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Provincia di Catania

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Catania, Via Etnea, Palazzo Minoriti
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La provincia di Catania (pruvincia ri Catania in dialetto catanese), successivamente provincia regionale di Catania, amministrativamente denominata dal 2014 città metropolitana di Catania in seguito alla soppressione delle province, è stata una delle nove province siciliane, con 1 116 168 abitanti e una superficie di 3.574 km² comprendente 58 comuni. Affacciata a est sul mar Ionio, confinava a nord con la provincia di Messina (limite segnato in buona parte dal corso del fiume Alcantara), a ovest con la provincia di Enna e la provincia di Caltanissetta, a sud con la provincia di Ragusa ( limite segnato in buona parte dal corso del fiume Dirillo) e la provincia di Siracusa.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Provincia di Catania (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Provincia di Catania
Cortile del Fagiano, Catania San Giovanni Galermo-Trappeto-Cibali

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Catania, Via Etnea, Palazzo Minoriti
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Città metropolitana di Catania
Città metropolitana di Catania

La città metropolitana di Catania è un ente locale italiano di 1 070 247 abitanti che comprende i 58 comuni dell'ex-provincia etnea. È la settima suddivisione amministrativa dello stesso tipo per popolazione d'Italia. Confina a nord con la città metropolitana di Messina (il cui confine è segnato in buona parte dal corso del fiume Alcantara), ad ovest con il libero consorzio comunale di Enna e quello di Caltanissetta, a sud con quelli di Ragusa (il cui confine è segnato in buona parte dal corso del fiume Dirillo) e di Siracusa. Il territorio metropolitano, data la sua vastità territoriale, comprende diverse aree storicamente distinte, quali l'Acese (a est, con capocomprensorio attestabile nella città di Acireale) e la costa jonico-etnea (a nord-est, con capocomprensorio Giarre), il Calatino-Sud Simeto (a sud, con capocomprensorio Caltagirone, che ne è la città più popolosa e rilevante), l'area dell'Etna occidentale (a nord-ovest, con capocomprensorio Paternò, la città più grande dell'area) e l'area metropolitana di Catania. La città metropolitana di Catania ospita tre siti, più precisamente le città di Catania, Caltagirone e Militello in Val di Catania, dal 2002 insigniti del titolo di Patrimonio dell'umanità da parte dell'UNESCO, insieme con il Val di Noto, oltre che il Vulcano Etna, che si fregia del medesimo titolo. Può essere infine ritenuta un Bene Etno Antropologico della città di Catania la festa patronale di Sant'Agata.

