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Stazione di Cittadella (Bari)

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La stazione di Cittadella (detta anche Cittadella della Polizia) è una fermata ferroviaria di Bari, posta sulla ferrovia Bari-San Paolo gestita dalla Ferrotramviaria. La fermata di Cittadella, come il resto della linea, venne inaugurata il 24 giugno 2008 e aperta all'esercizio il 22 dicembre dello stesso anno. La fermata è servita dai treni metropolitani della linea FM1 delle Ferrovie del Nord Barese, che collega il quartiere San Paolo al centro cittadino. Le frequenza del servizio è di un treno ogni 40 minuti. La fermata è servita dai treni metropolitani della linea FM1 delle Ferrovie del Nord Barese, che collega il quartiere San Paolo al centro cittadino. Le frequenza del servizio è di un treno ogni 40 minuti.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Stazione di Cittadella (Bari) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Stazione di Cittadella (Bari)
Via Gaetano Granieri, Bari San Paolo

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 41.1268 ° E 16.7926 °
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Cittadella

Via Gaetano Granieri
70132 Bari, San Paolo
Puglia, Italia
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San Paolo (Bari)
San Paolo (Bari)

San Paolo è un quartiere di Bari appartenente dal 2014 al III municipio (ex II circoscrizione). Il quartiere si trova nella periferia nord-ovest della città a 8 km dal centro della città e confina: a nord-ovest con il quartiere Palese - Macchie; a nord-est con il quartiere Marconi - San Girolamo - Fesca; a sud-est con il quartiere Stanic; a sud-ovest con il quartiere Cecilia di Modugno. Il quartiere San Paolo è uno dei quartieri di più recente costruzione nella città di Bari. Esso, infatti costituisce una grande zona residenziale la cui espansione è da ricondurre all'edilizia popolare degli anni cinquanta - settanta. La fondazione del quartiere fu decisa il 14 febbraio 1956. La mancanza di alloggi che potessero far fronte all'elevata crescita demografica rese necessaria l'edificazione di una grossa area destinata all'espansione territoriale della città capoluogo (come per altre città italiane). In principio fu deciso che il quartiere sarebbe stato intitolato all'allora Ministro dei lavori pubblici Giuseppe Romita, tuttavia nel 1964 si optò per il definitivo ed attuale San Paolo. La contrada destinata ad accogliere l'opera fu denominata "Tesoro". La zona presentava un certo interesse archeologico, per la presenza di resti della Via Traiana (che in questa zona corrisponde circa al tracciato della strada Capo Scardicchio, la ex Bari-Bitonto), allora già in stato d'abbandono. A un lato di questa vecchia strada, nella zona dell'ospedale San Paolo è ancora presente un titolo, detto "della Chianca", costruito sul finire del XVI secolo, che fino al 1928 segnava il confine tra il Comune di Bari e quello di Bitonto (infatti sulla facciata lato Bitonto reca la scritta Botontum e sul lato barese la scritta Barum). All'epoca, i lavori della costruzione procedettero lentamente e gli appartamenti pronti non poterono essere subito consegnati, causa l'assenza dei più elementari servizi pubblici. Tra il 1961 e il 1962 furono compiuti grandi sforzi e il quartiere iniziò a popolarsi in modo rapido, seppure con altri problemi riguardanti strutture essenziali incompiute. Oggi la popolazione del quartiere supera i trentamila abitanti, essendo il San Paolo cresciuto a dismisura e sconfinato nel territorio di Modugno, nel quartiere o zona Cecilia. Da oltre 10 anni l'ospedale San Paolo, presente nel quartiere, è diventato una delle migliori strutture ospedaliere presenti nella provincia. Negli ultimi anni è stato positivo l'ampliamento dalla zona residenziale "Nuova San Paolo" assieme ad altre, nuove costruzioni e la riqualificazione dei quartieri popolari dello IACP presenti in Viale delle Regioni, nella zona Breda e in via Lombardia. È stato invece recentemente demolito il Teatro Fantarca, unico cinema-teatro presente nel quartiere e luogo di spettacoli, mostre e convegni. Nel 2007 la zona adiacente all'Ospedale, via Capo Scardicchio, si è ampliata con la costruzione di nuovi complessi residenziali e in zona Breda sono stati inaugurati il 30 aprile 2009 un nuovo centro commerciale, una piscina comunale e una casa di cura per anziani. Sul quartiere sono presenti: la "Compagnia Carabinieri San Paolo", il "Centro Polifunzionale Polizia Di Stato Rosario Berardi", la "Legione Allievi Finanzieri Guardia di Finanza" e la sede distaccata della "Polizia Locale di Bari". L'"A.S.D. San Paolo Bari" (Associazione Sportiva Dilettantistica San Paolo Bari) è stata una squadra di calcio dilettantistica fondata nel 1995, che ha giocato le partite casalinghe allo "Stadio Comunale Sante Diomede" (sito nel medesimo quartiere) e ha disputato un campionato in Serie D nella stagione 2004-2005; sciolta nel 2005 con il passaggio del titolo sportivo alla "Leonessa Altamura". Rifondata nel 2007 e giunta ancora in Eccellenza nel 2011 dopo una risalita dalla Terza Categoria, nel 2012 è stata rinominata "Quartieri Uniti Bari" per poi essere nuovamente sciolta nel 2017 (in Prima Categoria). Sportivi nati o cresciuti al quartiere San Paolo: Martino Traversa (calciatore) Luigi Anaclerio (calciatore) Pasquale Berardi (calciatore) Fabio Parisi (lotta greco-romana) Dal 22 dicembre 2008 il quartiere è collegato al centro cittadino mediante la ferrovia Bari-San Paolo, servita dalla relazione FM1 della rete delle Ferrovie del Nord Barese gestita dalla società Ferrotramviaria. Le fermate al servizio del quartiere sono denominate Tesoro, Cittadella, San Gabriele, Ospedale e come capolinea Cecilia. È possibile raggiungere il quartiere San Paolo con i seguenti mezzi pubblici: Linee di autobus dell'AMTAB: 3, 13, 16, 33, 53 (in precedenza vi erano anche le linee 13/ e 3/ accorpate rispettivamente alle linee 13 e 53); Treni della Ferrotramviaria, ferrovia Bari-San Paolo; Tangenziale di Bari SS 16, uscita 5.

Parco naturale regionale Lama Balice
Parco naturale regionale Lama Balice

Il parco naturale regionale Lama Balice è un'area naturale protetta di 504 ettari che è stata istituita dalla Regione Puglia con la legge regionale n. 15/2007 situata nella città metropolitana di Bari. L'area è stata identificata come parco naturale attrezzato il 24 marzo 1980. Successivamente ricompresa nell'elenco delle aree protette regionali nel 1997, è diventato parco naturale regionale con la legge regionale del 5 giugno 2007. L'area si estende nei comuni di Bari e Bitonto. La sede del parco è a Bitonto, presso l'istituto Maria Cristina di Savoia. Il parco regionale prende il nome dalla lama Balice che, con i suoi 37 km di lunghezza costituisce una delle più lunghe lame presenti nella città metropolitana di Bari. La lama si origina tra Ruvo di Puglia e Corato e dopo aver attraversato il territorio del comune di Bitonto termina a nord della città di Bari, presso il quartiere Fesca. Il torrente che vi scorre era un tempo chiamato Tiflis: normalmente in secca, in occasione di precipitazioni più abbondanti si gonfia per l'apporto di acqua piovana. Il toponimo Balice è invece riconducibile al latino medievale "baligium" cioè valle, come la lama è indicata già in un documento del Libro Rosso di Bitonto in cui si legge baligium qua igitur Barium ovvero "valle attraverso la quale si giunge a Bitonto". Alcuni tratti della lama sono bassi e sinuosi, mentre altri sono ripidi e presentano una stratificazione rocciosa notevole. La natura carsica del territorio è evidente per la presenza di numerose cavità naturali alle quali si aggiunsero le caverne scavate dall'uomo, che hanno restituito resti di epoca protostorica. Tutto il bacino di Lama Balice è caratterizzato da Castelli medievali, chiese e masserie. Al suo interno è situata Villa Framarino, un'antica masseria, che dopo i recenti restauri è diventata sede del primo centro di documentazione barese sulla conservazione della natura. La lama, area di sosta per l'avifauna, presenta tratti coltivati e altri che mantengono l'originaria macchia mediterranea (querce coccifere, lecci, fragni, arbusti). La lama riveste importanza anche a livello storico. Vi sono delle grotte, le "grotte di Chianchiarello", che rappresentano delle testimonianze sulla vita paleolitica della città. Nella vicina cava, ormai dismessa, sono state rilevate orme di dinosauri. Aree naturali protette della Puglia Elenco dei parchi regionali italiani Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su parco naturale regionale Lama Balice Descrizione di lama Balice, su elaiabitonto.it. URL consultato il 21 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2010). Comune di Bari, su comune.bari.it. URL consultato il 2 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).

