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Colonna Traiana

Architetture di Apollodoro di DamascoColonne di RomaColonne romane d'ItaliaForo di TraianoIconografia della decapitazione
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Piranesi 16034
Piranesi 16034

La Colonna Traiana è un monumento innalzato a Roma per celebrare la conquista romana della Dacia (attuale Romania) da parte dell'imperatore Traiano, i cui momenti salienti sono rievocati nella sua decorazione scultorea. La cella alla base aveva inoltre la funzione di sepolcro per le ceneri dell'imperatore. Si tratta della prima colonna coclide mai innalzata. Era collocata nel Foro di Traiano, in un ristretto cortile alle spalle della Basilica Ulpia fra due (presunte) biblioteche, dove un doppio loggiato ai lati ne facilitava la lettura. È possibile che una visione più ravvicinata si potesse avere salendo sulle terrazze di copertura della navata laterale della Basilica Ulpia o su quelle che probabilmente coprivano anche i portici antistanti le due biblioteche. Una lettura "abbreviata" era anche possibile senza la necessità di girare intorno al fusto della colonna per seguire l'intero racconto e seguendo le scene secondo un ordine verticale, dato che la loro sovrapposizione nelle diverse spire sembra seguire una logica coerente. Fu una novità assoluta nell'arte antica e divenne il punto di arrivo più all'avanguardia per il rilievo storico romano. Nella Colonna Traiana si assiste, per la prima volta nell'arte romana, a un'espressione artistica autonoma in ogni suo aspetto, anche se culturalmente in continuazione con il ricco passato.

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Colonna Traiana
Foro Traiano, Roma Municipio Roma I

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Foro Traiano
00184 Roma, Municipio Roma I
Lazio, Italia
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Piranesi 16034
Piranesi 16034
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Luoghi vicini

Atrium Libertatis

L'Atrium Libertatis (letteralmente la casa della libertà) era un monumento dell'antica Roma, sede dell'archivio dei censori, situato sulla sella che univa il Campidoglio al Quirinale, a breve distanza dal Foro Romano. La sua prima menzione risale al 212 a.C. e venne ricostruito dai censori del 194 a.C. Una seconda integrale ricostruzione venne curata da Gaio Asinio Pollione a partire dal 39 a.C., con il bottino ricavato dal suo trionfo sugli Illiri, forse in attuazione di un progetto già concepito da Cesare a completamento del Foro di Cesare, inaugurato nello spazio tra la sella montuosa dove sorgevano l'Atrium Libertatis ed il Foro Romano solo pochi anni prima. Il monumento doveva essere completato entro il 28 a.C. Si trattava di un complesso di grandi dimensioni, che comprendeva oltre all'archivio dei censori, con le liste dei cittadini e le tavole di bronzo con le mappe dell'ager publicus, due biblioteche e forse una basilica (basilica Asinia). La manomissione degli schiavi veniva compiuta in questo luogo. Le fonti ricordano nel complesso la presenza di numerose opere d'arte di celebri scultori, sia di gusto neoattico sia dello stile più "barocco" delle scuole microasiatiche, tra le quali il gruppo scultoreo con il Supplizio di Dirce degli scultori Apollonio e Taurisco. Vengono menzionate anche delle Appiadi, opera dello scultore Stephanos, che Ovidio cita invece in relazione al vicino tempio di Venere Genitrice nel Foro di Cesare. L'edificio scomparve agli inizi del II secolo, in seguito all'eliminazione della sella montuosa sulla quale sorgeva per la costruzione del Foro di Traiano. Le sue funzioni furono ereditate dall'insieme costituito dalla Basilica Ulpia e dalle due biblioteche collocate ai lati della colonna di Traiano. In particolare la cerimonia di manomissione degli schiavi doveva svolgersi in una delle absidi della basilica Ulpia. Il nome di Atrium Libertatis passò anche in epoca tarda alla Curia o ad un'area ad essa adiacente.