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Chiesa di San Giovanni Battista (Mergozzo)

Architetture romaniche della provincia del Verbano-Cusio-OssolaChiese dedicate a san Giovanni BattistaChiese della diocesi di NovaraChiese di MergozzoErrori di compilazione del template Edificio religioso - parametro Città deprecato
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Mergozzo Montorfano chiesa
Mergozzo Montorfano chiesa

La chiesa di san Giovanni Battista anche chiamata chiesa di San Giovanni in Montorfano è un edificio religioso situato nella località di Montorfano, un piccolo nucleo di case in una piana attigua al monte omonimo, nel territorio comunale di Mergozzo, in provincia del Verbano-Cusio-Ossola e diocesi di Novara.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Chiesa di San Giovanni Battista (Mergozzo) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Chiesa di San Giovanni Battista (Mergozzo)
Via Montorfano, Valstrona

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Coordinate geografiche (GPS)

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N 45.94478 ° E 8.46599 °
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Indirizzo

Chiesa di San Giovanni Battista

Via Montorfano
28924 Valstrona
Piemonte, Italia
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Sito web
archeo.piemonte.beniculturali.it

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Mergozzo Montorfano chiesa
Mergozzo Montorfano chiesa
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Luoghi vicini

Lago di Mergozzo e Mont'Orfano
Lago di Mergozzo e Mont'Orfano

Lago di Mergozzo e Mont'Orfano è il nome di una zona di protezione speciale della rete Natura 2000 situata nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, nel Piemonte orientale. L'area si estende su una superficie di 483 ha e comprende due siti contigui ma distinti, il lago di Mergozzo e il Montorfano, completamente compresi nel territorio del comune di Mergozzo. L'area risulta di interesse da un punto di vista dell'avifauna perché si rileva la contemporanea presenza di specie legate agli ambienti rocciosi ed acquatici, gli ambienti più importanti per l'avifauna sono le pareti rocciose situate a sud-est del Montorfano e i canneti del lago di Mergozzo. Nel sito si ha la presenza di oltre 60 specie otto delle quali sono inserite nell'allegato I della Direttiva Uccelli che individua una lista di specie di interesse comunitario la cui conservazione richiede misure urgenti di conservazione dell'habitat. Le specie di interesse comunitario che nidificano nel sito sono: il nibbio bruno, il falco pellegrino, il gufo reale. È considerato possibile nidificante il succiacapre mentre il falco pecchiaiolo e il biancone è probabile che nidifichino nei pressi della ZPS. Nel lago si trovano diverse specie acquatiche, tra cui il germano reale, lo svasso maggiore e il martin pescatore. Alcune specie compaiono in inverno, tra queste la strolaga mezzana, l'airone cenerino, il cormorano, la gallinella d'acqua e la folaga, vista la posizione alla sbocco di un'ampia vallata alpina il sito è rilevante anche per le specie di passaggio. Nel canneto si ha la presenza di alcuni tipi di silvidi, come il cannareccione, la cannaiola verdognola e la cannaiola. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lago di Mergozzo e Mont'Orfano Lago di Mergozzo e Mont'Orfano (PDF), su regione.piemonte.it. URL consultato il 25 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2018). Zona di Protezione Speciale IT1140013 – Lago di Mergozzo e Mont'Orfano – Piano di Gestione (PDF), su giscartografia.csi.it, Istituto Piante da Legno e l'Ambiente; Regione Piemonte, 2017. URL consultato il 25 aprile 2018.

