place

Quinto al Mare

Comuni della città metropolitana di Genova soppressiPagine che utilizzano collegamenti magici ISBNPagine con mappeQuartieri di GenovaQuinto al Mare
Genoa 3
Genoa 3

Quinto al Mare (anche abbreviato in Quinto) è un quartiere residenziale di 8.308 abitanti del comune di Genova, compreso nel Municipio IX Levante. Fu comune autonomo sino al 1926, quando venne aggregato alla Grande Genova. Situato nella parte orientale della città, subito dopo Quarto dei Mille (da dove partì la notte fra il 5 e il 6 maggio 1860 la spedizione dei Mille guidata da Giuseppe Garibaldi), il quartiere è stretto tra il mare e le ultime pendici del monte Fasce che prendono il nome di monte Moro. Confina con Nervi, un tempo località di villeggiatura per il suo clima particolarmente mite e confine naturale del vicino comune di Bogliasco a levante, e con Quarto dei Mille a ponente. Quinto al Mare è sede di alcuni fra i più rinomati stabilimenti balneari cittadini e di alcuni locali caratteristici in cui è possibile gustare le specialità della cucina ligure Si estende ai piedi delle pendici del monte Fasce e del monte Moro. Da questi scendono i torrenti detti Rio Bagnara, che sfocia nella omonima spiaggia, e Rio San Pietro, che prende il nome dalla parrocchiale. Le vallette a monte sono attraversate dai viadotti dell'autostrada A12. La località deve il nome alla collocazione al quinto miglio da Genova lungo la via medioevale, chiamata oggi "via Antica Romana", che portava verso la riviera di levante e la Toscana, che attraversa il quartiere poco più a monte rispetto alla strada statale 1 Via Aurelia. Nel 1033 il paese ottenne lo status di comune. Inserito nei territori della Repubblica di Genova il borgo di Quinto fu sottoposto alla podesteria del Bisagno e, nel 1606, nel successivo capitaneato. Lo storico Agostino Giustiniani riporta che gli abitanti della zona, più volte attaccati da incursioni dei saraceni, eressero in loco una fortezza, presso la quale, sul finire del XIV secolo, si scontrarono le fazioni liguri dei Fieschi (appartenenti alla corrente dei guelfi) e degli Adorno (che appartenevano ai ghibellini). La battaglia si risolse con la vittoria dei Fieschi, che occuparono il fortilizio, uccidendo tutti coloro che vi si trovavano dentro. La costruzione fu smantellata poi in seguito ai bombardamenti su Genova da parte della flotta inglese avvenuti nel 1746 e ancora nel 1814: al suo posto venne edificata a metà Ottocento la Casa dei Capitani. Il borgo marinaro, durante l'epoca della Repubblica di Genova, ha dato molti dei suoi abitanti alla flotta genovese che nel XVIII secolo imperversava sui mari. Soltanto con il XIX secolo si trasformò in centro armatoriale per la costruzione di velieri mercantili da navigazione costiera. Fu quindi, da quel momento in poi, patria di marinai, alcuni dei quali divenuti famosi, come il "Capitano Allegro", conosciuto con il soprannome di "Corsaro Allegro". Il quartiere - sorto alle pendici del monte Moro come borgo di pescatori - rivendica i natali di Cristoforo Colombo, anche se le fonti riguardo alla sua nascita sono incerte e spesso contraddittorie. Si parla di una villa nella zona a monte dell'attuale corso Europa, in località Terra Rossa, alle pendici del monte Moro, in cui avrebbero abitato i familiari di Cristoforo Colombo. Il navigatore è rappresentato in un affresco nella locale chiesa parrocchiale di San Pietro, sulla via Antica Romana di Quinto. La chiesa parrocchiale fu, all'inizio dell'Ottocento, sede iniziale dell'attività di santa Paola Frassinetti, a cui è intitolata la piazza su cui prospetta il