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Palazzo Mellerio

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1379MilanoPalMellerio
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Palazzo Mellerio è un edificio storico in stile neoclassico situato nel centro di Milano, in corso di Porta Romana n. 13.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Palazzo Mellerio (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Palazzo Mellerio
Corso di Porta Romana, Milano Municipio 1

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Coordinate geografiche (GPS)

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N 45.459391 ° E 9.190788 °
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Indirizzo

Corso di Porta Romana 13
20122 Milano, Municipio 1
Lombardia, Italia
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1379MilanoPalMellerio
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Luoghi vicini

Contrada del Brolo
Contrada del Brolo

La Contrada del Brolo è stata una contrada di Milano appartenente al sestiere di Porta Romana. Il suo confine correva lungo via Paolo da Cannobio, dove confinava con la contrada della Cicogna e il sestiere di Porta Orientale, per poi proseguire lungo la Cerchia dei Navigli fino a Porta Romana medievale e corso Roma. Nella contrada erano presenti la chiesa di San Giovanni in Guggirolo, nota anche come San Giovanni in Brolo, e la basilica di San Nazaro in Brolo. La contrada ospitava la Ca' Granda, ovvero la sede dell'Ospedale Maggiore di Milano, che fu voluto da Francesco Sforza e che in tempi recenti è diventata la sede dell'Università degli Studi di Milano La contrada prende il nome dal Broletto Vecchio, detto anche Brolo dell'Arcivescovo o Brolo di Sant'Ambrogio, prima sede del governo della città di cui si abbia traccia documentata, che ebbe questo ruolo durante il periodo dei comuni nel basso medioevo e che era situato nella contrada del Verzaro. Il Broletto Vecchio ha dato il nome a un ampio quartiere, parte del quale faceva parte della contrada del Brolo. Il Broletto Vecchio terminò questa funzione nel 1251, quando la sede municipale venne trasferita presso il Palazzo della Ragione, che è infatti anche conosciuto con il nome di Broletto Nuovo. Il Broletto Vecchio, in seguito ristrutturato e trasformatosi in Palazzo Reale, dava il nome a una strada, via del Brolo, alla basilica di Santo Stefano Maggiore, che è anche conosciuta come Santo Stefano in Brolo e, appunto, alla contrada del Brolo. Della contrada faceva parte il quartiere del Bottonuto, il cui reticolato urbanistico risaliva all'antica Roma. Altri quartieri appartenenti alla contrada del Brolo degni di nota furono il Pantano, il Poslaghetto, il Montagna e il Laghetto. Sul territorio della contrada era presente in tempi antichi l'Arx Romana di Milano, ovvero il punto più alto della città, che era destinato a sede dell'acropoli. Un tempo l'attuale via Larga era denominata via del Brolo. Secondo alcuni autori, l'antica via del Brolo corrisponde alla moderna via Sant'Antonio. Via Larga, prima di assumere tale denominazione in tempi più recenti, era nota come via San Giovanni in Guggirolo. È da considerare una leggenda popolare il fatto che il nome della chiesa di San Giovanni in Guggirolo derivi dal termine dialettale milanese gügia, ovvero "ago", con un possibile richiamo alla forma appuntita del suo campanile. Ciò è poco probabile, visto che all'epoca il campanile – o la facciata – a forma di cuspide era una tipologia architettonica assai diffusa, comunanza che non spiega l'ipotetica associazione di questo nome a una chiesa specifica. Probabilmente il termine gügia si riferiva alla forma a punta del terreno dove sorgeva la chiesa, che è un'etimologia simile a quella dei già citati toponimi "Pantano", "Poslaghetto" (anticamente "Pozzolaghetto"), "Laghetto" e "Montagna", tutti descriventi le caratteristiche fisiche del luogo. Altra ipotesi vorrebbe che "Guggirolo" derivi dal termine dialettale gabucula, ovvero "pozzo", "palude", teoria anch'essa affine al ragionamento sopra accennato, che ipotizza la derivazione etimologica di "Guggirolo" dalle peculiarità del terreno. Sono degne di nota alcune antiche denominazioni di vie delle contrade. Un tempo via Bottonuto era nota come via Cantoncella, mentre parte di via dell'Ospedale era chiamata via Cacca di Braga. Intorno alla basilica di San Nazaro in Brolo, conosciuta in tempi paleocristiani come basilica apostolorum, erano presenti, fin dall'epoca romana, diversi edifici civili e sacri che si sono succeduti nel corso della storia. Alessandro Colombo, I trentasei stendardi di Milano comunale (PDF), Milano, Famiglia Meneghina, 1935, ISBN non esistente. Milano Sestiere di Porta Romana Contrade di Milano Nobile Contrada della Cicogna Contrada del Falcone Contrada del Fieno Contrada delle Capre I sestieri e le contrade di Milano - Con le mappe delle antiche suddivisioni di Milano, su filcasaimmobili.it. URL consultato il 22 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2017).

