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Antico Corso

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Via Antico Corso a Catania
Via Antico Corso a Catania

L'Antico Corso - Terme dell'Idria/Itria, noto più semplicemente come Antico Corso ('U Cussu in dialetto catanese) è un quartiere della città di Catania, facente parte dal 2013 della I Circoscrizione, già I Municipalità (Centro storico), insieme ai quartieri Angeli Custodi, Civita, Fortino, Giudecca, San Berillo e San Cristoforo.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Antico Corso (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Antico Corso
Via del Piano, Catania Centro storico

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 37.505356 ° E 15.080799 °
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Indirizzo

Via del Piano
95124 Catania, Centro storico
Sicilia, Italia
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Via Antico Corso a Catania
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Luoghi vicini

San Domenico (metropolitana di Catania)
San Domenico (metropolitana di Catania)

San Domenico è una fermata sotterranea della tratta in costruzione Stesicoro-Palestro della Metropolitana di Catania, tra le stazioni Stesicoro e Vittorio Emanuele. Nei piani della Ferrovia Circumetnea il completamento delle sole opere civili era previsto per il 2023. La stazione sarà ubicata sotto l'incrocio tra via Reclusorio Del Lume e via Orto San Clemente, ad ovest della via Etnea in una posizione strategica del centro storico. Sarà accessibile tramite varie rampe di scale da dove sarà possibile raggiungere in poche centinaia di metri numerosi luoghi d'interesse: dall'uscita di via Santa Maddalena saranno raggiungibili l'ingresso sud del giardino "Bellini", Facoltà di Giurisprudenza di villa Cerami, Largo Paisiello, sede ASP3, Palazzo della Borsa, via Crociferi, Poste centrali, via Sant'Euplio; dall'uscita via Ughetti saranno raggiungibili via Androne, piazza Santa Maria di Gesù, facoltà di biologia, ospedale Garibaldi centro, ITIS Archimede, p.zza Roma, Istituto Superiore De Felice, sede INGV; dall'uscita posta in via Lago di Nicito sono raggiungibili via Plebiscito, v.le Mario Rapisardi, Istituto Salesiano, Polo didattico dell'Università di via Roccaromana, Genio Civile, p.zza Montessori, IACP, Istituto "Turrisi Colonna", Facoltà di Scienze della Formazione, ospedale "Ferrarotto"; dall'uscita di via Orto San Clemente angolo via Plebicisto saranno raggiungibili il Liceo Statale "N. Spedalieri", Piazza Dante Alighieri, Monastero dei Benedettini, Liceo Statale “E. Boggio Lera”, Teatro Romano e Odeon. Aeroporto di Catania-Fontanarossa Metropolitana di Catania Sito FCE, su circumetnea.it.

Chiesa della Santissima Trinità (Catania)
Chiesa della Santissima Trinità (Catania)

La chiesa della Santissima Trinità è un edificio di culto cattolico di Catania, sito in via Vittorio Emanuele II nel quartiere Santissima Trinità. Dal 2002 è riconosciuto, all'interno del sito seriale Città tardo barocche del Val di Noto del sud-est della Sicilia, Patrimonio dell'umanità da parte dell'UNESCO. Le fonti del primitivo aggregato risalgono al 1349. I lavori per la realizzazione della chiesa della Trinità furono iniziati nel 1746 e conclusi cinque anni dopo. La facciata si attribuisce a Francesco Battaglia, e si presenta tripartita ad ingresso unico, concava nella sua parte centrale. Preceduto da una scalinata in pietra lavica, il portone d'ingresso è decorato da due figure che sono rivolte verso l'Occhio di Dio posto al centro. Nel secondo ordine si aprono tre finestroni separati da colonne. Il terzo registro è formato invece da due torrette quadrangolari chiuse a cupoletta. Il portale d'ingresso è stato abbassato in seguito alla livellazione delle strade del 1861 e la sala centrale è stata raccordata all'atrio con una doppia rampa di scale. Anche l'ingresso laterale, sulla via Quartarone, è stato chiuso per la stessa ragione, così se ne ricavò una nicchia per un altare dedicato al Crocifisso, decorato da notevoli statue in ceramica di fine Settecento. All'interno, sopra l'ingresso, fu ricavata una elegante cantoria dorata e finemente decorata. La pianta ellissoidale riprende il tema borrominiano del San Carlo alle Quattro Fontane, lezione acquisita nella "rinascita catanese". Sul fondo il presbiterio è a pianta rettangolare e la sua presenza crea nell'ambiente un effetto di fusione spaziale tra elementi curvi ed elementi lineari. Le opere pittoriche ivi custodite sono di notevole pregio artistico. Sugli altari di destra si possono vedere tele del Sozzi (il Battesimo di Gesù, primo altare) e di Sebastiano Conca (la Madonna che appare a san Giovanni Evangelista nell'isola di Patmos, datata 1756 e collocata sopra il secondo altare). A sinistra ancora una Crocefissione e La Trinità appare a san Benedetto (datata al 1756) del Sozzi. Monastero femminile dell'Ordine benedettino sotto il titolo della «Santissima Trinità». (IT) Francesco Ferrara, "Storia di Catania sino alla fine del secolo XVIII", Catania, 1829. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa della Santissima Trinità