campanile e il fianco meridionale di essa. Con gli avventi napoleonici di fine settecento, e la conseguente caduta della repubblica genovese in favore della Repubblica Ligure, la costituita municipalità di Quinto al Mare fu inglobata nel dipartimento del Bisagno (1797) con capoluogo San Martino d'Albaro; l'anno successivo fu inserita nel VI cantone di Nervi della giurisdizione del Bisagno e ancora inserita, dal 1803, nel V cantone di San Martino d'Albaro nella I giurisdizione del Centro. Annesso al Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 fu inserito nel Dipartimento di Genova. Con la caduta di Napoleone Bonaparte il congresso di Vienna del 1814 inserì il territorio ligure tra i possedimenti del Regno di Sardegna. A partire dal 1861 il comune di Quinto al Mare fu parte integrante del neo costituito Regno d'Italia. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel II mandamento di Nervi del circondario di Genova facente parte dell'allora provincia di Genova. Con il regio decreto-legge n. 74 del 14 gennaio 1926, nell'ambito della creazione della cosiddetta Grande Genova, il comune fu soppresso e aggregato a quello di Genova, la cui nuova entità amministrativa diventò operativa dal 1º luglio 1926. La costruzione di corso Europa, avvenuta intorno al 1961, modificò significativamente l'equilibrio del territorio, inducendo l'edificazione di nuclei abitativi più a monte culminata poi, fra il 1986 e il 1992, nella costruzione dell'abitato del Colle degli Ometti. Chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo. La prima citazione dell'edificio è risalente al 1198, anche se l'attuale impianto strutturale è frutto di un rifacimento avvenuto nel corso del XVIII secolo e ancora nella seconda metà dell'Ottocento. Tra le opere d'arte conservate la tela La pesca miracolosa di Carlo Alberto Baratta e il dipinto della Consegna delle chiavi a san Pietro di Santino Tagliafichi. Oratorio di Sant'Erasmo, di origine quattrocentesca ma rifatta e ampliata in secoli successivi. Nel territorio di Quinto è presente e preservato un sito di interesse comunitario, proposto dalla rete Natura 2000 della Liguria, per il suo particolare interesse naturale e geologico. Il sito è collocato tra i fondali delle delegazioni genovesi di Boccadasse, Sturla, Quarto dei Mille e Nervi, dove è segnalato un particolare habitat formato da praterie di posidonia oceanica e formazioni coralline. Tra le specie animali sono presenti i pesci: cavalluiccio marino, tordo merlo, Parablennius gattoruggine, bavosa cornuta, tordo grigio, tordo musolungo, tordo pavone. È presente una locale stazione ferroviaria che garantisce collegamenti con il centro della città e con la Riviera di Levante. Fino al 1916 tale impianto, denominato semplicemente "Quinto" si trovava nella vicina via Gianelli ed era coadiuvato dalle ulteriori due fermate ferroviarie di Giuncate e Via Argiroffo. Il quartiere è collegato al centro di Genova grazie alle linee AMT 15, 17 e 515 che percorrono rispettivamente la strada lungomare e corso Europa. È in funzione, sempre a cura di AMT, il servizio a chiamata Drinbus. Corinna Praga, Genova fuori le mura, Fratelli Frilli Editori, 2006 Wikiquote contiene citazioni di o su Quinto al Mare Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Quinto al Mare Sito della Parrocchia di San Pietro di Quinto, su sanpietroquinto.altervista.org. Sito CIV Quinto al Mare Centro Integrato di Via, su civquintoalmare.it.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Quinto al Mare (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Quinto al Mare
Via Fabio Filzi, Genova Levante

