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Stazione di San Cristoforo al Lago-Ischia

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Stazione di San Cristoforo al Lago Ischia
Stazione di San Cristoforo al Lago Ischia

La stazione di San Cristoforo al Lago-Ischia è una stazione ferroviaria sulla linea della Valsugana Trento-Venezia a servizio dei centri lacustri di San Cristoforo al Lago (in cui è ubicata) e di Ischia, frazioni di Pergine Valsugana. La stazione si trova tra quelle di Calceranica e quella di Pergine.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Stazione di San Cristoforo al Lago-Ischia (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Stazione di San Cristoforo al Lago-Ischia
Via alla Stazione, Comunità Alta Valsugana e Bersntol

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 46.0398 ° E 11.2339 °
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Indirizzo

San Cristoforo al Lago - Ischia

Via alla Stazione 5
38057 Comunità Alta Valsugana e Bersntol
Trentino-Alto Adige, Italia
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Stazione di San Cristoforo al Lago Ischia
Stazione di San Cristoforo al Lago Ischia
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Luoghi vicini

San Cristoforo al Lago
San Cristoforo al Lago

San Cristoforo al Lago (St. Christof am See in tedesco) è una frazione del comune di Pergine Valsugana in Trentino. Si trova sulla riva settentrionale del lago di Caldonazzo. Il primitivo nucleo abitato, il "Doss", si trova ad est del più recente insediamento turistico ed è situato su uno scoglio di roccia anticamente circondato dall'acqua. Le spiagge del paese confinano con il biotopo Canneti di San Cristoforo, un'area naturalistica protetta che occupa una superficie di 9,4 ettari ed è caratterizzata da elementi botanici e faunistici di notevole interesse. Sulla sommità della collinetta del primitivo nucleo abitato sorge l'antica chiesetta di San Cristoforo (XII secolo) che la tradizione vuole costruita sul sito di un tempio dedicato a Diana e Nettuno. Dell'aspetto originario della chiesetta, dopo vari restauri, si conservano il portale gotico e il campanile trecentesco a cuspide piramidale in muratura. La campanella è probabilmente una delle più antiche del Perginese. Ai piedi della collinetta è visibile la darsena (casette in legno, una di grandi dimensioni e altre più piccole), dalla quale partivano le barche dei pescatori quando tale attività era economicamente importante per il paese. L'insediamento nella zona fu condizionato dalla presenza di una vasta palude che si estendeva fino a Pergine Valsugana. Prima della bonifica, iniziata nel 1777 e protratta fino ai primi anni del XIX secolo ad opera della comunità perginese, il toponimo San Cristoforo indicava un isolotto circondato dalle acque del lago di Caldonazzo e collegato alla terraferma da un ponticello di legno. La presenza della chiesetta di San Cristoforo su questo isolotto, seppur sia ignota l'epoca di costruzione, viene menzionata per la prima volta in un documento del 1215 e secondo Pietro de Alessandrini ("Memorie di Pergine e del Perginese", 1890) nel 1300 esisteva anche un nucleo abitato costituito da alcune case. Dopo gli interventi di bonifica, San Cristoforo al Lago subì notevoli mutamenti tanto che Cesare Battisti scrisse nel 1904 nella sua "Guida di Pergine": "San Cristoforo si trova a nord del lago, in un punto in cui la spiaggia è boscosa. Vi è un elegante stabilimento pei bagni, vi sono buoni ristoratori. C'è la stazione di partenza per un piccolo battello che nei giorni festivi percorre il lago. Una fresca brezza increspa sempre il boschetto, che nel pomeriggio dei giorni festivi diventa il parco dei cittadini di Trento." Di rilevanza urbanistica, all'inizio del secolo scorso furono edificate, nella zona tra la linea ferroviaria e il lago, alcune case in stile nordico. Nell'ex Seehotel, i due psicoanalisti Sándor Ferenczi e Sigmund Freud trascorsero un periodo di vacanze. Alla vigilia della prima guerra mondiale vi era poi un importante progetto di sviluppo e ampliamento per San Cristoforo al Lago da parte del governo austriaco, svanito nel primo dopoguerra con la sconfitta dell'Austria. San Cristoforo è attraversato dalla SS47 e dalla SP1. A San Cristoforo è situata la stazione di San Cristoforo al Lago-Ischia servita dalla Ferrovia della Valsugana. San Cristoforo è anche raggiunto dal servizio urbano di Pergine Valsugana e da diverse linee extraurbane gestite da Trentino Trasporti. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su San Cristoforo al Lago

Chiesa di San Vito (Pergine Valsugana)
Chiesa di San Vito (Pergine Valsugana)

