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Lago di Madrano

Laghi della provincia di TrentoPagine con mappePergine Valsugana
Lago di Madrano, Pergine Valsugana 02
Lago di Madrano, Pergine Valsugana 02

Il lago di Madrano è un lago della provincia di Trento, situato nel comune di Pergine Valsugana e facente parte del bacino idrografico del torrente Fersina. Il lago è situato a nord-est dei paesi di Madrano, da cui prende il nome, e Canzolino; è collegato al vicino lago di Canzolino da un piccolo emissario sotterraneo. Il lago, dalle acque chiare e smeraldine, è occupato per tutta la metà meridionale da un bosco igrofilo, e vi sono canneti anche su parte delle altre sponde. Così come il lago di Canzolino, anche il lago di Madrano è frequentato per la pesca; nelle sue acque vivono, tra gli altri, scardola, gardon, cavedano, alborella, pesce gatto, triotto, persico reale e persico trota. È inoltre presente una piccola popolazione di tartaruga palustre americana. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul lago di Madrano

Estratto dall'articolo di Wikipedia Lago di Madrano (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Lago di Madrano
Via della Cagnana, Comunità Alta Valsugana e Bersntol

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Via della Cagnana

Via della Cagnana
38057 Comunità Alta Valsugana e Bersntol
Trentino-Alto Adige, Italia
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Lago di Madrano, Pergine Valsugana 02
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Luoghi vicini

Chiesa della Visitazione di Maria (Pergine Valsugana)
Chiesa della Visitazione di Maria (Pergine Valsugana)

La chiesa della Visitazione di Maria, chiamata anche chiesa della visita di Maria Santissima a Santa Elisabetta, è una chiesa sussidiaria nella frazione di Canzolino a Pergine Valsugana. Risale al XVII secolo. Sin dal 1484 esisteva, sul sito della chiesa di Canzolino, un'edicola intitolata alla Madonna dell'Aiuto. La chiesa che ci è pervenuta è stata edificata a partire dal 1612, poiché in tale data una visita pastorale segnalò ancora la presenza di un'edicola. Più tardi, nel 1621, la nuova chiesa venne citata in un documento testamentario, e in questa data l'edificio religioso, che aveva inglobato l'antica cappella, era anche stato decorato con affreschi. Durante i primi decenni del XVIII secolo la chiesa fu oggetto di un ampliamento con la costruzione di una sacrestia e nel 1877 venne rifatta la copertura del tetto. Alla fine del secolo successivo gli interni vennero tinteggiati. Nel primo dopoguerra del XX secolo fu interessata da vari restauri che riportarono alla luce gli affreschi in parte imbiancati e si rimise mano alla decorazione a tempera delle pareri interne, delle volte e della controfacciata. Attorno alle metà del secolo venne edificata la torre campanaria, opera del perginese Eduino Maoro. Un ultimo ciclo di restauri conservativi è stato realizzato nel 1987. Pergine Valsugana Valsugana Arcidiocesi di Trento Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa della Visitazione di Maria Chiesa della Visitazione di Maria - Canzolino, Pergine Valsugana, su BeWeB - Beni Ecclesiastici in web. URL consultato il 13 dicembre 2019.

Chiesa della Decollazione di San Giovanni Battista (Pergine Valsugana)
Chiesa della Decollazione di San Giovanni Battista (Pergine Valsugana)

