place

Chiesa di Santa Maria di San Salvatore

Chiese dedicate a MariaChiese dell'arcidiocesi di MilanoChiese di Gornate OlonaPagine con mappe
Madonnetta di Gornate
Madonnetta di Gornate

La chiesa di Santa Maria di San Salvatore conosciuta come chiesa della Madonnetta è un luogo di culto cattolico di Gornate Olona, in provincia di Varese, e arcidiocesi di Milano. La chiesa appartiene al decanato di Carnago. La titolare della chiesa è la Madonna ed è conosciuta sul territorio come chiesa della Madonnetta per distinguerla da quella più antica posta in prossimità nella frazione Torba, un tempo monastero benedettino che gestiva la chiesa di Santa Maria. L'edificio è sussidiario della parrocchia di San Vittore il Moro.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Chiesa di Santa Maria di San Salvatore (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Chiesa di Santa Maria di San Salvatore
Kirchweg,

Coordinate geografiche (GPS) Indirizzo Luoghi vicini
placeMostra sulla mappa

Wikipedia: Chiesa di Santa Maria di San SalvatoreContinua a leggere su Wikipedia

Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.745493 ° E 8.847639 °
placeMostra sulla mappa

Indirizzo

Bärenloch

Kirchweg
57368
Nordrhein-Westfalen, Deutschland
mapAprire su Google Maps

Madonnetta di Gornate
Madonnetta di Gornate
Condividere l'esperienza

Luoghi vicini

Battistero di Castiglione Olona
Battistero di Castiglione Olona

Il Battistero di Castiglione Olona è un edificio del complesso della collegiata dei Santi Stefano e Lorenzo, celebre per ospitare un notevole ciclo di affreschi di Masolino da Panicale (Storie di san Giovanni Battista, del 1435). Il vano del "battistero" nacque probabilmente come cappella gentilizia, dedicata a San Pietro, all'interno dello smantellato castello di Castiglione Olona. A sua volta, l'edificio religioso sarebbe stato edificato sulla base di una delle torri del castello. All'epoca del cardinale Branda Castiglione fu ristrutturato e decorato dal famoso ciclo di Masolino, che aveva già lavorato per il cardinale a Roma, nella basilica di San Clemente di cui era stato titolare. Nel corso dei secoli subì usi anche impropri, come nell'Ottocento quando fu utilizzato come deposito attrezzi. Si accede all'ambiente tramite una porta fiancheggiata dalla sinopia di un'Annunciazone di Masolino, il cui affresco - staccato nel 1964 - si trova oggi nell'ambiente antistante. L'interno è composto da un vano quadrilatero voltato, separato tramite un'arcone ogivale dal presbiterio, coperto a botte. Davanti al piccolo altare si trova un fonte battesimale del XV secolo, con il fusto decorato da putti, opera del ticinese Francesco Solari di Carona. La parete esterna del fonte ospita una raffigurazione del peccato originale, nonché l'emblema della famiglia Castiglioni. Sulle pareti e sulle volte si dispiega il ciclo di affreschi di Masolino, opera della maturità, datata 1435. Gli episodi della vita del Battista si svolgono lungo le pareti con una forte compenetrazione dell'architettura dipinta con quella reale e, in alcuni casi, il tentativo di superare la barriera stessa della fine della parete legando le scene contigue con effetti illusionistici. Importante è l'uso della prospettiva brunelleschiana, qui applicata per la prima volta in Lombardia, legata anche a raffinatezze cromatiche e materiche (come l'uso della lamina metallica in aureole e armature), che fanno di Masolino un artista di transizione tra i linguaggi del Tardogotico e del Rinascimento in senso stretto. Lo stato di conservazione del ciclo è diseguale: se la parete di destra e quella di fondo sono ben leggibili, quella di sinistra e parte di quella centrale sono invece danneggiate, poiché più esposte all'umidità e alle intemperie. Sulla volta si trovano i quattro evangelisti attorno a una raffigurazione dell'Agnello mistico nella chiave di volta. Le storie del Battista iniziano in controfacciata a destra, con l'Annuncio a Zaccaria, ambientato in un edificio a pianta centrale e vicino a una straordinaria veduta di Roma sopra la porta d'ingresso, seguito dalla Visitazione (scarsamente leggibile). Proseguono sulla parete sinistra si trova la Natività del Battista, quasi completamente perduta, e l'Imposizione del nome, ambientata sotto un'arcata che forma un "cannocchiale prospettico", capace di dilatare a dismisura lo spazio fisico della cappella. Sull'arcone si trovano i quattro Dottori della Chiesa, seduti presso i loro scranni da studiosi, e due Profeti. Nella scarsella, senza soluzione di continuità tra le pareti, sono raffigurati la Predica del Battista, il Battesimo di Cristo (al centro) e la Cattura e prigionia del Battista. Nella volticciola Dio Padre tra angeli, scena collegata al sottostante battesimo, in una raffigurazione complessiva della Trinità. Segue sulla parete di tramezzo la Decollazione del Battista, e in alto, sull'arco, due angeli con cartiglio (uno quasi illeggibile). Sulla parete destra infine il Banchetto di Erode, forse la scena più nota dell'intero ciclo, che comprende anche la consegna della testa ad Erodiade (a destra) e la sepoltura del Battista (sullo sfondo). Soprattutto in quest'ultima scena compaiono diversi astanti in eleganti abiti contemporanei, probabilmente il cardinale Branda e altri dignitari del luogo, secondo un espediente già usato anche nella cappella Brancacci. Carlo Meazza e C. Alberto Lotti, appendice, in Castiglione Olona, Castelseprio, Mazzucchelli Celluloide S.p.A., 1979. AA. VV., Lombardia, Touring Club Italiano, Milano 2007. Federica Armiraglio, Castiglione Olona. Un borgo d'arte, Sagep editori, 2017. Banchetto di Erode (Masolino) Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul battistero di Castiglione Olona

