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Lisanza

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Lisanza Chiesa Santi Pietro e Paolo panoramio
Lisanza Chiesa Santi Pietro e Paolo panoramio

Lisanza è una località del comune italiano di Sesto Calende posta a nordovest del centro abitato lungo la costa del Lago Maggiore. Lisanza era un piccolo centro abitato di antica origine, sede di parrocchia, appartenente alla pieve di Angera della Provincia di Milano. Registrato agli atti del 1751 come un borgo di 176 abitanti, nel 1786 Lisanza entrò per un quinquennio a far parte dell'effimera Provincia di Varese, per poi cambiare continuamente i riferimenti amministrativi nel 1791, nel 1798 e nel 1799. Alla proclamazione del Regno d'Italia nel 1805 risultava avere 213 abitanti. In età napoleonica (1809) il comune di Lisanza venne aggregato al limitrofo comune di Taino, recuperando l'autonomia nel 1816, in seguito all'istituzione del Regno Lombardo-Veneto. Nel 1853 contò 387 residenti. All'Unità d'Italia (1861) Lisanza contava 429 abitanti. Il comune di Lisanza venne soppresso nel 1928 e aggregato al comune di Sesto Calende. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lisanza Lisanza, su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Lisanza (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.744444 ° E 8.600278 °
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Indirizzo

Via Angera

Via Angera
28053
Lombardia, Italia
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Lisanza Chiesa Santi Pietro e Paolo panoramio
Lisanza Chiesa Santi Pietro e Paolo panoramio
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Luoghi vicini

Idroscalo Sant'Anna
Idroscalo Sant'Anna

L'idroscalo Sant'Anna è una proprietà del comune di Sesto Calende, nella località di Sant'Anna, interamente compresa nel Parco naturale lombardo della Valle del Ticino. L'idroscalo tra gli anni '20 e gli anni '30 divenne rampa di lancio per gli idrovolanti, il più famoso dei quali fu il Savoia-Marchetti S.55 pilotato da Italo Balbo nelle trasvolate atlantiche del 1930, 1931 e del 1933. A 50 anni dalla fine della guerra, dopo aver disinnescato le diverse bombe inesplose e aver spianato i crateri delle esplosioni una parte dell'area è stata resa accessibile ed adibita a parco pubblico, chiamato Parco Europa. Alcune tra le strutture superstiti sono state restaurate. La frazione di Sant'Anna è diventata celebre per l'installazione dell'idroscalo della Savoia-Marchetti, Società Idrovolanti Alta Italia, fondata nel 1915 a Sesto Calende. Partendo da questo idroscalo, nel settembre 1920, Umberto Maddalena conquistò il primato per il più lungo Raid compiuto da idrovolanti volando da Sant'Anna ad Helsinki su di un idrovolante Savoia-Marchetti S.16. Nel 1925 Francesco De Pinedo e il motorista Ernesto Campanelli volarono per 370 ore percorrendo, con l'idrovolante Savoia-Marchetti S.16 detto Gennariello, 55.000 chilometri da Sant'Anna verso Melbourne, Tokio per giungere poi a Roma. Negli ultimi anni della seconda guerra mondiale, dopo la firma dell'armistizio, l'idroscalo di S. Anna fu occupato dalla Xª Flottiglia, fedele alla