place

Stazione di Ospedale

Pagine con mappeStazioni ferroviarie attivate nel 2008Stazioni ferroviarie di Bari
Location map Bari
Location map Bari

La stazione di Ospedale (detta anche Ospedale San Paolo) è una stazione ferroviaria di Bari, della ferrovia Bari-San Paolo gestita dalla Ferrotramviaria.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Stazione di Ospedale (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Stazione di Ospedale
Strada Capo Scardicchio, Bari Municipio 3

Coordinate geografiche (GPS) Indirizzo Luoghi vicini
placeMostra sulla mappa

Wikipedia: Stazione di OspedaleContinua a leggere su Wikipedia

Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 41.1177 ° E 16.7798 °
placeMostra sulla mappa

Indirizzo

parcheggio fermata metropolitanta

Strada Capo Scardicchio
70132 Bari, Municipio 3
Puglia, Italia
mapAprire su Google Maps

Location map Bari
Location map Bari
Condividere l'esperienza

Luoghi vicini

San Paolo (Bari)
San Paolo (Bari)

San Paolo è un quartiere di Bari appartenente dal 2014 al III municipio (ex II circoscrizione). Il quartiere si trova nella periferia nord-ovest della città a 8 km dal centro della città e confina: a nord-ovest con il quartiere Palese - Macchie; a nord-est con il quartiere Marconi - San Girolamo - Fesca; a sud-est con il quartiere Stanic; a sud-ovest con il quartiere Cecilia di Modugno. Il quartiere San Paolo è uno dei quartieri di più recente costruzione nella città di Bari. Esso, infatti costituisce una grande zona residenziale la cui espansione è da ricondurre all'edilizia popolare degli anni cinquanta - settanta. La fondazione del quartiere fu decisa il 14 febbraio 1956. La mancanza di alloggi che potessero far fronte all'elevata crescita demografica rese necessaria l'edificazione di una grossa area destinata all'espansione territoriale della città capoluogo (come per altre città italiane). In principio fu deciso che il quartiere sarebbe stato intitolato all'allora Ministro dei lavori pubblici Giuseppe Romita, tuttavia nel 1964 si optò per il definitivo ed attuale San Paolo. La contrada destinata ad accogliere l'opera fu denominata "Tesoro". La zona presentava un certo interesse archeologico, per la presenza di resti della Via Traiana (che in questa zona corrisponde circa al tracciato della strada Capo Scardicchio, la ex Bari-Bitonto), allora già in stato d'abbandono. A un lato di questa vecchia strada, nella zona dell'ospedale San Paolo è ancora presente un titolo, detto "della Chianca", costruito sul finire del XVI secolo, che fino al 1928 segnava il confine tra il Comune di Bari e quello di Bitonto (infatti sulla facciata lato Bitonto reca la scritta Botontum e sul lato barese la scritta Barum). All'epoca, i lavori della costruzione procedettero lentamente e gli appartamenti pronti non poterono essere subito consegnati, causa l'assenza dei più elementari servizi pubblici. Tra il 1961 e il 1962 furono compiuti grandi sforzi e il quartiere iniziò a popolarsi in modo rapido, seppure con altri problemi riguardanti strutture essenziali incompiute. Oggi la popolazione del quartiere supera i trentamila abitanti, essendo il San Paolo cresciuto a dismisura e sconfinato nel territorio di Modugno, nel quartiere o zona Cecilia. Da oltre 10 anni l'ospedale San Paolo, presente nel quartiere, è diventato una delle migliori strutture ospedaliere presenti nella provincia. Negli ultimi anni è stato positivo l'ampliamento dalla zona residenziale "Nuova San Paolo" assieme ad altre, nuove costruzioni e la riqualificazione dei quartieri popolari dello IACP presenti in Viale delle Regioni, nella zona Breda e in via Lombardia. È stato invece recentemente demolito il Teatro Fantarca, unico cinema-teatro presente nel quartiere e luogo di spettacoli, mostre e convegni. Nel 2007 la zona adiacente all'Ospedale, via Capo Scardicchio, si è ampliata con la costruzione di nuovi complessi residenziali e in zona Breda sono stati inaugurati il 30 aprile 2009 un nuovo centro commerciale, una piscina comunale e una casa di cura per anziani. Sul quartiere sono presenti: la "Compagnia Carabinieri San Paolo", il "Centro Polifunzionale Polizia Di Stato Rosario Berardi", la "Legione Allievi Finanzieri Guardia di Finanza" e la sede distaccata della "Polizia Locale di Bari". L'"A.S.D. San Paolo Bari" (Associazione Sportiva Dilettantistica San Paolo Bari) è stata una squadra di calcio dilettantistica fondata nel 1995, che ha giocato le partite casalinghe allo "Stadio Comunale Sante Diomede" (sito nel medesimo quartiere) e ha disputato un campionato in Serie D nella stagione 2004-2005; sciolta nel 2005 con il passaggio del titolo sportivo alla "Leonessa Altamura". Rifondata nel 2007 e giunta ancora in Eccellenza nel 2011 dopo una risalita dalla Terza Categoria, nel 2012 è stata rinominata "Quartieri Uniti Bari" per poi essere nuovamente sciolta nel 2017 (in Prima Categoria). Sportivi nati o cresciuti al quartiere San Paolo: Martino Traversa (calciatore) Luigi Anaclerio (calciatore) Pasquale Berardi (calciatore) Fabio Parisi (lotta greco-romana) Dal 22 dicembre 2008 il quartiere è collegato al centro cittadino mediante la ferrovia Bari-San Paolo, servita dalla relazione FM1 della rete delle Ferrovie del Nord Barese gestita dalla società Ferrotramviaria. Le fermate al servizio del quartiere sono denominate Tesoro, Cittadella, San Gabriele, Ospedale e come capolinea Cecilia. È possibile raggiungere il quartiere San Paolo con i seguenti mezzi pubblici: Linee di autobus dell'AMTAB: 3, 13, 16, 33, 53 (in precedenza vi erano anche le linee 13/ e 3/ accorpate rispettivamente alle linee 13 e 53); Treni della Ferrotramviaria, ferrovia Bari-San Paolo; Tangenziale di Bari SS 16, uscita 5.

