place

Palazzo Amman

Architetture neoclassiche di MilanoPagine con mappePalazzi di Milano

Palazzo Amman (conosciuto anche come Palazzo Porcari Cozzi Amman) è un palazzo seicentesco di Milano, rimaneggiato in forme neoclassiche verso la fine del XVIII secolo. Storicamente appartenuto al sestiere di Porta Comasina, si trova in via Arrigo Boito 8.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Palazzo Amman (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori).

Palazzo Amman
Via Arrigo Boito, Milano Municipio 1

Coordinate geografiche (GPS) Indirizzo Luoghi vicini
placeMostra sulla mappa

Wikipedia: Palazzo AmmanContinua a leggere su Wikipedia

Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.468294 ° E 9.188021 °
placeMostra sulla mappa

Indirizzo

Via Arrigo Boito 8
20121 Milano, Municipio 1
Lombardia, Italia
mapAprire su Google Maps

Condividere l'esperienza

Luoghi vicini

Contrada dell'Orso (Milano)
Contrada dell'Orso (Milano)

La Contrada dell'Orso è stata una contrada di Milano appartenente al sestiere di Porta Comasina. Il confine della contrada dell'Orso correva lungo via del Lauro (dove confinava con la contrada del Cordusio) dall'incrocio con via Boito e l'intersezione tra via Brera e piazza del Carmine. Il confine proseguiva poi lungo piazza del Carmine, via Ponte Vetero, piazza Principessa Maria, via Broletto fino all'incrocio con via del Lauro. L'unico edificio di culto degno di nota della contrada era la chiesa di San Giovanni alle Quattro Facce che sorgeva sui resti, come fa intendere il suo nome, di un tempio romano pagano dedicato al Giano Quadrifronte. La contrada prende il nome da via dell'Orso, a sua volta intitolata con questa denominazione, secondo alcuni autori, in onore ai Dell'Orso (anticamente "De Urso"), famiglia patrizia milanese che fu protagonista della storia medievale della città. Il tratto di via dell'Orso compreso tra via Brera e via Ciovasso era popolarmente chiamata "via Olmetto", mentre il tronco compreso tra via Ciovasso e Ponte Vetero era conosciuto come "via all'Orso". Gli autori che vorrebbero l'intitolazione di via dell'Orso legata all'omonima famiglia individuano il motivo di tale tributo nella battaglia di Campomalo, avvenuta nel 1036 durante l'epoca comunale tra l'arcivescovo Ariberto d'Intimiano, sostenuto dai feudatari maggiori (i capitanei), e i vassalli minori (i valvassori) di Milano, di cui facevano parte i Dell'Orso. La battaglia, dagli esiti incerti, si concluse con l'uccisione di un potente alleato di Ariberto, il vescovo di Asti Alrico, che segnò certamente un punto a vantaggio dei valvassori. Questi ultimi, che erano riuniti nella "Motta", lega militare sorta nel 1035, erano sostenuti anche dal popolo. Come tributo a questa vittoria la città di Milano avrebbe dedicato ai Dell'Orso una strada, la "via all'Orso la Motta", toponimo che sarebbe stato corrotto con l'uso comune in "all'Orso l'Olmetto". Secondo invece altri autori, la denominazione di via Dell'Orso non sarebbe legata all'omonima famiglia e alle gesta militari ad essa collegate: in base a questa ipotesi, la strada sarebbe stata denominata via dell'Orso prima dell'avvento di questa famiglia nella storia di Milano. Secondo altre ipotesi ancora, l'origine della denominazione di via Olmetto sarebbe forse la secolare presenza, a metà della via, di uno storico albero di olmo, che diede poi il nome a questa strada. Due toponimi che sono presenti nella contrada avevano origini romane: Ponte Vetero ("vetero" infatti significa "vecchio", con chiara allusione alle sue origini antiche, nella fattispecie romane), e il vicolo Ciovasso, che deriverebbe dal latino volgare clivacium (da cui il termine dialettale milanese civàss, ovvero "declivio") con chiaro richiamo al fatto che la strada, un tempo, scendeva fino alle mura romane di Milano, le cui fondamenta erano collocate in un avvallamento. Altra ipotesi vorrebbe che "Ciovasso" derivi dal nome di una famiglia nobiliare milanese, i Civasso. Alessandro Colombo, I trentasei stendardi di Milano comunale (PDF), Milano, Famiglia Meneghina, 1935, ISBN non esistente. Milano Sestiere di Porta Comasina Contrade di Milano Nobile Contrada del Cordusio Contrada del Rovello Contrada del Campo Contrada dei Fiori I sestieri e le contrade di Milano - Con le mappe delle antiche suddivisioni di Milano, su filcasaimmobili.it. URL consultato il 22 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2017).