Monastero della Santissima Trinità (Catania)
Monastero della Santissima Trinità (Catania)

Il Monastero della Santissima Trinità è un edificio settecentesco situato al centro di Catania. Originariamente sede di un convento di clausura femminile, oggi è suddiviso in due aree principali di cui una ospita la Caserma dei Carabinieri del distretto di Piazza Dante, mentre l'altra il Liceo statale Enrico Boggio Lera. L'area occupata dal plesso conventuale originariamente era una insula della Catania romana. Il primitivo monastero della Santissima Trinità era stato fondato nel 1349 grazie alle donazioni di Cesarea Augusta, una nobildonna catanese, originariamente ubicato sulla Luminaria (grossomodo corrispondente all'attuale via Etnea) più ad est, dove oggi è situato il Palazzo dell'Università. Nel periodo in cui l'istituzione fu retta dai Canonici regolari di Sant'Agostino della «Congregazione di Valverde», era soggetta direttamente alla Santa Sede quale filiazione del monastero di Santa Maria di Valverde di Messina. La terminologia Valverde deriva dal nome della casa madre monastero di Valverde nelle Fiandre, in latino Virdis Vallis. Sottoposti alla giurisdizione della casa madre messinese erano i monasteri dell'Ordine in Sicilia, Calabria e Puglia. Sulla nuova area furono eretti nel 1537 il monastero di Santa Maria della Raccomandata (o di Valverde) e la chiesa di San Nicolò dell'Oliva. La primitiva sede fu chiusa nel 1554 e spostata nelle nuove strutture nel 1566, l'edificio era circondato da mura che impedivano alle religiose di uscirne. A metà del XVII secolo, erano censite 26 religiose ed era l'ottava istituzione più popolata della città. Nel 1669 l'edificio fu circondato, rimanendone tuttavia illeso, dalle colate laviche dell'eruzione dell'Etna, l'8 marzo da sud, il 30 aprile da nord. Nella seconda metà del secolo erano censite 34 religiose, ma in seguito al terremoto del Val di Noto dell'11 gennaio 1693 ne morirono 28 (più dell'80%). La sua collocazione centrale permise tuttavia di essere inserito tra i sei edifici religiosi da ricostruire, altre sette istituzioni monastiche cittadine furono abbandonate. L'area delle strutture fu ampliata notevolmente rispetto al nucleo primario e i lavori furono affidati all'architetto Alonzo Di Benedetto, sostituito nel 1735 da Giovanni Battista Vaccarini, che contribuì notevolmente a dare alla città il caratteristico aspetto barocco, e dieci anni più tardi a Francesco Battaglia che si occupò prevalentemente della chiesa. Negli anni trenta del Settecento il monastero si ripopolò fino ad ospitare 22 religiose, che continuarono ad osservare una rigida clausura, interrotta solo in occasione della festa del Santo Chiodo il 14 settembre. Nel corso della ricostruzione, si procedette a creare degli spazi che furono adibiti ad abitazioni e negozi e quindi affittati a terzi ricavandone proventi. Nel 1861 il livello della via Vittorio Emanuele II (all'epoca «Strada Reale») su cui il convento si affaccia, fu abbassato e le abitazioni si ritrovarono un piano più in alto rispetto alla sede stradale; si procedette quindi ad un'ulteriore ristrutturazione per rendere accessibili tutte le aree dell'edificio. Il 30 luglio 1866, con l'emanazione delle leggi eversive e conseguente confisca dei beni ecclesiastici da parte del Regno d'Italia, il monastero della Santissima Trinità fu chiuso. Inizialmente fu assegnato al Provveditorato agli Studi, che ne fece un convitto femminile. Successivamente, la struttura ospitò la sede dello stesso provveditorato. Nell'ottobre 1923 divenne la sede del liceo scientifico "Principe Umberto". Il 1º ottobre 1967 il liceo fu trasferito nel quartiere Cibali e le classi rimaste nell'ex monastero formarono il Secondo Liceo Scientifico, poi ribattezzato Liceo Scientifico Statale "Enrico Boggio Lera". AA. VV., Boggio Lera. La tradizione di un liceo, Tipolito C. Marino, Catania 2001. S. Barbera, Recuperare Catania, Palermo 1998. S. Boscarino, Sicilia Barocca. Architettura e città, 1610-1760, Roma 1981. S. Boscarino, Vicende urbanistiche di Catania, Catania 1966. P. Castorina, Cenno storico sui Monasteri catanesi, Catania 1884. G. Dato, La città di Catania, forma e struttura, Roma 1983. J. B. De Grossis, Catanense Decachordum..., Catania 1642-47. L. Dufour, 1693. Catania, rinascita di una città, Catania 1992. F. Fichera, G.B. Vaccarini e l'architettura del Settecento in Sicilia., Roma 1934. V. Librando, Francesco Battaglia, architetto del XVIII secolo, Catania 1963. A. Longhitano, Le relazioni ad limina della Diocesi di Catania, Catania 1983-89. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su monastero della Santissima Trinità Maria Teresa di Blasi, Il Filo d'Arianna - Chiesa della SS. Trinità, Catania 1997.