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Museo del mare (Siracusa)

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5050 Museo del mare a Siracusa. Foto Giovanni Dall'Orto, 21 marzo 2014
5050 Museo del mare a Siracusa. Foto Giovanni Dall'Orto, 21 marzo 2014

Il museo del mare di Siracusa, denominato Sirmuma, è sito all'interno della città, in Ortigia, alla Marina foro V. Emanuele II. Il museo del mare nasce dall'esigenza di preservare e mostrare la radicata tradizione marinara siracusana. Nel sito è infatti possibile trovare e visitare i diversi modelli di navi costruite dai maestri d'ascia o carpentieri navali, in lingua siciliana i noti calafatari; vi è poi una collezione, dichiarata dalla Regione Siciliana di eccezionale interesse etneo-antropologico, che riguarda gli attrezzi (circa 200 reperti) per la marineria raccolti nel cantiere navale siracusano. L'area museale siracusana risulta essere inoltre l'unica nel Mediterraneo meridionale presso la quale sia stata ricostruita l'intera filiera della carpenteria navale: dal disegno e progetto iniziale alla realizzazione finale delle imbarcazioni (informazione tratta dal sito ufficiale del museo del mare).

Estratto dall'articolo di Wikipedia Museo del mare (Siracusa) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Museo del mare (Siracusa)
Northeast 7th Avenue, Gainesville

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5050 Museo del mare a Siracusa. Foto Giovanni Dall'Orto, 21 marzo 2014
5050 Museo del mare a Siracusa. Foto Giovanni Dall'Orto, 21 marzo 2014
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Luoghi vicini

Mura dionigiane
Mura dionigiane

Le mura dionigiane o mura di Dionisio, sono una cinta muraria fatta costruire dal tiranno Dionisio I di Siracusa tra il 402 a.C. e il 397 a.C. per fortificare il pianoro dell'Epipoli di Siracusa ancora privo di fortificazioni, permettendo in questo modo di mantenere il più ampio controllo della città anche sotto assedio. Le mura cingevano completamente l'antica città di Siracusa per un perimetro di ben 21 km (27 se si contano anche quelle presenti in Ortigia) e si riunivano nel punto più alto in corrispondenza del Castello Eurialo. Le mura sono da considerarsi le più estese del Mondo Classico, superando persino le Mura Aureliane di Roma. Costruite sull'altopiano dell'Epipoli esse sfruttavano le pendenze naturali della zona, offrendo un'ampia vista sulla città permettendo l'avvistamento di qualsiasi minaccia nemica. Le mura costeggiavano il mare da nord sino a Ortigia, mentre da sud arrivavano al porto grande virando nei pressi dell'attuale Cimitero Comunale. Le mura sono costruite con rocce calcaree estratte dalle vicine cave di pietra che sorgono numerose accanto al percorso di recinzione. Le mura furono già utili durante le guerre contro la città di Cartagine, che assediò Siracusa nel 397 a.C. e furono a lungo un ostacolo per i Romani. Il matematico Archimede avrebbe difeso la sua città bruciando le navi romane con i famosi specchi ustori. La città poi, venne conquistata ugualmente nel 212 a.C., due secoli dopo la costruzione del Castello Eurialo. Con la conquista romana, le mura vennero rafforzate rendendo ancora più inespugnabile la città aretusea, che da città culturale divenne una vera e propria roccaforte militare che l'Impero Romano teneva molto in considerazione. Dopo l'Impero Romano, con i Bizantini, Arabi, Normanni, Svevi e così via, le mura iniziarono ad essere demolite per prelevare blocchi di pietra usati per costruire i nuovi edifici. Con il terremoto del 1693 le mura dionigiane crollarono del tutto e vennero solo riscoperte durante gli scavi condotti dall'archeologo Paolo Orsi. A causa della loro importanza storica e architettonica rientrano tra le opere importanti menzionate dall'UNESCO a Siracusa.

Fontana di Diana
Fontana di Diana

La fontana di Diana è una fontana monumentale del 1907 opera di Giulio Moschetti, con la collaborazione del figlio scultore Mario Moschetti, sita in Piazza Archimede a Siracusa. La costruzione di una fontana fu voluta dal Comune di Siracusa a seguito della creazione di Piazza Archimede nel 1878. La scelta di commissionare l'opera allo scultore Giulio Moschetti avvenne dopo l'ottimo risultato ottenuto con la creazione della Fontana di Proserpina a Catania. Con delibera del 1º febbraio 1906 il Consiglio Comunale commissionò l'opera dopo la presentazione del bozzetto preparatorio. L'opera verrà eseguita in dieci mesi, tra il 1906 e il 1907 per la cifra di L. 19.000. La fontana è rivolta a sud e mette in evidenza la figura di Diana con arco e cane, gli attributi della dea della caccia, protettrice di Ortigia in epoca greca. Ai suoi piedi c'è Aretusa che si allunga mentre è in atto la trasformazione in fonte. A lato Alfeo stupefatto per ciò che sta avvenendo alla sua amata. In secondo ordine, all'interno della vasca troviamo quattro Tritoni che cavalcano due cavalli marini e due pistrici impennati sulle onde. La vasca fine presenta alcuni mascheroni e stemmi ricalcando uno stile classico delle forme. La fontana venne costruita in cemento armato, sia in ragione di un minor costo esecutivo ma anche per seguire l'ampia versatilità che questa tecnica costruttiva permetteva di attuare. Nel 1996 la SOGEAS, ex società di gestione delle acque di Siracusa, finanziò il restauro della fontana.