place

Quartiere Santo Spirito (Teramo)

ChiarirePagine con mappeQuartieri di TeramoSenza fonti - AbruzzoSenza fonti - gennaio 2020
ChiesaSantoSpirito
ChiesaSantoSpirito

Il quartiere di Santo Spirito, o anche di Porta Romana, è uno dei quattro rioni storici di Teramo.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Quartiere Santo Spirito (Teramo) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Quartiere Santo Spirito (Teramo)
Vicolo Montagnola, Teramo Santo Spirito

Coordinate geografiche (GPS) Indirizzo Luoghi vicini
placeMostra sulla mappa

Wikipedia: Quartiere Santo Spirito (Teramo)Continua a leggere su Wikipedia

Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 42.657505 ° E 13.702402 °
placeMostra sulla mappa

Indirizzo

Vicolo Montagnola

Vicolo Montagnola
64100 Teramo, Santo Spirito
Abruzzo, Italia
mapAprire su Google Maps

ChiesaSantoSpirito
ChiesaSantoSpirito
Condividere l'esperienza

Luoghi vicini

Stadio comunale (Teramo)
Stadio comunale (Teramo)

Lo stadio comunale di Teramo detto anche Vecchio comunale è un campo da calcio di Teramo, situato sulla circonvallazione Spalato. Ha ospitato gli incontri casalinghi del Teramo Calcio fino all'inaugurazione dello stadio Gaetano Bonolis, già nuovo stadio di Piano d'Accio, avvenuta nel 2008. Inaugurato il 29 agosto 1929 dall'allora sindaco Nanni, vide la sua prima partita ufficiale il 27 ottobre con l'incontro di calcio Teramo-Osimana vinta dalla squadra di casa per 2-1. L'esordio in campionato invece fu contro l'Emilio Bianchi Ancona, prima partita ufficiale nella storia del Teramo Calcio, e finì 1-1. In questo stadio, nel 1978, ha giocato anche Carlo Ancelotti quando militava nel Parma firmando due reti; sulla panchina del Teramo c'era Eugenio Fantini. La gara terminò 2-2. Negli anni immediatamente successivi all'abbandono da parte della squadra di calcio del Teramo, la struttura è stata utilizzata dal C.U.S. Teramo Rugby, ancora oggi attivamente impegnata con prima squadra, giovanili e femminile. Dal 2013, il calcio è tornato essere praticato sul campo del Vecchio Comunale grazie all'A.S.D. Specola, squadra dilettantistica teramana che milita nel Campionato UISP. Lo stadio è diviso in 4 settori: una tribuna coperta, una scoperta (Distinti) e due tribune scoperte laterali (Curva Est per i locali ed Ovest per gli ospiti). Le dimensioni del terreno di gioco sono relativamente piccole, 62 m per 102 m, mentre l'altitudine è di 214m sul livello del mare. Questi i dettagli dello stadio: Capienza spettatori: 4000 totali Tribuna Sud Tribuna d'Onore: (80 posti) Tribuna Sud numerata: (195 posti) Tribuna Sud non numerata: (902 posti) Distinti: (621 posti) Curva Est: (1102 posti) Curva Ovest ospiti: (1100 posti) Società Sportiva Teramo Calcio Teramo Stadio Gaetano Bonolis Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stadio comunale di Teramo

