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Torre Velasca

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Torre Velasca 01
Torre Velasca 01

La Torre Velasca è un grattacielo di Milano. Realizzato tra il 1955 e il 1957 su progetto dello Studio BBPR, l'edificio rappresenta uno dei pochi esempi italiani di architettura post-razionalista brutalista, dallo stile non ben definito, ascritto sia al Neoliberty sia al Postmodernismo. Il suo nome è dovuto alla piazza in cui si trova, toponimo a sua volta derivante dal nome del politico spagnolo Juan Fernández de Velasco che nel XVII secolo governò il Ducato di Milano. Per il suo interesse storico e artistico dal 2011 l'edificio è un bene architettonico sottoposto a vincolo e tutelato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Torre Velasca (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Torre Velasca
Piazza Velasca, Milano Municipio 1

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Torre Velasca

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20122 Milano, Municipio 1
Lombardia, Italia
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Torre Velasca 01
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Luoghi vicini

Contrada del Brolo
Contrada del Brolo

La Contrada del Brolo è stata una contrada di Milano appartenente al sestiere di Porta Romana. Il suo confine correva lungo via Paolo da Cannobio, dove confinava con la contrada della Cicogna e il sestiere di Porta Orientale, per poi proseguire lungo la Cerchia dei Navigli fino a Porta Romana medievale e corso Roma. Nella contrada erano presenti la chiesa di San Giovanni in Guggirolo, nota anche come San Giovanni in Brolo, e la basilica di San Nazaro in Brolo. La contrada ospitava la Ca' Granda, ovvero la sede dell'Ospedale Maggiore di Milano, che fu voluto da Francesco Sforza e che in tempi recenti è diventata la sede dell'Università degli Studi di Milano La contrada prende il nome dal Broletto Vecchio, detto anche Brolo dell'Arcivescovo o Brolo di Sant'Ambrogio, prima sede del governo della città di cui si abbia traccia documentata, che ebbe questo ruolo durante il periodo dei comuni nel basso medioevo e che era situato nella contrada del Verzaro. Il Broletto Vecchio ha dato il nome a un ampio quartiere, parte del quale faceva parte della contrada del Brolo. Il Broletto Vecchio terminò questa funzione nel 1251, quando la sede municipale venne trasferita presso il Palazzo della Ragione, che è infatti anche conosciuto con il nome di Broletto Nuovo. Il Broletto Vecchio, in seguito ristrutturato e trasformatosi in Palazzo Reale, dava il nome a una strada, via del Brolo, alla basilica di Santo Stefano Maggiore, che è anche conosciuta come Santo Stefano in Brolo e, appunto, alla contrada del Brolo. Della contrada faceva parte il quartiere del Bottonuto, il cui reticolato urbanistico risaliva all'antica Roma. Altri quartieri appartenenti alla contrada del Brolo degni di nota furono il Pantano, il Poslaghetto, il Montagna e il Laghetto. Sul territorio della contrada era presente in tempi antichi l'Arx Romana di Milano, ovvero il punto più alto della città, che era destinato a sede dell'acropoli. Un tempo l'attuale via Larga era denominata via del Brolo. Secondo alcuni autori, l'antica via del Brolo corrisponde alla moderna via Sant'Antonio. Via Larga, prima di assumere tale denominazione in tempi più recenti, era nota come via San Giovanni in Guggirolo. È da considerare una leggenda popolare il fatto che il nome della chiesa di San Giovanni in Guggirolo derivi dal termine dialettale milanese gügia, ovvero "ago", con un possibile richiamo alla forma appuntita del suo campanile. Ciò è poco probabile, visto che all'epoca il campanile – o la facciata – a forma di cuspide era una tipologia architettonica assai diffusa, comunanza che non spiega l'ipotetica associazione di questo nome a una chiesa specifica. Probabilmente il termine gügia si riferiva alla forma a punta del terreno dove sorgeva la chiesa, che è un'etimologia simile a quella dei già citati toponimi "Pantano", "Poslaghetto" (anticamente "Pozzolaghetto"), "Laghetto" e "Montagna", tutti descriventi le caratteristiche fisiche del luogo. Altra ipotesi vorrebbe che "Guggirolo" derivi dal termine dialettale gabucula, ovvero "pozzo", "palude", teoria anch'essa affine al ragionamento sopra accennato, che ipotizza la derivazione etimologica di "Guggirolo" dalle peculiarità del terreno. Sono degne di nota alcune antiche denominazioni di vie delle contrade. Un tempo via Bottonuto era nota come via Cantoncella, mentre parte di via dell'Ospedale era chiamata via Cacca di Braga. Intorno alla basilica di San Nazaro in Brolo, conosciuta in tempi paleocristiani come basilica apostolorum, erano presenti, fin dall'epoca romana, diversi edifici civili e sacri che si sono succeduti nel corso della storia. Alessandro Colombo, I trentasei stendardi di Milano comunale (PDF), Milano, Famiglia Meneghina, 1935, ISBN non esistente. Milano Sestiere di Porta Romana Contrade di Milano Nobile Contrada della Cicogna Contrada del Falcone Contrada del Fieno Contrada delle Capre I sestieri e le contrade di Milano - Con le mappe delle antiche suddivisioni di Milano, su filcasaimmobili.it. URL consultato il 22 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2017).

