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Chiesa di San Floriano (Pergine Valsugana)

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Susà, Pergine Valsugana Chiesa 01
Susà, Pergine Valsugana Chiesa 01

La chiesa di San Floriano è la parrocchiale di Susà, frazione di Pergine Valsugana in Trentino. Appartiene alla zona pastorale Valsugana - Primiero dell'arcidiocesi di Trento e risale al XVI secolo. La chiesa di San Floriano fu menzionata già nel XVI secolo come cappella in un elenco di luoghi di culto legati alla pieve di Pergine, la chiesa della Natività di Maria. Una visita pastorale del 1590 la ricordò come intitolata a Santa Barbara. La torre campanaria venne eretta nella prima metà del secolo seguente, e dagli atti visitali risulta che nel 1642 i lavori non era ancora stati conclusi. Circa due secoli dopo, a partire dal 1863, la primitiva piccola cappella venne demolita e, sullo stesso sito, venne edificato il nuovo edificio che mantenne, della parte storica, solo la torre campanaria. La dedicazione da quel momento fu per il solo San Floriano. La chiesa venne benedetta nel 1865 e dieci anni dopo venne celebrata la sua consacrazione solenne dal vescovo austriaco Johann Evangelist Haller che sostituì quello di Trento. Verso la fine del XIX secolo fu necessario riparare la volta della sala, in parte crollata, e nel primo dopoguerra del secolo seguente fu oggetto di un arricchimento decorativo grazie al lavoro negli interni del pittore Agostino Aldi attivo in quel periodo in Trentino. Negli anni sessanta venne realizzato l'adeguamento liturgico e fu rinnovata la pavimentazione presbiteriale. Un ultimo restauro è stato effettuato nel 1985. Il luogo di culto si trova nella parte orientale dell'abitato di Susà e mostra orientamento verso sud. La facciata ha una conclusione superiore caratteristica, a gradoni. Il portale di accesso è architravato e incluso in una cornice con arco a tutto sesto è accessibile attraverso alcuni gradini. La torre campanaria si trova in posizione arretrata e addossata alla chiesa sulla destra. La sua cella di apre con quattro finestre a monofora ed è sormontata da un tiburio a base ottagonale con copertura a cipolla. All'interno viene conservata l'antica acquasantiera della chiesa demolita. Ai lati del camposanto due monumenti a stele, in pietra calcarea bianca, ricordano i caduti della grande guerra e i tanti cittadini di Susà che emigrarono. Aldo Gorfer, Le valli del Trentino-Trentino orientale, Calliano (Trento), Manfrini, 1975, SBN IT\ICCU\TSA\1415530. Susà Pergine Valsugana Chiese della Comunità Alta Valsugana e Bersntol Parrocchie dell'arcidiocesi di Trento Regione ecclesiastica Triveneto Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di San Floriano Chiesa di San Floriano, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana. SUSÀ DI PERGINE – S.Floriano, su diocesitn.it. URL consultato il 20 maggio 2023.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Chiesa di San Floriano (Pergine Valsugana) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Chiesa di San Floriano (Pergine Valsugana)
Via Pomaròl, Comunità Alta Valsugana e Bersntol

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chiesa di San Floriano

Via Pomaròl
38057 Comunità Alta Valsugana e Bersntol
Trentino-Alto Adige, Italia
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Susà, Pergine Valsugana Chiesa 01
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Luoghi vicini

Chiesa di San Martino (Pergine Valsugana)
Chiesa di San Martino (Pergine Valsugana)

