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Centro direzionale di Milano

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Milan Porta Nuova business district by night
Milan Porta Nuova business district by night

Il centro direzionale di Milano è un quartiere a carattere terziario posto a nord del centro cittadino, fra le due importanti stazioni ferroviarie Centrale e Porta Garibaldi. Amministrativamente è compreso nel Municipio 9 (Comasina, Affori, Porta Nuova, Niguarda, Bovisa, Fulvio Testi). La sua attuale estensione territoriale ricalca il quartiere proposto, ma mai completamente realizzato, nel piano regolatore del 1953.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Centro direzionale di Milano (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Centro direzionale di Milano
Via Clelia del Grillo Borromeo, Milano Municipio 9

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Via Clelia del Grillo Borromeo

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20124 Milano, Municipio 9
Lombardia, Italia
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Milan Porta Nuova business district by night
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Luoghi vicini

Bosco di Gioia
Bosco di Gioia

Il cosiddetto "Bosco di Gioia" era un'area verde in via Melchiorre Gioia 39 a Milano, precedentemente occupata da un vivaio, sulla quale a partire dal 2006 è stato poi costruito Palazzo Lombardia. Si trovava sui resti della proprietà di Giuditta Sommaruga che, alla propria morte nel 1964, lasciò in eredità all'Ospedale Maggiore per scopi umanitari, continuando comunque a ospitare il vivaio Fumagalli, in affitto. Dopo anni di contenzioso sui progetti urbanistici cominciò la costruzione di Palazzo Lombardia nell'area del Bosco Gioia, che venne abbattuto nei primi giorni del 2006. Nel testamento, Giuditta Sommaruga indicava tale condizione: che «la proprietà di via Melchiorre Gioia 39, cioè la casa di abitazione con annesso giardino, non venga venduta né data in affitto, ma sia mantenuta fra le proprietà dell'Ospedale Maggiore, non solo ma venga bensì destinata ed adibita a scopi Ospitalieri, con Impianti di Terapia Fisica o come meglio crederà, per lenire le sofferenze dell'umanità, e che venga intestata in memoria di mia madre Emilia Longone vedova Sommaruga, portando il nome della stessa». L'Ospedale Maggiore accettò l'eredità e la tenne come cespite a reddito, incassando l'affitto del vivaio Fumagalli. In seguito alla divisione dell'Ospedale Maggiore nei due enti ospedalieri Policlinico e Niguarda, la proprietà del terreno passò a quest'ultimo. Nel 1983 il Niguarda decise di venderlo insieme ad altri terreni ed immobili: essendo un bene inalienabile, chiese e ottenne l'autorizzazione dalla Giunta Regionale presieduta da Giuseppe Guzzetti. Tuttavia si dimenticò della particella catastale n. 20 e dovette richiedere una nuova autorizzazione, che venne ottenuta solo nel 1988 dalla giunta di Bruno Tabacci. Nel frattempo il terreno di 12.000 m² era utilizzato come vivaio dalla floricoltura Fumagalli, e questo suo utilizzo spiega la varietà e la qualità di essenze arboree che caratterizzarono il parco. L'area, che nel piano regolatore del 1980 era destinata a verde comunale, entrò poi a far parte della variante Z2, che ivi prevedeva la creazione di un centro direzionale, condividendo i diritti volumetrici con gli altri terreni della zona. Il valore del terreno, in base alla valutazione di un perito, ammontava a circa 11 miliardi di lire, e questa cifra costituì la base dell'asta che venne effettuata il 18 dicembre 1989 presso il notaio Michele Marchetti. Tale asta, dopo numerosi rilanci, venne vinta con un'offerta di 20 miliardi dall'impresa Cogefar Torno, che già possedeva il terreno adiacente. In seguito a fusioni tra società i due terreni divennero di proprietà della ILIM S.p.A.. La variante Z2 venne annullata dal TAR nel 1990, e nel 1991 venne bandito il concorso per una nuova sistemazione dell'area, vinto dall'architetto Nicolin. Il progetto vincitore non prevedeva nulla per via Algarotti, ma nel 1999 Nicolin, che aveva ricevuto un incarico ufficiale di pianificazione da parte del Comune, preparò un progetto in cui si prevedeva il mantenimento del verde e la costruzione di una serie di edifici bassi lungo viale Restelli. L'edificio della Regione era collocato vicino al grattacielo attuale del Comune, alla fine di via Restelli. Solo nel 2000, con l'accordo di programma tra Regione, Provincia e Comune, e nel 2001, con il P.I.I. Garibaldi-Repubblica, venne previsto di collocare l'altra sede della Regione Lombardia tra viale Restelli e via Melchiorre Gioia: nelle tavole dell'accordo di programma, la sede fu indicata come una torre a pianta ellittica al centro del terreno. Il vivaio Fumagalli venne sfrattato e lasciò libero il terreno nel 2001. Le piante del vivaio crebbero allora incolte e costituirono un fitto bosco con più di 200 esemplari, un'area verde di 12.000 m² che gli abitanti del quartiere chiamarono appunto "Bosco di Gioia". Alcuni abitanti dell'Isola e di via Algarotti presentarono un ricorso al TAR contro il Programma Integrato di Intervento e cercarono di salvare le piante del bosco di Gioia, chiedendo alla Provincia di dichiarare alberi monumentali le piante più significative e alla Soprintendenza di porre un vincolo ambientale sull'area, ma senza successo. Il vincolo non fu concesso, vista l'origine artificiale del popolamento arboreo, costituito da un ex vivaio (pertanto non classificabile come "bosco" in base alla allora legge forestale regionale 27/2004, articolo 3), come dimostrava il fatto che la quasi totalità delle piante fossero delimitate da rete metallica per zolle, com'è d'abitudine nei vivai di piante arboree. Non fu possibile ricorrere contro la violazione del testamento in quanto i discendenti di Giuditta Sommaruga non erano legittimati a farlo ed era passato troppo tempo dalla vendita all'asta. Nel marzo 2005 si costituì il Comitato Giardino in Gioia e furono raccolte più di 15.000 firme su una petizione per salvaguardare il bosco; due abitanti del quartiere, il tastierista Rocco Tanica del gruppo Elio e le Storie Tese e l'informatico Paolo Macchi portarono avanti un digiuno nel mese di aprile in un camper parcheggiato davanti al bosco, che fu ripreso dalla stampa e dalla televisione. Gli stessi Elio e le Storie Tese hanno dedicato alla vicenda il singolo Parco Sempione. La Regione e il Comune non accolsero le richieste dei firmatari e si limitarono a promettere che i due alberi più grandi, una magnolia e un faggio, fossero mantenuti sul posto e che le altre piante fossero traslocate in altre aree del quartiere. Attualmente sopravvive solo la magnolia (visibile percorrendo via Francesco Algarotti), essendo il faggio morto durante i lavori di costruzione dell'edificio. Il 27 dicembre 2005 l'impresa incaricata del taglio e trasloco iniziò i lavori, i residenti tentarono sotto la neve un'ultima difesa delle piante, l'ambientalista Michele Sacerdoti si arrampicò su un faggio per impedirne il taglio, Dario Fo e Milly Moratti portarono il loro sostegno, ma intervennero le forze dell'ordine per allontanare chi protestava. Al 7 gennaio 2006 dieci piante erano già state trasferite nei parterre di largo De Benedetti, viale Restelli e piazza Carbonari, le altre - insalvabili - vennero abbattute. Quel giorno si svolse una grande manifestazione di protesta, ma ormai l'area si presentava già come una distesa di terra brulla. Alla fine del 2006, completate le pratiche autorizzative e la gara di appalto della costruzione vinta da Impregilo e Techint, fu avviato il cantiere di costruzione di Palazzo Lombardia sul terreno appartenuto a Giuditta Sommaruga e sull'area contigua, precedentemente adibita a parcheggio. Giuditta Sommaruga Palazzo Lombardia Parco Sempione (singolo) Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bosco di Gioia Elio e le storie tese rifiutano l'Ambrogino d'Oro a causa della distruzione del Bosco di Gioia, su 02blog.it. URL consultato l'11 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 22 giugno 2012). La distruzione del Bosco di Gioia, su stefanocosta.it. URL consultato il 25 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2010). È morto l'ultimo faggio dell'ex Bosco di Gioia, su acquabuona.it. Notizie sul Bosco di Gioia sul sito www.msacerdoti.it