La chiesa della Decollazione di San Giovanni Battista è la parrocchiale nella frazione di Madrano a Pergine Valsugana. Risale al XV secolo. Le prime fonti documentali che citano la chiesa risalgono al 1450 e sono relative alla consacrazione di un altare celebrata dal vescovo di Feltre Jacopo Zeno. Ebbe dignità curiaziale dal 1718; tra il 1765 e il 1779 venne completamente riedificata. Venne consacrata da Andrea Benedetto Ganassoni, arcivescovo ad personam di Feltre, nel 1782. Nei primi anni del XIX secolo gli interni vennero impreziositi da tre nuovi altari in marmo e nel 1849 venne ultimata la sopraelevazione della torre campanaria che era stata già progettata ma non realizzata per mancanza di fondi. Tra il 1860 ed il 1886 fu parzialmente rifatto il pavimento della navata e venne posta una nuova copertura a forma di cupola al campanile. Con l'inizio del secolo successivo si rifece la copertura del tetto, vennero rivisti la pavimentazione della sala e l'intonacatura degli interni inoltre vennero restaurate le decorazioni a stucco. Venne elevata a dignità di parrocchia nel 1919 dal vescovo di Trento Celestino Endrici. Nel 1986 la chiesa fu oggetto di nuovi restauri conservativi che portarono a rifare la copertura del tetto, a rivedere ancora gli intonaci e gli stucchi e a sistemare il sagrato. L'ultimo ciclo di interventi si è avuto tra 2007 e 2017. Sono state rimosse le balaustre presbiteriali per realizzare l'adeguamento liturgico, si è modificata la pavimentazione e si è provveduto a consolidare la struttura della torre campanaria che nel 2015 aveva mostrato problemi nell'intonaco. Madrano Pergine Valsugana Valsugana Arcidiocesi di Trento Martirio di San Giovanni Battista Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa della Decollazione di San Giovanni Battista Chiesa della Decollazione di San Giovanni Battista - Madrano, Pergine Valsugana, su BeWeB - Beni Ecclesiastici in web. URL consultato il 12 dicembre 2019.

Chiesa della Madonna della Neve (Pergine Valsugana)
Chiesa della Madonna della Neve (Pergine Valsugana)

La chiesa della Madonna della Neve è una chiesa sussidiaria nella frazione di Buss a Pergine Valsugana. Risale al XVII secolo. La chiesa fu costruita nel 1679 su un'altura che domina tutta la valle da Pergine alla valle dei Mocheni. Nel 1719 si decise di erigere una piccola cappella, sul fianco destro della chiesa, dedicata a San Raffaele e verso la fine del secolo si costruì una nuova sacrestia di maggiori dimensioni rispetto alla preesistente. Ottenne la concessione del fonte battesimale nel 1827 e nel 1874 si pose mano alle intonacature esterne ed alla copertura della torre campanaria. Nell'ultimo decennio del secolo venne sistemata una nuova pavimentazione nella sala, fu costruita una nicchia per il confessionale e si iniziò ad intervenire sulla struttura portante del sagrato per consolidarla. Si pensò anche alla costruzione di una nuova strada di accesso che unisse il centro abitato alla chiesetta. Nella seconda metà del XX secolo la sala fu oggetto di adeguamento liturgico e nella zona presbiteriale venne demolito l'antico altare in legno che fu sostituito da uno nuovo in pietra (a sua volta sostituito nel 2006). A partire dal 1984 la gradinata di accesso alla chiesa venne rifatta e sia la chiesa sia la torre campanaria vennero restaurate. Col nuovo secolo venne progettato un piano di interventi per ripristinare la sicurezza delle coperture, realizzare la pulizia generale delle parti in pietra e marmo e il rifacimento degli intonaci. Venne installato anche un impianto anti intrusione. Gli ultimi lavori sono iniziati nel 2016. Pergine Valsugana Valsugana Arcidiocesi di Trento Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa della Madonna della Neve Chiesa della Madonna della Neve, su BeWeB - Beni Ecclesiastici in web. URL consultato il 13 dicembre 2019.