Coordinate geografiche (GPS) Indirizzo Luoghi vicini
placeMostra sulla mappa

Wikipedia: Quinto al MareContinua a leggere su Wikipedia

Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 44.385278 ° E 9.020556 °
placeMostra sulla mappa

Indirizzo

Via Fabio Filzi 5
16166 Genova, Levante
Liguria, Italia
mapAprire su Google Maps

Genoa 3
Genoa 3
Condividere l'esperienza

Luoghi vicini

Stazione di Genova Quinto al Mare
Stazione di Genova Quinto al Mare

La stazione di Genova Quinto al Mare (definita anche semplicemente Genova Quinto) è una fermata ferroviaria sulla linea Genova-Pisa fra le stazioni di Genova Quarto dei Mille e Genova Nervi, a servizio del quartiere genovese di Quinto al Mare. La prima stazione di Quinto fu aperta il 23 novembre 1868 con l'attivazione della tratta ferroviaria da Genova a Chiavari. La stazione era posta a nord della strada litoranea (attuale via Gianelli) e disponeva di un solo binario passeggeri più un piccolo scalo merci. Con il raddoppio del binario della linea, attivato il 18 febbraio 1916, si attuò lo spostamento della ferroviaria verso monte, costruendo una nuova stazione più ampia denominata "Quinto al Mare" a sostituzione delle due precedenti. Nel 1926, in conseguenza dell'aggregazione a Genova dei comuni limitrofi, la stazione di Quinto al Mare assunse la nuova denominazione di "Genova Quinto al Mare". Negli anni duemila, soppresso il binario tronco lato ovest e lo scalo merci posto a levante rispetto al fabbricato viaggiatori, l'impianto fu declassato a semplice fermata. Un secondo impianto, costituito da una semplice fermata, era situato qualche centinaio di metri più a ovest, in corrispondenza della Via Argiroffo (progressiva chilometrica 6+660), dalla quale prendeva il nome. Ancora più a ovest Quinto disponeva di una terza fermata ferroviaria, Giuncate, ubicata poco prima di Bagnara all'altezza dell'attuale depuratore. Posta alla progressiva chilometrica 5+810, tale fermata, così come quella di Via Argiroffo, fu soppressa in occasione dello spostamento a monte della linea attuato nel 1916. La stazione, costituita da due binari collegati da un sottopassaggio, è utilizzata per il traffico metropolitano e regionale, garantendo così un efficiente mezzo di trasporto per il centro cittadino e per la riviera di levante. Il fabbricato viaggiatori è in larga parte inutilizzato, sono state infatti chiuse la biglietteria e la sala d'attesa. Parte dei locali sono stati locati da RFI ad un'associazione ONLUS. La stazione dispone di un grande parcheggio di interscambio gratuito realizzato per incentivare la viabilità sostenibile dopo il crollo del ponte Morandi, che un tempo era il piazzale dell'attiguo scalo merci, dismesso da anni. Nel corso del 2004 la stazione ha subito lavori di ristrutturazione ai locali interni, agli impianti di telecomunicazione ed ai marciapiedi, che sono stati rialzati per permettere un più agevole incarrozzamento. Genova Quinto al Mare è servita da collegamenti regionali svolti da Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Liguria, in larga parte ricadenti nel servizio ferroviario urbano di Genova. Nell'ambito della categorizzazione delle stazioni, RFI classifica l'impianto nella categoria silver. Esso dispone di: Biglietteria automatica Parcheggio di scambio Sottopassaggio Stazione video sorvegliata Via Fabio Filzi, in cui è ubicata la stazione, dista poche decine di metri da via Angelo Gianelli, in cui si trovano le fermate in entrambe le direzioni della linea di autobus dell'AMT 15, che collega la delegazione di Nervi con il centro cittadino e della linea notturna N2, che attraversa la città dal quartiere di Nervi fino all'estremo opposto. A poca distanza dalla stazione si trova anche Corso Europa, in cui transita la linea 17, che collega Nervi con il centro della città. Corrado Bozzano, Roberto Pastore e Claudio Serra, Tra mare e monti da Genova alla Spezia, Genova, Nuova Editrice Genovese, 2010, ISBN 978-88-88963-38-9. Ferrovia Genova-Pisa Genova Quinto al Mare Servizio ferroviario urbano di Genova Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Genova Quinto al Mare Descrizione della stazione, su stazionidelmondo.it. URL consultato il 28 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2011). Storia (PDF), su municipio9levante.comune.genova.it. URL consultato il 27 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).

