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Chiesa di Santa Maria Ognibene

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La chiesa di Santa Maria Ognibene è una delle chiese monumentali di Napoli.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Chiesa di Santa Maria Ognibene (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Chiesa di Santa Maria Ognibene
Via Santa Maria Ognibene, Napoli Montecalvario

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80135 Napoli, Montecalvario
Campania, Italia
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Luoghi vicini

Museo d'arte della fondazione Pagliara
Museo d'arte della fondazione Pagliara

Il Museo d'arte della Fondazione Pagliara è un museo di Napoli (non aperto al pubblico), annesso all'Istituto Suor Orsola Benincasa, ente culturale di primaria importanza della città. Le suore dell'Istituto vennero in possesso delle opere d'arte nel 1947, grazie a una donazione delle sorelle del defunto Rocco Pagliara, scrittore napoletano e, alcuni anni dopo (1952) fu completato l'allestimento museale, con una serie di sale, con arredi e opere del periodo XVI-XIX secolo. La collezione artistica è costituita di raccolte di dipinti (in gran parte di piccolo formato) di pittori italiani e stranieri, sculture in marmo, gesso e terracotta, mobili, ceramiche locali ed europee, incisioni e tessuti. Tra le numerose decine di dipinti dei secoli XVI, XVII e XVIII vanno menzionati per importanza: Le stimmate di San Francesco di El Greco, Tobiolo e l'angelo di Claude Lorrain, il contadino in riposo attribuito a Michael Sweerts (diffusore del movimento dei bamboccianti), la Madonna del Rosario e santi domenicani di Luca Giordano (bozzetto della grande pala d'altare della Chiesa del Rosario alle Pigne), l'Ester e Assuero di Bernardo Cavallino, la Sacra famiglia con San Giovannino attribuita a Cesare Fracanzano, il Paesaggio con figure del francese Jean-Baptiste Camille Corot, il Ritratto di Maria Carolina di Angelica Kauffman, Giorgio IV e i suoi ammiragli di Joshua Reynolds, il Ritratto di dama di Orazio Solimena, l'Autoritratto di Paolo De Majo, il Baccanale di Giacomo del Pò, il Re David di Sebastiano Conca e il San Giuseppe e il Gesù Bambino di Giuseppe Bonito. Discretamente consistente è la presenza di opere di importanti artisti napoletani e meridionali dell'Ottocento, come: Domenico Morelli, Paolo Vetri, Eduardo Dalbono, Giuseppe Casciaro, Federico Rossano, Vincenzo Caprile, Edoardo Monteforte, Gaetano Esposito, Giacinto Gigante, Consalvo Carelli (pittori), Vincenzo Gemito, Francesco Jerace, Achille D'Orsi, Nicola Renda e Tommaso Solari (scultori).

Chiesa di Santa Maria del Rosario a Portamedina
Chiesa di Santa Maria del Rosario a Portamedina

La chiesa di Santa Maria del Rosario a Portamedina (nota come chiesa di Santa Giovanna d'Arco o anche Rosariello a Portamedina) è una caratteristica chiesa di Napoli; si erge nel centro storico della città con precisione in via Rosario a Portamedina nei Quartieri Spagnoli. La fondazione dell'edificio sacro risale al 1568 ad opera della Congrega dello Spirito Santo e nel XVII secolo la chiesa venne completata con il chiostro. Tra il 1724 e il 1742 il complesso fu soggetto a due importanti rinnovi: l'aspetto attuale risale proprio al restauro del 1742, quando furono ridecorati a stucco gli interni e gli esterni in stile tardo-barocco con probabili interventi di Domenico Antonio Vaccaro e della sua scuola. Nel 1929 il conservatorio dei domenicani passò alle suore della Compagnia di Maria e nel 1937 venne riconosciuto legalmente come scuola; dalla metà del XX secolo la struttura è stata ampliata e profondamente alterata. La caratteristica facciata, che si insinua tra gli stretti vicoli del quartiere, presenta un portico ornato a stucco a pianta semiesagonale, sorretto da arcate a tutto sesto, sul quale poggia il coro. L'interno è a pianta centrale, con due cappelle per lato e presbiterio absidato rettangolare; la navata e le cappelle sono coperte da volte e non è presente una cupola. Tra le opere pittoriche conservate si annovera il "Sant'Antonio che adora il Bambino sulle braccia di San Giuseppe attorniato dai Santi Gennaro e Michele", tela firmata da Antonio Sarnelli. A pochi metri di distanza, nei pressi della chiesa, si trova il convento adibito a funzioni scolastiche private e quindi non visitabile. Il chiostro, fondato nel XVI secolo e ampliato in quello successivo, è formato da uno spazio centrale quadrato delimitato tre arcate per ogni lato; venne alterato nella sua forma nel Novecento per un rinnovamento generale degli ambienti.