Parco naturale regionale Lama Balice
Parco naturale regionale Lama Balice

Il parco naturale regionale Lama Balice è un'area naturale protetta di 504 ettari che è stata istituita dalla Regione Puglia con la legge regionale n. 15/2007 situata nella città metropolitana di Bari. L'area è stata identificata come parco naturale attrezzato il 24 marzo 1980. Successivamente ricompresa nell'elenco delle aree protette regionali nel 1997, è diventato parco naturale regionale con la legge regionale del 5 giugno 2007. L'area si estende nei comuni di Bari e Bitonto. La sede del parco è a Bitonto, presso l'istituto Maria Cristina di Savoia. Il parco regionale prende il nome dalla lama Balice che, con i suoi 37 km di lunghezza costituisce una delle più lunghe lame presenti nella città metropolitana di Bari. La lama si origina tra Ruvo di Puglia e Corato e dopo aver attraversato il territorio del comune di Bitonto termina a nord della città di Bari, presso il quartiere Fesca. Il torrente che vi scorre era un tempo chiamato Tiflis: normalmente in secca, in occasione di precipitazioni più abbondanti si gonfia per l'apporto di acqua piovana. Il toponimo Balice è invece riconducibile al latino medievale "baligium" cioè valle, come la lama è indicata già in un documento del Libro Rosso di Bitonto in cui si legge baligium qua igitur Barium ovvero "valle attraverso la quale si giunge a Bitonto". Alcuni tratti della lama sono bassi e sinuosi, mentre altri sono ripidi e presentano una stratificazione rocciosa notevole. La natura carsica del territorio è evidente per la presenza di numerose cavità naturali alle quali si aggiunsero le caverne scavate dall'uomo, che hanno restituito resti di epoca protostorica. Tutto il bacino di Lama Balice è caratterizzato da Castelli medievali, chiese e masserie. Al suo interno è situata Villa Framarino, un'antica masseria, che dopo i recenti restauri è diventata sede del primo centro di documentazione barese sulla conservazione della natura. La lama, area di sosta per l'avifauna, presenta tratti coltivati e altri che mantengono l'originaria macchia mediterranea (querce coccifere, lecci, fragni, arbusti). La lama riveste importanza anche a livello storico. Vi sono delle grotte, le "grotte di Chianchiarello", che rappresentano delle testimonianze sulla vita paleolitica della città. Nella vicina cava, ormai dismessa, sono state rilevate orme di dinosauri. Aree naturali protette della Puglia Elenco dei parchi regionali italiani Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su parco naturale regionale Lama Balice Descrizione di lama Balice, su elaiabitonto.it. URL consultato il 21 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2010). Comune di Bari, su comune.bari.it. URL consultato il 2 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).