La chiesa di San Martino è la parrocchiale di Costasavina, frazione di Pergine Valsugana in Trentino. Risale al XVII secolo. Quando venne eretta la primitiva chiesa a Costasavina, entro la metà del XVII secolo, venne dedicata a Vittore e Corona. La prima citazione dell'edificio è su un documento che risale al 1629 e durante la visita pastorale del 1642 la chiesa venne definita come quasi ultimata. La sua consacrazione solenne venne celebrata nel 1656. La torre campanaria venne eretta nel 1754. Dagli atti visitali del XVIII secolo venne registrata la mutazione di intitolazione, che dal 1782 in avanti fu per San Martino, vescovo di Tour. Ottenne dignità curiaziale nel 1783, ed ebbe la concessione del fonte battesimale e della custodia dell'Eucaristia. Durante gli anni trenta venne completamente ricostruita e, nel 1934, venne benedetta. Ottenne dignità parrocchiale nel 1959. La solenne consacrazione dell'altar maggiore e della chiesa, dopo l'adeguamento liturgico, venne celebrata dall'arcivescovo Alessandro Maria Gottardi nel 1982. Nell'abside è conservata la pala d'altare storica del XVII secolo mentre la Via Crucis risale al secolo successivo. Il fianco della chiesa verso il camposanto mantiene l'antico portale in stile rinascimentale. Aldo Gorfer, Le valli del Trentino-Trentino orientale, Calliano (Trento), Manfrini, 1975, SBN IT\ICCU\TSA\1415530. Costasavina Pergine Valsugana Parrocchie dell'arcidiocesi di Trento Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di San Martino Chiesa di San Martino - Costasavina, Pergine Valsugana, su BeWeB - Beni Ecclesiastici in web. URL consultato il 29 gennaio 2020.

Stazione di Pergine
Stazione di Pergine

La stazione di Pergine è una stazione ferroviaria posta sulla linea Trento-Venezia, a servizio dell'omonima città. La stazione venne attivata nel 1896. Nel 1960 il fabbricato viaggiatori di Pergine fu riprodotto in scala H0 dalla ditta Rivarossi. La stazione fu completamente ricostruita all'inizio degli anni duemila e inserita in un ampio centro d'interscambio ferro-gomma. La nuova stazione venne attivata il 14 gennaio 2006. La stazione dispone di due fabbricati viaggiatori: il primo è quello utilizzato prima della costruzione del nuovo, di dimensioni ridotte, che adesso è chiuso ed è diventato abitazione privata. Il nuovo fabbricato invece è di grandi dimensioni, ed all'interno ospita i servizi per i viaggiatori come biglietteria self-service, sala d'attesa e bar-ristorante. Il piazzale è composto da tre binari passanti, muniti di due banchine con pensiline in legno e collegati sia tramite sottopassaggio che con ascensori. Durante i lavori di riqualificazione del 2006 lo scalo merci è stato dismesso. Nel 2014-2015, invece, sono stati rimossi anche i due binari tronchi usati per il ricovero di carri per la manutenzione. La stazione offre interconnessioni sia via rotaia con le località della Valsugana, le cui principali destinazioni sono Trento, Bassano del Grappa e Venezia, sia via gomma con le corriere di Trentino Trasporti. Non viene effettuato servizio merci. La stazione dispone di: Biglietteria self-service Bar Edicola Servizi igienici Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Pergine Stazioni del mondo - Storia e immagini della stazione di Pergine, su stazionidelmondo.it. URL consultato il 4 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2008).

