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Stazione di Calosso-Castiglione Tinella

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Stazione di Calosso Castiglione Tinella
Stazione di Calosso Castiglione Tinella

La stazione di Calosso-Castiglione Tinella era una fermata ferroviaria della linea Alessandria-Cavallermaggiore al servizio dei centri abitati di Calosso e Castiglione Tinella. La fermata entrò in funzione il 26 maggio 1865, in concomitanza all'attivazione del tronco Nizza Canelli-Bra. Dal 2000 la gestione dell'intera linea, e con essa quella della stazione di Canelli, passò in carico a Rete Ferroviaria Italiana la quale ai fini commerciali classifica l'impianto nella categoria "Bronze". La fermata venne soppressa nel 2003. La fermata disponeva di una banchina che serviva l'unico binario di corsa, rimasto in esercizio fino al 2012. Accanto ad essa è posto il fabbricato viaggiatori, sviluppato su due piani e che al 2021 risulta in buono stato di conservazione. Il servizio viaggiatori era svolto da regionali di Trenitalia nell'ambito del contratto con Regione Piemonte. Calosso Castiglione Tinella Ferrovia Alessandria-Cavallermaggiore Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Calosso-Castiglione Tinella

Estratto dall'articolo di Wikipedia Stazione di Calosso-Castiglione Tinella (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Stazione di Calosso-Castiglione Tinella

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Stazione di Calosso Castiglione Tinella
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Luoghi vicini

Chiesa di Nostra Signora di Loreto (Costigliole d'Asti)
Chiesa di Nostra Signora di Loreto (Costigliole d'Asti)

La chiesa di Nostra Donna di Loreto di Costigliole d'Asti è un edificio costruito nel XIX secolo, sul sedime di due chiese precedenti, la prima romanica e la seconda rinascimentale-barocca. È situata nella zona più alta del paese definita tradizionalmente "la rocca" di fronte al castello ed è la chiesa parrocchiale della comunità costigliolese. La prima chiesa venne costruita nel periodo medievale ed era in stile romanico; le dimensioni erano molto ridotte e l'interno presentava pochi arredi. Tra il 1580 ed il 1595, il parroco Marco Antonio Asinari decise di ampliare l'edificio in stile barocco-rinascimentale e nei secoli seguenti le famiglie Verasis ed Asinari cofeudatarie di Costigliole arricchirono l'edificio con arredi ed opere d'arte. All'abbellimento della chiesa contribuirono anche le sei compagnie parrocchiali. Alla fine del XVIII secolo, l'edificio era notevolmente decaduto necessitando di opere per il consolidamento e nella notte dell'11 novembre 1811, a causa di molte infiltrazioni d'acqua, gran parte della chiesa crollò. Il parroco Lorenzo Pola in accordo con il consiglio comunale, affidò la ricostruzione all'architetto Carlo Ceroni che terminò i lavori nel 1816. La chiesa è di notevoli proporzioni (40 metri di lunghezza, 25 di larghezza e 16 di altezza nella navata centrale) e presenta una facciata a due corpi sovrapposti, termina con un timpano e presenta un rosone centrale. La navata centrale presenta in controfacciata una balconata su cui è situato un organo opera di Carlo Bossi costituito da circa duemila canne. La cantoria in legno intagliato è opera di Francesco Novaro "Brassiè", noto artista che svolse anche attività presso la corte sabauda. La volta della navata presenta affreschi di Lorenzo Peretti che raffigurano alcune scene dell'Antico e Nuovo Testamento (Mosè con le tavole della legge, l'ascensione di Cristo, l'incoronazione della Madonna, l'adorazione del Santissimo Sacramento) oltre a scene della vita dei Santi (la gloria di sant'Ignazio di Loiola, Santa Polissena, San Siro) Dietro l'altare maggiore è presenta una tela raffigurante la titolare della chiesa, la vergine di Loreto, dipinta da Prospero Clori nel 1720 e commissionata dai conti Verasis come indicano gli stemma della famiglia presente sulla tela e sulla cornice marmorea realizzata su progetto di Filippo Juvarra. Nella parte bassa, sempre dietro l'altare è presente il coro ligneo stile impero realizzato nel 1824 dall'astigiano Giuseppe Conti. L'altare maggiore in marmo, con paliotto in legno intagliato e dorato, è stato disegnato anch'esso da Juvarra e commissionato dal ramo Asinari di San Marzano nel 1718. Le navate laterali presenta opere del pittore astigiano Michelangelo Pittatore e di Lorenzo Peretti. La chiesa custodisce anche i sepolcreti di due esponenti della famiglia Verasis e quello del marchese Filippo Antonio Asinari di San Marzano, diplomatico dei Savoia. La sacrestia, realizzata tra il 1784 ed il 1785 presenta l'opera L'Annunciazione di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo e l'Assunta e i Santi Giovanni Evangelista e Secondo di Asti, opera del trinese Giovanni Crosio. P.Prunotto, La Parrocchiale Nostra Donna di Loreto a Costigliole d'Asti, Itinerario di fede e d'arte, a cura dell'Associazione "Confraternita di San Gerolamo", Costigliole dìAsti Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di Nostra Signora di Loreto