Stadio Angelo Massimino
Stadio Angelo Massimino

Lo stadio Angelo Massimino di Catania, già stadio Cibali dall'omonimo quartiere catanese nel quale è collocato (è conosciuto ancora comunemente anche con questo appellativo), è lo stadio polisportivo che ospita le partite casalinghe del Catania FC. Dal 2002 è dedicato ad Angelo Massimino, il presidente che guidò i rossazzurri a più riprese tra il 1969 e il 1996. È stato anche lo stadio dell'Atletico Catania e della Jolly Componibili Catania, la squadra di calcio femminile che vinse lo scudetto 1978. Fu costruito dal 1935 su progetto dell'architetto Raffaele Leone per conto della ditta di proprietà dell'ingegnere Antonio Ferro e inaugurato il 28 novembre del 1937 in occasione della partita di Serie C tra ACF Catania e il Foggia, che si concluse 1-0 per i padroni di casa. Battezzato Cibali (e soprannominato "stadio dei ventimila"), nel 1941 fu dedicato a Italo Balbo, salvo poi riassumere il primo nome alla caduta del fascismo. Sin dal 1960, dopo la seconda promozione in Serie A, la dirigenza del Catania avanza l'ipotesi di lasciare l'impianto per costruire un nuovo stadio in località Pantano d'Arci a causa della pista d'atletica che impediva e, ancora oggi, impedisce una visione perfetta della partita. Il 4 giugno 1961 lo stadio è stato teatro dell'espressione divenuta celebre «Clamoroso al Cibali!», quando il commentatore Sandro Ciotti parlò così a proposito della vittoria del Catania sull'Inter di Helenio Herrera. Ristrutturato in più occasioni, ha ospitato due partite della Nazionale (nel 1998 contro la Slovacchia e nel 2002 contro gli Stati Uniti), alcune gare di vari sport, la manifestazione di chiusura delle Universiadi estive del 1997 e le gare principali dei Giochi Mondiali Militari nel 2003. È dotato di pista d'atletica a 8 corsie, di un campo di allenamento (il Cibalino), un campo di pallavolo (il PalaSpedini, dove giocarono sia la Paoletti che l'Alidea, che hanno vinto rispettivamente lo scudetto maschile e femminile di pallavolo), un campo esterno di pallacanestro (il PalaSpedini esterno) e vari uffici. Sulla rivista il Catania calcio del febbraio 2002 vennero elencati 20 buoni motivi per cui lo stadio fosse inadeguato ma, nonostante siano stati realizzati diversi progetti, non è stata posta neanche la prima pietra di un nuovo impianto. Nel 2007, la piazza Vincenzo Spedini antistante lo stadio, è stata teatro degli scontri che hanno portato alla morte dell'ispettore di polizia Filippo Raciti. Dalla stagione sportiva 2008-2009 è dotato di videotabellone elettronico. Nell'estate 2013 il Massimino subisce un primo intervento restyling: vengono interrate le due panchine, realizzati cinque Sky box al centro della tribuna A e due aree ristorante. Dal 2018, sulle pareti esterne ai settori Curva Sud e Tribuna B (lungo la via Cifali), è presente un grande murale raffigurante cinquanta personaggi della storia del Catania, dal 1929 in poi. Il progetto - denominato 50 volti per il Cibali - è stato ideato nel 2015 dalla redazione del programma di Radio Lab "Quelli del ’46", dagli autori del libro "Tutto il Catania minuto per minuto" e dal Comitato "Géza Kertész". Il Comune di Catania ha sposato l'iniziativa, indicendo un bando per la realizzazione dell'opera; il vincitore è stato l'artista catanese Andrea Marusic, che ha completato il lavoro nel gennaio 2018. Nel 2023 l'intero stadio è stato oggetto di lavori di riqualificazione per circa 6,5 milioni di euro. I lavori hanno riguardato la posa di 20.806 nuovi seggiolini; l'installazione di un nuovo tabellone luminoso largo 11,52 metri e alto 6,72 metri (77,41 mq) in sostituzione di quello esistente; il rifacimento della pista d’atletica (tra le poche del sud Italia a otto corsie); nuovi spogliatoi per gli atleti e gli arbitri; il rifacimento del sottopassaggio per l’accesso al campo; il rifacimento dei servizi igienici di tutte le tribune dello stadio, degli impianti energetici e del manto erboso in erba; la ristrutturazione di sala stampa, corridoi della mix zone, hall d’ingresso e altri interventi sulle recinzioni a vetri del parterre e di quelli divisori tra le tribune; la creazione di un nuovo, ampio spazio per cronisti e operatori radio-tv. L'intervento ha coinvolto anche il Cibalino, con la posa in opera del nuovo manto erboso in erba e la manutenzione straordinaria dell’impianto. Nel corso del tempo la capienza dello stadio ha subito notevoli variazioni per adattarsi alle crescenti norme di sicurezza: se negli anni sessanta, in Serie A, si arrivava ad ospitare oltre 40.000 tifosi sugli spalti, dopo la ristrutturazione degli anni '90, la Lega Calcio riporta una capienza di 31 530 posti, mentre il Centro Nazionale di Informazione sulle Manifestazioni Sportive (CNIMS) indica una capienza certificata di 26.266 posti. In tempi più recenti, il massimo numero di spettatori paganti in un campionato si è raggiunto il 14 settembre 2002 (Catania-Genoa 3-2) con circa 28.200 spettatori; dato simile a quello per la partita di calcio Italia-Slovacchia del 1998, ma il 28 maggio 2006 (Catania-AlbinoLeffe 2-1) si è raggiunto il tutto esaurito con appena 21.327 spettatori paganti. Dopo i lavori di riqualificazione dello stadio effettuati tra il 2023 ed il 2024, la capienza attuale è di 20.204 posti a sedere. Ciò anche grazie alla rimodulazione del settore ospiti ed alla rimozione del settore "cuscinetto", ampliando così la parte di Curva Nord riservata alla tifoseria locale. Tutti i posti hanno seggiolini di colore rosso (anello superiore) ed azzurro (anello inferiore), con la scritta "CATANIA" composta da seggiolini bianchi nella Tribuna B. Lo stadio Angelo Massimino è stato sede di due partite della nazionale di calcio italiana: Italia - Slovacchia 3-0 (28 gennaio 1998, amichevole) Italia - Stati Uniti 1-0 (13 febbraio 2002, amichevole) Italia - Moldavia 4-0 (6 settembre 2019, amichevole) Italia - Armenia 6-0 (19 novembre 2019, qualificazioni Europei U21 2021) Italia - Romania 24-6 (1 ottobre 1994, qualificazioni Mondiali 1995) Italia - Figi 19-10 (11 novembre 2017, amichevole) Tra i principali eventi di atletica ospitati nello stadio polisportivo, si citano in particolare: Universiadi 1997 Giochi Mondiali Militari 2003 Numerosi eventi extra sportivi si sono tenuti allo stadio Cibali di Catania nel corso degli anni, tra i principali, si ricordano: Visita di Papa Giovanni Paolo II, 1994 Concerto dei REM, 1995 (unica tappa italiana del tour mondiale) Concerto di Claudio Baglioni, 2003 Concerto di Luciano Ligabue, 2014 Concerti di Ultimo, 2022 Fermate Autobus linee AMTS: Spedini Cantone 433, 726 Cantone Spedini 433, 702, 726 Cifali Vecchi 433, 702, 726 Cifali Chisari 433, 702, 726 Bonadies 433, 726 Cibele Bonadies 433, 726 Aporti 702, 726 Fava Aporti 433, 702, 726 Fava Spedini 726 Fermate metropolitana: Cibali Milo Stazione ferroviaria: Cibali Fce Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stadio Angelo Massimino Wikinotizie contiene l'articolo Calcio, Serie A: scontri dopo Catania-Palermo, morto un poliziotto, 2 febbraio 2007 Wikinotizie contiene l'articolo Stangata al Catania: resta senza stadio fino al 30 giugno 2007, 14 febbraio 2007 Mappa degli stadi italiani, su maps.google.it.

