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Argileto

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Forum of Roma before Caesar (IT)
Forum of Roma before Caesar (IT)

L'Argileto (Argiletum in latino) era un'antica strada di Roma, che percorreva il quartiere popolare della Suburra fino al Foro romano, corrispondente alle attuali via Leonina e via della Madonna dei Monti. Dal lato orientale, verso l’Esquilino, si biforcava nel vicus Patricius (attuale via Urbana), che proseguiva verso la porta Viminale, e nel clivus Suburanus (attuale via in Selci), che saliva alla porta Esquilina. Dal lato occidentale, verso il Foro, terminava tra la Basilica Emilia e la Curia, ma in età imperiale il primo tratto di strada fu sostituito dal Foro di Nerva, il quale mantenne la funzione di passaggio e assunse per questo anche il nome di Foro Transitorio. L'Argileto era una famosa strada dei librai e si trova citato da molti autori antichi, come per esempio Orazio, Marziale e Seneca, che hanno tramandato anche i nomi dei loro fornitori di fiducia. Il nome potrebbe derivare dall'argilla proveniente dalla confluenza delle acque che scendevano dai colli circostanti, convogliati poi nella Cloaca Massima. Tuttavia, Varrone sostiene che l'etimologia del termine sia associata al mito di Evandro e Argo.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Argileto (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Argileto
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Forum of Roma before Caesar (IT)
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Chiesa di Gesù Bambino all'Esquilino
Chiesa di Gesù Bambino all'Esquilino

La chiesa di Gesù Bambino all'Esquilino è un luogo di culto cattolico di Roma, nel rione Monti, in via Urbana. Essa sorge di fronte alla Basilica di Santa Pudenziana ed è annessa al convitto e alla casa generalizia delle Suore Oblate del Bambino Gesù. La chiesa fu edificata sotto il pontificato di Clemente XII, inizialmente su progetto di Alessandro Specchi (1713), cui subentrarono ben presto Carlo Buratti e soprattutto Ferdinando Fuga, che portò a termine la chiesa nel 1736; essa fu solennemente consacrata il 9 settembre 1736, come ricorda un'epigrafe all'interno. Il convitto invece, che occupa un intero isolato, fu portato a termine nell'Ottocento da Andrea Busiri Vici. La chiesa era preceduta da una doppia rampa di scale, demolite dopo l'unità d'Italia per le opere di innalzamento del livello stradale. Il portale d'ingresso si presenta semplice nelle sue forme, mentre più elegante e fastosa appare la grande finestra superiore ornata da uno stemma con festoni. La chiesa fu sottoposta ad un radicale restauro nel 1882, sotto la direzione dell'architetto Andrea Busiri Vici. A questa fase risalgono i quattro angeli con cartigli nei pennacchi della cupola e il Bambin Gesù nella volta dell'altare maggiore. L'interno è a croce greca e di forma rotonda con cupola a catino e tre altari. All'altare maggiore si trova, recentemente restaurata e ricollocata dopo oltre un secolo, l'opera, di Marco Benefial, l'Adorazione dei pastori. Sull'altare destro: il dipinto di S. Agostino che trionfa sulle eresie di Domenico Maria Muratori, e su quello sinistro: Visione di S. Andrea Corsini di fronte alla Vergine di Giacomo Zoboli. Riccamente decorata è la Cappella della passione disegnata da Virginio Vespignani e realizzata nel 1856 con marmi policromi, stucchi dorati e pitture a tempera di Francesco Grandi, per volontà del cardinale Mario Mattei per costudire la venerata statua di Gesù incoronato di spine. Nella casa sul lato destro della chiesa vi è una lapide che ricorda il sacrificio del sacerdote Pietro Pappagallo, morto alle Fosse Ardeatine: