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Porta Vercellina (medievale)

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Porta Vercellina era una delle porte maggiori poste sul tracciato medievale delle mura di Milano, che dava origine all'omonimo sestiere.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Porta Vercellina (medievale) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Porta Vercellina (medievale)
Largo Paolo D'Ancona, Milano Municipio 1

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.465978 ° E 9.175681 °
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Indirizzo

Largo Paolo D'Ancona

Largo Paolo D'Ancona
20123 Milano, Municipio 1
Lombardia, Italia
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Luoghi vicini

Piazza Sant'Ambrogio
Piazza Sant'Ambrogio

Piazza Sant'Ambrogio è una piazza di Milano, sviluppata tra via Giosuè Carducci, via San Vittore, via Lanzone, l'Università Cattolica del Sacro Cuore, via Santa Valeria e le vie Sant'Agnese e di Terraggio. Basilica di Sant'Ambrogio, da cui la piazza tra il suo nome; Sacrario dei Caduti milanesi, costruito su progetto dell'architetto Giovanni Muzio, inaugurato il 4 novembre 1928 in memoria dei caduti per il decennale di Vittorio Veneto. Successivamente ornato con effigie bronzea di Sant'Ambrogio modellata da Adolfo Wildt; la Pusterla di Sant'Ambrogio venne eretta dopo la rovina del Barbarossa. Infilava il rettilineo per la Chiesa di San Vittore al Corpo. Nel 1937 venne restaurata per opera della Sovrintendenza ai monumenti. Nel 1943 fu pesantemente danneggiata dai bombardamenti e per i successivi quattro anni è stata occupata dai barboni. In seguito, l'antiquario Giovanni Giorgetti riuscì nell'intento di allestirvi un museo delle armi, che ebbe però breve durata. Nel 1989 venne aperto un museo delle torture, seguito da una esposizione di ragni e serpenti, per poi spegnersi ogni attività; la colonna del Diavolo, presenta due fori che secondo la tradizione milanese furono il risultato di una lotta tra Sant'Ambrogio e il diavolo; l'Università Cattolica del Sacro Cuore; l'attuale Caserma Garibaldi della Polizia di Stato, fu progetta da Gerolamo Rossi nel 1807 e conclusa da Giovanni Voghera nel 1843, diventando la Caserma dei Veliti Reali. La sua costruzione ha "inghiottito" l'intero convento dei francescani, risalente al XIV secolo e dedicato per l'appunto a San Francesco. Al suo interno, nella chiesa di San Francesco Grande, la Confraternita della concezione finanziò nel 1483 un'ancona d'altare, scolpita e dipinta, con al centro la "Vergine delle rocce" di Leonardo da Vinci. In seguito, il dipinto andò in possesso agli eredi della Confraternita ma venne trascurato, fino ad essere svenduto ad un collezionista inglese. Oggi è pertanto esposto alla National Gallery di Londra; Casa Caccia Dominioni, costruita dal 1947 al 1949 su progetto di Luigi Caccia Dominioni. Nelle vicinanze: il cinema Gnomo (sospeso da dicembre 2012); all'origine aveva una programmazione per un pubblico di ragazzi. il Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci; via Sant'Agnese, così chiamata perché vi sorse, dal 1469 al 1798, un convento di monache. Inserito nel Piano Urbano Parcheggi del 1985, il progetto definitivo è stato approvato nel 2000 e porterà alla realizzazione di un nuovo parcheggio sotterraneo e di un corso pedonale. Da alcuni anni è stato allestito il cantiere e sono cominciati i lavori, sebbene con ripetute sospensioni. Nell'autunno 2009 il cantiere era stato temporaneamente sospeso a causa dei rilievi archeologici rinvenuti nel corso degli scavi. A gennaio 2010, sotto la direzione dell'architetto Alberto Artioli, il progetto viene definitivamente approvato.. Nel 2010 l'allora assessore ai lavori pubblici e alle infrastrutture del Comune di Milano, Bruno Simini, assicura che in tre anni la piazza e il parcheggio saranno completati: una struttura di cinque piani per un totale di 581 nuovi parcheggi, di cui 347 per i residenti (su tre piani) e 234 pubblici (su due piani), oltre a 70 posti per le moto. I lavori, il cui completamento era previsto per novembre 2013, sono terminati nel 2014. Sant'Ambrogio Cadorna FN Basilica di Sant'Ambrogio Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su piazza Sant’Ambrogio Blog sui lavori, su salvalapiazza.wordpress.com.