Biotopo Lago Pudro
Biotopo Lago Pudro

Il Biotopo Lago Pudro è un'area naturale protetta del Trentino-Alto Adige istituita nel 1987. Occupa una superficie di 12,88 ha nella Provincia autonoma di Trento. Come si evince dal nome, il Lago Pudro era originariamente un lago, poi trasformatosi in una torbiera per il progressivo depositarsi dei sedimenti sul fondo e dell'avanzare della vegetazione palustre; parte dello specchio d'acqua è stata ripristinata dall'estrazione industriale della torba, alterando l'ecosistema del luogo. L'area è stata dichiarata protetta, fermando quindi gli interventi estrattivi, il 23 ottobre 1987. Si tratta di un'area di circa 13 ettari, occupata per la maggior parte da un lago/torbiera situato a circa 1 km da Pergine Valsugana; è separato dal fondovalle di Pergine solo dal Doss del Zucàr, un rilievo di scarsa importanza. Nel periodo estivo, il Lago Pudro è occupo da un gran numero di rane verdi (Pelophylax esculentus), il cui gracidio è molto ben udibile, oltre che da varie specie di uccelli, fra cui l'airone cenerino (Ardea cinerea), il martin pescatore (Alcedo atthis), il tarabusino (Ixobrychus minutus), il tuffetto (Tachybaptus ruficollis), il porciglione (Rallus aquaticus), oltre che varie specie di oche, anatre e uccelli di canna. Il Lago Pudro presentava, prima che cominciasse l'estrazione della torba, l'aggallato più grande del Trentino: si trattava di un "tappeto" di piante intrecciate galleggiante. La sua riduzione per mano umana ha comportato un aumento delle cannucce di palude (Phragmites australis) e del lamineto, composto prevalentemente da ninfee (Nymphaea alba); la parte costiera del lago è occupata da cariceti, oltre che dalle cannucce di palude, mentre l'ambiente circostante è un bosco igrofilo di ontano nero (Alnus glutinosa). Più nel dettaglio, il biotopo ospita alcune specie importanti, fra cui le insettivore Drosera intermedia e Utricularia vulgaris, la Rhynchospora alba e la Carex diandra. Aree naturali protette del Trentino-Alto Adige Biotopo Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Biotopo Lago Pudro Il Biotopo Lago Pudro su Parks.it, il portale dei parchi italiani

Aeroporto di Cirè

L'aeroporto di Cirè (in tedesco: Flughafen Cirè) era un aeroporto militare austro-ungarico, poi italiano, oggi non più esistente, posto a quota 440 m s.l.m. nei pressi dell'omonimo paese. Si trova a 3 km da Pergine Valsugana, nelle vicinanze delle pendici del Monte Marzola (1 096 m) e del Monte Celva (998 m), dominata a sud dalla Cima Vezzena (1 908 m) e a ovest dal Gruppo di Brenta e dal Monte Calisio (1 097 m) Durante la prima guerra mondiale il Trentino divenne la retrovia del fronte austro-ungarico che si contrapponeva a quello italiano dal Cevedale fino alla Marmolada, passando attraverso imponenti gruppi montuosi quali l'Adamello, il Pasubio, l'Altopiano di Folgaria e l'Altopiano di Asiago. Fu un fronte aspro, difficile per uomini e mezzi, in cui si svolsero molte sanguinose battaglie, oltre ai morti dovuti alla cosiddetta "Guerra Bianca". Nelle immediate retrovie degli altipiani, all'inizio della Valsugana in località Cirè di Pergine a circa 400 metri sul livello del mare, la neonata Imperial-Regia Aviazione (k.u.k. Luftfahrtruppen) costruì uno dei suoi più importanti aeroporti, ubicato in una posizione strategica quasi baricentrica all'intero fronte su cui doveva operare, contrapponendosi da parte italiana, anche se in posizione meno felice, a quello di Thiene. Negli hangar dell'aeroporto militare austro-ungarico stazionavano 42 aerei da guerra usati per la ricognizione o per bombardare le linee italiane poco distanti, giù, verso l'altopiano delle Vezzene, Vicenza, Verona, Bassano del Grappa. Nel gennaio 1918 fu istituito a Cirè il Fliegeretappenpark 11 (abbreviato Flep 11), trasformato poi nel maggio 1918 nel Fliegerpark 7 (abbreviato Flip 7 e letteralmente parco aeronautico 7). Questi parchi erano unità di manutenzione per le squadriglie che dovevano garantire un certo numero d'aeroplani sempre pronti per il decollo. Nell'aeroporto di Cirè di Pergine operarono due famose squadriglie dell'I.R. Aviazione, la Flik 24 e la Flik 55J, in cui furono destinati a incontrarsi tre dei più famosi assi che militarono con essa: Josef von Maier e Julius Arigi (austriaci) nonché Josef Kiss (ungherese). Fu incendiato nel 1918 nel corso della ritirata. L'ultimo decollo di un aereo, fu nel 1985, usando l'asfalto della Strada statale 47 della Valsugana, non ancora aperta al traffico. Nei locali pubblici della zona quali bar, ristoranti, ecc, si possono ammirare le fotografie storiche dell'aeroporto e degli assi dell'aviazione che vi operarono. Sulle cortecce degli alberi adulti sui colli vicini, si possono ancora notare i segni inflitti dalle mitragliatrici degli aerei. Josef Kiss Julius Arigi Georg Kenzian Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Aeroporto di Cirè Apt Valsugana, su valsugana.info. Comune di Pergine Valsugana, su comune.pergine.tn.it.

