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Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Testico)

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Testico (SV) chiesa dei Santi Pietro e Paolo 01
Testico (SV) chiesa dei Santi Pietro e Paolo 01

La chiesa dei Santi Pietro e Paolo è un luogo di culto cattolico situato nel comune di Testico, in piazza della Chiesa, in provincia di Savona. La chiesa è sede della parrocchia omonima del vicariato di Andora della diocesi di Albenga-Imperia.

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Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Testico)
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Chiesa dei Santi Pietro e Paolo

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Liguria, Italia
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Testico (SV) chiesa dei Santi Pietro e Paolo 01
Testico (SV) chiesa dei Santi Pietro e Paolo 01
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Chiusanico
Chiusanico

Chiusànico (Ciusanego in ligure) è un comune italiano di 603 abitanti della provincia di Imperia in Liguria. Il territorio chiusanichese è situato lungo il versante sinistro della valle del torrente Impero. Tra le vette del territorio il monte Torre o Pizzo d'Evigno (989 m), il Pizzo Montin (952 m), il monte Caro (842 m) e il passo di San Giacomo (769 m). Il borgo capoluogo di Chiusanico è diviso nei tre nuclei storici di Castello (U Caštéllu), (la borgata più antica, che fu già sede della medievale Castellania di Montarosio), che si trova più a monte su un poggio, in posizione panoramica lungo il crinale del monte Scorticabecco (Muntìn) la parte centrale detta Villa (A Villa), a 387 m s.l.m.., dove si trovano la chiesa parrocchiale ed il palazzo comunale, e il nucleo di Gerini (I Geìn, o I Ge(r)ìn), nella zona più a valle del borgo: toponimo di borgata coincidente con un cognome del luogo, per cui l'omonimia lascia almeno supporre un legame in proposito. L'attestazione più antica del toponimo di Chiusanico risalirebbe al 1298 nella forma latina di Villa Plausaneghi che tramutò poi nelle successive forme di Plozanechi (1473) e Plausanici (1594). Sulle origini storiche del territorio chiusanichese, in mancanza di testimonianze certe e documentabili, sono state avanzate dagli storici diverse ipotesi. La prima farebbe riferimento alla fondazione del primo borgo di Plautianicum ad opera di una famiglia di origine romana, i Plautia, nei pressi dell'odierno nucleo attorno alla chiesa di San Lorenzo. In epoca medievale i territori di Chiusanico, Gazzelli e Torria rientrarono nella Marca Aleramica, successivamente nei possedimenti feudali dei marchesi di Clavesana e quindi tra le aree assoggettate alla diocesi di Albenga. Fu proprio durante la dominazione vescovile che i borghi di Chiusanico, Torria, Cesio, Chiusavecchia, Testico, località minori della val Merula e l'entroterra di Andora fecero parte della Castellania di Monte Arosio (successivamente Montarosio), avente la borgata chiusanichese di Castello quale sede principale. Con atto stipulato il 30 gennaio 1298, presso la chiesa di Santa Maria in Fontibus ad Albenga, il vescovo ingauno Nicolò Vaschino cedette i propri diritti feudali su Chiusanico e la valle di Oneglia ai fratelli Nicolò e Federico Doria per la somma di 10.000 lire genovesi. La proprietà dei tre feudi fu quindi assoggettata alla famiglia Doria per oltre due secoli, con l'eccezione della borgata di Torria che agli inizi del XVI secolo divenne proprietà dei conti Lascaris di Ventimiglia che inserirono questa parte del territorio chiusanichese nei possedimenti della valle del Maro. Nel corso del 1576 l'intera proprietà venne venduta al duca Emanuele Filiberto I di Savoia che inserì questa parte del territorio (infeudato alla famiglia Gandolfi) nel Principato di Oneglia correlato al Ducato di Savoia. Tale affiliazione allo Stato sabaudo (ora Regno di Sardegna) perdurò sino all'inizio dell'Ottocento quando, con gli eventi napoleonici, le costituite municipalità di Chiusanico, Gazzelli e Torria confluirono tra il 1801 e il 1803 nella Repubblica Ligure andando a costituire il VII cantone degli Ulivi nella Giurisdizione degli Ulivi. Nel 1804 alla municipalità di Torria fu unita la soppressa municipalità di Cesio. Annessi al Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 i territori furono inseriti nel Dipartimento di Montenotte sotto l'arrondissement di Porto Maurizio. Nuovamente inglobati nel Regno di Sardegna dal 1815, così come stabilito dal Congresso di Vienna del 1814, e con Cesio nuovamente comune autonomo da Torria, confluirono nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1927 i tre comuni furono divisi in due diversi mandamenti: Torria nel I mandamento di Borgomaro; Chiusanico e Gazzelli nel IV mandamento di Oneglia, entrambi del circondario di Porto Maurizio facente parte della provincia di Porto Maurizio e, con la sua costituzione, della successiva provincia di Imperia. Gli ultimi aggiustamenti territoriali del comune di Chiusanico risalgono al 1928 quando gli furono annessi gli ex comuni di Gazzelli e Torria che diventarono frazioni comunali. Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana dell'Olivo e, con le nuove disposizioni della Legge Regionale nº 24 del 4 luglio 2008, fino al 2011 della Comunità montana dell'Olivo e Alta Valle Arroscia. Dal 2014 al 2019 ha fatto parte dell'Unione dei comuni della Val Merula e di Montarosio. Stemma Gonfalone Bandiera Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 4 dicembre 1954. Chiesa parrocchiale di Santo Stefano nel capoluogo. L'attuale ricostruzione risale all'Ottocento; i lavori terminarono nel 1840, richiamanti lo stile tardo neoclassico su progetto di Gaetano Cantoni. All'interno sono conservati pregiati dipinti di origine spagnola, un trittico di Giulio De Rossi e marmi policromi del XVII e XVIII secolo. Chiesa di San Lorenzo, eretta come pievania in epoca altomedievale, era l'antica matrice dell'intero comprensorio e prepositura della diocesi di Albenga, quindi prima parrocchiale di Chiusanico. Posta negli uliveti vicino alla località di Castello primo borgo nel Medioevo e costruita ad unica navata. Chiesa parrocchiale di Sant'Andrea nella frazione di Gazzelli. Conserva un dipinto raffigurante Sant'Elisabetta che visita la Vergine, quest'ultima inizialmente attribuita al pittore Federico Fiori il Barocci, poi agli artisti Domenico Piola o Pellegro Piola e, più recentemente, al maestro Bartolomeo Biscaino. Oratorio della Santa Croce o dei Disciplinanti, già sede dell'omonima confraternita, nella frazione di Gazzelli nelle adiacenze della parrocchiale. La struttura, completamente ristrutturata tra il 1640 e il 1641, è caratterizzata in facciata da un portale in ardesia e dal bassorilievo della Madonna della Pietà o dell'Addolorata. Oratorio della Madonna della Misericordia nella frazione di Gazzelli. Il portico fu costruito nel 1621 a spese del cittadino locale Pietro Agnese che ne ottenne il diritto di patronato per la sua famiglia. Al suo interno una statua databile al 1686 raffigurante la Madonna della Misericordia venerata nell'omonimo santuario di Savona. Oratorio di San Sebastiano nella frazione di Gazzelli, costruito nella seconda metà del XVI secolo. Cappella di San Bernardo nella frazione di Gazzelli, lungo la strada per il Pizzo d'Evigno. Cappella di San Nicolao nella frazione di Gazzelli, edificata nel XII secolo (tra i luoghi di culto più antichi della zona) e rivista nel Seicento. Santuario della Madonna della Visitazione o della Madonna degli Angeli, del XVII secolo, nella frazione di Gazzelli. Chiesa parrocchiale di San Martino nella frazione di Torria. Il portale dell'edificio è risalente al 1472 e di pregio il bassorilievo datato 10 marzo 1477. Santuario della Madonna della Neve nella frazione di Torria. Oratorio dei Disciplinanti della Santissima Annunziata nella frazione di Torria. Abitanti censiti Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Chiusanico sono 69. Il territorio comunale è costituito, oltre il capoluogo, dalle due frazioni di Gazzelli (Gažéi o Gažžélli), a 268 m. s.l.m., Torria (Tûria), a 437 m s.l.m., dalle due borgate di Zebbi (I Žébbi) e Garzi (I Gârsci), lungo la strada statale 28 del Colle di Nava, nonché dalle case lungo la strada provinciale 24, prima del ponte sul rio Trexenda di San Lazzaro Reale, e dalla località 5 F., (E Çinche Èffe), lungo la strada provinciale 95, che porta al Colle San Bartolomeo di Cesio, per un totale di 13,51 km². Confina a nord con il comune di Cesio, a sud con Pontedassio, ad ovest con Caravonica, Borgomaro, Lucinasco e Chiusavecchia, e ad est con Testico (SV), Stellanello (SV) e Diano Arentino. La principale risorsa economica del comune è l'attività agricola, specie l'olivicoltura nelle colline circostanti il paese. Nel fondovalle, invece, si è sviluppato negli ultimi anni una notevole attività industriale e legata al commercio. Tra le realtà economiche l'azienda produttrice di caramelle e gomme da masticare Fassi che, fondata nel 1936 a Torino e trasferitasi nel 1943 a Vallecrosia, ha trovato sede nel nuovo stabilimento di Chiusanico dal 2011. Il territorio comunale di Chiusanico è attraversato dalla strada provinciale 29 che gli consente il collegamento stradale con Cesio a nord, innestandosi con la provinciale 95, e Chiusavecchia a sud immettendosi nella principale arteria della statale 28 del Colle di Nava. Chiusanico è gemellata con: Vilobí del Penedès, dal 2003 G. Casalis, Chiusanico, in ID., Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, vol. V, Torino 1839, pp. 41–42 A. Gandolfo, Chiusanico, in ID., La Provincia di Imperia. Storia. Arti. Tradizioni, Blu Edizioni, Stampatre, Torino, 2005, vol. 1, pp. 348–355 Liguria Provincia di Imperia Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Chiusanico