Palese - Macchie
Palese - Macchie

Palese - Macchie è un quartiere di Bari. Insieme a Santo Spirito appartiene dal 2014 al Municipio 5. Il quartiere è situato 8 km a nord-ovest del centro. Confina: a nord con la costa Adriatica; a est con il quartiere Marconi - San Girolamo - Fesca, dal quale è separato dalla strada "Da Ponte"; a sud-est col quartiere San Paolo, con la lama Balice che funge da confine naturale, fino alla ex cava di conglomerati stradali subito dopo la masseria Framarino; a sud con il comune di Bitonto, lungo la strada vicinale Tarine e una parte della complanare dell'aeroporto; a ovest con il quartiere Santo Spirito. Ritrovamenti effettuati da alcuni studiosi nella zona della baia (anni 1964 e 2014) e a sud dell'abitato, nei pressi di villa Zanchi (1987), il primo di un villaggio fortificato e il secondo di un rifugio temporaneo, hanno dimostrato la presenza di civiltà neolitiche anche nella zona di Palese. Nelle epoche storiche che vanno fino al Seicento, questa zona fu quasi sicuramente interessata solo da agricoltura e pastorizia. Difficilmente fu utilizzata la costa, in quanto il fondale è generalmente molto basso (quindi non vi si possono attraccare imbarcazioni) e la riva, nei secoli passati si presentava acquitrinosa e malsana. Il territorio di Palese fu, a partire dal XIII secolo, testimone delle contese fra Bari e Bitonto per il possesso del vicino porto di Santo Spirito, a causa delle quali furono poste, ai confini fra i due territori comunali, che corrispondevano all'attuale via Capitaneo, delle lapides terminales, ossia lapidi di confine. Prima Isabella d'Aragona nel 1511 e poi sua figlia Bona Sforza nel 1527, dichiararono "zona promiscua" il suddetto territorio - tale zona diventava cioè proprietà sia barese che modugnese e l'Università di Modugno, in cambio di tale riconoscimento, che le consentiva uno sbocco sul mare Adriatico, pagava all'Università di Bari una tassa annua di 66 ducati -. Le contese territoriali si protrassero fino alla fine del XVI secolo, quando gli Aragonesi fecero erigere i "titoli"; in questo caso opere in pietra, a forma di parallelepipedi cuspidati, che sostituendo quelli precedenti, ben più piccoli, segnavano i confini fra le due Università. Da questo momento ebbe probabilmente inizio l'influenza di Modugno sul territorio di Palese, influenza riconosciuta poi legalmente nel 1809, a seguito dell'abolizione dei territori promiscui (diretta conseguenza della legge sull'abrogazione della feudalità, emanata nel 1806). Macchie, la parte a sud del quartiere e territorialmente più estesa, era un tempo costituita da gruppi di case contadine sparse nella campagna, rigogliosa di piante e macchia mediterranea (da qui il nome), ed è sempre stata frazione di Bari. Mentre lo sviluppo di Palese come centro abitato si ebbe tra i secoli XVII e XIX, grazie alla colonizzazione di contadini baresi, modugnesi (in maggior numero) e bitontini, quando la nobiltà ecclesiastica, allora padrona di gran parte dei terreni in questione, cominciò a concederli in enfiteusi ai contadini dei comuni contigui, che, con il passare del tempo riuscirono sempre più spesso a riscattare le proprietà, talvolta stabilendovisi per abitarle. Tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo, Palese era divenuta un agglomerato d'insediamenti contadini sparsi nella campagna e quindi riconosciuta nel 1811 "Villaggio Riunito della Marina di Modugno", cioè frazione del comune di Modugno. L'annessione a Bari, come sua frazione, si ebbe nel settembre 1928 (durante il regime fascista), per volontà dell'allora Sottosegretario al Ministero dei lavori pubblici Araldo di Crollalanza, cui seguì poco dopo l'unione con Macchie. Da frazione del capoluogo, nel primo trentennio del novecento, anche Palese beneficiò della costruzione di diversi servizi pubblici, che ne migliorarono molto le condizioni di vita. Nel 1970 Palese - Macchie diventava quartiere del capoluogo e nel 1979, unita a Santo Spirito, Catino e San Pio (chiamata Enziteto fino agli anni duemila) costituiva la I Circoscrizione del Comune di Bari. Nei primi anni sessanta nelle sue campagne, usufruendo di una precedente installazione militare, fu costruito l'aeroporto civile, completamente rinnovato nel 2004 e intitolato al defunto pontefice Karol Woytjla. Nelle campagne si pratica ancora la coltivazione di olive, uva, mandorle, carrube e fichi. Dal secondo dopoguerra fino ad oggi, la zona di Palese - Macchie si è distinta tra le periferie baresi meno caotiche e come "zona franca" dalla delinquenza e malavita (cioè non è una periferia a rischio). Palese - Macchie è da sempre interessata da una spinta autonomistica. Per questa ragione, sin dagli anni 1970 esiste un "Comitato per l'Autonomia", il quale si batte per l'istituzione di un comune autonomo, separato da Bari, che comprenda anche le vicine Macchie e Santo Spirito. Nel 2009 fu sottoposto alla cittadinanza un referendum consultivo sullo scorporo dal capoluogo (parallelamente ai quartieri Carbonara, Ceglie e Loseto); nonostante la bassa affluenza, il risultato fu quasi totalmente a favore del "Sì". Tuttavia, il Consiglio Regionale votò contro la nascita del nuovo comune. Le ipotesi sull'origine del nome sono diverse. Una credenza popolare vuole che esso