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Porta urbica (Siracusa)

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Ortigia, scavi porta urbica 03
Ortigia, scavi porta urbica 03

La porta urbica era una porta di accesso alla fortezza di Ortigia, fatta erigere da Dionigi il Grande. Essa faceva parte della cinta muraria che oltre a cingere Ortigia, costeggiava tutta la città fino al castello Eurialo. Oggi è identificabile con lo scavo di via XX Settembre. Ciò che resta visibile è il basamento di due torri quadrangolari di oltre 8 metri per lato, le quali probabilmente, consentivano l'accesso ad una strada che si biforcava e collegava il tempio di Apollo e quello di Athena. La porta venne scoperta nel 1977 ed assume una certa importanza per il fatto che sull'isoletta è l'unico resto delle antiche fortificazioni dionigiane.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Porta urbica (Siracusa) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Porta urbica (Siracusa)
Via Venti Settembre, Siracusa

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 37.063611 ° E 15.291667 °
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Indirizzo

Via Venti Settembre 30a
96100 Siracusa
Sicilia, Italia
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Ortigia, scavi porta urbica 03
Ortigia, scavi porta urbica 03
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Luoghi vicini

Mura dionigiane
Mura dionigiane

Le mura dionigiane o mura di Dionisio, sono una cinta muraria fatta costruire dal tiranno Dionisio I di Siracusa tra il 402 a.C. e il 397 a.C. per fortificare il pianoro dell'Epipoli di Siracusa ancora privo di fortificazioni, permettendo in questo modo di mantenere il più ampio controllo della città anche sotto assedio. Le mura cingevano completamente l'antica città di Siracusa per un perimetro di ben 21 km (27 se si contano anche quelle presenti in Ortigia) e si riunivano nel punto più alto in corrispondenza del Castello Eurialo. Le mura sono da considerarsi le più estese del Mondo Classico, superando persino le Mura Aureliane di Roma. Costruite sull'altopiano dell'Epipoli esse sfruttavano le pendenze naturali della zona, offrendo un'ampia vista sulla città permettendo l'avvistamento di qualsiasi minaccia nemica. Le mura costeggiavano il mare da nord sino a Ortigia, mentre da sud arrivavano al porto grande virando nei pressi dell'attuale Cimitero Comunale. Le mura sono costruite con rocce calcaree estratte dalle vicine cave di pietra che sorgono numerose accanto al percorso di recinzione. Le mura furono già utili durante le guerre contro la città di Cartagine, che assediò Siracusa nel 397 a.C. e furono a lungo un ostacolo per i Romani. Il matematico Archimede avrebbe difeso la sua città bruciando le navi romane con i famosi specchi ustori. La città poi, venne conquistata ugualmente nel 212 a.C., due secoli dopo la costruzione del Castello Eurialo. Con la conquista romana, le mura vennero rafforzate rendendo ancora più inespugnabile la città aretusea, che da città culturale divenne una vera e propria roccaforte militare che l'Impero Romano teneva molto in considerazione. Dopo l'Impero Romano, con i Bizantini, Arabi, Normanni, Svevi e così via, le mura iniziarono ad essere demolite per prelevare blocchi di pietra usati per costruire i nuovi edifici. Con il terremoto del 1693 le mura dionigiane crollarono del tutto e vennero solo riscoperte durante gli scavi condotti dall'archeologo Paolo Orsi. A causa della loro importanza storica e architettonica rientrano tra le opere importanti menzionate dall'UNESCO a Siracusa.