The Corner (palazzo)
The Corner (palazzo)

The Corner, chiamato precedentemente Palazzo Stipel, è un palazzo costruito tra il 1960 e il 1964 e ristrutturato nel suo aspetto tra il 2014 e il 2019. Il palazzo è situato a Milano, all'angolo tra via Melchiorre Gioia e Viale della Liberazione; proprio la posizione all'angolo tra le due vie ha dato l'odierno nome all'edificio. Progettato dall'architetto Melchiorre Bega e completato nel 1964, fu precedentemente concepito per ospitare gli uffici della Stipel e si trovava vicino alla Torre dei Servizi Tecnici Comunali, all'epoca nel nuovo centro direzionale di Milano. Il palazzo, dalla sua costruzione in poi, ha ospitato uffici dell'Inps, della Telecom e infine della Generali. Sotto la gestione Generali, dal 2014 al 2019 l'edificio ha subito una profonda ristrutturazione e riqualificazione ad opera dell'architetto Alfonso Femia. Il palazzo dopo il rifacimento è stato inaugurato il 13 giugno 2019. All'epoca della sua costruzione, presentava gli stessi elementi estetici caratteristici della Torre Galfa e tipici dello stile architettonico di Bega, caratterizzato da un'estetica minimale e da una facciata razionale, con finestre disposte in griglie simmetriche. Dal 18 giugno 2019 gli ultimi 5 piani dell'edificio ospitano la sede ufficiale del club calcistico Inter. Progetto Porta Nuova Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su The Corner Sito ufficiale, su thecornermilano.it. URL consultato il 27 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2019).