derivi dal soprannome di un oste originario di Palo del Colle ("il palese"), che in un'epoca imprecisata, forse nel XVII secolo, aprì nella zona alta dell'odierno abitato una locanda; altre teorie, più accreditate, si fondano invece sulla presenza di un'alta palizzata di legno che circondava un casale medievale (pallizzo...palisco...palieso sono i nomi via via più recenti, derivati dal latino "pallitium" che, negli atti catastali delle diverse epoche, sembrano indicare sempre lo stesso luogo, sito su una leggera altura quale l'odierna piazza Capitaneo) oppure di una torre cinquecentesca ben visibile e quindi "palese", accorpata all'attuale palazzo Capitaneo, abbattuta nel 1969. Lo sviluppo urbano di Palese è avvenuto sempre in modo piuttosto disomogeneo, all'inizio tra via Capitaneo e via Modugno ma più concentrato a sud della vecchia via Napoli e, dopo il 1860 diviso in due parti dalla Ferrovia Adriatica. Gli edifici più vecchi ancora esistenti risalgono agli ultimi decenni dell'Ottocento e al primo trentennio del Novecento (tranne alcune eccezioni). Via Capitaneo riprende il tracciato di una strada antichissima, che prolungandosi dall'epoca romana in "via Candela", l'attuale via Torre di Brengola, portava a Bitonto e assieme alla via della Marina -ora via Modugno- faceva da bretella di collegamento fra la via Traiana e la Minucia. Via Modugno invece, dall'epoca romana partiva dalla zona dell'attuale via Pizzillo, passando poi per Modugno e altri centri dell'entroterra, giungendo fino al golfo di Taranto; prima della costruzione dell'aeroporto collegava direttamente Palese a Modugno. Via Napoli portava alla capitale del Regno Borbonico, collegando Palese a Bari e alle altre città della costa. Nel secondo dopoguerra, con il crescente sviluppo economico l'aspetto del quartiere cambia: trulli e pagliai vengono gradualmente sostituiti da palazzine e l'edificazione tra le vie Modugno e Capitaneo (la zona delimitata dalle le due strade è il centro di Palese) accelera fino a saturare quasi del tutto gli spazi alla fine degli anni novanta. Negli anni sessanta-settanta inizia l'edificazione delle ville tra via Napoli e il mare (in parte abitate d'estate), mentre la costruzione della Strada statale 16 limita l'espansione urbana a sud-est. Risale agli anni settanta-novanta la fascia di ville lungo la SS16, in direzione di Bari. Persa da tempo la sua vocazione prettamente contadina, Palese è stata protagonista nell'ultimo trentennio di un crescente incremento di popolazione, a fronte del crollo demografico nel centro di Bari (fenomeno tipico delle grandi città), sicché è diventata una zona prevalentemente residenziale. Di contro, questo fenomeno ha portato a una forte domanda di costruzioni (il più delle volte edificate nell'immediata periferia) e all'innalzamento del valore degli immobili, mettendo a rischio la tradizionale caratteristica di polmone verde e borgo rurale di Bari; tra l'altro è uno dei pochi quartieri di Bari per il quale, nel Piano Regolatore del 1952 non sono state previste zone verdi e parchi pubblici, l'unica esistente è piazza Capitaneo, costruita per effetto del "piano Petrucci" del 1930. Fra gli ultimi grandi insediamenti, quelli al confine con il quartiere San Paolo: la cittadella della Guardia di Finanza e i complessi residenziali lungo la lama Balice, a corona della zona aeroportuale. Macchie è rimasta quasi allo stato originario, costellata di vecchie case in muratura a due piani, orti e ville con giardino. Lo sviluppo urbanistico poco organico e disordinato del centro abitato, ha creato diversi problemi, soprattutto di viabilità. L'assetto viario del centro è impostato su una maglia quasi ortogonale di quattro vie "parallele" alla costa (tra esse lo stesso lungomare e Via Napoli -o Nazionale-), che s'incrociano con tre strade (le due estreme sono le già citate vie Capitaneo e Modugno-Duca d'Aosta). Corso Vittorio Emanuele II, "cuore" di Palese, è una delle vie principali parallele al mare che poi, prolungandosi in via Macchie, porta nell'omonimo villaggio. Nelle vicinanze dell'aeroporto, sul confine tra Palese e Bitonto, si trova la Chiesa rurale dell'Annunziata, antecedente al XV secolo, in stile romanico pugliese con aggiunte tardo-barocche e affreschi cinquecenteschi recentemente scoperti sotto l'intonaco. Al di là della lama Balice, nelle contrade Misciano, Sant'Andrea e Capo Scardicchio, ai limiti del territorio comunale verso Modugno, vi è il tracciato della Via Traiana(di cui però non rimane quasi più nulla dell'antico lastricato), mentre è ancora intatto e carrabile il vecchio ponte ottocentesco sulla lama, parte del tracciato della vecchia via Modugno. Sono ancora intatti il titolo litoraneo dell'Arenario (nella foto in alto a sinistra) e il Titolo di Cammarata (ora contrada Arco Camerato), su un lato della SP Bitonto-Aeroporto; due dei cinque titoli confinari che sul finire del XVI secolo furono eretti per tracciare i confini fra Bari e Bitonto (il titolo detto "di pezze di Candela" fu rimosso nel 1970 a causa dell'ampliamento dell'aeroporto, e ricomposto in una scuola locale di restauro). I titoli di Sant'Andrea e della Chianca sono ora rispettivamente nei territori di Modugno e del quartiere San Paolo. Il rione conserva interessanti ville