Polittico del duomo di Teramo
Polittico del duomo di Teramo

Il polittico del Duomo di Teramo, firmato da Jacobello del Fiore, è una delle opere d'arte più pregevoli della cattedrale di Teramo. Il polittico è un capolavoro dell'artista veneziano, di stile Tardo gotico, ed è la sua ultima opera: infatti il pittore, che intorno al 1425-30 si era recato dalle Marche in Abruzzo dove aveva realizzato alcune opere per lo Stato di Atri (attuale Provincia di Teramo), prima di tornare a Venezia ove poi sarebbe morto, si fermò a Teramo perché gli Agostiniani che abitavano nel convento di Sant'Agostino gli commissionarono un grande polittico composto da sedici tavole da collocare sull'altare maggiore della loro chiesa. Nel Settecento il Vescovo della diocesi di Teramo decise di modificare l'interno del duomo in stile barocco e vi collocò alcune opere provenienti da chiese abbandonate o quasi sempre chiuse. Tra queste anche il polittico di Jacobello del Fiore, dal momento che la chiesa di Sant'Agostino non era più abitata dai monaci a seguito della soppressione innocenziana del 1652. Il polittico, da allora, venne conosciuto come Polittico del Duomo e fu collocato nella cappella laterale dedicata a san Berardo, patrono della città. Durante gli imponenti lavori di restauro ad pristinum condotti nel secolo scorso, le decorazioni barocche vennero interamente rimosse e gran parte delle opere decorative fu riportata nelle sedi originarie. Solamente la cappella di San Berardo venne mantenuta in stile barocco. Sull'altare di questa cappella fu quindi posto il polittico di Jacobello del Fiore, che non fu conseguentemente riportato nella chiesa di Sant'Agostino. Il polittico è costituito da sedici tavole a fondo oro disposte su due file, il tutto incorniciato da una ricca carpenteria lignea dipinta in oro, di chiaro stampo gotico, con decorazioni vegetali, profeti ed Evangelisti nei pinnacoli. La carpenteria fu realizzata nello stesso periodo del polittico da uno scultore abruzzese con influenze tedesche. La parte bassa presenta le tavole (cuspidate) più importanti, con i santi a figura intera. Da sinistra si distinguono: Santo vescovo San Girolamo dottore della Chiesa Sant'Agostino d'Ippona Incoronazione di Maria: questa è la tavola centrale, che è la parte principale del polittico. La particolarità di questa tavola sta nel fatto che sotto il gradino dove avviene l'Incoronazione, oltre ad esserci la committenza e la firma del pittore, si può vedere, tra due gruppi di oranti (a sinistra gli Agostiniani e a destra alcuni nobili) una raffigurazione della città di Teramo, la più antica che abbiamo, diventata anche il simbolo dell'Università degli Studi di Teramo: la città è rappresentata cinta da mura e torri tra le quali è possibile vedere anche il duomo, posta tra i fiumi Vezzola e Tordino (il nome Teramo, infatti, deriva dal latino interamnia, ovvero "città tra i fiumi"). San Berardo, vescovo e patrono di Teramo e della diocesi San Celestino V (?), papa San Nicola da Tolentino. Nella parte alta, invece, le tavole sono sempre cuspidate e a fondo oro, ma i santi sono a mezzo busto. Si distinguono: Santa Reparata di Cesarea di Palestina, patrona di Atri e poi compatrona della diocesi Evangelista San Pietro Il centro della parte alta è costituita da tre tavole separate da archetti pensili. Si distinguono: Madonna Addolorata (a sinistra) Cristo in Pietà (al centro) San Giovanni Evangelista (a destra) San Paolo Santo con libro Santa Monica.

Chiesa di San Domenico (Teramo)
Chiesa di San Domenico (Teramo)

La chiesa di San Domenico si trova nella città di Teramo ed apre la sua facciata lungo il corso di Porta Romana. Fu elevata al rango di Vicaria della Cattedrale negli anni trenta, in occasione della chiusura del Duomo per i necessari lavori di restauro. Fu edificata, con l'annesso convento, agli inizi del Trecento seguendo la disposizione di fondazione, redatta nell'anno 1287, dal Capitolo Provinciale dei Domenicani di Roma, da cui Teramo dipendeva. La struttura interna della chiesa si mostra nell'allungamento di un'unica navata, coperta dal soffitto a due spioventi, e si conclude nel coro, a base quadrata, ricoperto da una volta. Le pareti sono riccamente affrescate e recentemente sono stati riportati alla luce dipinti del 1400 che rappresentano scene della vita di San Domenico. Sono presenti anche opere d'arte ed un pregevole organo. Ai lati dell'altare maggiore, all'interno di due edicole risalenti al periodo rinascimentale, sono collocate a sinistra una Madonna adorante con Bambino, terracotta dipinta e dorata databile nella prima metà del XVI secolo, considerata un'opera attribuibile a Giovanni Antonio da Lucoli e a destra un gruppo in stucco policromo del XVIII secolo, eseguito da Michele Clerici, che rappresenta la famiglia di sant'Anna e san Gioacchino. La chiesa fu restaurata e riaperta al culto per volere dello storico teramano Francesco Savini, del quale nella navata di destra esiste la tomba-mausoleo. Vi è, inoltre, adiacente alla chiesa, la settecentesca Cappella del Santissimo Rosario affrescata da Gilberto Todini con stucchi del Clerici. Negli anni trenta, quando fu necessario chiudere al pubblico il Duomo in occasione dei lavori di restauro ad pristinum della Cattedrale (lavori che eliminarono le superfetazioni barocche fatte realizzare dal Vescovo De Rossi), la chiesa di San Domenico, date le sue vaste dimensioni, fu elevata al rango di Vicaria della Cattedrale e, quindi, di chiesa principale della Diocesi. Dell'attiguo convento trecentesco rimangono gli archi del chiostro con alcune lunette dipinte da Sebastiano Majewski che riportano scene legate alla vita di san Domenico. La restante porzione dell'edificio è parzialmente abitata dai Domenicani, mentre una gran parte è diventata sede dell'Archivio di Stato. Il complesso, terminato nel 1407, fu chiuso agli inizi dell'Ottocento a seguito dell'editto napoleonico, ma restituito ai Domenicani nel 1931. Luigi D'Antonio, La guida di Teramo e provincia, Multiedit Editrice, 2005 AA. VV. - Documenti dell'Abruzzo Teramano, VII, 2, “Teramo e la valle del Tordino”, Poligrafica Mancini, Sambuceto (Chieti), novembre 2006, pp. 743, 748. Teramo Chiese di Teramo Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di San Domenico Chiesa e convento di San Domenico, su teramoculturale.it.