Chiesa di Sant'Euplio
Chiesa di Sant'Euplio

La Chiesa di Sant'Euplio era un luogo di culto di Catania nel quartiere "Porta di Aci", di fronte quello di "Sant'Euplio ad Martyres", distrutta dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale. Oggi rimangono in piedi il transetto e la parete di destra dell'unica navata del vecchio edificio, che si è ricostruito ed inaugurato verso il 1964 in un'altra zona della città, nel quartiere "Petriera". La chiesa, dedicata al compatrono della città, venne costruita nel 1548 sull'area occupata in precedenza da un tempio paleocristiano. Apparteneva alla Confraternita di Sant'Euplio, che nel 1598 la affidò ai Frati Cappuccini e costoro nel 1606 ai Frati Minori Francescani. Questa chiesa era segnalata nelle stampe cinquecentesche, originate dal rilievo della città "a volo d'uccello" dei cartografi Frans Hogenberg e Georg Braun e nell'opera dell'architetto Sebastiano Ittar se ne può vedere pure il rilievo planimetrico. L'edificio sacro appare in quest'ultimo lavoro con ingresso ad occidente, a navata unica e con un profondo presbiterio segnato da un arco trionfale. L'edificio di culto ebbe la fortuna di reggere al Terremoto del Val di Noto del 1693. Questo luogo sacro, invece, non resse quando l'8 luglio 1943 fu colpito in pieno da uno degli ordigni lanciati in quell'anno durante l'attacco aereo degli Alleati della Seconda guerra mondiale. Le uniche due pareti di questo ex luogo di culto rimaste intatte, quella settentrionale e quella occidentale, vennero risparmiate dalla ricostruzione post-bellica, mentre venne ripavimentato in cotto siciliano il suolo su cui si estendeva l'ex chiesa. Nel presbiterio del sito dell'ex edificio di culto sono stati appesi dodici calchi in rilievo con le immagini degli Apostoli, realizzati nel 1887, che originariamente erano destinate al Cimitero monumentale di Catania e che sono dal 1978 esposte definitivamente sulla parete occidentale dell'ex chiesa. Nel 1964 venne inaugurata la nuova chiesa a sud di piazza Maria Montessori, nel quartiere "Petriera", che si andava urbanizzando proprio in quegli anni: questo luogo di culto fu realizzato ex novo in questo sito su progetto dell'architetto Giacomo Leone. Sulla base della già citata planimetria dell'Ittar, degli esigui resti e sull'unica descrizione accurata antecedente al 1943 ad opera di Giuseppe Rasà Napoli, possiamo ipotizzare l'aspetto che dovette avere la chiesa prima della sua distruzione. L'altare maggiore doveva essere affrescato con immagini dei "santi Euplio e Antonio innanzi al trono di Maria con un coro di angioli, i quattro Evangelisti, l'Apoteosi di sant'Euplio, la predicazione dello stesso santo" ed era ornato da semi-colonne con capitelli di stile corinzio, ancora oggi visibili. La chiesa disponeva poi di due altari laterali che erano affrescati; quello di destra aveva una "predicazione di sant'Antonio Abate nel deserto" di Tullio Allegra, mentre quello di sinistra rappresentava un "santissimo Crocifisso senza simulacri ma con gli Angioli della passione" dello stesso Allegra. Il prospetto verso occidente era in pietra calcarea e sull'unica porta vi erano come decorazioni una mitra poggiata su un libro chiuso e un pastorale con un campanello legatovi, i quali costituiscono i simboli di sant'Antonio Abate, e un libro aperto il quale è invece il segno distintivo di sant'Euplio. All'ingresso, sul lato sinistro del pavimento, era una botola che conduceva ai locali sottostanti di epoca romana. La botola venne definitivamente tolta e venne realizzata la prosecuzione della scaletta in muratura che conduce ancora all'ambiente ipogeo ornato da pitture un tempo leggibili e da diverse nicchie laterali, caratterizzato da un altare costituito da un capitello di epoca romana, ipotizzato dalla tradizione quale il luogo della prigionia del santo, ipotizzato come sepolcro da diversi studiosi e certamente luogo di culto in età tardo-antica. Al locale si accede ancora in occasione dei riti religiosi per la data del martirio di sant'Euplio, il 12 agosto. Per tale data si effettua anche la messa celebrativa al santo nei resti della chiesa superiore. Giuseppe Rasà Napoli, Guida alle chiese di Catania, Catania, Tringali editore, 1984 (ristampa anastatica del 1900). Maria Teresa Di Blasi, Il Filo di Arianna - Chiesa di S. Euplio Monumento funerario romano (ipogeo), Catania, Maimone editore, 1997. URL consultato il 1º febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2013). Via Sant'Euplio Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di Sant'Euplio