place

Stazione di Rossano Veneto

Architetture di RosàPagine con mappeRossano VenetoStazioni ferroviarie della provincia di VicenzaStub - architetture della provincia di Vicenza
Stub - stazioni del Veneto

La stazione di Rossano Veneto è una fermata ferroviaria posta lungo la linea Bassano del Grappa-Padova. L'infrastruttura si trova in realtà nel comune di Rosà, nei pressi della frazione Cusinati, ma è più facilmente raggiungibile da Rossano, dal cui centro dista appena 1,5 km. La stazione in passato aveva due binari, il secondo oggi smantellato, ed è possibile osservare il vecchio marciapiede ormai avvolto dalla vegetazione.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Stazione di Rossano Veneto (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori).

Stazione di Rossano Veneto
Via Stazione Rossano,

Coordinate geografiche (GPS) Indirizzo Collegamenti esterni Luoghi vicini
placeMostra sulla mappa

Wikipedia: Stazione di Rossano VenetoContinua a leggere su Wikipedia

Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.702199 ° E 11.784902 °
placeMostra sulla mappa

Indirizzo

Rossano Veneto

Via Stazione Rossano
36027
Veneto, Italia
mapAprire su Google Maps

linkWikiData (Q16609756)
linkOpenStreetMap (186990996)

Condividere l'esperienza

Luoghi vicini

Chiesa della Natività della Beata Vergine Maria (Rossano Veneto)
Chiesa della Natività della Beata Vergine Maria (Rossano Veneto)

La chiesa di Natività della Beata Vergine Maria, nota anche con il titolo di duomo, è la parrocchiale di Rossano Veneto, in provincia di Vicenza e diocesi di Padova; fa parte del vicariato di Cittadella. La prima citazione dell'ecclesia de Roxano risale al 1297 ed è contenuta in una decima papale; ulteriori menzioni si ritrovano in atti datati 1395, 1431 e 1476, dai quali si apprende che essa versava dei tributi alla pieve di Santa Maria di Bassano del Grappa. Grazie alla relazione della visita pastorale del 3 giugno 1537 si apprende che la chiesa rossanese era nel frattempo diventata parrocchiale. Nella notte del 10 agosto 1719 l'edificio andò distrutto a causa di un rovinoso incendio; si decise allora di costruire il nuovo luogo di culto a pochi metri da quello antico. I lavori iniziarono nello stesso anno forse su progetto di Giorgio Massari e la chiesa, sebbene non ancora terminata in ogni sua parte, venne benedetta il 15 dicembre 1722 dal vicario diocesano don Lelio Contesino. La struttura poté dirsi del tutto completa nel 1746 e il 16 ottobre del medesimo anno fu consacrata dal vescovo di Vicenza Antonio Marino Priuli; venne elevata alla dignità arcipretale nel 1761. Il 1º maggio 1818 papa Pio VII, con la bolla De salute Dominici gregis, aggregò la parrocchia alla diocesi di Padova; la chiesa fu ampliata nel 1908 e in quell'occasione si procedette alla ricostruzione della facciata. La parrocchiale venne ristrutturata nel 1975 e il 2 febbraio 1981 ricevette il titolo di duomo; nel 1994 si provvide a restaurare la torre campanaria e nel 2005 la facciata. La facciata della chiesa, rivolta a ponente, è suddivisa da una cornice marcapiano in due registri, entrambi scanditi da quattro lesene; quello inferiore presenta centralmente il portale d'ingresso timpanato, mentre quello superiore è caratterizzato da quattro nicchie ospitanti le statue degli Evangelisti e sovrastato dal fastigio, che è affiancato da volute e coronato dal frontone triangolare. Annesso alla parrocchiale si erge su un alto basamento a scarpa il campanile a pianta quadrata, che misura un'altezza di 37 metri; la cella presenta su ogni lato una bifora ed è coronata dalla guglia piramidale poggiante sul tamburo base ottagonale. L'interno dell'edificio si compone di un'unica ampia navata a pianta rettangolare con angoli smussati, sulla quale si affacciano le cappelle laterali, introdotte da sesto archi a tutto sesto, e le cui pareti sono scandite da lesene sorreggenti il cornicione sopra il quale si imposta la volta a botte ribassata e lunettata; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di alcuni gradini e chiuso dall'abside quadrata. Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali la tela con soggetto il Martirio di sant'Eurosia di Jaca, gli affreschi raffiguranti la Resurrezione di Gesù Cristo e Gesù Cristo e la Samaritana, il dipinto ritraente il Battesimo di Cristo e la pala che rappresenta l'Adorazione dei magi. Rossano Veneto Diocesi di Padova Parrocchie della diocesi di Padova Regione ecclesiastica Triveneto Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di Natività della Beata Vergine Maria Parrocchia di NATIVITA' DELLA BEATA VERGINE MARIA, su pmap.it. URL consultato il 18 luglio 2022.

San Zeno (Cassola)
San Zeno (Cassola)

San Zeno (San Xen in veneto) è una frazione del comune di Cassola in provincia di Vicenza in Italia. Dall'ultimo censimento risulta avere 2 500 abitanti. Il paese è noto per la coltivazione dell'asparago bianco di Bassano del Grappa; a base di questo prodotto si svolge una manifestazione enogastronomica tra la fine di aprile e i primi di maggio in cui si possono gustare molte pietanze a base di asparagi. San Zeno si trova nella pedemontana vicentina a circa 7 km dall'imbocco del Canale di Brenta; il centro del paese si trova a 109 metri sul livello del mare. Fa parte dell'area urbana di Bassano del Grappa dal cui centro dista 4,5 km. Ne dista 3,5 da Cassola e 3 da Rosà. Il popolamento dell'area di San Zeno risale al Quattrocento, mentre la chiesa risale al XIV secolo cioè all'epoca della signoria Scaligera; la devozione per questo santo viene probabilmente da Verona. Si sa che nel 1427 intorno alla chiesa viveva una piccola comunità e che il territorio paesano apparteneva alla parrocchia del Duomo di Bassano, del cui comune era all'epoca una circoscrizione. Nel Cinquecento il villaggio venne annesso al comune di Rosà. Nel 1610 venne istituita la parrocchia; il villaggio contava allora 250 abitanti che salirono a 450 nel 1645; negli anni 1630-31 fu colpito da un'epidemia di peste e negli anni seguenti da frequenti carestie. Nel 1853, dopo 300 anni di appartenenza al comune di Rosà, fu incorporato in quello di Cassola. Nel 1918, durante la prima guerra mondiale, il paese fu martoriato due volte da più di cento granate. Nel 1955 la parte nord del comune di Cassola, allora appartenente al territorio della parrocchia di San Zeno, fu scorporata dando origine alla frazione di San Giuseppe. L'edificio di maggior rilievo del paese è la chiesa parrocchiale. Si sa che a San Zeno fu edificata nel 1607 una chiesa, la quale divenne parrocchiale nel 1610. L'attuale parrocchiale è frutto di un rifacimento condotto nel 1746. Nel 1900 fu realizzato il campanile e, tra il 1907 ed il 1909, la chiesa subì un intervento di ampliamento.