La chiesa di San Vito, o anche chiesa di San Vito e Santa Lucia, è la parrocchiale di San Vito, frazione di Pergine Valsugana in Trentino. Fa parte della zona pastorale Valsugana - Primiero dell'arcidiocesi di Trento e la sua costruzione risale al XIV secolo. Nella sala sono presenti molte opere in legno dello scultore locale Bruno Lunz, scomparso nel 2012. La prima menzione dell'edificio sacro a San Vito risale ad un documento del 15 giugno 1330. La chiesa venne completamente riedificata nel 1630 e la solenne consacrazione fu celebrata nel 1633. In quel periodo ebbe la funzione di semplice cappella legata alla pieve di Pergine, la chiesa del Santissimo Redentore ma già nel 1704 venne elevata a dignità di curazia, unita alla chiesa di Santa Caterina, sino al 1810. Sul finire del XIX secolo la sala venne ampliata e dopo tali lavori venne celebrata, il 9 settembre 1899, una nuova solenne consacrazione. Durante il primo quarto del XX secolo, ad opera probabilmente di Agostino Aldi, vennero arricchite di decorazioni il presbiterio e l'abside. Nel 1958 l'arcivescovo di Trento Carlo De Ferrari elevò la chiesa di San Vito a dignità parrocchiale. L'edificio è orientato verso est e si trova a San Vito. Si trova al limite di un terrazzamento con vista sulla valle e sul lago di Caldonazzo e di fianco è presente il camposanto della comunità. La struttura è stata completamente ricostruita nel 1630 e poi nel 1898 e presenta il prospetto principale tripartito con corpi laterali a salienti. Sulla parte centrale poggia il frontone triangolare e sotto di questo un grande oculo rotondo con il portale d'accesso architravato. Anche i corpi laterali ripetono i motivi della parte centrale. La torre campanaria è posta lateralmente, a sinistra, ha una superficie con intonacatura che lascia maggiormente visibili le pietre della sua struttura rese evidenti nei suoi spigoli laterali, resi con bugne di porfido rosso. La copertura è a cipolla. L'interno è suddiviso in tre navate, come già suggerisce la facciata esterna. La navata centrale è arricchita da un cornicione che la percorre in tutta la sua lunghezza sopra il quale si trovano sei lunette che illuminano la sala. Entrando nella sala, a destra, si trova la pietra tombale di don Giovanni Pallaoro di Susà, curato della chiesa per 19 anni. Sull'altare laterale sinistro pala d'altare lignea dorata del XVII secolo. Sulla destra il grande fonte battesimale in calcare rosso del 1705 e vicino si trova la statua che raffigura Santa Lucia, ritenuta a lungo compatrona della chiesa. Il presbiterio, che è stato aggiornato secondo le disposizioni liturgiche, conserva il portale storico dell'edificio primitivo e la pala seicentesca. Parte dell'arredo in legno come lampadari, ambone e paliotto è stata intagliata dall'artista locale Bruno Lunz. Aldo Gorfer, Le valli del Trentino-Trentino orientale, Calliano (Trento), Manfrini, 1975, SBN IT\ICCU\TSA\1415530. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di San Vito Chiesa di San Vito, su BeWeB - Beni Ecclesiastici in web. URL consultato il 5 novembre 2020.

Chiesa di San Floriano (Pergine Valsugana)
Chiesa di San Floriano (Pergine Valsugana)

La chiesa di San Floriano è la parrocchiale di Susà, frazione di Pergine Valsugana in Trentino. Appartiene alla zona pastorale Valsugana - Primiero dell'arcidiocesi di Trento e risale al XVI secolo. La chiesa di San Floriano fu menzionata già nel XVI secolo come cappella in un elenco di luoghi di culto legati alla pieve di Pergine, la chiesa della Natività di Maria. Una visita pastorale del 1590 la ricordò come intitolata a Santa Barbara. La torre campanaria venne eretta nella prima metà del secolo seguente, e dagli atti visitali risulta che nel 1642 i lavori non era ancora stati conclusi. Circa due secoli dopo, a partire dal 1863, la primitiva piccola cappella venne demolita e, sullo stesso sito, venne edificato il nuovo edificio che mantenne, della parte storica, solo la torre campanaria. La dedicazione da quel momento fu per il solo San Floriano. La chiesa venne benedetta nel 1865 e dieci anni dopo venne celebrata la sua consacrazione solenne dal vescovo austriaco Johann Evangelist Haller che sostituì quello di Trento. Verso la fine del XIX secolo fu necessario riparare la volta della sala, in parte crollata, e nel primo dopoguerra del secolo seguente fu oggetto di un arricchimento decorativo grazie al lavoro negli interni del pittore Agostino Aldi attivo in quel periodo in Trentino. Negli anni sessanta venne realizzato l'adeguamento liturgico e fu rinnovata la pavimentazione presbiteriale. Un ultimo restauro è stato effettuato nel 1985. Il luogo di culto si trova nella parte orientale dell'abitato di Susà e mostra orientamento verso sud. La facciata ha una conclusione superiore caratteristica, a gradoni. Il portale di accesso è architravato e incluso in una cornice con arco a tutto sesto è accessibile attraverso alcuni gradini. La torre campanaria si trova in posizione arretrata e addossata alla chiesa sulla destra. La sua cella di apre con quattro finestre a monofora ed è sormontata da un tiburio a base ottagonale con copertura a cipolla. All'interno viene conservata l'antica acquasantiera della chiesa demolita. Ai lati del camposanto due monumenti a stele, in pietra calcarea bianca, ricordano i caduti della grande guerra e i tanti cittadini di Susà che emigrarono. Aldo Gorfer, Le valli del Trentino-Trentino orientale, Calliano (Trento), Manfrini, 1975, SBN IT\ICCU\TSA\1415530. Susà Pergine Valsugana Chiese della Comunità Alta Valsugana e Bersntol Parrocchie dell'arcidiocesi di Trento Regione ecclesiastica Triveneto Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di San Floriano Chiesa di San Floriano, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana. SUSÀ DI PERGINE – S.Floriano, su diocesitn.it. URL consultato il 20 maggio 2023.