San Cristoforo al Lago
San Cristoforo al Lago

San Cristoforo al Lago (St. Christof am See in tedesco) è una frazione del comune di Pergine Valsugana in Trentino. Si trova sulla riva settentrionale del lago di Caldonazzo. Il primitivo nucleo abitato, il "Doss", si trova ad est del più recente insediamento turistico ed è situato su uno scoglio di roccia anticamente circondato dall'acqua. Le spiagge del paese confinano con il biotopo Canneti di San Cristoforo, un'area naturalistica protetta che occupa una superficie di 9,4 ettari ed è caratterizzata da elementi botanici e faunistici di notevole interesse. Sulla sommità della collinetta del primitivo nucleo abitato sorge l'antica chiesetta di San Cristoforo (XII secolo) che la tradizione vuole costruita sul sito di un tempio dedicato a Diana e Nettuno. Dell'aspetto originario della chiesetta, dopo vari restauri, si conservano il portale gotico e il campanile trecentesco a cuspide piramidale in muratura. La campanella è probabilmente una delle più antiche del Perginese. Ai piedi della collinetta è visibile la darsena (casette in legno, una di grandi dimensioni e altre più piccole), dalla quale partivano le barche dei pescatori quando tale attività era economicamente importante per il paese. L'insediamento nella zona fu condizionato dalla presenza di una vasta palude che si estendeva fino a Pergine Valsugana. Prima della bonifica, iniziata nel 1777 e protratta fino ai primi anni del XIX secolo ad opera della comunità perginese, il toponimo San Cristoforo indicava un isolotto circondato dalle acque del lago di Caldonazzo e collegato alla terraferma da un ponticello di legno. La presenza della chiesetta di San Cristoforo su questo isolotto, seppur sia ignota l'epoca di costruzione, viene menzionata per la prima volta in un documento del 1215 e secondo Pietro de Alessandrini ("Memorie di Pergine e del Perginese", 1890) nel 1300 esisteva anche un nucleo abitato costituito da alcune case. Dopo gli interventi di bonifica, San Cristoforo al Lago subì notevoli mutamenti tanto che Cesare Battisti scrisse nel 1904 nella sua "Guida di Pergine": "San Cristoforo si trova a nord del lago, in un punto in cui la spiaggia è boscosa. Vi è un elegante stabilimento pei bagni, vi sono buoni ristoratori. C'è la stazione di partenza per un piccolo battello che nei giorni festivi percorre il lago. Una fresca brezza increspa sempre il boschetto, che nel pomeriggio dei giorni festivi diventa il parco dei cittadini di Trento." Di rilevanza urbanistica, all'inizio del secolo scorso furono edificate, nella zona tra la linea ferroviaria e il lago, alcune case in stile nordico. Nell'ex Seehotel, i due psicoanalisti Sándor Ferenczi e Sigmund Freud trascorsero un periodo di vacanze. Alla vigilia della prima guerra mondiale vi era poi un importante progetto di sviluppo e ampliamento per San Cristoforo al Lago da parte del governo austriaco, svanito nel primo dopoguerra con la sconfitta dell'Austria. San Cristoforo è attraversato dalla SS47 e dalla SP1. A San Cristoforo è situata la stazione di San Cristoforo al Lago-Ischia servita dalla Ferrovia della Valsugana. San Cristoforo è anche raggiunto dal servizio urbano di Pergine Valsugana e da diverse linee extraurbane gestite da Trentino Trasporti. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su San Cristoforo al Lago

Chiesa di San Vito (Pergine Valsugana)
Chiesa di San Vito (Pergine Valsugana)

La chiesa di San Vito, o anche chiesa di San Vito e Santa Lucia, è la parrocchiale di San Vito, frazione di Pergine Valsugana in Trentino. Fa parte della zona pastorale Valsugana - Primiero dell'arcidiocesi di Trento e la sua costruzione risale al XIV secolo. Nella sala sono presenti molte opere in legno dello scultore locale Bruno Lunz, scomparso nel 2012. La prima menzione dell'edificio sacro a San Vito risale ad un documento del 15 giugno 1330. La chiesa venne completamente riedificata nel 1630 e la solenne consacrazione fu celebrata nel 1633. In quel periodo ebbe la funzione di semplice cappella legata alla pieve di Pergine, la chiesa del Santissimo Redentore ma già nel 1704 venne elevata a dignità di curazia, unita alla chiesa di Santa Caterina, sino al 1810. Sul finire del XIX secolo la sala venne ampliata e dopo tali lavori venne celebrata, il 9 settembre 1899, una nuova solenne consacrazione. Durante il primo quarto del XX secolo, ad opera probabilmente di Agostino Aldi, vennero arricchite di decorazioni il presbiterio e l'abside. Nel 1958 l'arcivescovo di Trento Carlo De Ferrari elevò la chiesa di San Vito a dignità parrocchiale. L'edificio è orientato verso est e si trova a San Vito. Si trova al limite di un terrazzamento con vista sulla valle e sul lago di Caldonazzo e di fianco è presente il camposanto della comunità. La struttura è stata completamente ricostruita nel 1630 e poi nel 1898 e presenta il prospetto principale tripartito con corpi laterali a salienti. Sulla parte centrale poggia il frontone triangolare e sotto di questo un grande oculo rotondo con il portale d'accesso architravato. Anche i corpi laterali ripetono i motivi della parte centrale. La torre campanaria è posta lateralmente, a sinistra, ha una superficie con intonacatura che lascia maggiormente visibili le pietre della sua struttura rese evidenti nei suoi spigoli laterali, resi con bugne di porfido rosso. La copertura è a cipolla. L'interno è suddiviso in tre navate, come già suggerisce la facciata esterna. La navata centrale è arricchita da un cornicione che la percorre in tutta la sua lunghezza sopra il quale si trovano sei lunette che illuminano la sala. Entrando nella sala, a destra, si trova la pietra tombale di don Giovanni Pallaoro di Susà, curato della chiesa per 19 anni. Sull'altare laterale sinistro pala d'altare lignea dorata del XVII secolo. Sulla destra il grande fonte battesimale in calcare rosso del 1705 e vicino si trova la statua che raffigura Santa Lucia, ritenuta a lungo compatrona della chiesa. Il presbiterio, che è stato aggiornato secondo le disposizioni liturgiche, conserva il portale storico dell'edificio primitivo e la pala seicentesca. Parte dell'arredo in legno come lampadari, ambone e paliotto è stata intagliata dall'artista locale Bruno Lunz. Aldo Gorfer, Le valli del Trentino-Trentino orientale, Calliano (Trento), Manfrini, 1975, SBN IT\ICCU\TSA\1415530. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di San Vito Chiesa di San Vito, su BeWeB - Beni Ecclesiastici in web. URL consultato il 5 novembre 2020.