Hotel Principe di Savoia
Hotel Principe di Savoia

L'Hotel Principe di Savoia, conosciuto più semplicemente come Principe, nel centro di Milano è uno storico albergo milanese che si affaccia sui giardini di piazza della Repubblica. Inaugurato nel 1896 come Hotel du Nord et des Anglais, con lo slogan “perfettamente posizionato a meno di dieci minuti in carrozza dal famoso Teatro alla Scala", mercoledì 6 aprile 1927 ha cambiato nome in Hotel Principe di Savoia, ristrutturato secondo il progetto dell'architetto Cesare Tenca nell'allora piazza Fiume; successivamente ampliato nel '56 e '57 con l'aggiunta di due ali, l'albergo si sviluppa su un totale di dieci piani. L'ingresso ha una struttura esterna in ferro battuto e vetrate, che si estende in verande laterali lungo tutta la facciata e che evoca l'architettura della galleria Vittorio Emanuele. Il vasto piazzale antistante l'ingresso è circondato da giardini all'italiana, con alberi e aiuole fiorite. Fa parte dei Locali storici d'Italia. L'albergo fu battezzato inizialmente con il nome di Hotel du Nord et des Anglais. Al momento della sua progettazione e costruzione, l'albergo era posizionato sulla piazza della vecchia stazione centrale. La scelta del luogo obbediva a un criterio ragionato in cui entrava una discreta presenza del verde, la vicinanza della stazione ferroviaria, la facilità e i tempi brevi in cui si poteva raggiungere il centro, ma anche la prossimità delle aree produttive: i primi destinatari della struttura erano infatti gli uomini d'affari. Nelle stanze dell'hotel il 16 dicembre 1899 nacque il Milan Football & Cricket Club grazie all'iniziativa di un gruppo di inglesi e italiani, tra i quali Alfred Edwards, il primo presidente, Edward Nathan Berra, il vicepresidente e capitano della squadra di cricket, il segretario Samuel Richard Davies. Fra i soci fondatori si ricordano David Allison (capitano della squadra), Daniele Angeloni, Giannino Camperio, Antonio Dubini, Guido Valerio e Herbert Kilpin. Della riunione diede notizia La Gazzetta dello Sport in un trafiletto del 18 dicembre. Negli anni prima e dopo la seconda guerra mondiale furono ospiti dell'albergo il duca di Windsor, Erich Maria Remarque, Charlie Chaplin, Joséphine Baker, l'Aga Khan, Aristotele Onassis, Evita Perón, Maria Callas, Tyrone Power. Il 2 ottobre 1950 qui venne presentata per la prima volta l'Alfa Romeo 1900. Due nuove ali, chiamate "Principe rosso" e "Metallico", furono aperte tra il 1956 e il 1957, mentre nella Milano della ricostruzione, a cavallo degli anni cinquanta, si riedificava, dall'altra parte della piazza, l'hotel Palace, il cui vecchio edificio, datato primi anni del secolo, era stato completamente distrutto dalle bombe nell'agosto 1943. Nel 2003 l'hotel fu acquisito dalla Dorchester Collection, compagnia con sede a Londra interamente controllata dalla Brunei Investment Agency. La posizione predominante del Principe di Savoia è stata confermata da ampi lavori di ristrutturazione delle camere, delle suite, del bar e della lobby; dalla creazione del business center e del centro fitness più alto della città, con vista sulla skyline di Milano. L'hotel ha ospitato molte star internazionali tra cui Paolo Rossi, Michael Jackson, Madonna, Ronaldo con Susana Werner, Marco Branca, la regina Elisabetta II del Regno Unito con il principe consorte Filippo di Edimburgo, The Rolling Stones, Amy Winehouse, Anastacia, David Beckham con Victoria Beckham, Leona Lewis, George Clooney con Elisabetta Canalis, Ana Hickmann, gli One Direction, Demi Lovato, Lady Gaga, Selena Gomez il duo hip hop Macklemore & Ryan Lewis, Geoffrey Kondogbia, Aurelio De Laurentiis, 50 Cent, Eminem, Wilbur Smith, Ianis Zicu Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Hotel Principe di Savoia Sito ufficiale, su dorchestercollection.com.