tardo-barocche, fra cui le più importanti sono la settecentesca Villa Zanchi-Capitaneo, o semplicemente "villa Zanchi", Villa Capitaneo progettata dall'architetto Luigi Castellucci (1840-1887, costruita su strutture antecedenti e meglio conosciuta come "Palazzo Capitaneo"), Villa Amari Cusa (primi del sex. XIX) e l'ottocentesca Villa Longo de Bellis (anno 1870); altre ville storiche sono Villa Longo, Giancola-Longo, Pilolla e Villa Di Ciaula-Mastrolonardo, tutte del XIX secolo. Esiste ancora un cospicuo numero di vecchie masserie fortificate (XV - XVIII secolo), compresa la nota Torre "Ricchizzi", fatta salva dagli ampliamenti delle piste dell'Aeroporto. Si possono ammirare anche alcune pregevoli ville di inizio Novecento. È di tipico stile novecentesco la chiesa parrocchiale, dedicata all'Arcangelo Michele (il Santo patrono), che sostituì l'omonima chiesa tardo-barocca precedentemente abbattuta. Nella fascia più prossima al mare è invece presente la chiesa, inaugurata nel 1969, dedicata alla Vergine Maria Stella Maris (Madonna di Costantinopoli), protettrice dei lavoratori e delle attività che dal mare traggono sostentamento. Nel 2014, nelle vicinanze della costa, nella zona in cui furono già rinvenuti resti di un insediamento neolitico nel 1964, negli scavi per le fondamenta di alcune nuove ville sono stati scoperti importanti resti di abitazioni, sepolture ed oggetti datati fra il VI e il IV millennio avanti Cristo. Nel quartiere avvengono importanti manifestazioni nella prima o nella seconda settimana di agosto con i festeggiamenti in onore del Santo patrono San Michele Arcangelo. La devozione all'Arcangelo affonda le radici nei primi anni del XIX secolo quando gli abitanti del villaggio, prevalentemente agricoltori, dedicarono una piccola cappella al Santo, protettore contro le carestie e le pestilenze. Tale cappella sorgeva nel luogo della chiesa attuale. Era radicata la consuetudine dei pellegrinaggi a Monte Sant'Angelo con traini e cavalli, cui in seguito si sarebbero aggiunte le biciclette. Questo legame è stato rinsaldato nell'anno 1990, nel XV secolo dalla prima apparizione dell'Arcangelo sul Gargano, attraverso un gemellaggio civile ed ecclesiastico fra le due comunità. Altri gemellaggi sono stati nel tempo stretti con realtà legate al culto di San Michele: Montemesola (TA), Orsara di Puglia (FG), Maddaloni (CE), San Donato di Lecce (LE), per citarne alcune. Dopo la solenne concelebrazione eucaristica della domenica della Festa Patronale, presieduta dall'Arcivescovo, prima della processione di gala, vengono consegnate le chiavi di Palese dalle autorità civili ed ecclesiastiche all'immagine del Santo Patrono, probabilmente di bottega napoletana. A memoria delle proprie origini si svolge un corteo rievocativo dei pellegrinaggi a Monte Sant'Angelo e, dall'anno 2010, un corteo storico sulla nascita del culto di San Michele Arcangelo. Palese, con quest'ultima manifestazione, è l'unico centro nel mondo, insieme a Monte Sant'Angelo, a vantare un corteo storico micaelico. L'ultima domenica di luglio del 2008, è stata ripresa con grande concorso di popolo, la festa religiosa e popolare della "marina" dedicata alla Madonna Stella Maris, che per varie vicissitudini, anni prima era stata sospesa. Di interesse e radicata tradizione la Processione dei Misteri, svolta la sera del venerdì Santo. Oggetto di culto popolare sono anche Santa Cecilia (a devozione della quale si svolge una festa nella seconda metà di Novembre) e San Rocco (Santo protettore di Macchie; la festa in suo onore ha luogo nei primi giorni di Settembre). Almeno dalla fine degli anni trenta, l'agglomerato urbano ha avuto diverse rappresentative calcistiche, mai andate oltre il primo livello regionale, assieme ad alcune scuole Calcio come l'A.S.D. Palese, fondata nel 1983 e ancora attiva negli anni duemilaventi; in queste formazioni giovanili sono stati iniziati i giovani Diliso e Lorenzo Amoruso. Tra la fine degli anni cinquanta e gli anni sessanta è esistita la "Polisportiva Palese", che praticava ciclismo dilettantistico e podismo. Il centro abitato è raggiungibile dalla strada statale 16 (tangenziale di Bari), mentre è servito a sud, in adiacenza con l'aeroporto, dalla strada provinciale 156 Bitonto-Aeroporto, che si prolunga nella provinciale 73 Bari-Aeroporto, a sua volta penetrante nel quartiere San Paolo (come "viale Europa"), e dalla provinciale 54 Palese-Modugno. Il quartiere è servito anche dalle autolinee di pullman AMTAB, che lo collegano agli altri quartieri di Bari. Nel centro di Palese è ubicata la stazione delle FS Bari Palese-Macchie, cui fanno scalo alcuni treni regionali e i "metrò" attivi nel territorio comunale, mentre all'entrata da Palese alla zona Macchie c'è la Stazione di Bari Macchie, della linea Bari-Barletta (nota alla popolazione locale come "Bari Nord"), gestita dalla società Ferrotramviaria. È possibile raggiungere i quartieri Palese e Macchie con i seguenti mezzi pubblici: Linee di autobus dell'AMTAB: 1, 16, 33, 61; Treni regionali Trenitalia, stazione Bari Palese Macchie; Treni della Ferrotramviaria, stazioni Bari Palese e Bari Macchie; Tangenziale di Bari SS 16, uscite Palese (Via Nazionale) e Palese Zona 167 (Via Macchie). Il sito di Palese-Macchie (Ba), su web.tiscali.it.

