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Palazzo della Banca Nazionale del Lavoro

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Napoli palazzo della Banca Nazionale del Lavoro
Napoli palazzo della Banca Nazionale del Lavoro

Il Palazzo della Banca Nazionale del Lavoro, già Palazzo dell'Istituto Nazionale Fascista di Previdenza Sociale, è un edificio di Napoli, sito nel rione Carità. Il palazzo è in una posizione centrale, tra via Armando Diaz e via Toledo. La costruzione venne eretta su disegno di Armando Brasini. I lavori ebbero avvio nel 1933 e furono conclusi nel 1938. Nei primi anni Cinquanta fu acquistato dalla Banca Nazionale del Lavoro, che ne fece la propria sede. Il principale elemento di spicco è la torre angolare con la quale gli si donò una veste monumentale. L'architettura è incastrata a sua volta in un grande blocco di travertino, arricchito da linee scure, che dona all'intera opera un aspetto riservato e austero.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Palazzo della Banca Nazionale del Lavoro (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Palazzo della Banca Nazionale del Lavoro
Via Toledo, Napoli Municipalità 2

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Coordinate geografiche (GPS)

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N 40.842795 ° E 14.249244 °
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Indirizzo

BNL

Via Toledo 121;122;123;124;125;126
80133 Napoli, Municipalità 2
Campania, Italia
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Numero di telefono
BNL Gruppo BNP Paribas

call+39060060

Sito web
bnl.it

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Napoli palazzo della Banca Nazionale del Lavoro
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Luoghi vicini

Palazzo Monaco di Lapio
Palazzo Monaco di Lapio

Il Palazzo Monaco di Lapio, a Napoli, è ubicato nella centrale via Toledo. Il suolo fu acquistato nel 1551 da Cristoforo Vitale di Cava de’ Tirreni che vi edificò il palazzo originario. Nel 1578 fu acquistato dall'avvocato Giovan Pietro Mangrella, il quale dispose nelle sue volontà testamentarie di donare tutto il suo patrimonio, compreso questo palazzo, all'Ordine dei benedettini della Santissima Trinità di Cava de’ Tirreni. Fu riconfigurato, con ogni probabilità, da Giovan Battista Nauclerio durante l’ultimo decennio del Seicento su incarico di Marco Garofalo, che a sua volta acquistò l’immobile dai monaci di Cava de’ Tirreni. Nel XVIII secolo divenne proprietà della famiglia Monaco, la quale commissionò a un ignoto architetto (che secondo alcuni fu Pompeo Schiantarelli) l'ultimo e definitivo rifacimento del palazzo in stile tardobarocco. Alla seconda metà del XIX secolo va ricondotto il quarto piano sopraelevato con loggiato, realizzato in modo tale da non alterare il prospetto principale su via Toledo. Nel 1920 fu ereditato dal barone Rinaldo Monaco di Lapio che lo restaurò con una diversa disposizione dei busti in facciata e delle statue negli spazi del cortile e dello scalone. L'edificio si presenta con una suggestiva facciata di tre piani a stucco che crea timpani arcuati, nei quali sono inseriti i busti. Di notevole impatto nella facciata è il balcone centrale del piano nobile che occupa lo spazio di tre vani, mentre nei piani sovrastanti sono presenti balconi più piccoli. Nell'androne e nel cortile del palazzo sono presenti varie statue e fontane di antica fattura; in fondo al cortile e in asse rispetto all'ingresso si innalza una scenografica scala settecentesca a tre arcate per livello che fu restaurata nel 1963. Negli appartamenti del secondo piano dovrebbero ancora conservarsi dei soffitti decorati. Tra il 2017 e il 2018 sono stati restaurati tutti i prospetti esterni dell'edificio.