Oratorio di Sant'Erasmo (Genova)
Oratorio di Sant'Erasmo (Genova)

L'oratorio di Sant'Erasmo è un luogo di culto cattolico situato nel quartiere di Quinto al Mare, in via Sant'Erasmo al Mare, nel comune di Genova nella città metropolitana di Genova. Un primo edificio di culto venne probabilmente edificato già prima del XVI secolo nei pressi dell'agglomerato sul mare di Bagnara, intitolato a sant'Erasmo e forse quale adempimento ad un voto. Una datazione certa è risalente al 1528 quando per l'oratorio Perin del Vaga dipinse il polittico raffigurante Sant'Erasmo tra i santi Pietro e Paolo; quest'ultimo fu successivamente venduto all'Accademia ligustica di belle arti per motivi economici, ma all'interno della chiesa ne è conservata una copia. Accanto all'oratorio venne edificata nel corso del Seicento una cappella intitolata a san Rocco che fino al 1867, anno della sua demolizione, con il trasferimento dei vari beni e opere d'arte all'interno dello stesso edificio, venne gestita dalla confraternita di Sant'Erasmo. Esternamente l'edificio si presenta con facciata a capanna semplice e la presenza di vetrate policrome ritraenti la Madonna della Pace e le figure di sant'Erasmo e san Rocco. Tra le opere pittoriche conservate i dipinti San Michele Arcangelo; la Vergine Maria e san Nicola (XVIII secolo); la Madonna col Bambino, tela commissionata dagli abitanti di Quinto al Mare al termine del secondo conflitto bellico e benedetta nel 1953; le raffigurazioni di Sant'Isidoro e di San Firmina nelle pareti dell'abside. Tra le sculture un crocifisso rinascimentale e, presso l'altare maggiore in marmo, l'effige di Sant'Erasmo ad opera di Anton Maria Maragliano e acquistata nel 1711. Genova Quinto al Mare Arcidiocesi di Genova Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su oratorio di Sant'Erasmo Arcidiocesi di Genova, su diocesi.genova.it. Sito della Confraternita di Sant'Erasmo di Quinto al Mare, su oratoriosanterasmo.it.

Chiesa di Santa Maria della Castagna
Chiesa di Santa Maria della Castagna

La chiesa di Santa Maria della Castagna è un luogo di culto cattolico situato nel quartiere di Quarto dei Mille, in via Romana della Castagna, nel comune di Genova nella città metropolitana di Genova. La chiesa è sede della parrocchia omonima del vicariato di Quarto dell'arcidiocesi di Genova. Ubicata lungo l'antico percorso d'epoca romana, la chiesa venne edificata nel corso del medioevo, in stile romanico, così come attesterebbe la prima citazione risalente al 1136. Tracce degli elementi architettonici del primo impianto medievale è una colonna visibile all'interno dell'edificio. Appartenente al vicariato di Nervi, la comunità religiosa dipendeva direttamente dalla cattedrale di San Lorenzo tanto che periodicamente metà delle offerte dei fedeli e per l'acquisto della cera per le candele venivano girate ai canonici della chiesa metropolita, non senza resistenze. Solamente nel 1771 la parrocchia di Santa Maria della Castagna venne dichiarata indipendente e affidata, dal 1968, ai monaci benedettini. Presso la chiesa sostò, come prigioniero di Napoleone Bonaparte, papa Pio VII nel 1809 che nell'occasione concesse il privilegio dell'indulgenza plenaria quotidiana in perpetuo. Nel corso della prima metà del XVII secolo l'edificio subì una radicale trasformazione architettonica e artistica, con ulteriori modifiche in epoche successive. Al suo interno si conserva un'icona raffigurante la Madonna delle Grazie, opera del 1424 di Andrea d'Aste, proveniente dal soppresso convento del Chiappeto in epoca napoleonica. Di Luca Cambiaso è la pala San Rocco tra i santi Sebastiano ed Erasmo, datata al 1550 e proveniente dal demolito oratorio di San Rocco di Priaruggia (poi ricostruito, nell'Ottocento, accanto alla parrocchiale). Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di Santa Maria della Castagna Scheda dal sito dell'arcidiocesi di Genova, su chiesadigenova.it. URL consultato il 7 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2019).

