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Chiesa di San Pasquale Baylon (Trieste)

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Chiesa di San Pasquale Baylon (Trieste)
Chiesa di San Pasquale Baylon (Trieste)

La chiesa di San Pasquale Baylón è un luogo di culto cattolico di Trieste. Si trova sul colle di Chiadino, all'interno del grande parco della villa gentilizia del barone Pasquale Revoltella, in via Carlo de Marchesetti 37. La chiesa, in stile neoromanico con pianta a croce greca, è stata costruita nel 1863-1866 su progetto dell'architetto Giuseppe (Josef Andreas) Kranner (1801-1871) di Praga, ed è stata consacrata il 17 maggio 1867 dal vescovo Bartolomeo Legat. La chiesa si eleva su un basamento sotto il quale si trova una cripta dove sono sepolti in due sarcofagi il barone Pasquale Revoltella e la madre Domenica. Una disposizione testamentaria del 13 ottobre 1866 del barone Pasquale Revoltella costituiva una Pia Fondazione con obbligo per il cappellano dell'istruzione scolare e dell'assistenza spirituale dei villici del luogo, e la celebrazione ogni anno di due messe in suffragio suo e della madre, una il 17 maggio, ricorrenza di san Pasquale Baylón, ed una il 15 agosto, ricorrenza dell'Assunta.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Chiesa di San Pasquale Baylon (Trieste) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Chiesa di San Pasquale Baylon (Trieste)
Via Carlo De Marchesetti, Trieste Melara

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N 45.644089 ° E 13.814861 °
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Via Carlo De Marchesetti 37/1
34142 Trieste, Melara
Friuli-Venezia Giulia, Italia
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Chiesa di San Pasquale Baylon (Trieste)
Chiesa di San Pasquale Baylon (Trieste)
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Luoghi vicini

Chiadino
Chiadino

Chiadino (Kadinj in sloveno) è un borgo o rione suburbano di Trieste, situato nella parte est della città e che comprende le località di Chiadino, Chiadino in Monte facente capo alla parrocchia di Santa Caterina da Siena, San Luigi facente capo alla parrocchia di San Luigi Gonzaga, e del Boschetto che va da San Luigi a Longera.Corrisponde al colle di Chiadino delimitato ad ovest dal centro della città, a nord-est dalla zona di San Giovanni (Guardiella) e a sud sud-est dalla zona di Rozzol. Sulla sommità del colle si trovano: in località Cacciatore, l'edificio del Ferdinandeo, eretto nel 1858 in onore dell'imperatore Ferdinando I d'Asburgo, ed ora sede del MIB School of Management. Villa Revoltella, costruita nel 1853 per il barone Pasquale Revoltella, ed ora parco cittadino, con la villa, il parco, la gloriette, la serra e la chiesetta dedicata a San Pasquale Baylon. Il versante nord-est del colle è occupato invece dal bosco del Farneto (dal nome della farnia, un tipo di quercia), comunemente chiamato Boschetto, un ampio polmone verde per la città. Nei primi anni dell’Ottocento fu deciso di tracciare un sentiero che dalle falde del Boschetto portasse agilmente alla vetta del colle Cacciatore, così chiamato per il guardaboschi che lì risiedeva. Nella primavera del 1817 venne finalmente aperta alla cittadinanza la strada a serpentina che conduceva in cima alla collina dove, oltre alle passeggiate tra i boschi i cittadini potevano usufruire di una trattoria con i tavolini all'aperto, di un campetto per il gioco dei birilli e di uno spazio per il tiro a segno. Quando nel 1844 l'area boschiva fu donata alla città per l'utilizzo pubblico dall'imperatore Ferdinando I, si pensò di valorizzare tutta la zona con la costruzione di un elegante albergo per i soggiorni dell’élite cittadina, il progetto fu commissionato all'architetto berlinese Friedrich Hitzig. Nel 1858 fu così inaugurato l’edificio in stile tardo rinascimentale chiamato Ferdinandeo in onore dell’imperatore d’Austria che ne elargì i fondi. L'albergo Ferdinandeo venne frequentato da una raffinata clientela che con la bella stagione amava passeggiare tra i boschi e di sera ballare nel salone. La zona intorno, rimasta del tutto incolta, e che ora costituisce il parco di Villa Revoltella, fu acquistata dal ricchissimo barone Pasquale Revoltella che vi edificò un rustico chalet per trascorrervi brevi vacanze tra una battuta di caccia e l’altra. Fu allestito anche uno splendido giardino dotato di vialetti, curatissime aiuole e una grande serra per la coltivazione di piante rare e frutti esotici. Il parco di Villa Revoltella è esteso su un’area di 50000 m² ed è stato in seguito dotato, nella sua parte bassa, di un lungo colonnato con panchine di sosta, campi giochi e di basket, una pista di pattinaggio e una fontana di Nino Spagnoli raffigurante Pinocchio. La bianca chiesetta di San Pasquale Bylon con l'antistante giardino e il laghetto è ancora oggi scelta dai concittadini per romantiche cerimonie di matrimonio. Al limite ovest del bosco del Farneto, verso la zona di San Luigi, si trova il civico Orto Botanico.