Stazione di Castiglione Olona
Stazione di Castiglione Olona

La stazione di Castiglione Olona era posta lungo la ferrovia Castellanza-Mendrisio, dismessa nel 1977, e serviva il comune di Castiglione Olona. L'impianto venne attivato il 31 dicembre 1915 contestualmente all'inaugurazione della tratta da Cairate-Lonate a Valmorea, avvenuta a cura della Società Anonima per la Ferrovia Novara-Seregno (FNS). L'11 dicembre 1938 il capolinea della ferrovia fu arretrato a Malnate in conseguenza degli eventi correlati con la seconda guerra mondiale; l'anno successivo la ferrovia venne attestata a Castiglione Olona e l'impianto assunse conseguentemente la funzione di stazione di testa. In conseguenza di ciò il traffico passeggeri diminuì, per essere definitivamente soppresso nel 1952, lasciando alla stazione la sola funzione di scalo per le merci. Il 16 luglio 1977 la linea, e con essa la stazione di Castiglione Olona, venne definitivamente soppressa. La stazione disponeva di un binario di raddoppio lungo 336 metri posato in prossimità del fabbricato viaggiatori; quest'ultimo ha subito un restauro nel 2015 a servizio del tratto di sede trasformato in pista ciclabile. Giovanni Cornolò, Cento anni di storia... delle Ferrovie Nord Milano, Trento, Globo Edizioni, 1979. FENIT 1946 1996, FENIT - Roma, 1996. Franco Castiglioni, Il treno in Valmorea, in I Treni, n. 101, febbraio 1990, p. 28. Giorgio Gazzola, Marco Baroni, La ferrovia della Valmorea, Regione Lombardia, 2008. Scaricabile gratuitamente su www.lavoro.regione.lombardia.it. Paolo Ladavas, Fabio Mentesana, Valle Olona Valmorea. Due nomi, una storia. La ferrovia Castellanza-Mendrisio. Editoriale del Garda, 2000. ISBN 88-85105-08-4 Castiglione Olona Ferrovia di Valmorea Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Castiglione Olona