Repubblica Sociale Italiana, che istituì una scuola di addestramento dove erano effettuate le prove delle motosiluranti per attacco veloce, prodotte negli stabilimenti della Savoia-Marchetti di Sesto Calende e Vergiate. La scuola, intitolata al comandante Salvatore Todaro, era nota all'aviazione anglo-americana che, insieme al ponte di ferro sul Ticino, la bombardò più volte. La frazione di Sant'Anna è un piccolo agglomerato urbano tra Sesto Calende e Lisanza, immerso in zone che un tempo erano agricole ed oggi sono residenziali. Nel nucleo centrale dell'insediamento permane il vecchio villaggio industriale, sorto due secoli fa, in funzione della prima vetreria fondata dall'imprenditore milanese G. Rossini. L'insediamento comprende: la villa del proprietario, gli uffici, le case per gli operai, l'osteria e un oratorio privato, donato in seguito alla comunità. Il progetto nacque per volontà dell'imprenditore, oggi permangono alcuni fabbricati che mantengono i caratteri architettonici ottocenteschi. La chiesa è stata successivamente ampliata e dotata di un campanile intorno al 1860, inoltre un intervento di restauro è stato eseguito nel 1997. L'edificio ha un'unica navata con volta a botte, abside semicircolare, e due cappelle laterali. Intorno alla prima metà del secolo scorso nella zona entrò in funzione una grande acciaieria che utilizzava ferro di recupero. Quest'ulteriore attività ha lasciato traccia nella toponomastica: la via che conduce alla vetreria si chiama infatti Via Ferriera. Nei capannoni dell'acciaieria è stato successivamente aperto poi un grande cantiere nautico e di rimessaggio, che tuttora svolge la sua attività. Sono poi stati aperti nelle immediate vicinanze un secondo cantiere ed un ampio campeggio. Il Parco Europa rappresenta un importante luogo della memoria collettiva, segno di un momento storico in cui Sesto Calende fu al centro dello sviluppo aeronautico italiano e mondiale. L'arco d'ingresso esibisce un'aquila della regia Aeronautica restaurata, l'arco è affiancato da una delle due garitte che si salvò dalla dispersione. A pochi metri di distanza vi è il bunker antiaereo. Delle strutture superstiti dai bombardamenti alleati, uno dei due hangar è stato restaurato e oggi ospita mostre e convegni. Il secondo capannone superstite versa in pessime condizioni. All'interno degli hangar venivano assemblati gli idrovolanti e poi i barchini esplosivi. Dietro i due capannoni, la torre dell'acquedotto è attualmente coperta da rampicanti e ormai poco visibile. Superando i due capannoni, si incontra quella che era la palazzina degli ufficiali: l'edificio, più volte e in più progetti destinato al recupero e al riutilizzo per fini museali, purtroppo ad oggi versa in cattive condizioni. Più avanti lungo la sponda, ma poco visibile si trova il pontile che servì per l'approdo degli idrovolanti. Il Parco Europa venne inaugurato e aperto al pubblico nel 2002. Nel fabbricato ristrutturato è stato realizzato un salone polivalente e dal 2007 al 2017 è stato sede degli uffici e delle aule della storica scuola di volo Air Vergiate.. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su ex Idroscalo Sant'Anna

