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Palazzo Berri-Meregalli

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Palazzo Berri Meregalli Milano
Palazzo Berri Meregalli Milano

Palazzo Berri-Meregalli è un edificio storico di Milano situato in via Cappuccini al civico 8. Il palazzo venne eretto tra il 1911 e il 1913 secondo il progetto dall'architetto piacentino Giulio Ulisse Arata. I lavori iniziarono parallelamente a quelli per gli altri due palazzi che la famiglia Berri-Mengalli aveva commissionato nella stessa zona, casa Berri-Meregali in via Mozart e la seconda casa Berri-Meregalli di via Barozzi. L'edificio occupa un lotto angolare nel centro di Milano, nei pressi del centrale corso Venezia. Con la sua facciata d'angolo l'edificio trasmette una possente idea di monumentalità accentuata da un esasperato eclettismo con elementi romanici riconoscibili nelle pietre, nei mattoni a vista, negli archi e nelle logge, che si alternano a linguaggi gotici e rinascimentali frammisti al nuovo gusto liberty in voga in quegli anni con putti scolpiti, affreschi e ferri battuti del celebre Alessandro Mazzucotelli. Nell'androne si possono ammirare mosaici e soffitti di Angiolo D'Andrea e di Pietro Adamo Rimoldi e la celebre scultura di Adolfo Wildt La Vittoria del 1919. Ville e palazzi di Milano Casa Berri-Meregalli (via Barozzi) Liberty a Milano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Palazzo Berri-Meregalli Palazzo Berri-Meregalli, su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia.

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Palazzo Berri-Meregalli
Via Cappuccini, Milano Municipio 1

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Via Cappuccini 8
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Palazzo Berri Meregalli Milano
Palazzo Berri Meregalli Milano
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Luoghi vicini

Palazzo Civita
Palazzo Civita

Il Palazzo Civita è un edificio residenziale multipiano di Milano situato in piazza Eleonora Duse al civico 2, adibito ad appartamenti signorili. Sorge in una delle zone più prestigiose del centro cittadino, a poca distanza da corso Venezia, nei pressi dei Giardini pubblici Indro Montanelli. Il palazzo venne eretto dal 1933 al 1934 nell'ambito di un piano di lottizzazione dell'area ad est di corso Venezia, articolato intorno alla nuova piazza Duse. Il nome deriva dalla famiglia che lo fece costruire: il terreno era di proprietà dell'imprenditore Carlo Civita, padre di Cesare e Vittorio Civita (noti editori in Sud America, il primo attivo principalmente in Argentina, il secondo in Brasile). Il progetto dell'edificio fu elaborato da Luigi Gigiotti Zanini, di formazione pittore, membro del gruppo artistico del "Novecento", e cognato dei Civita. L'edificio si sviluppa su 8 piani fuori terra e presenta rivestimenti in ceppo, travertino e pietra del Caradosso e prospetta sulla piazza Duse, con due ali minori lungo le vie laterali, che contornano un cortile interno. Il disegno della facciata è studiato secondo schemi lineari, che individuano aree geometriche differenziate cromaticamente e in parte plasticamente; tale stile compositivo deriva dalla formazione pittorica di Zanini, e conduce ad un risultato che alcuni critici hanno paragonato alla casa sul Michaelerplatz di Vienna, progettata da Adolf Loos. La decorazione si basa su elementi classici disposti con sobrietà e misura, coerentemente con lo stile novecentista proprio dell'autore. Annegret Burg, Novecento milanese, Milano, Federico Motta Editore, 1991, pp. 164-165, ISBN 88-7179-025-1. Cesare Civita, La mia vita, Milano, Mondadori, 1987, pp. 94-98, ISBN non esistente, SBN IT\ICCU\LO1\1737677. Maurizio Grandi e Attilio Pracchi, Milano. Guida all'architettura moderna, Bologna, Zanichelli, 1998 [1980], p. 159, ISBN 88-08-05210-9. Giuliana Gramigna e Sergio Mazza, Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca, Milano, Hoepli, 2001, p. 148, ISBN 88-203-2913-1. Ville e palazzi di Milano

Istituto dei Ciechi di Milano
Istituto dei Ciechi di Milano

L'Istituto dei Ciechi di Milano è un edificio storico di Milano situato in via Vivaio al civico 7. L'edificio fu costruito a partire dal 1892 su un terreno occupato perlopiù da giardini per fornire lo spazio necessario all'Istituto dei ciechi di Milano, fondato da Michele Barozzi. Il complesso, realizzato da Giuseppe Pirovano, ricorda per stile le ville suburbane neoclassiche del milanese, con un avancorpo scandito da tre ordini di lesene nella disposizione classica: dorico, ionico e corinzio, con il piano terreno decorato a bugnato liscio e il piano nobile con finestre a serliana. La facciata è sormontata da un grande timpano a fondo liscio. Notevoli sono l'atrio arricchito con busti e ritratti dei benefattori dell'ente e il salone dei concerti (Sala Barozzi) decorato da affreschi di elementi floreali e medaglioni con ritratti di famosi musicisti, nonché dotato di uno splendido organo Vegezzi-Bossi. Attilia Lanza, Marilea Somarè, Milano e i suoi palazzi - Porta Orientale, Romana e Ticinese, Milano, Libreria Meravigli editrice, 1992. Livia Negri, I palazzi di Milano: dall'edilizia rinascimentale fino alle creazioni dell'architetura del Novecento, arte, storia, aneddoti e curiosità dei grandi edifici della metropoli lombarda, Newton & Compton, 1998, ISBN 978-88-8289-013-1. Rossana Apicella, Milano com'è: la cultura nelle sue strutture dal 1945 a oggi : inchiesta, Feltrinelli, 1962. URL consultato il 20 febbraio 2023. Ville e palazzi di Milano Wikibooks contiene testi o manuali sulle disposizioni foniche degli organi a canne Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Istituto dei Ciechi di Milano