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Lago di Biandronno

BiandronnoLaghi della provincia di VaresePagine con mappe
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Il lago di Biandronno è un lago italiano, ora riserva faunistica, situato nel territorio della Lombardia, in provincia di Varese, a un'altitudine di 238 metri s.l.m., con un bacino complessivo di 1,282 km². Fa parte della Riserva naturale orientata.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Lago di Biandronno (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Lago di Biandronno
Via Giuseppe Mazzini, Bardello con Malgesso e Bregano

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.8267 ° E 8.7032 °
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Indirizzo

Via Giuseppe Mazzini
21026 Bardello con Malgesso e Bregano
Lombardia, Italia
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Luoghi vicini

Isolino Virginia
Isolino Virginia

L'Isolino Virginia è una piccola isola del lago di Varese. Quella che apparentemente sembrerebbe una formazione naturale emersa da un lago di origine glaciale, è in realtà il risultato della sedimentazione dei detriti accumulatisi nei millenni, a seguito di un insediamento umano che sceglie la palafitta sul lago per un duplice scopo: sfruttare un habitat favorevole alla pesca e sottrarsi alle insidie di animali predatori e di tribù rivali. All'Isolino, in base ai risultati ottenuti dallo studio della stratigrafia effettuato dall'archeologo Mario Bertolone, l'insediamento umano è già rilevabile intorno alla seconda metà del V millennio a.C., in pieno Neolitico, che peraltro inizia anche in diverse altre parti d'Italia almeno tre millenni prima. Le tracce più antiche testimonianti la frequentazione umana nel Varesotto risalgono al Paleolitico superiore. Con l'avvento del Neolitico la vita dell'uomo si concentra soprattutto lungo le sponde occidentali e sud-occidentali del Lago di Varese, attorno ai laghetti che riempiono la conca ai piedi delle Prealpi varesine e che un tempo avevano bacini più ampi, alimentati da fiumi dal corso irregolare, con vaste zone acquitrinose. La piccola isola presenta un habitat lacustre, con una vegetazione ricca di ninfee e frequentata da varia fauna avicola di passo, come l'airone e il germano reale. Chiamata originariamente Isola di San Biagio e successivamente Isola di Donna Camilla Litta, essa venne ribattezzata a fine Ottocento per volere del suo ultimo proprietario, l'industriale gallaratese Andrea Ponti, con il nome attuale di Isolino Virginia in onore della moglie, Virginia Pigna. Fra 1876 e 1884 vennero effettuati a più riprese indagini e scavi archeologici patrocinati dallo stesso Ponti. Vennero così trovati resti materiali di una civiltà palafitticola. I reperti riportati alla luce sono ora conservati in parte nel museo collocato sull'isola ed in parte presso il Museo civico archeologico di Villa Mirabello a Varese, dato che la collezione archeologica di proprietà di Andrea Ponti venne donata dai suoi eredi nel 1962 al comune di Varese. Dopo l'acquisizione da parte del comune di Varese nel 1962, il trasporto dei turisti all'Isolino è stato garantito da Biandronno, comune lacustre sulla sponda ovest del lago, prima da un servizio privato di barche e in seguito da una società di navigazione. Dal 2017 un analogo servizio viene espletato da e per la Schiranna di Varese. Dal 2011 rientra tra i "Siti palafitticoli preistorici dell'arco alpino" protetti dall'UNESCO. Museo civico archeologico di Villa Mirabello Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su isolino Virginia

Stazione di Gavirate
Stazione di Gavirate

La stazione di Gavirate è una fermata ferroviaria della linea Saronno-Laveno posta in centro a Gavirate. La fermata, gestita da Ferrovienord che la qualifica come "secondaria" e situata al km 61 della Saronno-Laveno, dispone di un solo binario di corsa, servito da una banchina. In stazione è esposta una carrozza, utilizzata dalla Pro Loco per allestire mostre. Prima dell'ammodernamento della linea, avvenuto nel 1994, l'impianto era dotato di binario di incrocio più un tronchino (lato Laveno), eliminati per allungare la banchina a 220 metri. Il fabbricato viaggiatori è affidato in gestione alla pro loco di Gavirate, che si occupa del servizio di biglietteria e della manutenzione dell'edificio. Fino a pochi anni fa era presente una biglietteria a sportello ed una distributrice automatica di biglietti, mentre oggi resta solo quella automatica. Biglietteria automatica Sala d'attesa Servizi igienici Bar La stazione è servita da treni regionali della direttrice Laveno-Milano Cadorna effettuati da Trenord nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Lombardia. Inoltre la stazione è servita dai treni RegioExpress RE1 Laveno - Varese - Saronno - Milano. Fra il 1914 e il 1940 di fronte alla stazione effettuavano fermata i convogli in servizio sulla tranvia Varese-Angera, gestita dalla Società Anonima Tramvie Orientali del Verbano (SATOV). Gavirate Stazione di Gavirate Verbano Ferrovia Saronno-Laveno Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Gavirate