Monumento al Redentore (Montagnaga)
Monumento al Redentore (Montagnaga)

Il monumento al Redentore è un luogo di culto cattolico situato a poca distanza dal paese di Montagnaga (frazione di Baselga di Piné), sull'altura sovrastante la "Conca della Comparsa" dove sono avvenute alcune delle apparizioni della Madonna di Piné. Il monumento al Redentore venne edificato su iniziativa di don Giuseppe Zanotelli, cogliendo l'invito di Papa Leone XIII a costruire in ogni diocesi un memoriale in ricordo dell'anno santo della redenzione; il progetto venne affidato al capomastro di Montagnaga Fortunato Bernardi, poi modificato dall'ingegnere Emilio Paor. Poiché il terreno su cui sarebbe sorto l'edificio appartiene giuridicamente al comune di Pergine Valsugana, la posa della prima pietra venne affidata, il 14 maggio 1900, a don Giovanni Battista Inama, parroco di Pergine e presidente del comitato diocesano per l'Azione Cattolica. Completato nel 1906, venne consacrato dal vescovo di Trento Celestino Endrici. All'interno del monumento si trova una copia della Scala Santa (e della relativa cappella) di San Giovanni in Laterano a Roma, nei cui gradini sono conservati ventotto campioni di terra provenienti dalla Terrasanta, inviati sempre da don Zanotelli; le decorazioni della scala e della cappella furono affidate a Sigismondo Nardi, aiutato da Antonio Mosca e Igino Simboli; gli stucchi furono realizzati da Pasquale, Antonio e Pasqualino Bianchi e i dorati da Carlo Pontata di Borgo Valsugana. L'edificio venne consacrato nel settembre 1906, e fu oggetto di vari restauri nella seconda metà del XX secolo e un altro, piuttosto importante, fra il 2011 e il 2012, supervisionato dagli architetti Alessandro Giovannini e Cristina Mayer e dall'ingegnere Paolo Mayr. Il monumento consiste di un grande edificio orientato ad est, realizzato in muratura di pietrame intonacata sia dentro, sia fuori, con un avancorpo a pianta rettangolare. La facciata, rettilinea, è affiancata da due torrette rientranti percorse da paraste tuscaniche e dotate di finestre con frontone ad arco ribassato; ciascuna termina con una cella campanaria a quattro fronti, con colonne tuscaniche che sostengono un frontone triangolare e chiusa da una cuspide ottagonale. La facciata è ripartita in tre da paraste ioniche e in ciascun settore si apre un portale architravato (quelli laterali sormontati da un timpano triangolare e da una finestra centinata, quello centrale, più grande, da un frontone ad arco ribassato e da una cartella con arme). La cima della facciata è costituita da un basso attico su cui svettano tre statue (di cui una di Cristo Redentore) e due vasi. Dai tre portali partono altrettante scalinate (quella centrale è la replica della Scala Santa di Roma, e può essere percorsa solo in ginocchio), che lateralmente si aprono all'esterno con sei arcate rampanti con balaustra e cancellata, che seguono l'ascesa dei gradini; i soffitti sono a volta a crociera sulle scalinate laterali, e a volta a botte su quella centrale. Tutte e tre le scalinate conducono ad una cappella sopraelevata, preceduta da un atrio con volta a botte unghiata; la cappella è chiusa da una cupola sorretta da quattro pennacchi e dotate di catino absidale. Sotto alla cappella si trova una cripta. L'ambiente della Scala Santa è decorato da opere che raffigurano episodi della vita di Gesù: appena oltre l'ingresso, due gruppi lignei rappresentano l'Ecce Homo e il bacio di Giuda, mentre varie scene sono affrescate sulle pareti laterali. Nella cappella si trova un altare con un Calvario ligneo, copia esatta di quello esposto nel duomo di Trento. Madonna di Piné Santuario della Comparsa Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul monumento al Redentore Sito ufficiale, su santuariodipine.it. Monumento al Redentore, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana.