Palese - Macchie
Palese - Macchie

Palese - Macchie è un quartiere di Bari. Insieme a Santo Spirito appartiene dal 2014 al Municipio 5. Il quartiere è situato 8 km a nord-ovest del centro. Confina: a nord con la costa Adriatica; a est con il quartiere Marconi - San Girolamo - Fesca, dal quale è separato dalla strada "Da Ponte"; a sud-est col quartiere San Paolo, con la lama Balice che funge da confine naturale, fino alla ex cava di conglomerati stradali subito dopo la masseria Framarino; a sud con il comune di Bitonto, lungo la strada vicinale Tarine e una parte della complanare dell'aeroporto; a ovest con il quartiere Santo Spirito. Ritrovamenti effettuati da alcuni studiosi nella zona della baia (anni 1964 e 2014) e a sud dell'abitato, nei pressi di villa Zanchi (1987), il primo di un villaggio fortificato e il secondo di un rifugio temporaneo, hanno dimostrato la presenza di civiltà neolitiche anche nella zona di Palese. Nelle epoche storiche che vanno fino al Seicento, questa zona fu quasi sicuramente interessata solo da agricoltura e pastorizia. Difficilmente fu utilizzata la costa, in quanto il fondale è generalmente molto basso (quindi non vi si possono attraccare imbarcazioni) e la riva, nei secoli passati si presentava acquitrinosa e malsana. Il territorio di Palese fu, a partire dal XIII secolo, testimone delle contese fra Bari e Bitonto per il possesso del vicino porto di Santo Spirito, a causa delle quali furono poste, ai confini fra i due territori comunali, che corrispondevano all'attuale via Capitaneo, delle lapides terminales, ossia lapidi di confine. Prima Isabella d'Aragona nel 1511 e poi sua figlia Bona Sforza nel 1527, dichiararono "zona promiscua" il suddetto territorio - tale zona diventava cioè proprietà sia barese che modugnese e l'Università di Modugno, in cambio di tale riconoscimento, che le consentiva uno sbocco sul mare Adriatico, pagava all'Università di Bari una tassa annua di 66 ducati -. Le contese territoriali si protrassero fino alla fine del XVI secolo, quando gli Aragonesi fecero erigere i "titoli"; in questo caso opere in pietra, a forma di parallelepipedi cuspidati, che sostituendo quelli precedenti, ben più piccoli, segnavano i confini fra le due Università. Da questo momento ebbe probabilmente inizio l'influenza di Modugno sul territorio di Palese, influenza riconosciuta poi legalmente nel 1809, a seguito dell'abolizione dei territori promiscui (diretta conseguenza della legge sull'abrogazione della feudalità, emanata nel 1806). Macchie, la parte a sud del quartiere e territorialmente più estesa, era un tempo costituita da gruppi di case contadine sparse nella campagna, rigogliosa di piante e macchia mediterranea (da qui il nome), ed è sempre stata frazione di Bari. Mentre lo sviluppo di Palese come centro abitato si ebbe tra i secoli XVII e XIX, grazie alla colonizzazione di contadini baresi, modugnesi (in maggior numero) e bitontini, quando la nobiltà ecclesiastica, allora padrona di gran parte dei terreni in questione, cominciò a concederli in enfiteusi ai contadini dei comuni contigui, che, con il passare del tempo riuscirono sempre più spesso a riscattare le proprietà, talvolta stabilendovisi per abitarle. Tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo, Palese era divenuta un agglomerato d'insediamenti contadini sparsi nella campagna e quindi riconosciuta nel 1811 "Villaggio Riunito della Marina di Modugno", cioè frazione del comune di Modugno. L'annessione a Bari, come sua frazione, si ebbe nel settembre 1928 (durante il regime fascista), per volontà dell'allora Sottosegretario al Ministero dei lavori pubblici Araldo di Crollalanza, cui seguì poco dopo l'unione con Macchie. Da frazione del capoluogo, nel primo trentennio del novecento, anche Palese beneficiò della costruzione di diversi servizi pubblici, che ne migliorarono molto le condizioni di vita. Nel 1970 Palese - Macchie diventava quartiere del capoluogo e nel 