Riserva naturale speciale dei Canneti di Dormelletto
Riserva naturale speciale dei Canneti di Dormelletto

La riserva naturale speciale dei Canneti di Dormelletto, nota anche con il nome di Canneti di Dormelletto, è un'area naturale protetta posizionata sul versante occidentale del Lago Maggiore nel comune di Dormelletto, in Piemonte. Tale area litoranea è stata istituita dalla Regione Piemonte, in accordo con il comune e l'Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore, con lo scopo di preservare un habitat umido raro. La riserva naturale è facilmente raggiungibile. Gli accessi principali si raggiungono uscendo dalla diramazione Gallarate-Gattico A8-A26 presso il casello di Castelletto sopra Ticino, oppure uscendo dalla A26 al casello di Arona. Entrati nel territorio comunale di Dormelletto, lungo la strada statale 33 del Sempione, l'area si raggiunge svoltando in direzione del lago e seguendo le indicazioni della viabilità comunale (via Leonardo da Vinci, via Pisa e via Riviera. L'area si trova a poca distanza dalla stazione di Dormelletto Paese lungo la ferrovia Arona-Novara. La riserva si estende per una lunghezza di 4 km e una superficie di 157 ha lungo la riva piemontese del Lago Maggiore. Insieme a quelli di Fondotoce, i canneti di Dormelletto rappresentano uno degli ultimi esempi del novarese di zona di transizione tra terra e acqua a prevalente vegetazione spontanea, costituita da canneti. Il territorio è gestito dall'Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore ed è protetto insieme ad altre riserve del Piemonte orientale. All'interno dei confini dell'area naturale è presente Villa Tesio, edificio di rilevante interesse storico per l'allevamento dei cavalli, tra i quali il celebre Ribot. Il paesaggio della zona è caratterizzato da un forte contrasto tra un ambiente molto antropizzato, un complesso agricolo di pregio (Villa Tesio) e la residua vegetazione lacustre. A conferma di ciò, e nonostante l'area sia tutelata dal punto di vista naturalistico, sono presenti numerose strutture ricettive e attrezzature balneari, concentrate soprattutto nella spiaggia libera chiamata Pirolino. La copertura vegetale della riserva è costituita da cenosi arboree frammentarie ed alto-erbacee continue lungo il litorale, con notevoli superfici a fragmiteto. La specie vegetale più presente nella riserva naturale è la cannuccia di palude (Phragmites australis), una pianta alta tra i 3 e i 4 metri costituita da un fusto rigido ricoperto di foglioline e culminante con un'inflorescenza denominata pannocchia; tale tipo di pianta lacustre svolge un'importante funzione di filtro delle acque del lago. L'ambiente umido del canneto e la limitrofa zona boscata creano un habitat specifico per le specie ittiche nonché per la nidificazione e lo svernamento di numerose specie ornitologiche. Nel territorio della riserva, in Via Riviera, vicino al confine con il comune di Arona, è presente un Salice bianco (Salix alba) che, a inizio 2018, è stato incluso dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali nell'elenco nazionale degli alberi monumentali. Tra la fauna ittica che popola le acque della riserva i più numerosi sono il luccio (Esox lucius) e la carpa (Cyprinus carpio), che depongono le loro uova sulla parte immersa delle canne che poi, in futuro, rappresenterà un luogo di rifugio, di protezione e di nutrimento per i nascituri. 15 delle 25 specie di pesci presenti nel Lago Maggiore sono legate in vario modo al canneto. Tra gil uccelli nidificanti in Italia, alcuni vengono in questa area per nidificare, altri sostano durante la migrazione mentre altri ancora vi stazionano tutto l'anno. Sono state censite più di 120 specie differenti, tra i quali svassi, cigni, folaghe e rondini. Parco naturale dei Lagoni di Mercurago Phragmites australis Villa Tesio Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Riserva naturale speciale dei Canneti di Dormelletto Riserva naturale speciale dei Canneti di Dormelletto, su Parks.it. (EN) Riserva naturale speciale dei Canneti di Dormelletto, su Sistema informativo europeo della natura - Common Database on Designated Areas, EEA.