Chiesa di Santa Caterina (Pergine Valsugana, Riposo)
Chiesa di Santa Caterina (Pergine Valsugana, Riposo)

La chiesa di Santa Caterina è una chiesa cattolica situata nella località di Riposo, nel comune trentino di Pergine Valsugana; è sussidiaria della parrocchiale di San Pietro di Alcantara di Vigalzano e fa parte dell'arcidiocesi di Trento. La data di costruzione della chiesa è ignota, e secondo alcuni studi potrebbe collocarsi nel XIV secolo, mentre altre fonti la pongono addirittura nel XII; la prima fonte a citarla è un documento del 1414; da un'altra fonte del 1448, emerge che nel sacello era celebrata la messa ogni anno il 25 novembre, memoria di santa Caterina d'Alessandria. La chiesa venne forse costruita su iniziativa dei germanofoni residenti nel Perginese che si occupavano di dissodare i terreni boschivi. Venne ristrutturata nel corso del Seicento (è documentata la consacrazione nel 1636), e verso la fine del secolo successivo la navata venne accorciata, e la nuova facciata venne poi dotata di un portico, portando la chiesa all'aspetto attuale. Un restauro venne eseguito nel 1839. La chiesa è situata in un piccolo spiazzo sotto alla strada provinciale 66, nella località di Riposo, anticamente chiamata Roncomartello (Roncamartèl o Roncomartèl), a 740 metri di altitudine; orientata in direzione nord-est, è caratterizzata da facciata a capanna, sostenuta da un contrafforte sul lato destro, e preceduta da un portico a due spioventi che insiste sull'area un tempo occupata dalla navata; sotto al portico, sostenuto da due pilastri in muratura e pavimentato in ciottoli, si aprono la porta d'ingresso e, ai suoi lati, due finestrelle rettangolari con inferriate: l'unica altra finestra della struttura è una lunetta sul lato destro. Ciò che resta della navata è uno spazio a pianta rettangolare con asse maggiore traversale, coperto da una volta a botte unghiata; esso termina con un'abside poligonale di forma irregolare, rialzata di un gradino, separata dall'aula da un arco a sesto ribassato e coperta da tre unghie. L'unico arredo degno di nota dell'interno è l'altare, in legno dorato, con antipendio grezzo in muratura; la pala d'altare è opera di Elia Naurizio e raffigura, sullo sfondo della piana perginese, santa Caterina d'Alessandria inginocchiata davati alla Madonna con Bambino, e attorniata da altre figure, fra cui san Pietro; si tratta di una copia, con l'originale sotto custodia del museo diocesano tridentino. Armando Costa (a cura di), La Chiesa di Dio che vive in Trento, Edizioni diocesane, 1986. Pergine Valsugana Chiese della Comunità Alta Valsugana e Bersntol Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di Santa Caterina