1979, unita a Santo Spirito, Catino e San Pio (chiamata Enziteto fino agli anni duemila) costituiva la I Circoscrizione del Comune di Bari. Nei primi anni sessanta nelle sue campagne, usufruendo di una precedente installazione militare, fu costruito l'aeroporto civile, completamente rinnovato nel 2004 e intitolato al defunto pontefice Karol Woytjla. Nelle campagne si pratica ancora la coltivazione di olive, uva, mandorle, carrube e fichi. Dal secondo dopoguerra fino ad oggi, la zona di Palese - Macchie si è distinta tra le periferie baresi meno caotiche e come "zona franca" dalla delinquenza e malavita (cioè non è una periferia a rischio). Palese - Macchie è da sempre interessata da una spinta autonomistica. Per questa ragione, sin dagli anni 1970 esiste un "Comitato per l'Autonomia", il quale si batte per l'istituzione di un comune autonomo, separato da Bari, che comprenda anche le vicine Macchie e Santo Spirito. Nel 2009 fu sottoposto alla cittadinanza un referendum consultivo sullo scorporo dal capoluogo (parallelamente ai quartieri Carbonara, Ceglie e Loseto); nonostante la bassa affluenza, il risultato fu quasi totalmente a favore del "Sì". Tuttavia, il Consiglio Regionale votò contro la nascita del nuovo comune. Le ipotesi sull'origine del nome sono diverse. Una credenza popolare vuole che esso derivi dal soprannome di un oste originario di Palo del Colle ("il palese"), che in un'epoca imprecisata, forse nel XVII secolo, aprì nella zona alta dell'odierno abitato una locanda; altre teorie, più accreditate, si fondano invece sulla presenza di un'alta palizzata di legno che circondava un casale medievale (pallizzo...palisco...palieso sono i nomi via via più recenti, derivati dal latino "pallitium" che, negli atti catastali delle diverse epoche, sembrano indicare sempre lo stesso luogo, sito su una leggera altura quale l'odierna piazza Capitaneo) oppure di una torre cinquecentesca ben visibile e quindi "palese", accorpata all'attuale palazzo Capitaneo, abbattuta nel 1969. Lo sviluppo urbano di Palese è avvenuto sempre in modo piuttosto disomogeneo, all'inizio tra via Capitaneo e via Modugno ma più concentrato a sud della vecchia via Napoli e, dopo il 1860 diviso in due parti dalla Ferrovia Adriatica. Gli edifici più vecchi ancora esistenti risalgono agli ultimi decenni dell'Ottocento e al primo trentennio del Novecento (tranne alcune eccezioni). Via Capitaneo riprende il tracciato di una strada antichissima, che prolungandosi dall'epoca romana in "via Candela", l'attuale via Torre di Brengola, portava a Bitonto e assieme alla via della Marina -ora via Modugno- faceva da bretella di collegamento fra la via Traiana e la Minucia. Via Modugno invece, dall'epoca romana partiva dalla zona dell'attuale via Pizzillo, passando poi per Modugno e altri centri dell'entroterra, giungendo fino al golfo di Taranto; prima della costruzione dell'aeroporto collegava direttamente Palese a Modugno. Via Napoli portava alla capitale del Regno Borbonico, collegando Palese a Bari e alle altre città della costa. Nel secondo dopoguerra, con il crescente sviluppo economico l'aspetto del quartiere cambia: trulli e pagliai vengono gradualmente sostituiti da palazzine e l'edificazione tra le vie Modugno e Capitaneo (la zona delimitata dalle le due strade è il centro di Palese) accelera fino a saturare quasi del tutto gli spazi alla fine degli anni novanta. Negli anni sessanta-settanta inizia l'edificazione delle ville tra via Napoli e il mare (in parte abitate d'estate), mentre la costruzione della Strada statale 16 limita l'espansione urbana a sud-est. Risale agli anni settanta-novanta la fascia di ville lungo la SS16, in direzione di Bari. Persa da tempo la sua vocazione prettamente contadina, Palese è stata protagonista nell'ultimo trentennio di un crescente incremento di popolazione, a fronte del crollo demografico nel centro di Bari (fenomeno tipico delle grandi città), sicché è diventata una zona prevalentemente