Comunità Alta Valsugana e Bersntol
Comunità Alta Valsugana e Bersntol

La Comunità Alta Valsugana e Bersntol (in mòcheno: Tolgamoa'shòft Hoa Valzegu' ont Bersntol) è una comunità di valle della Provincia autonoma di Trento di 55 537 abitanti con capoluogo Pergine Valsugana. Si trova nella parte centro-orientale della provincia e comprende 15 comuni prima facenti parte del Comprensorio Alta Valsugana. Il suo numero identificativo è il 4. La comunità si estende su una superficie di 360 km², e confina a nord con la Comunità territoriale della Val di Fiemme (1) e con la Comunità della Valle di Cembra (5), ad est con la Comunità Valsugana e Tesino (3) e con la Provincia di Vicenza, a sud con la Magnifica Comunità degli Altipiani cimbri (12) e ad ovest con la Comunità della Vallagarina (10) e con il territorio della Val d'Adige (15). La geografia della comunità è dominata dalla presenza del Lago di Levico e del Lago di Caldonazzo, dai quali nasce il fiume Brenta. L'altro importante corso d'acqua è il Fersina, torrente che domina la morfologia della Valle dei Mocheni, attraversa il comune di Pergine Valsugana ed infine si getta nell'Adige presso Trento. Oltre alle due vallate principali, il territorio della comunità è composto anche da altre aree distinte: l'Altopiano di Piné, nel quale si sono sviluppati i comuni di Baselga di Piné e Bedollo, e l'Altopiano della Vigolana, altopiano ai piedi del monte omonimo e governato dal comune omonimo. Nella Valsugana occidentale viene parlato il dialetto trentino propriamente detto, quello tipico del Trentino centrale, ma già si sentono alcune influenze provenienti dalla lingua veneta,cosa invece comune nel resto della vallata. Nella Valle dei Mòcheni viene invece parlata una lingua di origine germanica, il mòcheno: esso viene parlato da circa 1 600 persone, residenti principalmente nei comuni di Fierozzo, Frassilongo e Palù del Fersina (in misura minore a Sant'Orsola). Questa è una delle tre minoranze linguistiche regolamentate e protette dalla provincia di Trento (le altre sono il cimbro e il ladino). All'interno degli organi amministrativi della comunità di valle è prevista per legge la presenza di rappresentanti di origine mòchena. Territorio dalla forte vocazione turistica, i principali luoghi d'interesse sono rappresentati dai numerosi laghi presenti: i principali sono quelli di Levico, Caldonazzo e Serraia. Lungo le sponde di questi laghi sono state istituite numerose aree naturali protette, come ad esempio il Biotopo Canneti di San Cristoforo. Altra attrazione turistica è rappresentata dal fenomeno del termalismo, sfruttato dalle storiche stazioni termali di Levico Terme e Vetriolo. Nell'area sono presenti anche numerose testimonianze di epoca medioevale, come Castel Pergine e Castel Selva. Interessato come tutto il territorio provinciale dagli avvenimenti della prima guerra mondiale, sulle montagne della zona sono presenti numerose fortificazioni difensive austriache, quali il Complesso fortificato di Civezzano, Forte Tenna, Forte Vezzena e Forte Verle. Trovandosi ad essere una cerniera di passaggio tra il Veneto e Trento, il territorio comunitario è attraversato da diverse infrastrutture viarie, sia stradali che ferroviarie. Per quanto riguarda il trasporto su gomma l'arteria principale è la Strada statale 47 della Valsugana, che nel tratto che costeggia il Lago di Caldonazzo presenta delle problematiche dovute alla riduzione da 4 a 2 corsie. La Valle dei Mocheni, invece, è raggiungibile da Pergine Valsugana percorrendo la SP 8 o la SP 135. Il trasporto su rotaia è effettuato sulla Ferrovia Trento-Venezia, che vede sul territorio la presenza di 5 stazioni ferroviarie; tutto il tratto di competenza rientra nel progetto di metropolitana leggera di superficie. Parallela alle due infrastrutture citate scorre la Ciclopista della Valsugana, che parte da Pergine Valsugana e prosegue in direzione est. Presidente: Pierino Caresia Consiglio di Comunità: Presidente e 22 componenti Comitato esecutivo: Presidente e 5 componenti Inizio mandato: 11 luglio 2015 Comunità di valle Valsugana Valle dei Mocheni Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Comunità Alta Valsugana e Bersntol Sito ufficiale, su comunita.altavalsugana.tn.it. Sezione del sito provinciale sulle CdV, su comunitavalle.provincia.tn.it.