Lago di Mergozzo
Lago di Mergozzo

Il lago di Mergozzo (lagh da Margözz in dialetto ossolano) è uno specchio lacustre nelle Alpi Lepontine, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, quarto lago del Piemonte per estensione. Il lago è completamente compreso nella zona di protezione speciale Lago di Mergozzo e Mont'Orfano. Sulle rive del lago si affaccia il caratteristico comune di Mergozzo che dà il nome al lago. Il lago si trova in Piemonte nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola e, in linea d'aria, dista circa un paio di chilometri dal Lago Maggiore e una decina dal lago d'Orta e da Omegna. Il lago di Mergozzo è circondato dal Montorfano - che lo separa dalla Valle del Toce - e dai primi rilievi della Val Grande, come ad esempio le creste frastagliate dei Corni di Nibbio. Gli affluenti del lago sono il rio Rascina e il rio Valle dei Noci. La lunghezza massima del bacino è di circa 2,5 km, la larghezza di poco più di un chilometro, mentre la circonferenza misura circa 6 km. La profondità massima delle acque è di 74 metri, per un volume totale d'acqua di 90 milioni metri cubi. Oggi il Lago di Mergozzo e il Lago Maggiore sono collegati tramite un piccolo canale non navigabile lungo 2,7 km, le cui acque scorrono dal Mergozzo al Verbano visto che esso è più elevato rispetto al Maggiore di circa 1 metro. Le acque di questo piccolo lago risultano essere tra le più pure e pulite d'Italia: vista la mancanza di industrie sulle rive, il divieto d'uso di barche a motore e una rete fognaria che - con dei sofisticati filtri - non scarica nel bacino ma nel Toce. In tempi antichi il lago rappresentava l'estrema punta del braccio occidentale del Lago Maggiore, il cosiddetto Sinus Mergotianus. In passato, tuttavia, il lago era più esteso ed elevato. Da circa cinque secoli, le continue inondazioni e alluvioni del fiume Toce hanno formato un lembo di terra che ha diviso i due bacini (Lago di Mergozzo, appunto, e Lago Maggiore) e sul quale è nata la frazione di Fondotoce, appartenente al capoluogo Verbania. Le acque del lago di Mergozzo sono tra le più pulite d'Italia. Proprio per questo, è meta di turismo - soprattutto tedesco - e per gli appassionati di sport acquatici come la canoa, il kayaking, il windsurf. Per le sue caratteristiche, risulta essere una delle mete predilette per gli appassionati di pesca sportiva. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su lago di Mergozzo

Fondotoce
Fondotoce

Fondotoce, o Fondo Toce (Funtòs in dialetto ossolano, Al Bass nel dialetto del paese), è una frazione del comune di Verbania nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, in Piemonte. Il suo nome è legato al corso del fiume Toce, che prima della piena del 1899 sfociava nel Lago Maggiore proprio in corrispondenza dell'abitato. Prima dell'istituzione del comune di Verbania, era una frazione di Pallanza. Si trova su una direttrice internazionale, la Strada statale 34 del Lago Maggiore, dalla quale dipartono poi strade secondarie come la strada provinciale 54 del Lago di Mergozzo, che permette di raggiungere Mergozzo e l'omonimo lago, e la strada provinciale 61 Trobaso-Fondotoce, che permette il collegamento con il comune di San Bernardino Verbano e Trobaso, altra frazione del comune di Verbania; nel territorio di Fondotoce è ubicata la stazione di Verbania-Pallanza, situata sulla tratta Domodossola-Milano. Si ritiene che il paese sia nato dopo il 1600, in seguito alla formazione della vasta piana alluvionale del Toce, come ricovero per i mezzadri che la iniziarono a coltivare. Nella frazione si trova la Riserva naturale di Fondo Toce. D'interesse storico è la chiesetta romanica di San Giacomo più antica dell'abitato. Il paese di Fondotoce ospita la Casa della Resistenza e il Parco della Memoria e della Pace, eretti per commemorare i rastrellamenti nazifascisti del giugno del 1944 in Valgrande e in generale i circa 1 300 caduti del movimento partigiano delle province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola. Nel piccolo paese il 20 giugno 1944, sul bordo del canale che unisce il Lago di Mergozzo con il Lago Maggiore, sono stati fucilati 43 partigiani, tra cui una donna: Cleonice Tomassetti. Uno di essi, il diciottenne Carlo Suzzi, si è salvato miracolosamente ed è deceduto il 16 luglio 2017. Questi i nomi dei caduti, perlopiù molto giovani: Giovanni Alberti, Giovanni Barelli, Carlo Antonio Beretta, Angelo Bizzozzero, Emilio Bonalumi, Luigi Brioschi, Luigi Brown, Dante Capuzzo, Sergio Ciribi, Giuseppe Cocco, Adriano Marco Corna, Achille Fabbro, Olivo Favaron, Angelo Freguglia, Franco Ghiringhelli, Cosimo Guarnieri, Giovanni La Ciacera, Franco Marchetti, Arturo Merzagora, Rodolfo Pellicella, Giuseppe Perraro, Ezio Rizzato, Marino Rosa, Aldo Cesare Rossi, Carlo Sacchi, Renzo Villa e Giovanni Volpati; la donna, Cleonice Tomassetti, aveva 32 anni. I corpi furono esumati esattamente un anno dopo al termine di una grande manifestazione di commemorazione; 14 caduti sono rimasti ignoti. Parco della Memoria e della Pace Parchi del Lago maggiore, su parchilagomaggiore.it. Casa della Resistenza, su casadellaresistenza.it.