residenziale. Di contro, questo fenomeno ha portato a una forte domanda di costruzioni (il più delle volte edificate nell'immediata periferia) e all'innalzamento del valore degli immobili, mettendo a rischio la tradizionale caratteristica di polmone verde e borgo rurale di Bari; tra l'altro è uno dei pochi quartieri di Bari per il quale, nel Piano Regolatore del 1952 non sono state previste zone verdi e parchi pubblici, l'unica esistente è piazza Capitaneo, costruita per effetto del "piano Petrucci" del 1930. Fra gli ultimi grandi insediamenti, quelli al confine con il quartiere San Paolo: la cittadella della Guardia di Finanza e i complessi residenziali lungo la lama Balice, a corona della zona aeroportuale. Macchie è rimasta quasi allo stato originario, costellata di vecchie case in muratura a due piani, orti e ville con giardino. Lo sviluppo urbanistico poco organico e disordinato del centro abitato, ha creato diversi problemi, soprattutto di viabilità. L'assetto viario del centro è impostato su una maglia quasi ortogonale di quattro vie "parallele" alla costa (tra esse lo stesso lungomare e Via Napoli -o Nazionale-), che s'incrociano con tre strade (le due estreme sono le già citate vie Capitaneo e Modugno-Duca d'Aosta). Corso Vittorio Emanuele II, "cuore" di Palese, è una delle vie principali parallele al mare che poi, prolungandosi in via Macchie, porta nell'omonimo villaggio. Nelle vicinanze dell'aeroporto, sul confine tra Palese e Bitonto, si trova la Chiesa rurale dell'Annunziata, antecedente al XV secolo, in stile romanico pugliese con aggiunte tardo-barocche e affreschi cinquecenteschi recentemente scoperti sotto l'intonaco. Al di là della lama Balice, nelle contrade Misciano, Sant'Andrea e Capo Scardicchio, ai limiti del territorio comunale verso Modugno, vi è il tracciato della Via Traiana(di cui però non rimane quasi più nulla dell'antico lastricato), mentre è ancora intatto e carrabile il vecchio ponte ottocentesco sulla lama, parte del tracciato della vecchia via Modugno. Sono ancora intatti il titolo litoraneo dell'Arenario (nella foto in alto a sinistra) e il Titolo di Cammarata (ora contrada Arco Camerato), su un lato della SP Bitonto-Aeroporto; due dei cinque titoli confinari che sul finire del XVI secolo furono eretti per tracciare i confini fra Bari e Bitonto (il titolo detto "di pezze di Candela" fu rimosso nel 1970 a causa dell'ampliamento dell'aeroporto, e ricomposto in una scuola locale di restauro). I titoli di Sant'Andrea e della Chianca sono ora rispettivamente nei territori di Modugno e del quartiere San Paolo. Il rione conserva interessanti ville tardo-barocche, fra cui le più importanti sono la settecentesca Villa Zanchi-Capitaneo, o semplicemente "villa Zanchi", Villa Capitaneo progettata dall'architetto Luigi Castellucci (1840-1887, costruita su strutture antecedenti e meglio conosciuta come "Palazzo Capitaneo"), Villa Amari Cusa (primi del sex. XIX) e l'ottocentesca Villa Longo de Bellis (anno 1870); altre ville storiche sono Villa Longo, Giancola-Longo, Pilolla e Villa Di Ciaula-Mastrolonardo, tutte del XIX secolo. Esiste ancora un cospicuo numero di vecchie masserie fortificate (XV - XVIII secolo), compresa la nota Torre "Ricchizzi", fatta salva dagli ampliamenti delle piste dell'Aeroporto. Si possono ammirare anche alcune pregevoli ville di inizio Novecento. È di tipico stile novecentesco la chiesa parrocchiale, dedicata all'Arcangelo Michele (il Santo patrono), che sostituì l'omonima chiesa tardo-barocca precedentemente abbattuta. Nella fascia più prossima al mare è invece presente la chiesa, inaugurata nel 1969, dedicata alla Vergine Maria Stella Maris (Madonna di Costantinopoli), protettrice dei lavoratori e delle attività che dal mare traggono sostentamento. Nel 2014, nelle vicinanze della costa, nella zona in cui furono già rinvenuti resti di un insediamento neolitico nel 1964, negli scavi per le fondamenta di alcune nuove ville