Costasavina
Costasavina

Costasavina è una frazione, di circa 500 abitanti, facente parte del comune di Pergine Valsugana posta a 506 metri sul livello del mare. Fu comune autonomo fino al 1928. Il paese è collocato ai piedi del monte Marzola (1738 m) a circa 2 km da Pergine, tra gli abitati di Roncogno (a nord ovest) e Susà (a sud est). Nell'ultimo decennio Costasavina ha subito una forte urbanizzazione che ha portato ad un forte incremento del numero di abitanti e alla costruzione di numerose palazzine. Questo ha portato un parziale stravolgimento del nucleo originario, dando al paese un aspetto diverso. Ciò nonostante alcune abitazioni del paese conservano tuttora le tipiche caratteristiche architettoniche del passato, quali ballatoi, androni, logge, ecc. Tutte queste peculiarità sono indice del passaggio di numerosi Imperi, primo quello dei Romani, che hanno risieduto un tempo nel paese. La frazione, pur di piccole dimensioni, dispone di un bar, un negozio e due bed and breakfast. Il paese è costituito da diversi caseggiati: Dos, posto a nord ovest, Villa, nella parte centrale (parte più antica), Mas, posto nella parte alta, Lozeri, posto nella parte inferiore, Caset, posto a sud est più ulteriori edifici che non portano un vero e proprio nome ma vengono indicati in base alla posizione o a degli edifici adiacenti. Chiesa di San Martino. Il primo edificio risale al XVI secolo, nel 1933 è stata completamente ricostruita in forme moderne. Nell'abside è ancora conservata la pala secentesca. Suscitano particolare interesse i numerosi stemmi presenti in una delle parti più antiche del paese, il Dos, rappresentantanti delle incisioni sopra dei porticati di date, quali il 1796, indicante l'anno di passaggio di Napoleone Bonaparte nel paese ed il successivo saccheggio del Dos ad opera del suo esercito. Vicino al paese sorge la casa dei Sartori, del XVII secolo, un tempo creduta sede di un convento. Da questo edificio proviene una stufa ad "olle" attualmente conservata nel Castello di Pergine. Le coltivazioni prevalenti sono meli ed in particolare ciliegi dal cui territorio prende il nome un particolare qualità, nota con il nome di Durone di Costasavina. La cui caratteristica è una buccia più consistente che garantisce una maggiore conservazione rispetto alle altre qualità. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Costasavina