Chiesa di Santa Marta (Mergozzo)
Chiesa di Santa Marta (Mergozzo)

La chiesa di Santa Marta è un antico edificio religioso situato a Mergozzo in provincia del Verbano-Cusio-Ossola e diocesi di Novara. Il piccolo edificio sorge all'interno del centro abitato, affacciato sulla strada principale diretta al lago e circondato da edifici di epoca molto più recente. La posizione poco distante dalla chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, antica chiesa pievana, e la presenza in passato di un complesso assistenziale fa supporre che la destinazione principale della cappella fosse quella di offrire rifugio ai viandanti che non quella di luogo di culto, questo può essere in parte confermato dalla dedicazione originaria ai santi Quirico e Giulitta, protettori dei viandanti. La dedicazione venne modificata nel 1603 quando l'edificio divenne sede della Confraternita dei Disciplinati di Santa Marta a cui è dedicato l'affresco nella lunetta del portale laterale. La chiesina ha una sola navata, pianta rettangolare con abside semicircolare, la muratura è costituita da blocchi ben squadrati, lavorazione e disposizione mostrano un'elevata qualità tecnica confermata dagli elementi architettonici e scultorei, gli archetti pensili su tutto il perimetro sono ricavati da un blocco unico di pietra e i peducci sono decorati con figure geometriche e antropomorfe. La struttura segue la pendenza del terreno, nella semplice facciata a capanna si trova, fuori asse e inquadrato nei contrafforti della facciata, un piccolo portale con un architrave in granito e un archivolto con blocchi trapezoidali a raggiera, la facciata ha una fascia marcapiano, nella parte superiore si trova un'apertura a croce sovrastata da un piccolo campanile a vela. Le aperture sul lato meridionale e nell'abside sono monofore a doppia strombatura, gli archivolti sono realizzati con pietre a forma di cuneo. Successiva è invece una monofora sul lato meridionale che presenta archivolto in unico blocco. La fiancata meridionale è suddivisa da una lesena, verso l'angolo occidentale un portale preceduto da tre gradini decorato con piccole colonne con semicapitelli decorati e anch'esso con archivolto lunato con raggiera di pietre trapezoidali, la fiancata settentrionale ha una semplice lesena ma nessuna apertura. La struttura, i materiali costruttivi e le decorazioni fanno concludere che la costruzione sia avvenuta in una sola fase e prima della metà del XII secolo. Successivi interventi di manutenzione hanno comportato la sostituzione del soffitto a capriate, ancora presente nel 1597, con la volta in muratura e la copertura in beole, il campanile è del 1729 e ancora successive sono alcune modifiche alle aperture absidali ripristinate però in parte nel 1932.