Palazzo Annoni
Palazzo Annoni

Il Palazzo Annoni (o palazzo Annoni Cicogna Mozzoni) è uno storico palazzo barocco di Milano, situato in corso di Porta Romana 6. Il palazzo venne edificato a partire dal 1631, per volere di Paolo Annoni, ricco commerciante di sete dell'epoca su progetto di Francesco Maria Richini: tale progetto è considerato uno dei suoi capolavori. Fu inoltre uno dei pochi palazzi ad essere costruiti durante la peste che colpì duramente la città. Tra il 1712 e il 1778 il conte Carlo Annoni trasformò la dimora in un centro artistico-culturale di prim'ordine, realizzando una ricca biblioteca e una collezione di dipinti comprendente opere di Rubens e Van Dyck, la quale fu successivamente sottratta dagli occupanti austriaci nel 1848. Le cronache seicentesche raccontano della rivalità tra la famiglia Annoni e la famiglia Acerbi, che possedeva il palazzo dirimpetto: le due famiglie iniziarono a darsi battaglia decorando sempre più fastosamente le loro dimore cittadine, abbellendo di volta in volta i propri palazzi per superare in bellezza i rivali. Il palazzo ha subito varie opere di ammodernamento all'inizio del diciannovesimo secolo e un ultimo restauro tra il 1955 e il 1961: il palazzo fu gravemente danneggiato durante la seconda guerra mondiale, e degli originari interni fastosi non resta che lo scalone d'onore. La facciata del palazzo è composta da due ordini di finestre, quelle al piano nobile con timpani curvi e triangolari alternativamente, a destra e a sinistra è delimitata da lesene bugnate. Al centro della facciata si trova il portone di ingresso principale, affiancato da due colonne con capitello ionico eclettico, che sorreggono il balcone centrale del piano nobile. A delimitare l'ingresso all'interno dell'edificio vi è un seicentesco cancello in ferro. Il cortile interno è impostato su colonne tuscaniche; al primo piano le finestre architravate sono divise da lesene in stile ionico, mentre le piccole finestre quadrate dell'ultimo piano sembrano formare un fregio decorativo. Donatella Talamonti, Palazzo Annoni, poi Cicogna-Mozzoni, in Arte Lombarda, n. 121, Milano, Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda, 1997, pp. 113-115, ISSN 0004-3443. URL consultato l'8 maggio 2014 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2014). Ville e palazzi di Milano Barocco a Milano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su palazzo Annoni