Chiesa di San Martino (Chiusanico)
Chiesa di San Martino (Chiusanico)

La chiesa di San Martino è un luogo di culto cattolico situato nella frazione di Torria nel comune di Chiusanico, in piazza della Chiesa, in provincia di Imperia. La chiesa è sede della parrocchia omonima della zona pastorale di Pontedassio della diocesi di Albenga-Imperia. Un primo edificio di culto nel borgo di Torria potrebbe risalire all'anno 1000, una tradizione del XVII secolo menzionerebbe una chiesa intitolata in quel periodo a san Maurizio, anche se la prima citazione della parrocchiale è datata in un documento del 9 marzo 1281. Il primo edificio doveva essere ad aula unica e in stile protoromanico, struttura che nel corso del XVI secolo subì ingrandimenti, modifiche e rifacimenti secondo i canoni architettonici del tempo. Nel 1585 si segnalano, oltre al maggiore, quattro altari laterali: dell'Assunta, di san Mauro, di san Sebastiano e di san Maurizio; dello stesso periodo il fonte battesimale recante la data 1584. Nel Seicento fu consolidata la parte sinistra dell'edificio e il completo rifacimento della copertura; tra il 1697 e il 1702 venne ristrutturata l'intera aula che vide l'aggiunta di nuovi quattro altari ai lati intitolati al Santissimo Rosario, a Nostra Signora del Carmine, a Nostra Signora del Suffragio e a san Mauro (poi sostituito nel XIX secolo con il nuovo altare dell'angelo custode). L'altare maggiore fu consacrato nel 1783 dal vescovo di Albenga Stefano Giustiniani. La nuova facciata della parrocchiale, in sostituzione della precedente settecentesca, venne realizzata nel corso del 1804 su progetto dei maestri varesotti Domenico e Paolo Sertorio e stuccata nel 1837 da Andrea Adami. Alcuni danni correlati al terremoto di Diano Marina del 1887 resero necessari interventi di ristrutturazione tra il 1888 e il 1889 sotto la direzione dell'impresario Nicola Fassone su progetto dell'ingegner Domenico Trincheri. Del pittore piemontese Giovanni Borgna gli affreschi realizzati tra il 1889 e il 1891 nella volta del presbiterio (La gloria di Maria Vergine Assunta in cielo), nel catino absidale (Adorazione del Santissimo Sacramento), nella volta centrale e negli angoli (La gloria di san Martino e i Quattro Evangelisti). Sopra l'altare maggiore il crocifisso in legno del XVIII secolo (di ignoto scultore), mentre è attribuita allo mano dell'altoatesino Ferdinando Stuflesser la grande statua di San Martino a cavallo del 1926. Tra gli altri dipinti conservati nella parrocchiale di Torria un San Martino vescovo affiancato da due angeli (del Seicento o inizio Settecento, pittore sconosciuto); i Santi medici Cosma e Damiano e i Santi martiri Faustino e Giovita nella sacrestia; la pala della Madonna del Carmine e un'altra pala d'altare della Madonna con Bambino incoronata da due angeli. Tra le statue le raffigurazioni delle virtù teologali, forse opera dello scultore Gio Andrea Casella nel XVIII secolo. Chiusanico Diocesi di Albenga-Imperia Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di San Martino Sito della diocesi di Albenga-Imperia, su diocesialbengaimperia.it. URL consultato il 9 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2008).