Stazione di Genova Quarto dei Mille
Stazione di Genova Quarto dei Mille

La stazione di Genova Quarto dei Mille è una stazione ferroviaria posta sulla linea Genova-Pisa, fra le fermate di Genova Sturla e Genova Quinto, a servizio dell'omonimo quartiere cittadino. Inaugurata il 23 novembre 1868 contestualmente all'apertura della tratta Genova-Chiavari, la stazione di Quarto dei Mille divenne punto di passaggio dal doppio al semplice binario con l'attivazione del raddoppio da Genova Brignole il 12 agosto 1915. L'impianto, fino al 1º ottobre 1913 chiamata solo "Quarto", deve la sua denominazione alla spedizione di Giuseppe Garibaldi, che il 5 maggio 1860 salpò dal tratto di litorale antistante l'edificio, con i mille garibaldini impegnati nell'impresa dell'unificazione italiana. Il raddoppio oltre Quarto fu attivato il 18 febbraio 1916 e con esso la nuova stazione. Nel 1925 lo scalo fu elettrificato alla tensione trifase di 3600 V, 16 2/3 Hz, poi convertito in corrente continua a 3000 V nel 1948. Nel 1926, in conseguenza dell'aggregazione a Genova dei comuni limitrofi, la stazione di Quarto dei Mille assunse la nuova denominazione di "Genova Quarto dei Mille". Nelle immediate vicinanze della stazione, in direzione Sturla, sulla tratta a semplice binario era presente una fermata denominata Lojolo, che sorgeva nella zona del sottovia all'inizio di via Carrara all'allora progressiva chilometrica 4+378. Il passaggio a livello presente fu teatro, il 1º settembre 1885, dell'attivazione di un allora innovativo di sistema di suoneria per annunciare l'imminente passaggio dei treni. La fermata fu disattivata nel 1915, con l'attivazione del raddoppio. Una seconda fermata, in corrispondenza della radice sud dell'attuale stazione di Quarto dei Mille, era denominata Pietrarugia ed era a servizio dell'abitato sorto attorno alla cala che prende oggi il nome di Priaruggia. Tale fermata fu soppressa nel 1916. Nel 1925 la stazione subì un'ulteriore sistemazione e, il 12 ottobre 1941, venne attivato il primo apparato centrale elettrico per la manovra dei deviatoi contestualmente all'attivazione del segnalamento luminoso di protezione e partenza. Nel 2005 venne attivato l'ACC per poi gestire la stazione in telecomando con l'SCC di Genova Teglia dal 14 novembre 2005. All'interno dei locali, attualmente adibiti ad ufficio postale, l'evento storico è raffigurato un dipinto su ceramica, opera di G. Mazzotta, che occupa la parete est dell'ex atrio. Sul lungomare, proprio di fronte alla stazione ferroviaria, si trova il monumento bronzeo di Eugenio Baroni (1880-1935) dedicato alla spedizione dei Mille, inaugurato il 5 maggio 1915 da Gabriele D'Annunzio che pronunciò in tale occasione un famoso discorso interventista. Il piazzale è costituito da due binari di corsa e da un binario per le precedenze, usato in caso di perturbazioni alla circolazione. Genova Quarto dei Mille è servita da collegamenti regionali svolti da Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Liguria, quasi tutti ricadenti nel servizio ferroviario urbano di Genova. La stazione, che RFI nell'ambito della categorizzazione delle stazioni classifica nella categoria silver, dispone di: Biglietteria automatica Sala d'attesa Ufficio postale Self Bar Piazza Egisto Sivelli, in cui è ubicata la stazione, dista pochi metri da via 5 Maggio, in cui si trovano le fermate in entrambe le direzioni delle linee autobus dell'AMT. Corrado Bozzano, Roberto Pastore e Claudio Serra, Tra mare e monti da Genova alla Spezia, Genova, Nuova Editrice Genovese, 2010, ISBN 978-88-88963-38-9. Ferrovia Genova-Pisa Genova Quarto dei Mille Servizio ferroviario urbano di Genova Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Genova Quarto dei Mille Stazioni del Mondo - Genova Quarto dei Mille, su stazionidelmondo.it. URL consultato il 6 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).

