place

Solunto

Aggiungere sezioni - archeologiaCittà della Sicilia grecaCittà romane della SiciliaPagine con mappeSenza fonti - archeologia
Senza fonti - gennaio 2016SoluntoStub sezione - archeologiaStub sezione - numismaticaVoci con codice GNDVoci con codice VIAFVoci non biografiche con codici di controllo di autorità
2009 03 22 03 29 Sizilien 389 Solunto
2009 03 22 03 29 Sizilien 389 Solunto

Solunto è un'antica città ellenistica sulla costa settentrionale della Sicilia, sul Monte Catalfano, a circa 2 chilometri da Santa Flavia, di fronte Capo Zafferano, nei pressi di Palermo. Secondo Tucidide, Solunto costituiva, assieme a Panormus e a Motya, una delle tre città fenicie, in Sicilia. In realtà alcuni scavi, che hanno interessato questo sito, mostrano come l'ipotesi che Solunto fosse una cittadina dalle origini fenicie sia ancora priva di supporti archeologici adeguati, e ne indicano come autentici fondatori i Sicani, maggiormente motivati a stanziarsi in una così particolare collocazione (come i pendii di un promontorio roccioso).

Estratto dall'articolo di Wikipedia Solunto (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 38.092222 ° E 13.531389 °
placeMostra sulla mappa

Indirizzo

Parco Archeologico di Solunto

Via Selaim
90017
Sicilia, Italia
mapAprire su Google Maps

Sito web
sitiarcheologiciditalia.it

linkVisita il sito web

2009 03 22 03 29 Sizilien 389 Solunto
2009 03 22 03 29 Sizilien 389 Solunto
Condividere l'esperienza

Luoghi vicini

Villa Filangeri
Villa Filangeri

Villa Filangeri (il cui nome completo è Villa Filangeri di Santa Flavia, raramente indicata anche come Palazzo Mazzarino), si trova nel comune di Santa Flavia in provincia di Palermo. Era la residenza per la villeggiatura estiva della famiglia Filangeri, principi di questo territorio. Attualmente è sede dell'amministrazione comunale di Santa Flavia. Il nucleo originario, risale probabilmente ai primi decenni del XVII secolo, quando nell'area dell'attuale residenza sorgeva una "casina", di proprietà del sacerdote Don Giacomo Lamattina (o La Mattina). Nel 1666, il principe Pietro Filangeri acquista l'abitazione e la vicina chiesetta di Sant'Anna – successivamente trasformata fino a diventare l'attuale Basilica Soluntina di Sant'Anna – e comincia la costruzione per la sua residenza per la villeggiatura. Fu tuttavia nel secolo successivo, che interventi di ampliamento e decorazione cambiarono radicalmente l'assetto dell'edificio: nel 1746 venne creato il cortile rettangolare centrale, presente piuttosto raramente nelle ville coeve e, intorno al 1750, si decorarono i prospetti con elementi in stucco di stile Rococò. Nel secondo dopoguerra fu venduta dai conti Lanza di Mazzarino al Comune, che ne ha fatto la propria sede: questa nuova destinazione d'uso, ha notevolmente alterato la suddivisione di gran parte degli spazi interni, non tenendo conto delle originarie decorazioni pittoriche e scultoree. La Villa oggi si presenta con un prospetto Barocco caratterizzato da una scenografica scalinata a doppia rampa, decorato con medaglioni a stucco ornati da ghirlande Rococò e da quattro statue in marmo bianco poste su alti basamenti in pietra, allegorie delle Quattro Stagioni. Tra Ottocento e Novecento, Ernesto Basile fu autore di alcuni interventi di ristrutturazione: al piano terreno, ricavò la Sala da Biliardo, che porta oggi il suo nome, dotata ancora delle originarie boiserie lignee con reggi mensole "a colpo di frusta" (tipico elemento decorativo Art Nouveau), ed un soffitto a volta decorato con motivi floreali dalle tenui cromie. Sull'ingresso sinistro, si trova una piccola cappella con il prospetto Neogotico in mattoni, con una lunetta sovrapporta in ceramica invetriata policroma, ispirata allo stile dei Della Robbia, con angeli cantori che reggono un nastro con il motto latino GLORIA IN EX CELSIS DEO. Nel prospetto posteriore, che guarda verso il parco, Ernesto Basile realizzò l'arioso Giardino d'inverno, una struttura in tufo con archi a tutto sesto chiusi da vetrate con infissi in bronzo di gusto eclettico. In fondo al giardino, sempre al Basile si deve una collinetta artificiale di gusto romantico sovrastata da un piccolo coffee house in bronzo, che riproduce una capanna orientale in bambù. Basilica Soluntina di Sant'Anna Barocco siciliano Ernesto Basile Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Villa Filangeri

Villa Spedalotto
Villa Spedalotto

Villa Spedalotto è una residenza civile di Santa Flavia. La villa è una residenza di villeggiatura situata su una collina ai margini della piana di Solanto, circondata da oliveti e agrumeti. La casa, ad un piano, è costruita attorno ad una corte aperta, con due corpi di servizio che si dipartono dal corpo principale, al centro del quale si trova un pronao in stile Neoclassico. Commissionata nel 1783 da don Barbaro Arezzo all'architetto Giovanni Emanuele Cardona (o Incardona, attivo a Palermo dal 1775 al 1820), fu costruita tra il 1784 ed il 1793. Il progettista fu allievo dell'architetto Giuseppe Venanzio Marvuglia, il massimo esponente del Neoclassicismo in Sicilia. Nel 1790, ancora in costruzione, fu acquistata da Onofrio Emanuele Paternò, Barone di Spedalotto. Gli interni sono affrescati in uno stile tra il Neoclassico-Pompeiano e l'Impero, e sono attribuiti ad Elia Interguglielmi. Nel 1845 fu posta l'attuale pavimentazione della terrazza, in maioliche bicrome bianche e blu di Vietri, mentre tra il 1900 ed il 1902 furono sostituiti i pavimenti all'interno. La parte centrale del prospetto, parzialmente danneggiata da un bombardamento aereo alleato nel 1943, fu ricostruita nel 1945. Dal 9 ottobre al 9 dicembre 1799, sono stati ospitati i principi reali ereditari Francesco di Borbone (futuro Re Francesco I) con la consorte Maria Clementina d'Asburgo, e la figlia Maria Carolina (futura Duchessa di Berry). La famiglia reale, fuggita da Napoli per la rivoluzione del 1799, era divisa tra Villa Spedalotto (i principi reali) e Villa Valguarnera (i sovrani Ferdinando I e Maria Carolina). Successivamente vi soggiorneranno Francesco II di Borbone, duca di Calabria, e Luigi Filippo d'Orleans, futuro re dei Francesi. Una tradizione vuole che in questa Villa sia nato, nel 1810, Ferdinando II di Borbone Re delle Due Sicilie, ma la storiografia ufficiale lo indica nato a Palermo, a Palazzo Reale. Durante gli anni 70 del XIX secolo vi soggiornò spesso l'astronomo gesuita padre Angelo Secchi che, amico del Marchese di Spedalotto, usava la terrazza per le sue osservazioni. Il 30 marzo 1987, nella cappella della Villa, è stato celebrato il matrimonio tra il duca d'Aosta Amedeo di Savoia e Silvia Paternò di Spedalotto. Nel 1991 è stata la location per alcune scene del film Johnny Stecchino di Roberto Benigni. La villa è proprietà privata. Gioacchino Lanza Tomasi e Angheli Zalapì, Dimore di Sicilia, Ed. Arsenale, Venezia, 1998, pp. 244-253 Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Villa Spedalotto