Aeroporto di Bari-Palese
Aeroporto di Bari-Palese

L'Aeroporto di Bari (IATA: BRI, ICAO: LIBD), o Aeroporto Karol Wojtyła, è uno dei principali aeroporti italiani, nonché il principale aeroporto pugliese. Si trova vicino al quartiere di Palese - Macchie ed è situato 9 km a nord-ovest del centro di Bari. Serve l'intera città metropolitana di Bari, la provincia di Barletta-Andria-Trani, la provincia di Matera e le limitrofe province di Foggia, Potenza e Taranto. L'aeroporto di Bari nasce ufficialmente nel 1934 come struttura adibita al solo traffico militare, dedicata al principe Umberto di Savoia, nella periferia nordovest del capoluogo, al confine fra il quartiere di Macchie e l'allora frazione di Palese (zona oggi corrispondente al confine fra l'attuale quartiere di Palese - Macchie e quello di San Paolo, rispettivamente V e III municipio). In quell'anno lo scalo viene aperto anche ai voli dell'aviazione civile; le società Transadriatica e S.A.M. (Società Aerea Mediterranea) istituiscono i collegamenti con Roma, Ancona, Venezia e, in seguito, Tirana. I collegamenti vengono poi rilevati dal vettore Ala Littoria che, a differenza degli altri, utilizza un aeromobile italiano. Le tre linee furono soppresse poco dopo per scarso traffico. Nel 1939 il campo riottenne la concessione di utilizzo da parte dell'Ala Littoria che con apparecchi Savoia-Marchetti S.M.75 avrebbe dovuto collegare Roma e Milano con Tirana/Salonicco e Atene/Rodi via Bari. Con l'immissione in servizio degli aeromobili Savoia Marchetti si rese necessario un adeguamento della pista di volo principale, mentre l'aerostazione dell'aeroporto militare continuava ad essere utilizzata come terminal passeggeri. Nel 1941 la linea Milano-Bari-Tirana fu soppressa per risparmiare carburante. Dopo la parentesi della seconda guerra mondiale, il traffico civile fu riaperto nel 1947 con concessione alla Linee Aeree Italiane (L.A.I.) della linea Roma-Bari-Brindisi. Il 1º novembre 1948 arriva il 3º Stormo che resta fino al 1º luglio 1954. Nel 1951 viene realizzata una nuova struttura, prevista come aerostazione merci, ma che di fatto diviene a tutti gli effetti la nuova aerostazione dell'aeroporto. Nel 1960, in occasione dei costi, l'aeroporto viene utilizzato con 50 aeromobili e 1 terminal. L'incremento del traffico eccede i limiti infrastrutturali dell'aeroporto: pertanto nel 1962 viene posta la prima pietra del nuovo terminal aeroportuale, che viene completato tre anni dopo, nel 1965. Contemporaneamente, si procede all'ammodernamento delle infrastrutture di volo (piazzali di sosta aeromobili, pista di volo e via di rullaggio). Nel 1965 inizia la costruzione della nuova torre di controllo, completata l'anno successivo. Nel 1966 prende il via l'iter per l'allungamento della pista a 1.570 m, il cui appalto si conclude nel 1968. Nel 1967 inizia la progettazione del primo ampliamento del nuovo terminal passeggeri; successivamente sono stati affidati i lavori per l'espansione dell'aerostazione sul fronte est. A fine 2011 sono iniziati i lavori di ampliamento dello scalo pugliese, grazie a finanziamenti erogati da ENAC, Regione Puglia e dal PON Trasporti, che prevedono la realizzazione di due corpi laterali (di 135 metri ciascuno) collegati alla stazione preesistente, con una crescita della superficie disponibile sino a 48 000 m² (dai 28 000 iniziali), con un aumento degli spazi riservati alle attività commerciali sino a 7 200 m² (dai 5.400 iniziali). La crescita longitudinale della aerostazione permetterà la realizzazione di manicotti d'imbarco o "ponti mobili per i passeggeri", che saranno raddoppiati di numero (da 4 attuali a 8) e sarà dunque l'ultimo passo di un processo di espansione della struttura, che ha visto aumentare la lunghezza della pista, la superficie di sosta degli aeromobili e la costruzione di hangar e strutture di utilità annesse, negli anni precedenti. La pista dell'Aeroporto di Bari Palese dalla Testata 07 Ovest alla Testata 25 Est misura 3.000 metri, totalmente asfaltata e dotata di sistemi PAPI, ILS, VOR, è in grado di far atterrare aerei con apertura alare fino a 65 m; inoltre grazie alle ultime modifiche apportate nel giugno 2016, anche A340-600, A380 e B747-8i/-8F, possono effettuare le normali procedure di atterraggio. A fine 2018 lo scalo è stato adeguato nella parte infrastrutturale della pista. La lunghezza totale della stessa è sfruttabile per intero in entrambi i sensi di orientamento (l'orientamento della pista 07 era limitato a 2.400 metri a causa della presenza di alberi e di dislivelli nel terreno) Nel gennaio 2019, a seguito di importanti lavori durati circa 16 mesi, la pista dell'aeroporto è diventata disponibile in tutta la sua lunghezza fisica (3000 mt.) sia dalla direzione 07 che dalla direzione 25. Il sentiero di discesa dalla direzione 07 è stato allungato di 500 mt con l'eliminazione di ostacoli fisici costituiti da alberi di ulivo (espinatati e ripiantai sia all'interno dell'area aeroportuale che all'esterno) e da un manufatto che è stato abbattuto. Sono state impiantate due