010-11, al PalaFabris ha giocato anche il Gattamelata Padova, che militava nella Serie B Dilettanti (quarto livello del campionato italiano di pallacanestro maschile).. Nella stagione successiva, la neonata Basket Padova 1931 ha preso il posto del Gattamelata Albignasego e ha giocato in questo impianto, finendo il campionato con la retrocessione. Nel 2012 il Padova 1931 non si è iscritto al campionato, ed il basket è scomparso nuovamente dal PalaFabris. Il 15 dicembre 2014, dopo più di due anni, torna ad ospitare una partita di pallacanestro. In tale occasione, la struttura è stata la sede del derby tra Virtus Padova e Petrarca. Il derby che non si disputava in un campionato nazionale da vent'anni è stato vinto dal Petrarca. Il 30 agosto 2015 è stato annunciato il nuovo nome sponsorizzato del palasport: Kioene Arena. Il 5 settembre il comune di Padova e la Pallavolo Padova, annunciano l'accordo, che permetterà alla Virtus Basket Padova di disputare le partite casalinghe in questo impianto. Il rinnovo portato a termine nel 2010 ha riqualificato l'impianto, che dispone ora di una tecnologia all'avanguardia. È dotato di servizi, magazzini, una palestrina e spogliatoi. Il terreno di gioco è completo delle linee che demarcano i campi di pallavolo, pallacanestro, calcio a 5 e pallamano. È inoltre predisposto per ospitare attività di ginnastica artistica. La capienza massima è di 3.845 posti a sedere. Sorge nel rione San Lazzaro del Quartiere 3 Est di Padova, a poche centinaia di metri dall'uscita di Padova Est dell'autostrada A4 e dall'uscita Padova San Lazzaro della tangenziale est, ed è quindi facilmente raggiungibile con gli automezzi. È collegato al centro cittadino dagli autobus dell'azienda comunale APS. Finale di Coppa Korać: 1 1981-1982 World League di pallavolo maschile - Prima fase: 1 2011 Elite round di Coppa UEFA: 2 2007-08, 2011-12 Final Eight di Coppa Italia: 3 2009-10, 2010-11, 2011-12 Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su PalaFabris Palasport San Lazzaro, pallavolopadova.com Palasport San Lazzaro, padovanet.it