La Gipsoteca canoviana o Gypsotheca canoviana è una parte del Museo Canova, insieme alla Casa Natale dello scultore e alla Biblioteca. Il complesso è situato a Possagno (in provincia di Treviso) e contiene i modelli in gesso e i bozzetti in argilla dello scultore neoclassico Antonio Canova (1757-1822), nonché alcuni dei suoi quadri e disegni.
Il termine gipsoteca significa letteralmente “raccolta di gessi”; in questo luogo infatti sono custoditi i modelli in gesso delle opere che poi il Canova realizzava in marmo. Il suo processo artistico era lungo e prevedeva più fasi di elaborazione del soggetto; uno di questi momenti di produzione consisteva nella realizzazione dell’opera in gesso a grandezza naturale; sarebbe servita poi come guida per scolpire l’opera finale in marmo. In questo luogo sono conservati anche i bozzetti in terracotta e creta: lavori di piccole dimensioni di cui l’artista si serviva nelle prime fasi della realizzazione di una scultura, per verificare come i disegni, che aveva fatto sulla carta, prendessero vita nello spazio.
La Gipsoteca canoviana si sviluppa su due ambienti: la parte più antica risale al 1836 ed è un edificio a pianta basilicale progettato dall’architetto veneziano Lazzari; la parte più recente, realizzata dall’architetto Carlo Scarpa, risale al 1957. Quella di Possagno è la più grande Gipsoteca monografica d’Europa.
Il complesso museale poi comprende la casa natale in cui è custodita una pinacoteca con alcune opere a olio su tela e tempera di Canova, dei disegni e delle incisioni; si possono trovare anche alcuni degli strumenti dell’artista, oltre che i suoi vestiti. Davanti alla casa si trova il giardino con splendidi roseti. Oltre il giardino si apre il Brolo, ovvero il frutteto con alberi rari e diversi tra cui una grande “pignera”, un pino italico piantato dallo stesso Canova nel 1799.
Nel museo è presente anche una ricca biblioteca composta da tre settori: il primo costituito da più di 5000 volumi donati dal professor Massimiliano Pavan (1920-1991) e il secondo composto dai volumi, relativi alla cultura artistica veneziana, donati dalla professoressa Elena Bassi (1911-1991). Il terzo settore è composto dalla biblioteca canoviana, ovvero volumi di cultura, vita e opere di Canova.