vasche di raccolta dell'acqua piovana. È stato installato un nuovo sistema ILS che permette atterraggi ogni 2,6min/h24 ed è stato installato anche un nuovo sistema ALS con luci LED. Il terminal dedicato a Karol Wojtyła, conta su un'aerostazione passeggeri che si sviluppa su un'area di circa 29.000 metri quadrati, distribuiti su cinque livelli. Sono 5.400 i metri quadrati riservati alle attività commerciali, mentre quattro delle diciotto piazzole di sosta aeromobili sono servite da manicotti d'imbarco per l'imbarco e sbarco diretto dei passeggeri. I flussi in arrivo e partenza sono separati e collocati su piani differenti. Il dimensionamento dell'aerostazione è per 3 600 000 passeggeri all'anno, con un picco di punta oraria sui 1 400 passeggeri all'ora e un movimento aeromobili pari a 32 000 l'anno. I 28 932 m² sono ripartiti fra piano interrato (3 530 m²), piano terra (arrivi e ritiro bagagli, 9 296 m²), mezzanino (arrivi/transiti, 1 130 m²), piano primo (partenze, 9 660 m²) e piano secondo (uffici e sala espositiva, 5 216 m²). Vedi la query Wikidata di origine. Il traffico passeggeri si sviluppa lentamente fino alla metà degli anni 1990, con poche rotte servite quasi esclusivamente da Alitalia. Il progressivo abbandono dello scalo da parte della compagnia di bandiera, in fase di riassetto, produce effetti positivi sul traffico, che raggiunge 1,2 milioni di passeggeri nel 2001, per toccare quota 1,8 milioni nel 2004. Nel 2005 il trend positivo si interrompe; complici il fallimento della compagnia aerea low-cost Volareweb.com (divenuta protagonista nello scalo barese) e il tragico incidente del Volo Tuninter 1153, un ATR 72 della compagnia aerea tunisina, partito da Bari per Djerba e precipitato al largo di Palermo. Con il 2006 una nuova inversione di tendenza porta i passeggeri a 1 972 926 (+20,41% sul 2005); l'incremento prosegue nel 2007 con un totale di 2 368 313 passeggeri. Il 2017 si è chiuso con un traffico passeggeri pari a 4.686.018 con un incremento dell'+8,40%(di cui 4.374 passeggeri dell'aviazione generale con un decremento rispetto all'anno precedente del -0,3%) con 12.366 transiti diretti. Nel 2021, con la nascita della nuova compagnia aerea di bandiera italiana, ITA Airways, le rotte gestite da Alitalia (da Milano-Linate e Roma Fiumicino) passano alla newco, senza sostanziali modifiche di programmazione. Nello stesso anno la compagnia low cost ungherese Wizz Air inaugura una base all'aeroporto, connettendo l'aeroporto con nuove destinazioni, nazionali e internazionali, soprattutto verso l'Europa orientale. La società di gestione è la Aeroporti di Puglia S.p.A., ex S.E.A.P., a capitale pubblico. La Aeroporti di Puglia ha chiuso il bilancio 2005 con un utile netto di esercizio pari a 1 376 446 euro, con un incremento del 5,78% rispetto al 2004 dovuto principalmente all'aumento dei ricavi "no aviation", direttamente correlati alla messa in esercizio della nuova aerostazione. Nel 2007 la Aeroporti di Puglia, società che gestisce gli scali pugliesi, pubblicò un bando per l'erogazione di contributi al passeggero da assegnare a vettori disposti ad attivare una serie di rotte precedentemente predeterminate dalla stessa società: l'unica a presentare un'offerta, aggiudicandosi così la maggior parte dei finanziamenti, fu la compagnia italiana MyAir, che tuttavia nell'agosto 2009 cessò tutte le operazioni in seguito al ritiro della licenza di volo da parte dell'ENAC. Autonoleggio Biglietteria aerea Check-in veloce Ascensori e scale mobili Deposito bagagli Polizia di frontiera Ufficio doganale Ufficio Informazioni e Promozione Turistica Wi-Fi gratuito Parafarmacia Passeggeri a ridotta mobilità Servizio ferroviario metropolitano Bancomat Ufficio postale Bar e fast food Ristorante Shopping e duty free Servizi Igienici Autobus Taxi Parcheggio Pronto Soccorso Telefono pubblico Asilo Sale riunioni Aree per l'attesa Cappella Il parcheggio multipiano, inaugurato nel 2005, pochi mesi dopo la nuova aerostazione è collegato con due ponti pedonali sospesi al piano partenze del terminal. È costituito da un edificio a pianta rettangolare con due piani fuori terra, per una superficie complessiva di 20 520 m². In totale i posti sono 749, da aggiungere ai 2 300 posti auto a raso. L'aeroporto è servito dall'omonima fermata posta lungo la variante della ferrovia Bari-Barletta inaugurata nel 2013. Il collegamento della ferrovia con l'aeroporto è stato cofinanziato con oltre 27 milioni di euro dal fondo FESR dell'Unione Europea (POR 2007-2013). Il servizio, svolto dalla società Ferrotramviaria, è strutturato mediante le due linee FR2 e FM2 delle Ferrovie del Nord Barese. Aeroporti più trafficati in Italia Aeroporti di Puglia Aeroporto di Brindisi Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su aeroporto di Bari-Palese Wikivoyage contiene informazioni turistiche su aeroporto di Bari-Palese Scheda di QMVM sull'aeroporto di Bari, su sarcamedia.com. URL consultato il 2 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2014). Plane Spotters Bari, su planespottersbari.it.