Tempio della Vittoria (Milano)
Tempio della Vittoria (Milano)

Il Tempio della Vittoria, o anche Sacrario dei Caduti Milanesi o Monumento ai caduti, è un complesso monumentale situato in largo Agostino Gemelli fra la zona absidale della basilica di Sant'Ambrogio e la sede dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, nel centro di Milano. Viene gestito dall'Unità Cimiteri 3, l'ente municipale che gestisce il Cimitero Monumentale. Il monumento, dedicato dalle Associazioni Combattentistiche alla memoria dei milanesi caduti durante la Grande Guerra, fu costruito su progetto dell'architetto Giovanni Muzio con la collaborazione di Alberto Alpago Novello, Tomaso Buzzi, Ottavio Cabiati e Gio Ponti fra il 1927 e il 1930 e venne inaugurato il 4 novembre 1928 con una grande cerimonia in cui il Duca d'Aosta, comandante della 3ª Armata del Regio Esercito durante la prima guerra mondiale, lesse alla enorme folla presente, composta soprattutto da reduci, il testo del Bollettino della Vittoria del 1918. Sul sagrato del Tempio era collocato il gruppo scultoreo in gesso di Libero Andreotti dal titolo Ritorno dopo la vittoria, poi non fuso in bronzo. Gravemente danneggiato durante i pesanti bombardamenti su Milano del 1943, fu ricostruito, e nel 1973 venne ampliato con il grande Sacrario che si sviluppa su tre piani sotterranei su progetto di Mario Baccini e che contiene diecimila nomi di caduti scolpiti in bronzo e dove, in un ossario, sono tumulati i resti dei caduti milanesi della grande guerra, tra i quali Franco Scarioni ed Edoardo Colombo, ma anche personaggi come Vincenzo Basilisco, vice brigadiere della R.S.I. ucciso dai G.A.P., ed Enrico Torchio, partigiano che faceva spionaggio per gli inglesi, ucciso la mattina della Liberazione. Il tempio fu inaugurato il 4 novembre 1928 in occasione del primo decennale della fine della Prima guerra mondiale e della Vittoria contro gli Austriaci -evento da cui deriva il nome del monumento- ottenuta il 4 novembre 1918. Il complesso sorge su impianto ottagonale delimitato da un recinto di pietra nera che ripropone le medesime misure e il medesimo orientamento dell'atrio della Basilica di Sant'Ambrogio ed è concepito in un percorso simbolico e allegorico preciso e onnipresente. È edificato in marmo bianco di Musso, continuazione di una tradizione espressa nelle colonne di San Lorenzo e del Duomo; anche nella scelta del luogo ove il tempio sorge si riconosce la simbologia che accompagna tutta la struttura: il luogo è infatti quello dove anticamente, nei pressi della basilica di Sant'Ambrogio, si trovava il cœmeterium ad martyres - il cimitero dei martiri - dell'epoca paleocristiana a cui si ricollegano idealmente i soldati martiri della Grande Guerra. Una grande statua in bronzo e dorature alta quattro metri e mezzo in cui viene raffiguratoSant'Ambrogio che calpesta i sette vizi capitali, opera bronzea del 1928 di Adolfo Wildt, è posta all'ingresso del mausoleo. Gli otto lati della costruzione sono orientati in direzione delle otto porte di Milano a ricordare le vie attraverso le quali i soldati lasciarono la città per unirsi alle truppe italiane; i quattro lati principali, occupati da quattro grandi archi a tutto sesto, recano simboli in forma di rilievo e di gruppi scultorei dedicati a ciascuno dei quattro anni di durata della guerra, con i nomi delle grandi battaglie sostenute dalle Forze Armate e la cui terra dei campi di battaglia è conservata in urne di pietra nera poste fra una nicchie e l'altra; i quattro lati secondari, invece, simboleggiano i quattro elementi naturali - terra, acqua, fuoco, aria - e sono occupati da nicchie ad arco più piccole sormontate da timpani triangolari di impostazione classica. Per una bibliografia completa sul monumento si veda: Giovanni Muzio, Monumento ai Caduti, su Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Milano, http://www.ordinearchitetti.mi.it/. URL consultato il 12 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 12 settembre 2014). Prima guerra mondiale Monumenti di Milano Cimitero di guerra Novecento (movimento artistico) Faro della Vittoria (Torino) Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su tempio della Vittoria