Rozzol Melara
Rozzol Melara

Rozzol Melara è un quartiere di Trieste, delimitato a nord dal boschetto de "Il Cacciatore", a sud da via Cumano e piazzale "Alcide De Gasperi", a ovest da via delle Settefontane, via Vergerio, tratto di via Revoltella fino alla intersezione con via Domenico Rossetti, via Domenico Rossetti intersezione via Mameli, via dell'Eremo e infine via San Pasquale; a est con la rotonda stradale tra Via Marchesetti e via Forlanini. Inoltre è conosciuto per ospitare Largo Vincenzo Barsigliano ed il complesso residenziale popolare ATER comunemente chiamato anche come "Il quadrilatero" di Melara. Il quadrilatero di Melara è stato progettato da un nutrito gruppo di professionisti triestini (in numero di 29) selezionato dall'Ordine degli Architetti e degli Ingegneri, coordinati da Carlo Celli dello studio Celli di Trieste e costruito tra il 1969 e il 1982 sotto le teorie socio-architettoniche di Le Corbusier. Il complesso, in stile brutalista, è formato da due corpi di fabbrica a L, dai sette ai quindici piani, del volume di 267.000 metri cubi che si estende su una superficie di 89.000 metri quadri e conta 648 appartamenti, da 45 a 100 mq., e circa 2.500 residenti. I due edifici a L sono posti in comunicazione attraverso percorsi coperti che formano al centro una grande crociera, luogo di incontro. Nell'intento progettuale l'idea era quella di creare una sorta di "villaggio indipendente" fornito di tutti i bisogni primari (negozi, scuole, ecc.). Le chiavi dei primi appartamenti furono consegnate tra il 1979 e il 1981 soprattutto a coppie giovani. Il quadrilatero dista quattro chilometri dal centro di Trieste.

Roiano
Roiano

Il quartiere di Roiano (Rojàn in sloveno), situato nella città di Trieste, è una vallata digradante tra prati, vigne, campagne, boschetti e il centro abitato, delimitata dal ciglione carsico di Opicina, dal colle di Gretta (dallo sloveno Greta) e Terstenico (dallo sloveno Trstenik) (in epoche recenti più noto come Monte Radio, per essere stato la sede delle antenne e gli impianti dell'Eiar e della Rai e così tuttora riportato anche sulla maggioranza delle cartine) da un lato e dalla collina di Scorcola verso la città, che, grazie a delle fonti materiali come la cappella dedicata a San Pietro, esisteva già nell'anno mille. Nel censimento del 1804, si contavano solo 47 case e 100 abitanti mentre in quello del 1810, più di 100 case e più di 200 abitanti. Il territorio di Roiano era diviso in varie contrade: Pischianzi (o Sottomonte), Scala Santa, Case Sparse, Molini, Moreri, Verniellis, Cordaroli e San Pietro. La valle di Roiano (dove oggi sorge il centro abitato), chiamata Val Martinaga, è percorsa da quattro torrenti: Rio Montorsino, Rio Scalze, Rio dei Molini e Rio Carbonara, che oggi danno il nome alla Piazza tra i Rivi (denominazione del 1903), dove attualmente sorge l'ottocentesca parrocchiale dei Santi Ermacora e Fortunato. Nel 1867, venne costruita la scuola elementare Emo Tarabocchia, una delle prime scuole civili popolari (perché prima le scuole appartenevano alla chiesa). La scuola era divisa in due sezioni: quella di lingua slovena e quella di lingua italiana. Lo Stabilimento della Stock s.p.a., fondato nel 1884, fu uno dei più importanti stabilimenti di imbottigliamento e di produzione di brandy, grappe e liquori di Trieste. Lo stabilimento venne stato spostato da via Lionello Stock, a Roiano, alla zona industriale della città ma nel 2012 venne decisa la delocalizzazione nella Repubblica Ceca, con la conseguente chiusura di ogni attività a Trieste ed in Italia. Attualmente l'ex stabilimento è adibito a centro commerciale, con anche alcune abitazioni residenziali. Nel 1889, venne costruito il ricreatorio Guido Brunner, nella villa donata al comune dalla signora Sara Davis. Nel 1934 venne costruito un carcere per gli anti-fascisti, oggi diventato la scuola media Guido Brunner (ex scuola dell'avviamento al lavoro). Oltre alle attività sportive offerte dal ricreatorio Brunner e dall'Oratorio del Centro Giovanile, l'U.S.Roianese è la squadra di calcio del quartiere, che si allena nel campo di Viale Miramare. Viene spesso citato quando si parla della nota astrofisica e divulgatrice scientifica italiana Margherita Hack, che abitava in una casetta in Via del Pratello con suo marito e i suoi gatti fino alla sua morte avvenuta il 29 giugno 2013.