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Zisa-Ingastone

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Cantieri Culturali della Zisa di Palermo Z2
Cantieri Culturali della Zisa di Palermo Z2

Zisa-Ingastone è la ventunesima unità di primo livello di Palermo. È situata nella zona centrale della città; fa parte della V Circoscrizione.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Zisa-Ingastone (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Zisa-Ingastone
Via Guglielmo il Buono, Palermo V Circoscrizione

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 38.11587 ° E 13.345599 °
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Indirizzo

Via Guglielmo il Buono

Via Guglielmo il Buono
90138 Palermo, V Circoscrizione
Sicilia, Italia
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Cantieri Culturali della Zisa di Palermo Z2
Cantieri Culturali della Zisa di Palermo Z2
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Luoghi vicini

Catacombe di Porta d'Ossuna
Catacombe di Porta d'Ossuna

Le catacombe di Porta d'Ossuna sono un cimitero ipogeo paleocristiano di Palermo. Il sito è posto nella depressione naturale del Papireto a nord-ovest della città, e fu tagliato lungo corso Alberto Amedeo per l'edificazione dei bastioni cinquecenteschi. Il complesso fu scoperto nel 1739 durante i lavori per la costruzione del convento delle Cappuccinelle ed esplorato dal principe di Torremuzza, mentre nel 1907 fu studiato per la prima volta da Joseph Führer e Victor Schultze. Durante la seconda guerra mondiale le catacombe vennero utilizzate come ricovero dalla popolazione per rifugiarsi dai bombardamenti. L'ingresso è oggi su corso Alberto Amedeo, preceduto da un vestibolo costruito per volere di Ferdinando I di Borbone nel 1785, di cui resta un'iscrizione celebrativa all'entrata; in passato questo era posto a sud-ovest, dove si trova una rampa d'accesso con sette gradini ed un basamento trapezoidale probabilmente impiegato come mensa per i refrigeria (banchetti funebri). La catacomba è articolata su un asse est-ovest e diversi corridoi perpendicolari, dove si parano arcosoli polisomi, loculi e cubicoli. Le pareti erano dipinte, ma oggi restano solamente alcune tracce di intonaco. Alla scoperta nel XVIII secolo fu rinvenuta un'iscrizione funeraria per una bambina (CIL X, 7333), oggi conservata al Museo archeologico regionale Antonio Salinas. La struttura, nonostante le dimensioni più modeste, è simile alle catacombe di Siracusa e risale al IV-V secolo. La gestione delle catacombe è affidata alla Pontificia commissione di archeologia sacra della Santa Sede.

Museo euromediterraneo delle arti contemporanee

Il Museo euromediterraneo delle arti contemporanee è un museo di Palermo. Il museo è ospitato all'interno del padiglione 19 dei Cantieri Culturali alla Zisa, dove i lavori di riqualificazione dell'immobile sono in corso. Il capannone che riguarda questo progetto si sviluppa su una superficie di quasi 2.000 metri quadrati. Gli interni dell'edificio vedranno quindi la ridefinizione degli spazi con l'inserimento delle tecnologie e dei materiali necessari per le mostre e per altri eventi legati alle arti visive. Una volta ristrutturato, il padiglione potrà anche essere suddiviso in più ambienti, in modo che sia possibile articolare i percorsi espositivi. L'allestimento dei saloni per le esposizioni sarà improntato a una massima flessibilità e fungibilità degli spazi, con attrezzature mobili (pannelli, pedane e supporti) per la sistemazione di quadri, sculture o installazioni e per lo svolgimento di mostre multimediali. Prevista anche una sala per proiezioni e conferenze. L'impianto elettrico e il circuito per la canalizzazione dei flussi d'aria, si svilupperanno sottotraccia nella pavimentazione e nelle pareti, in modo da salvaguardare l'estetica dei locali. Le pareti, inoltre, avranno uno speciale rivestimento per l'isolamento termico e, all'interno, un sistema di camere d'aria come terminale dell'impianto di climatizzazione, collegato a tre unità di controllo. L'allestimento del padiglione museale rappresenta il primo stralcio del progetto. Il secondo, ancora da finanziare, riguarderà la successiva ristrutturazione di un altro corpo di fabbrica, adiacente al primo, da destinare a servizi e ad attività complementari. Aggiornamento 2012: Il primo stralcio è stato completato. Il museo rimane tuttavia chiuso, in assenza di una collezione. L'elevato costo di gestione degli impianti rende inoltre onerosa l'apertura.