Villa Tesio
Villa Tesio

Villa Tesio è una villa storica situata nel comune di Dormelletto, presso la storica località "Dormello", sulle rive del Lago Maggiore (in Piemonte) all'interno della Riserva naturale speciale dei Canneti di Dormelletto. Grazie alla passione e agli studi di Federico Tesio e di sua moglie Lydia Fiori, Villa Tesio e le sue scuderie sono diventate celebri per aver fatto nascere il più grande allevamento di cavalli del mondo e, altresì, una nuova razza di cavalli da corsa molto famosa, conosciuta con il nome di Dormello-Olgiata. Prima del novecento e dell'insediamento di Federico Tesio, le terre di Dormello – situate nel comune di Dormelletto - avevano conosciuto l'allevamento del bestiame solo in funzione della produzione agricola. La località, inoltre, era sede di rinomata villeggiatura d'élite. Nel 1898 Federico Tesio decise, insieme a sua moglie Lydia Fiori, di stabilire le proprie scuderie su queste terre, poiché erano caratterizzate da un ambiente considerato adatto per l'allevamento dei cavalli: vista la prossimità del Lago Maggiore il clima era temperato ma con un alto tasso di umidità; il terreno, molto sabbioso, invece risultava essere asciutto. Dalla ex-Villa Conelli nacque Villa Tesio, sul cui muro esterno venne dipinta la croce di Sant'Andrea, emblema dell’omonima scuderia; notevoli furono i lavori per drenare il terreno, curare i prati, le stalle e i maneggi. Ben presto, intorno a Villa Tesio e all’omonima scuderia cominciarono a “ruotare” diverse cascine presenti sul territorio comunale, rilevate dallo stesso Federico Tesio e adibite a scuderie: "Surga", "Montaccio", "Rotta", "Moretta”, "Cucchetta", "Torbera" e "Motta". Si venne così creare il complesso di scuderie più grande d'Italia. Proprio da qui, vennero lanciati sulla scena dell'ippica internazionale esemplari che lasciarono un segno indelebile nel tempo: Nearco, Bellini, Donatello II e Ribot. Nei primi sessant’anni del novecento il registro degli ospiti di Villa Tesio annovera nomi quali quelli del duca d'Aosta, della duchessa Elena, del conte di Parigi, dell'Aga Khan. Il complesso di Villa Tesio è annunciato da un cancello bianco che si distingue per la presenza di due “scudi” circolari ove sono riprodotti le croci di Sant’Andrea (emblema delle scuderie di Federico Tesio). Il viale che porta dal cancello alla struttura è costeggiato da un doppio filare di cipressi; il tutto è circondato da ampi prati con le caratteristiche staccionate di legno che delimitano l’area dedicata cavalli. La facciata di Villa Tesio è posizionata di fronte al Lago Maggiore mentre gli altri lati lambiscono l'esteso parco-prateria. La costruzione ha linee semplici ed è disposta su tre piani. Interessante e originale la lunga balconata di legno, con motivi romboidali, sorretta da mensole in serizzo, collocata al primo piano della parte frontale. Oggi, senza Federico Tesio e il marchese Incisa, le scuderie di Villa Tesio e suoi prati sono solcati da qualche fattrice e puledro da corsa. I neonati puledri vengono qui allevati per sei mesi e successivamente vengono venduti alle aste pubbliche (Inghilterra o Italia), oppure vengono portati nei luoghi di allenamento per la corsa a Milano, Roma e Varese. Anche molte di quelle cascine un tempo rilevate da Federico Tesio hanno mantenuto la tradizione di allevamento ippico, come negli attuali allevamenti della cascina "Cucchetta", "Moretta", della "Surga" e del "Montaccio”. Dormelletto Riserva naturale speciale dei Canneti di Dormelletto Federico Tesio Ippica Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Villa Tesio

Monumento naturale regionale di Preia Buia

Il monumento naturale regionale di Preia Buia, riportato sulla cartellonistica anche come Sasso di Preja Buia o Masso erratico Sass de Preja Buia o ancora Masso di Preja Büja, è un complesso megalitico situato nel territorio comunale di Sesto Calende in provincia di Varese, in un’area boschiva a un centinaio di metri a nord dell’Oratorio di San Vincenzo. Si tratta di un grosso masso erratico di serpentino, di epoca quaternaria, sul quale sono iscritti dei petroglifi simbolici e delle coppelle. Accanto ad esso vi sono altri due massi erratici di minori dimensioni, anch'essi riportanti incisioni preistoriche e coppellarie. I petroglifi suggeriscono si trattasse di un altare di epoca preistorica . In questo luogo sono ambientati alcuni miti e leggende della tradizione locale, legate a maternità, fertilità, mitologia greca, a San Giorgio e il Drago. La litologia del masso è serpentino, una roccia verdastra scintillante, non affiorante nell'area, a riprova di come le colline che sovrastano Sesto Calende, come le Prealpi Lombarde in genere, siano ricoperte di materiale di origine morenica, ovvero generate da fenomeni legati alle glaciazioni. Il 22 maggio 1984 la giunta regionale lombarda ha deliberato l’istituzione del Monumento naturale regionale di Preia Buia al fine di tutelarlo nelle sue caratteristiche naturali, quale testimonianza della storia geologica del territorio regionale. La gestione è affidata al consorzio del Parco naturale lombardo della Valle del Ticino, che si occupa della sua conservazione e ripristino oltre che della divulgazione e conoscenza di questo esclusiva opera della natura e dell’uomo. Elenco delle altre aree protette italiane Monumento naturale Monumento naturale regionale di Preia Buia su Parks.it, il portale dei Parchi italiani. Preia Buia sul sito del Sistema parchi della Lombardia, su parchi.regione.lombardia.it (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2006). Il Sass da Preja Büja sul sito del Comune di Sesto Calende. Sass di Preja Buia Archiviato il 5 settembre 2018 in Internet Archive. su Il germoglio del Ticino, un progetto di promozione economico-turistica avviato dal Parco lombardo della Valle del Ticino.