Torria
Torria

Torria (Tûria, in ligure) è una frazione di 100 abitanti del comune di Chiusanico, in provincia di Imperia. Distante 16 km. da Imperia, è posta su un colle, in posizione ultra panoramica a 360°, a 437 m s.l.m. In epoca medievale il territorio di Torria rientrò nella Marca Aleramica, successivamente nei possedimenti feudali dei marchesi di Clavesana e quindi tra le aree assoggettate alla diocesi di Albenga. Fu proprio durante la dominazione vescovile che il borgo di Torria fece parte della Castellanìa di Mont'Arosio avente la borgata chiusanichese di Castello quale sede principale. Agli inizi del XVI secolo la proprietà della borgata passò ai conti Lascaris di Ventimiglia che inserirono questa parte del territorio chiusanichese nei possedimenti della valle del Maro. Nel corso del 1576 l'intera proprietà venne venduta al duca Emanuele Filiberto I di Savoia che inserì questa parte del territorio (infeudato alla famiglia Gandolfi) nel Principato di Oneglia correlato al Ducato di Savoia. Tale affiliazione allo stato sabaudo (ora Regno di Sardegna) perdurò sino all'inizio dell'Ottocento quando, con gli eventi napoleonici, la costituita municipalità di Torria confluì tra il 1801 e il 1803 nella Repubblica Ligure andando a costituire il VII cantone degli Ulivi nella Giurisdizione degli Ulivi. Nel 1804 alla municipalità di Torria fu unita la soppressa municipalità di Cesio. Annesso al Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 il territorio fu inserito nel Dipartimento di Montenotte sotto l'arrondissement di Porto Maurizio. Nuovamente inglobato nel Regno di Sardegna dal 1815, così come stabilito dal Congresso di Vienna del 1814/'15, e con Cesio nuovamente comune autonomo da Torria, confluì nel Regno d'Italia dal 1861. Fu in quel perìodo che Torria raggiunse la sua massima estensione demografica, con oltre 620 residenti ed arrivando 700 persone, contando chi vi abitava o lavorava e dormiva stabilmente, presso le famiglie più abbienti, o perché vi occupava la casa di famiglia, pur risiedendo ufficialmente altrove. Oltre a questi, va considerato che a quei tempi, come ovunque nell'entroterra, le famiglie possedevano, chi più chi meno, bestiame (buoi/ mucche/ muli/e, asini/e, pecore, capre, pollame, conigli) che alloggiavano nelle stalle, con relativi fienili sotto, a lato, o vicino alle abitazioni. Dal 1859 al 1927 il comune di Torria rientrò nel I mandamento di Borgomaro del circondario di Porto Maurizio, facente parte della provincia di Porto Maurizio e, con la sua costituzione, della successiva provincia di Imperia. Nel 1928 il comune fu soppresso e aggregato a Chiusanico come frazione. Chiesa parrocchiale di San Martino. Il portale dell'edificio è risalente al 1472 e di pregio il bassorilievo datato 10 marzo 1477. Santuario della Madonna della Neve. Oratorio dei Disciplinanti della Santissima Annunziata. Festa patronale di San Martino, Vescovo di Tours, l'11 novembre. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Torria