Palazzo Annoni
Palazzo Annoni

Il Palazzo Annoni (o palazzo Annoni Cicogna Mozzoni) è uno storico palazzo barocco di Milano, situato in corso di Porta Romana 6. Il palazzo venne edificato a partire dal 1631, per volere di Paolo Annoni, ricco commerciante di sete dell'epoca su progetto di Francesco Maria Richini: tale progetto è considerato uno dei suoi capolavori. Fu inoltre uno dei pochi palazzi ad essere costruiti durante la peste che colpì duramente la città. Tra il 1712 e il 1778 il conte Carlo Annoni trasformò la dimora in un centro artistico-culturale di prim'ordine, realizzando una ricca biblioteca e una collezione di dipinti comprendente opere di Rubens e Van Dyck, la quale fu successivamente sottratta dagli occupanti austriaci nel 1848. Le cronache seicentesche raccontano della rivalità tra la famiglia Annoni e la famiglia Acerbi, che possedeva il palazzo dirimpetto: le due famiglie iniziarono a darsi battaglia decorando sempre più fastosamente le loro dimore cittadine, abbellendo di volta in volta i propri palazzi per superare in bellezza i rivali. Il palazzo ha subito varie opere di ammodernamento all'inizio del diciannovesimo secolo e un ultimo restauro tra il 1955 e il 1961: il palazzo fu gravemente danneggiato durante la seconda guerra mondiale, e degli originari interni fastosi non resta che lo scalone d'onore. La facciata del palazzo è composta da due ordini di finestre, quelle al piano nobile con timpani curvi e triangolari alternativamente, a destra e a sinistra è delimitata da lesene bugnate. Al centro della facciata si trova il portone di ingresso principale, affiancato da due colonne con capitello ionico eclettico, che sorreggono il balcone centrale del piano nobile. A delimitare l'ingresso all'interno dell'edificio vi è un seicentesco cancello in ferro. Il cortile interno è impostato su colonne tuscaniche; al primo piano le finestre architravate sono divise da lesene in stile ionico, mentre le piccole finestre quadrate dell'ultimo piano sembrano formare un fregio decorativo. Donatella Talamonti, Palazzo Annoni, poi Cicogna-Mozzoni, in Arte Lombarda, n. 121, Milano, Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda, 1997, pp. 113-115, ISSN 0004-3443. URL consultato l'8 maggio 2014 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2014). Ville e palazzi di Milano Barocco a Milano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su palazzo Annoni

Porta Romana (romana, Milano)
Porta Romana (romana, Milano)

Porta Romana (lat. Porta Romana) era una delle aperture stradali ricavate nella cinta muraria romana della città di Mediolanum, l'odierna Milano. Fu demolita durante l'assedio di Milano del 1162. Costruita durante il periodo repubblicano dell'epoca romana, era ricavata nella cinta delle mura romane di Milano. Venne fatta presumibilmente erigere, insieme alle mura, da Cesare dopo l'assunzione di Mediolanum al rango di municipium nell'anno 49 a.C.. Fu demolita, insieme alle relative mura e alle altre porte romane, durante l'assedio di Milano del 1162, che fu opera di Federico Barbarossa. Altre importanti azioni di guerra a cui partecipò la porta furono l'assedio di Milano del 268, l'assedio di Milano del 402, l'assedio di Milano del 452 e l'assedio di Milano del 538-539. Da Porta Romana iniziava la via Mediolanum-Placentia, che metteva in comunicazione Mediolanum (Milano) con Placentia (Piacenza) e quindi poi con Roma (da cui il nome della porta) passando da Laus Pompeia (Lodi Vecchio). Dall'altro lato della porta, entro le mura cittadine, si trovava il decumano. Il primo tratto dell'arteria stradale sopracitata era monumentalizzato, ovvero erano presenti dei portici ai suoi lati. La fine della monumentalizzazione, verso Laus Pompeia, era contraddistinta dalla presenza di un arco trionfale. Per tale motivo, questo tratto di arteria stradale era chiamata Via Porticata. Nei pressi di Porta Romana, seguendo il decumano, sorgeva una basilica paleocristiana, i cui resti sono oggi noti come "Cripta di San Giovanni in Conca", mentre poco oltre a essa, al di fuori delle mura cittadine, lungo la Via Porticata, era situata la basilica apostolorum (che esiste ancora oggi: ha poi cambiato nome in "basilica di San Nazaro in Brolo"). Da Porta Romana il decumano di Mediolanum conduceva all'altro lato delle mura cittadine dov'era presente, diametralmente opposta a Porta Romana, Porta Vercellina. Porta Romana era situata a una delle due estremità del decumano al cui centro, in corrispondenza del suo incrocio con il cardo, era presente il foro romano di Milano (l'attuale piazza San Sepolcro); Porta Romana si trovava nel luogo dove oggi è situato corso di Porta Romana, nei pressi della già citata Cripta di San Giovanni in Conca. assedio di Milano del 538-539 assedio di Milano del 1162 Mediolanum, su romanoimpero.com. Mediolanum augustea, su storiadimilano.it.