Chiesa di San Giovanni alle Quattro Facce
Chiesa di San Giovanni alle Quattro Facce

La chiesa di San Giovanni alle Quattro Facce (San Giovann Quatter Facc in milanese) era una chiesa di Milano. Situata nell'attuale piazzetta Giordano Dell'Amore, fu demolita nel 1786. Sorgeva sulle vestigia di un tempio romano pagano dedicato al Giano Quadrifronte, da cui il nome. La denominazione "quattro facce" nel nome della chiesa deriva dal fatto che quest'ultima sorse sulle vestigia di un tempio romano pagano dedicato al Giano Quadrifronte. Giano è una delle divinità più antiche e più importanti della religione romana, latina e italica. Solitamente è raffigurato con due volti (il cosiddetto Giano Bifronte), poiché il dio può guardare il futuro e il passato ma anche perché, essendo il dio della porta, può guardare sia all'interno sia all'esterno. Nel caso del Giano Quadrifronte, le quattro facce sono rivolte verso i quattro punti cardinali. Fu sant'Ambrogio a ordinare la demolizione dei templi pagani e la costruzione di chiese e basiliche cristiane: alcune chiese sorsero sullo stesso luogo dove in precedenza erano eretti templi pagani, mentre in alcuni casi questi ultimi furono convertiti in luoghi di culto cristiani. Non è noto con precisione l'anno di fondazione di tale chiesa, tuttavia la chiesa viene ricordata da Landolfo Iuniore nel XII secolo, mentre Giorgio Giulini sostiene che già la chiesa esistesse dal 975. La chiesa fu completamente rifatta nel XVII secolo per opera di Francesco Maria Richini. La chiesa, che sorgeva in prossimità delle vecchie mura romane, dava un tempo il nome all'attuale via Arrigo Boito e piazzetta Giordano Dell'Amore, all'epoca chiamate rispettivamente contrata e piazza di San Giovanni alle Quattro Facce. Le descrizioni dell'aspetto giunte a noi sono dovute ai rifacimenti del Richini. La chiesa era di forma rettangolare e misurava venti metri di lunghezza e dodici in larghezza: l'interno era suddiviso in tre navate corrispondenti ad altrettanti portali di ingresso. La chiesa possedeva nove finestre e tre cappelle, oltre che tre altari. La facciata risultava al XVIII secolo ancora incompiuta. Serviliano Latuada, Descrizione di Milano, vol. 5, Milano, 1738. Paolo Rotta, Passeggiate storiche, ossia Le chiese di Milano dalla loro origine fino al presente, Milano, 1891. Chiese di Milano Chiese scomparse di Milano

Chiesa di San Lorenzo in Torrigia
Chiesa di San Lorenzo in Torrigia

La chiesa di San Lorenzo in Torrigia, citata anche come in Turrigia e San Lorenzino in Torriggia, era una chiesa di Milano. Situata nell'attuale via Filodrammatici, fu demolita nel 1786. Non si hanno notizie sull'origine del nome se non che fu dato per distinguerla dalle altre tre chiese dedicate a San Lorenzo. La chiesa è menzionata già a partire dal IX secolo. La chiesa figurava come cappella nel XIV secolo, come parrocchia nel XV secolo e come rettoria nel 1564. Il titolo di parrocchia fu tolto dal cardinale Carlo Borromeo nel 1575. La chiesa fu demolita nel 1786, assieme a molte altre, per via della politica di soppressioni e demolizioni di proprietà ecclesiastiche della città decisa dal governo austriaco. Le notizie che ci giungono circa l'aspetto della chiesa sono dovuti a rifacimenti della seconda metà del XVII secolo: il progetto prevedeva rispetto all'antica struttura il restringimento della singola navata per la creazione di cappelle e il rifacimento della facciata. La nuova facciata aveva una struttura derivata dai tipici schemi dell'architettura della Controriforma: aveva un unico portale al centro delle tre partiture verticali in cui era divisa la chiesa; tale portale era sormontato da un finestrone rettangolare affiancato da nicchie. La partitura centrale era sormontata da un timpano triangolare ed erano infine presenti tre pinnacoli decorativi al di sopra ogni partitura. Lorenzo Sonzogno, Vicende di Milano, rammentate dai nomi delle sue contrade, Milano, 1835. Paolo Rotta, Passeggiate storiche, ossia Le chiese di Milano dalla loro origine fino al presente, Milano, 1891. Adele Buratti Mazzotta, I disegni dell'archivio storico diocesano di Milano, Biblioteca di via Senato Edizioni, 2002. Chiese di Milano Chiese scomparse di Milano