Mausoleo Trivulzio
Mausoleo Trivulzio

Il mausoleo Trivulzio, a cui ci si riferisce anche come cappella Trivulzio o Trivulza, è una monumentale cappella dedicata alla Beata Vergine Maria, realizzata dal Bramantino nel complesso della basilica di San Nazaro in Brolo a Milano. La costruzione fu iniziata nel 1512 per volere di Gian Giacomo Trivulzio, membro dell'antica famiglia patrizia milanese dei Trivulzio: amico fraterno di Galeazzo Maria Sforza, entrò in conflitto con Ludovico il Moro, usurpatore dei discendenti dell'amico Galeazzo Maria fino a fuggire dal ducato e guidare le armate francesi nella discesa in Italia. Vittorioso nella sua campagna in Lombardia fu nominato luogotenente a Milano, quando decise di erigere la monumentale cappella in luogo del quadriportico dell'antica basilica: posizione decisamente insolita per una cappella. Aveva un proprio clero, otto cappellani sotto la guida di un proprio arciprete (denominati a volte, forse impropriamente, canonici trivulziani) di giuspatronato della famiglia fondatrice e che avevano i propri alloggi nella vicina via (o vicolo) dedicata Santa Caterina. I lavori per la decorazione interna della cappella terminarono nel 1565, mentre l'esterno che doveva quantomeno avere un pronao tetrastilo non fu mai terminato. Con l'avvento della Controriforma i Trivulzio furono costretti a traslare le salme dei defunti nella cripta sotterranea ed i paramenti e decorazioni interne della cappella furono rimossi. Nel 1630 tuttavia la cripta fu adibita a fopponino per sopperire alla necessità di spazi per la tumulazione dei morti della peste manzoniana, per cui le salme della famiglia finirono disperse. Dopo numerose manomissioni negli anni, l'interno della cripta fu restaurata e portata nel suo stato originale nel secondo dopoguerra. Il mausoleo fu realizzato su progetto di Bartolomeo Suardi, detto il Bramantino: presenta la forma di un grande parallelepipedo a pianta quadrata in mattoni in cotto che finì per coprire l'originale facciata dalla basilica Apostolorum. La facciata del monumento è decorata da semplici lesene di ordine tuscanico, da una bifora sull'ordine superiore e da un portale sormontato da un timpano triangolare. L'interno presenta una è pianta ottagonale e può essere suddiviso in tre partiture orizzontali: la fascia inferiore con nicchie al livello del calpestio con tracce di alcuni affreschi; la fascia mediana con delle nicchie all'altezza di circa 4-5 metri contenenti i sarcofagi delle spoglie dei membri della famiglia Trivulzio e la fascia superiore in cui si aprono le grandi bifore sorrette ognuna da una colonna dorica centrale. Nei nicchioni sono posizionate arche di membri della famiglia Trivulzio, e di Paola Gonzaga (†1519) figlia di Rodolfo, realizzate in parte da Francesco Briosco e in parte da Marco d'Agrate: sotto all'arca di Gian Giacomo Trivulzio, posta in corrispondenza del portale d'ingresso vi è la seguente scritta L'opera del Bramantino presenta nel suo complesso una grande sobrietà ed austera eleganza anticipatrice delle tematiche architettoniche della Controriforma. La struttura architettonica della cappella parrebbe inoltre ispirata al vicino sacello di Sant'Aquilino presso la basilica di San Lorenzo. Maria Teresa Fiorio, Le chiese di Milano, Milano, Electa, 1985, ISBN 88-370-3763-5. Basilica di San Nazaro in Brolo Gian Giacomo Trivulzio

Basilica di San Nazaro in Brolo
Basilica di San Nazaro in Brolo

La basilica dei Santi Apostoli e Nazaro Maggiore (nome originario paleocristiano basilica apostolorum), comunemente detta basilica di San Nazaro in Brolo, è una delle più antiche chiese di Milano, situata in piazza San Nazaro in Brolo. Si tratta della più antica chiesa a croce latina della storia dell'arte occidentale, realizzata in questa forma per celebrare la risurrezione di Gesù, come testimoniato da un'epigrafe collocata delle pareti del coro. Il complesso si compone della basilica e dei successivi Mausoleo Trivulzio e cappella di Santa Caterina, che sono entrambi rinascimentali. Il Mausoleo Trivulzio, monumentale cappella realizzata dal Bramantino, ha coperto l'originale facciata della basilica cambiandone radicalmente l'aspetto. Insieme alla basilica prophetarum, alla basilica martyrum ed alla basilica virginum, la basilica apostolorum è annoverata tra le quattro basiliche ambrosiane, ovvero quelle fatte costruire da sant'Ambrogio. La basilica prende il nome dal Broletto Vecchio, detto anche Brolo dell'Arcivescovo o Brolo di Sant'Ambrogio, prima sede del governo della città di cui si abbia traccia documentata, che ebbe questo ruolo durante il periodo dei comuni nel basso medioevo. Il Broletto Vecchio ha dato il nome al quartiere del Brolo, del quale fa parte la basilica di San Nazario in Brolo. Il Broletto Vecchio terminò questa funzione nel 1251, quando la sede municipale venne trasferita presso il Palazzo della Ragione, che è infatti anche conosciuto con il nome di Broletto Nuovo. Il Broletto Vecchio fu poi ristrutturato trasformandosi in Palazzo Reale. Edificata tra il 382 e il 386 in epoca romana tardoimperiale per volere del vescovo di Milano Ambrogio, nell'epoca in cui la città romana di Mediolanum (la moderna Milano) fu capitale dell'Impero romano d'Occidente (ruolo che ricoprì dal 286 al 402), nel 1075 fu gravemente danneggiata da un rovinoso incendio venendo ricostruita in forme romaniche. Numerose furono le trasformazioni nel XVII e XVIII secolo, con le parti interne che vennero rinnovate in forme neoclassiche tra il 1828 e 1832. È una delle basiliche paleocristiane di Milano. Il transetto destro conserva alcune opere artistiche importanti. Sul suo lato sinistro si trova la Crocifissione di Bonino da Campione: questo bassorilievo, databile nel XIV secolo, raffigura con estrema chiarezza e veridicità Cristo morto in croce con ai lati Maria sua madre e Giovanni apostolo ed evangelista inginocchiati. Sul suo lato destro, invece, è presente una Ultima Cena rinascimentale di Bernardino Lanino.