Olginasio
Olginasio

Olginasio è una frazione geografica del comune italiano di Besozzo posta ad est del centro abitato, verso Bardello. Compreso nel grande anfiteatro morenico, che dal Verbano arriva fino al lago di Varese, Olginasio si trova nella conca con la medesima denominazione, lungo la strada di collegamento tra Bardello e Besozzo. Il nucleo storico è composto da edifici ad origine rurale collocati lungo il tracciato viario principale a lungo alcuni percorsi secondari cha da esso si dipartono, trovando il suo principale riferimento nella chiesa di S. Brizio con il sagrato. Il territorio della frazione comprende vaste aree a prato, aree coltivate e bosco. Fu un antico comune del Milanese. L'area di Olginasio era frequentata almeno dall'epoca romana imperiale, trovandosi lungo l'importante percorso che collegava la romana Stationa (Angera) sul Verbano con il Seprio, passando per Brebbia. Il Liber Notitiae Sanctorum Mediolani', repertorio di chiese ed altari della diocesi di Milano redatto alla fine del XIII sec. da Goffredo Da Bussero, menziona un altare ad Olginasio ("Olcenaxia"), all'interno della pieve di Brebbia con il titolo di Sant'Antonino. Nel 1346 la località, nella forma "Olzinasio", compare negli Statuti delle strade e delle acque del contado di Milano. La località era quindi nota, stabilmente insediata e dotata di un luogo di culto. La primitiva cappella si trovava con ogni probabilità sul sito della chiesa attuale, e sarebbe stata ampliata una prima volta nel XVI sec. e riedificata nel XIX. Il campanile in pietra visibile sul lato nord dell'edificio attuale, che lo ingloba parzialmente, rappresenta una notevole testimonianza medievale (seppure alterato sulla sommità). La torre campanaria, essendo situata lungo lo storico percorso citato, potrebbe aver avuto in origine anche la funzione di permettere il controllo visivo della strada e del territorio, dominando la piana Gavirate - Besozzo. La località aveva nel medioevo un legame con la vicina Brebbia e le sue vicende storiche, essendo inclusa nella sua pieve. La presenza a Brebbia del castello degli arcivescovi di Milano condizionò anche economicamente la vita dei paesi limitrofi, inclusi nel relativo feudo, che passò al potente casato Besozzi dal 1412. Gli avvicendamenti al potere nei secoli portavano poche variazioni alla vita degli abitanti, che vivevano di attività agricole: la proprietà della terra si concentrava in pochi possidenti, nobili od ecclesiastici, ed ai contadini o "massari" erano affittati case e terreni da coltivare, con resa solitamente modesta. Come rilevato dal catasto cosiddetto di Maria Teresa, nel XVIII sec. ad Olginasio si coltivavano prevalentemente seminativi semplici, seminativi con viti o con "moroni" (alberi di gelso, essenziali per l'allevamento dei bachi da seta); vi erano anche aree a prato, a pascolo ed a bosco. Tra i maggiori proprietari di beni vi erano il capitolo di Besozzo, il conte Giovanni Marliani, il Seminario maggiore di Milano, alcuni Besozzi. Nel 1751, l'inchiesta governativa austriaca rileva che Olginasio, piccolo borgo di 170 abitanti, era infeudata al conte Giulio Visconti Borromeo Arese, cui si doveva ogni anno una somma in denaro. Nel 1858 gli abitanti risultavano circa 450. Tra la fine del XIX sec. e l'inizio del XX la carica di sindaco della piccola comunità fu ricoperta per più decenni dall'ingegnere Giuseppe Rebuschini, benefattore e figura fondamentale per Olginasio: proprietario di molti beni nel luogo, ne donò una parte alla comunità, tra cui si ricordano uno stabile per ospitare la scuola e gli uffici comunali, ed il terreno su cui gli abitanti avevano potuto costruire con grandi sacrifici la casa parrocchiale, necessaria per ospitare un sacerdote residente e costituire una parrocchia autonoma. La chiesa di S.Brizio era, da secoli, annessa alla parrocchia di S.Stefano di Bardello, che infatti risultava titolare di beni in Olginasio fino al XIX sec. Grazie alla volontà ed ai sacrifici degli abitanti, che avevano costruito la casa parrocchiale e rinnovato la chiesa, tra il 1894 ed il 1907 fu costituita la parrocchia autonoma di S.Brizio. In epoca fascista, nel 1927, Olginasio ed i vicini comuni di Cardana e Bogno furono annessi a Besozzo. Fra il 1914 e il 1940 Olginasio ospitò una fermata della tranvia Varese-Angera, gestita dalla Società Anonima Tramvie Orientali del Verbano (SATOV). Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it.