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Battistero di San Giovanni (Brescia)

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Battistero di Brescia (rilievi)
Battistero di Brescia (rilievi)

Il battistero di San Giovanni, noto anche come battistero di Teodolinda, era l'antico battistero di Brescia, situato in piazza del Duomo davanti alla basilica di San Pietro de Dom. Costruito all'inizio del VII secolo, perse importanza dal Quattrocento in poi fino alla sua completa demolizione, avvenuta nel 1625, probabilmente sull'onda di innovazione portata dall'inizio dei lavori al duomo nuovo. Dell'antico edificio rimangono resti murari emersi negli scavi di metà Novecento, una formella marmorea e alcuni disegni eseguiti prima della demolizione.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Battistero di San Giovanni (Brescia) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Battistero di San Giovanni (Brescia)
Piazza Paolo VI, Brescia

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25121 Brescia (Zona Centro)
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Battistero di Brescia (rilievi)
Battistero di Brescia (rilievi)
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Strage di piazza della Loggia
Strage di piazza della Loggia

La strage di piazza della Loggia è stato un attentato terroristico di matrice neofascista con collaborazioni da parte di membri dello Stato italiano dell'epoca, servizi segreti ed altre organizzazioni, compiuto il 28 maggio 1974 a Brescia, nella centrale piazza della Loggia: una bomba nascosta in un cestino portarifiuti fu fatta esplodere mentre era in corso una manifestazione contro il terrorismo neofascista, provocando la morte di otto persone e il ferimento di altre centodue, una persona morirà in seguito alle ferite molto tempo dopo, portando a 9 il numero totale dei decessi. Dopo molti anni di indagini, depistaggi e processi, furono riconosciuti colpevoli e condannati alcuni membri del gruppo neofascista Ordine Nuovo: quali esecutori materiali furono riconosciuti Maurizio Tramonte (condannato in appello, in qualità di "fonte Tritone" dei Servizi Segreti Italiani), assieme ai già detenuti Carlo Digilio (addetto agli esplosivi) e Marcello Soffiati (che trasportò l'ordigno); come mandante fu condannato, in appello, il dirigente ordinovista Carlo Maria Maggi. Gli altri imputati, tra cui Delfo Zorzi, il generale Francesco Delfino e l'ex segretario del MSI e fondatore del Centro Studi Ordine Nuovo Pino Rauti, furono assolti. È considerato uno degli attentati più gravi degli anni di piombo, assieme alla strage di piazza Fontana del 12 dicembre 1969 (diciassette morti), alla strage del treno Italicus del 4 agosto 1974 (dodici morti) e alla strage di Bologna del 2 agosto 1980 (ottantacinque morti).

Monte di Pietà nuovo
Monte di Pietà nuovo

Il Monte di Pietà nuovo è un palazzo situato in piazza della Loggia a Brescia, all'angolo con via Dieci Giornate, risalente alla fine del XVI secolo. Il nuovo palazzo del monte di Pietà di Brescia, che rimarrà in seguito noto con tale aggettivo, viene edificato immediatamente a est del Monte di Pietà vecchio, eretto un secolo prima, tra il 1596 e il 1600 su progetto di Pier Maria Bagnadore, attivissimo artista e architetto bresciano dell'epoca. Anche sulla facciata del nuovo fabbricato si mantenne la tradizione di murare le iscrizioni romane via via recuperate in città, accrescendo il lapidario già esistente sulla facciata del Monte vecchio. Il palazzo mantiene l'originale funzione nei secoli successivi ed è ancora oggi di pertinenza del Monte di Pietà. Le scosse del 29 maggio dovute ai terremoti dell'Emilia del 2012 hanno provocato una lesione nell'angolo superiore sinistro del fronte del palazzo sulla piazza, che però non ha presentato peggioramenti. Il fronte sulla piazza del palazzo progettato dal Bagnadore replica esattamente il semplice prospetto del Monte di Pietà quattrocentesco, diviso su tre registri: una spessa fascia alla base, dove si apre una fila di arcate per le botteghe, e due linee finestrate al di sopra, la mediana caratterizzata da finestre rettangolari e la superiore da finestre arcuate, il tutto concluso da un alto ma leggero cornicione lungo la linea di gronda. Per legare in un unico paramento murario i due fabbricati il Bagnadore innalza tra i due una finta loggetta in marmo, di chiaro gusto tardo cinquecentesco, di contrappunto alla loggetta veneziana tra i due corpi del Monte vecchio: il risultato finale è la successione di tre corpi di fabbrica identici lungo tutto il fronte sud della piazza intervallati dalle due loggette, comunque differenti per larghezza e stile. Pertanto, il variato repertorio manierista dal quale aveva sempre attinto l'architetto, in questo caso, dovette essere evidentemente sacrificato a vantaggio di una completa uniformità del prospetto sud della piazza, che poteva dirsi a questo punto concluso. Grande libertà di espressione barocca è invece riservata alla finta loggetta di congiunzione al Monte quattrocentesco, strutturata come un'edicola a baldacchino di un ampio bassorilievo riproducente lo stemma civico. Marina Braga, Roberta Simonetto (a cura di), Verso Porta San Nazaro in Brescia Città Museo, Sant'Eustacchio, Brescia 2004 Monte di Pietà vecchio Piazza della Loggia Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Monte di Pietà nuovo