Chiesa rurale dell'Annunziata
Chiesa rurale dell'Annunziata

La chiesa dell'Annunziata è una chiesa rurale di Bari. Situata al confine fra i territori dei quartieri Palese - Macchie e Santo Spirito, fino al 1928 si trovava al confine fra Bitonto e Modugno, allorché Santo Spirito e Palese passarono, per il volere del gerarca fascista e podestà di Bari Araldo di Crollalanza, dalle giurisdizioni dei due anzidetti comuni a quella del capoluogo. Si trova a pochi metri dalla strada provinciale 156 Bitonto-Aeroporto di Palese, nei pressi della contrada Arco Camerato. La chiesa era uno dei numerosi edifici di culto sparsi nei contadi di Bitonto e Bari, ed è in stile romanico pugliese. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che sia la chiesa di "Santa Maria de' Staginisio", citata in un documento dell'agosto 1190. L'edificio è citato ufficialmente per la prima volta nel 1488 nel libro rosso dell'Università di Bitonto, insieme alla chiesa rupestre di Sant'Angelo in Camerata, situata a poca distanza (di quest'ultima, oggi rimane solo la grotta). Fu completamente rifatta nell'alzato nel 1585; ulteriori aggiunte si ebbero nel 1805 per commissione di Michelangelo Maffei, ricco bitontino, amministratore della città e cavaliere dell'Ordine di Malta, come è ricordato in una lapide. Fino alla prima metà del Novecento era situata presso un importante crocevia rurale, tra la via Bitonto-Bari (corrispondente alle attuali strade Misciano e Sant'Andrea, cioè la ex Bari-Bitonto) e la via Modugno-Giovinazzo. Dal XIX secolo il suo culto è stato condiviso da palesini, bitontini e, anche se in misura minore, dai modugnesi, che usavano recarvisi in pellegrinaggio in occasione della festa dell'Annunciazione del 25 marzo, detta "Annunziata povera", e della prima domenica dopo Pasqua, detta "Annunziata ricca"; si tratta tuttora degli unici giorni in cui la chiesa è aperta al pubblico. La chiesa presenta pianta quadrata con spessi muri perimetrali in tufo locale, dai conci squadrati nelle parti superiori, al contrario della parte inferiore. Nella facciata presenta un portale d'ingresso quasi perfettamente centrale, sormontato da una monofora strombata esternamente; su di essa sono impostati due sostegni simmetrici, resti di una caditoia. In linea con questi, sulla sommità, è presente un campaniletto a vela settecentesco. Subito a sinistra del portale, la facciata è preceduta da un loggiato a singola campata, a fornici con archi acuti e sormontato da una volta a botte, che doveva servire da riparo ed edicola votiva. A destra, in linea con la facciata, è annesso all'edificio un corpo di fabbrica più basso, di forma parallelepipeda, con porta d'accesso esterna e una piccola finestra, in passato adibito a stalla, comunicante mediante un piccolo passaggio con la chiesa. All'interno, lo spazio è coperto da una volta a botte ottocentesca. L'abside, posta sul lato orientale, è ridotta ad un nicchione, che in passato doveva essere affiancato da due nicchie più piccole. Il pavimento è in vecchie lastre di pietra (nel dialetto pugliese sono chiamate chianche). Sui muri interni sono stati scoperti, sotto l'intonaco bianco, degli affreschi a tempera, manifestazioni di devozione popolare, spesso commissionati da famiglie modugnesi e bitontine (come indicato nelle firme) e risalenti ai secoli XVI-XVIII. Gli affreschi raffigurano varie scene religiose, dalla Natività all'adorazione della Croce, ai Santi. Sulla parete d'ingresso e quella a sinistra è rappresentato un Giudizio Universale, racchiuso da una cornice di gusto manierista tardo-rinascimentale, opera del pittore Ruggero Bruno da Cosenza. Alle spalle dell'altare settecentesco, era presente un pluteo con rilievo su pietra, raffigurante la Madonna col Bambino, che fu rubato. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa rurale dell'Annunziata La scheda della Chiesa dell'Annunziata sul vecchio sito di Palese-Macchie, su digilander.libero.it. La chiesa dell'Annunziata, nascosta in campagna e aperta due volte l'anno., su barinedita.it. Un tesoro nascosto nelle campagne baresi: la chiesetta-gioiello con gli antichi affreschi segnalati dal Fai.