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Palazzo Troise

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Palazzo Troise retro
Palazzo Troise retro

Il palazzo Troise è un edificio monumentale di architettura razionalista ubicato in piazza Matteotti 7 a Napoli. L'edificio fu realizzato in luogo del cinquecentesco palazzo del principe Medici di Ottaviano (in origine proprietà dei Guevara duchi di Bovino) tra il 1934 e il 1936, su disegno di Alessandro Carnelli e destinato ad uffici e abitazioni. Nel 1939 fu definito "paracarro" da Mussolini in visita alla città per la sua strana forma, che a suo parere nascondeva la magnificenza del palazzo delle poste. Si tentò allora di demolirlo, ma motivi urbanistici (infatti il suo ruolo era nascondere il dislivello molto accentuato tra la nuova piazza e la sottostante via Monteoliveto) ed economici (per l'operazione occorrevano svariati milioni di lire dell'epoca) determinarono il suo mantenimento. Fu utilizzato come sede da diverse imprese tra le quali l'Ocren e l'Ansaldo. Oggi al suo interno ospita il consorzio UnicoCampania. I locali al pianterreno (in particolare quelli sul lato "curvo") furono adoperati sin dagli anni trenta come storica sede dell'UPIM. Dal 2002 i locali furono presi in gestione dalla Trony, per poi diventare sede della catena di negozi ELDO e, infine, un punto vendita OVS.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Palazzo Troise (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Palazzo Troise
Via Armando Diaz, Napoli Municipalità 2

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Via Armando Diaz
80133 Napoli, Municipalità 2
Campania, Italia
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Palazzo Troise retro
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Luoghi vicini

Casa del Mutilato (Napoli)
Casa del Mutilato (Napoli)

La Casa del Mutilato è un edificio di Napoli; è localizzato tra piazza Matteotti, via Guantai Nuovi e via Armando Diaz. L'edificio, voluto dall'Associazione Nazionale fra Mutilati ed Invalidi di Guerra, venne eretto tra il 1938 e il 1940 ed inaugurato poco dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale. Il progetto di una casa del mutilato fu commissionato a Camillo Guerra. Il disegno iniziale prevedeva un andamento diagonale con ingresso angolare, proprio sul punto di confluenza tra via Armando Diaz e via Guantai Nuovi, entrambe importanti strade di comunicazione napoletane. Per questioni stilistiche il Guerra decise di non realizzare la soluzione d'angolo; l'ingresso è tuttavia decentrato per fronteggiare l'imponente Palazzo delle Poste. L'atrio d'accesso è caratterizzato dallo scalone monumentale sormontato dalla statua della Vittoria (tematica ricorrente nel periodo fascista) per la quale fu stanziato un compenso di 50.000 lire. Le facciate sono interrotte da una sequenza di setti binati in piperno, mentre ai lati dell'ingresso, posti a delimitazione del portale, ci sono due blocchi, ancora in piperno, scolpiti da Vico Consorti e Giuseppe Pellegrini per un compenso di 500.000 lire. L'ingresso, gli interni e, in particolare, l'atrio e il salone per assemblee, mostrano un apparato decorativo realizzato in onore del partito fascista con temi quali il lavoro, la vittoria, la marcia su Roma, la conquista della Libia e le aquile romane (simbolo dell'impero) nel Salone d'Onore.