Chiesa di San Giovanni Battista (Genova, Quarto dei Mille)
Chiesa di San Giovanni Battista (Genova, Quarto dei Mille)

La chiesa di San Giovanni Battista è un luogo di culto cattolico situato nel quartiere di Quarto dei Mille, in via Stefano Prasca, nel comune di Genova nella città metropolitana di Genova. La chiesa è sede della parrocchia omonima del vicariato di Quarto dell'arcidiocesi di Genova. L'edificio sorse quale succursale della chiesa plebana di San Siro di Nervi e al 1143 risale l'atto dell'arcivescovo di Genova Siro II nel quale si autorizzò l'amministrazione battesimale anche per le altre pievi di questo territorio a levante di Genova. Tra queste, pure la chiesa di San Giovanni Battista che, a partire da tale decreto, divenne pure parrocchiale di Quarto. Successive citazioni attestate della chiesa, o comunque delle proprietà parrocchiali, sono datate al 1148 relativo alla riscossione delle decime sugli ulivi e ancora al 1182 in atti testamentari a favore delle chiese di Quarto e Quinto da parte di Sibilla da Vergogno. La parrocchia di San Giovanni Battista di Quarto, in origine, era costituita dai borghi di Priaruggia - abitata principalmente da pescatori - e dagli abitati rurali di Pontevecchio e Castagna dove fiorente era la coltivazione degli orti, della vite e degli uliveti. Una chiesa "unita" agli altri edifici di culto del levante rivierasco genovese quali la Santissima Annunziata di Sturla, Santa Maria della Castagna, San Pietro di Quinto al Mare e San Siro di Nervi disposti lungo le principali direttrici, alcune anche d'epoca romana, tra la val Bisagno, la costa, il monte Fasce. Architettonicamente la chiesa subì molte trasformazioni strutturali legati al tempo e agli stili artistici. In epoca medievale si presentava con una struttura tipica delle coevi chiese romaniche del periodo: la facciata a capanna, il rosone centrale, piccole finestre a strombo sui fianchi. Fu dopo un incendio nel 1629 che, nell'opera di ripristino e restauro, lo stile venne stravolto con la conversione dell'edificio nei canoni architettonici del tempo, e quindi l'allungamento dell'abside, l'alzamento oltre la cornice degli archetti pensili della facciata per circa un terzo, la sostituzione del rosone con la creazione di tre finestre. Un nuovo restauro fu compiuto ancora nel 1892 e forse a quest'epoca è risalente la demolizione della fiancata lato mare e l'edificazione del nuovo portale con la raffigurazione, nella lunetta, di San Giovanni Battista; gli stessi conci della fiancata, probabilmente, furono a loro volta riutilizzati per la costruzione del campanile e della casa canonica. Tracce dello stile romanico sono, tuttavia, ancora visibili sul fianco sinistro della chiesa. Sulla facciata sono presenti alcuni epigrafi scolpite (datate al 1292, al 1365) e antichi bassorilievi: tra questi quello dell'Annunciazione (primo quarto del Quattrocento). La struttura interna si presenta a unica navata e, grazie al giuspatronato degli Spinola che ne sovvenzionarono il rinnovamento, decorato in stile barocco. Tra le opere pittoriche il dipinto Omaggio di potenti della terra a Gesù Bambino, opera cinque-seicentesca di Gian Battista Castello presso l'altare di Santa Brigida; la Madonna della Misericordia, del Settecento ma di ignoto pittore, presso il secondo altare; l'Assunta e la Madonna del Rosario negli altri altari, opere novecentesche di Carlo Orgero di Sampierdarena. Tra le statue la Madonna del Rosario, databile al XIX secolo e presso l'omonimo altare; la Madonna della Guardia e il San Giovanni Battista dello scultore rapallese Antonio Canepa, del 1918. Datato al 1936 è l'affresco di Pietro Arzuffi raffigurante San Giovanni Battista che indica il Messia. Al Settecento è databile il coro dietro l'altare maggiore. In questa chiesa la mattina del 26 luglio 1962 furono celebrate le nozze tra il cantautore genovese Fabrizio De Andrè e la contessina Enrichetta Rignon. La cerimonia fu officiata da Don Erasmo Sanguinetti, Arciprete di Quarto. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di San Giovanni Battista Sito ufficiale della parrocchia di San Giovanni Battista di Quarto, su sgbattista.it.