sono stati scoperti importanti resti di abitazioni, sepolture ed oggetti datati fra il VI e il IV millennio avanti Cristo. Nel quartiere avvengono importanti manifestazioni nella prima o nella seconda settimana di agosto con i festeggiamenti in onore del Santo patrono San Michele Arcangelo. La devozione all'Arcangelo affonda le radici nei primi anni del XIX secolo quando gli abitanti del villaggio, prevalentemente agricoltori, dedicarono una piccola cappella al Santo, protettore contro le carestie e le pestilenze. Tale cappella sorgeva nel luogo della chiesa attuale. Era radicata la consuetudine dei pellegrinaggi a Monte Sant'Angelo con traini e cavalli, cui in seguito si sarebbero aggiunte le biciclette. Questo legame è stato rinsaldato nell'anno 1990, nel XV secolo dalla prima apparizione dell'Arcangelo sul Gargano, attraverso un gemellaggio civile ed ecclesiastico fra le due comunità. Altri gemellaggi sono stati nel tempo stretti con realtà legate al culto di San Michele: Montemesola (TA), Orsara di Puglia (FG), Maddaloni (CE), San Donato di Lecce (LE), per citarne alcune. Dopo la solenne concelebrazione eucaristica della domenica della Festa Patronale, presieduta dall'Arcivescovo, prima della processione di gala, vengono consegnate le chiavi di Palese dalle autorità civili ed ecclesiastiche all'immagine del Santo Patrono, probabilmente di bottega napoletana. A memoria delle proprie origini si svolge un corteo rievocativo dei pellegrinaggi a Monte Sant'Angelo e, dall'anno 2010, un corteo storico sulla nascita del culto di San Michele Arcangelo. Palese, con quest'ultima manifestazione, è l'unico centro nel mondo, insieme a Monte Sant'Angelo, a vantare un corteo storico micaelico. L'ultima domenica di luglio del 2008, è stata ripresa con grande concorso di popolo, la festa religiosa e popolare della "marina" dedicata alla Madonna Stella Maris, che per varie vicissitudini, anni prima era stata sospesa. Di interesse e radicata tradizione la Processione dei Misteri, svolta la sera del venerdì Santo. Oggetto di culto popolare sono anche Santa Cecilia (a devozione della quale si svolge una festa nella seconda metà di Novembre) e San Rocco (Santo protettore di Macchie; la festa in suo onore ha luogo nei primi giorni di Settembre). Almeno dalla fine degli anni trenta, l'agglomerato urbano ha avuto diverse rappresentative calcistiche, mai andate oltre il primo livello regionale, assieme ad alcune scuole Calcio come l'A.S.D. Palese, fondata nel 1983 e ancora attiva negli anni duemilaventi; in queste formazioni giovanili sono stati iniziati i giovani Diliso e Lorenzo Amoruso. Tra la fine degli anni cinquanta e gli anni sessanta è esistita la "Polisportiva Palese", che praticava ciclismo dilettantistico e podismo. Il centro abitato è raggiungibile dalla strada statale 16 (tangenziale di Bari), mentre è servito a sud, in adiacenza con l'aeroporto, dalla strada provinciale 156 Bitonto-Aeroporto, che si prolunga nella provinciale 73 Bari-Aeroporto, a sua volta penetrante nel quartiere San Paolo (come "viale Europa"), e dalla provinciale 54 Palese-Modugno. Il quartiere è servito anche dalle autolinee di pullman AMTAB, che lo collegano agli altri quartieri di Bari. Nel centro di Palese è ubicata la stazione delle FS Bari Palese-Macchie, cui fanno scalo alcuni treni regionali e i "metrò" attivi nel territorio comunale, mentre all'entrata da Palese alla zona Macchie c'è la Stazione di Bari Macchie, della linea Bari-Barletta (nota alla popolazione locale come "Bari Nord"), gestita dalla società Ferrotramviaria. È possibile raggiungere i quartieri Palese e Macchie con i seguenti mezzi pubblici: Linee di autobus dell'AMTAB: 1, 16, 33, 61; Treni regionali Trenitalia, stazione Bari Palese Macchie; Treni della Ferrotramviaria, stazioni Bari Palese e Bari Macchie; Tangenziale di Bari SS 16, uscite Palese (Via Nazionale) e Palese Zona 167 (Via Macchie). Il sito di Palese-Macchie (Ba), su web.tiscali.it.