Torre Diamante
Torre Diamante

La Torre Diamante (detta anche Diamantone) è un grattacielo che sorge nel Centro Direzionale di Milano, tra viale della Liberazione e via Galilei ed è attualmente sede delle società italiane del Gruppo BNP Paribas. Costruito nell'ambito del progetto di riqualificazione urbana denominato Progetto Porta Nuova, è una struttura dalla forma sfaccettata, simile a quella di un diamante, dall'altezza complessiva di 142 metri. Tale dato lo qualifica come settimo grattacielo più alto di Milano e l'edificio in acciaio più alto d'Italia. La Torre Diamante è correlata da due corpi bassi chiamati Diamantini che si pongono come elemento di continuità del grattacielo stesso, formando complessivamente il vasto complesso affaristico. Il masterplan dell'intera area è stato affidato all'architetto italo americano Lee Polisano, dello studio di architettura Kohn Pedersen Fox, a seguito di un concorso internazionale. Polisano è stato affiancato dall'architetto Paolo Caputo e dalla società di ingegneria Jacobs per la progettazione architettonica esecutiva mentre la progettazione strutturale è stata affidata ad Arup. La caratteristica principale della torre è la sua geometria irregolare, le colonne perimetrali dell'edificio sono inclinate rispetto alla verticale. Inoltre il singolare taglio della struttura permette al grattacielo di generare riflessi cangianti, proprio come un diamante. Il layout interno è caratterizzato da un nucleo centrale attorno al quale si sviluppa lo spazio, soluzione utilizzata per massimizzare l'ingresso della luce naturale e consentire la vista sulla città. Uno degli obiettivi chiave del Progetto Porta Nuova è stato ridurre drasticamente il consumo di energia da parte degli edifici, dotati per questo scopo dei più recenti sistemi di approvvigionamento energetico basati sull'impiego delle fonti rinnovabili. La Torre Diamante ha ottenuto infatti la certificazione LEED GOLD, uno dei più alti livelli riconosciuti dal Green Building Council per edifici costruiti secondo i principi di sostenibilità ambientale. La costruzione è iniziata ufficialmente il 28 gennaio 2010 con il montaggio delle gru sul posto, a seguito della bonifica del terreno una volta occupato dalla stazione di Milano Porta Nuova. Il primo agosto è cominciata l'installazione della struttura esterna e del nucleo in cemento. Dopo circa nove mesi dall'inizio della costruzione la torre ha raggiunto il 6º piano e all'inizio dell'anno nuovo la torre ha raggiunto il 10º piano ed è iniziata l'installazione dei pannelli di vetro. La costruzione è continuata spedita e verso marzo 2011 la torre ha raggiunto il 18º piano. Il 5 giugno il nucleo in cemento ha raggiunto l'altezza massima dell'edificio (140 m), traguardo sottolineato dal posizionamento sulla cima del Tricolore Italiano. Dopo circa cinque mesi , a novembre, anche la struttura esterna in acciaio ha raggiunto la massima altezza e la posa dei pannelli di vetro ha raggiunto l'ottavo piano. Il 10 febbraio 2012 i pannelli di vetro hanno raggiunto il 18º piano, il 30 marzo il 22° e a metà aprile il 26°-27°. Durante il resto di aprile è continuata la posa dei pannelli in modo da completare la posa verso la fine del mese. La torre è stata completata il 14 settembre 2012. Una particolarità del rivestimento sta nell'uso del vetro stratificato e non di quello temprato per avere una maggior uniformità di facciata e minori difetti come le ondulazioni dei vetri temprati termicamente. Un'altra particolarità è l'illuminazione della punta, che può comprendere vari colori, per esempio blu o rosso. La Torre Diamante è il fulcro della zona denominata business district, una porzione del Centro Direzionale di circa 61 500 m² che comprende anche due corpi bassi, i cosiddetti Diamantini. In modo analogo al Diamantone, questo paio di edifici è stato progettato dallo studio Kohn Pederson Fox Associates e ha avuto origine dal Progetto Porta Nuova. Si affacciano su viale della Liberazione e ponendosi come elemento di continuità con la torre principale. Essendo due edifici gemelli occupano approssimativamente la medesima area di 11464 m². Ad aprile 2015 Samsung ha preso possesso di un intero Diamantino, dando così origine al proprio Samsung District (situato in via Mike Bongiorno). Il Diamantone ha ospitato alcuni eventi del Fuorisalone 2013. La torre è stata la sede principale della seconda stagione del programma televisivo The Apprentice. Una parte del videoclip Io fra tanti di Giorgia è stata girata agli ultimi piani del grattacielo. La scena finale del film Italiano Medio è stata girata sia in esterni che in interni nella torre. Stazione di Milano Repubblica Repubblica Gioia Milano Grattacieli in Italia Grattacieli di Milano Progetto Porta Nuova Centro Direzionale di Milano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Torre Diamante Pagina dedicata nel sito Urbanfile, su urbanfile.it (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2011). Pagina dedicata nel sito Edilizianews, su edilizianews.it. URL consultato il 13 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).