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Parco regionale del bacino idrografico del fiume Sarno

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Ponte di San Marzano
Ponte di San Marzano

Il parco regionale del fiume Sarno è un'area naturale protetta della regione Campania che comprende la maggior parte dei comuni attraversati dal Sarno (tra la città metropolitana di Napoli e l'agro nocerino-sarnese, in provincia di Salerno). Il parco è stato istituzionalmente riconosciuto con la delibera n. 2211 del 27 giugno 2003 che ne costituisce l'ente, che ha come obiettivo, tra gli altri, quello di attuare una politica di sviluppo e salvaguardia del territorio. L'area geografica gestita dall'ente comprende la maggior parte dei comuni che il fiume Sarno attraversa. L'area del Parco, malgrado il degrado che deriva dall'inquinamento del fiume, è caratterizzata da bellezze naturali paesaggistiche e bellezze storico architettoniche di rilevanza nazionale e internazionale. I comuni che appartengono al parco regionale del Sarno sono: Angri (SA) Castellammare di Stabia (NA) Nocera Inferiore (SA) Poggiomarino (NA) Pompei (NA) San Marzano sul Sarno (SA) San Valentino Torio (SA) Sarno (SA) Scafati (SA) Striano (NA) Torre Annunziata (NA) Tra i siti di maggiore importanza, oltre a Pompei i cui scavi archeologici sono patrimonio dell'umanità per l'UNESCO, ci sono anche Torre Annunziata e Castellammare di Stabia che rappresentano importanti centri archeologici che risalgono all'Impero romano, l'artistica città di Nocera Inferiore con la Basilica Cattedrale, il Monastero di Sant'Anna, la Chiesa di San Matteo, il Castello medievale, gli scavi archeologici, il Santuario di Montalbino, la città di Sarno che custodisce un centro storico di notevole importanza artistico ed architettonico con il Santuario di Maria Santissima delle Tre Corone e, di fronte, la Chiesa dell'Immacolata, la Chiesa monumentale di San Francesco d'Assisi e l'attiguo pregevole Chiostro, la Basilica Insigne Collegiata di San Matteo Apostolo ed Evangelista con il Borgo medievale di Terravecchia e staccato dal centro storico il Duomo di Episcopio, il centro storico di Striano con la Porta civica di San Nicola, il centro medievale di Angri, il sito archeologico di Longola a Poggiomarino, e le località balneari (come Pozzano) appartenenti al Comune di Castellammare di Stabia. Nel comune di Scafati, invece, è presente l'antica abbazia cistercense di Santa Maria di Realvalle sorta nel 1274; la chiesa madre Santa Maria delle Vergini costruita attorno al XV secolo ed il Polverificio Borbonico del 1852. L'agricoltura è diffusa soprattutto in zone quali San Marzano sul Sarno, San Valentino Torio, Striano, Sarno, Poggiomarino e Nocera Inferiore. I prodotti agricoli tipici del luogo (con marchio DOP) sono il pomodoro San Marzano, il friariello, la patata novella campana, il cipollotto nocerino e la percoca. Varie realtà industriali di conserve di pomodoro sono situate presso Sarno, Angri, Nocera Inferiore, San Marzano sul Sarno, San Valentino Torio, Scafati e Striano mentre una delle principali fonti di reddito di Castellammare di Stabia sono i cantieri navali. I comuni della valle del Sarno che vivono anche di turismo sono principalmente Pompei e Castellammare di Stabia. Fonte di reddito per San Marzano sul Sarno, oltre all'agricoltura, è anche la presenza in città di diversi alberghi e ristoranti. Fiume Sarno Agro nocerino sarnese Elenco dei parchi regionali italiani Autorità di bacino regionale del fiume Sarno Sito istituzionale, su enteparcodelfiumesarno.it. URL consultato il 22 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2014).

Estratto dall'articolo di Wikipedia Parco regionale del bacino idrografico del fiume Sarno (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Parco regionale del bacino idrografico del fiume Sarno

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Ponte di San Marzano
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San Valentino Torio
San Valentino Torio

San Valentino Torio (Valndin in dialetto locale) è un comune italiano di 10 822 abitanti della provincia di Salerno in Campania. Il territorio comunale, totalmente pianeggiante, comprende una piccola parte dell'Agro Nocerino Sarnese, al confine con la Città metropolitana di Napoli. Il comune confina a nord con Sarno, a sud con San Marzano sul Sarno, Pagani, Nocera Inferiore, ad ovest con Striano (NA), Poggiomarino (NA) e Scafati. I principali corsi d'acqua del comune sono il fiume Sarno, il Rio San Marino e il Canale Fosso Imperatore. Classificazione sismica: zona 2 (sismicità media), Ordinanza PCM. 3274 del 20/03/2003. La parte sud orientale della pianura campana presenta le prime tracce di presenza umana tra il IX e il VI secolo a.C., epoca a cui risalgono numerose necropoli con circa 1.400 tombe a fossa, attribuite alla popolazione dei Sarrastri. La valle del Sarno infatti era abitata dai Sarrastri sotto la dominazione dei Greci e degli Etruschi, mentre a partire dal 421 a.C. il territorio fu invaso dai Sanniti. Successivamente gran parte della popolazione si trasferì nei nuovi centri di Nuceria, Pompei e Stabia, tutti appartenenti al territorio della valle del Sarno. La prima menzione di San Valentino risale ad un documento dell'868, conservato nel Codex Diplomaticus Cavensis dell'abbazia della Santissima Trinità di Cava de' Tirreni, nel quale la località è menzionata come Balentino. Nel 987 l'atto di fitto di un terreno menziona la località tuttora esistente di Cesina. Il territorio di San Valentino ebbe diversi feudatari, a partire dal primo attestato nel 1269, Bertrando del Balzo, che i Registri angioini citano come possessore dei casali di San Valentino e di Casatori. Il territorio fu in possesso di diverse famiglie fino a giungere nel 1459 ai Capece Minutolo (famiglia napoletana), che lo mantennero fino all'abolizione dei diritti feudali nel XIX secolo. Il villaggio Balentino fu università autonoma alla metà del XVI secolo, cambiando la denominazione in Castello di Valentino. La comunità fu in conflitto con il feudatario, Giovan Battista Capece Minutolo (morto nel 1586). Il primo sindaco dell'università di cui si conosce il nome fu Francesco Martorelli (1599-1600). La località venne per la prima volta citata con il toponimo odierno di San Valentino in un atto del 1681. Alla fine del secolo Francesco Capece Minutolo ottenne il titolo di duca di San Valentino. Dopo l'abolizione dei diritti feudali nel 1806, l'università di San Valentino divenne comune del Regno delle Due Sicilie nel 1809. Alcuni abitanti del paese presero parte ai moti carbonari del 1820 Nel 1863, dopo il passaggio al Regno d'Italia, San Valentino assunse la denominazione attuale: divenne, cioè, San Valentino Torio. L'aggiunta della parola "Torio" venne sancita per regio decreto (RDL del 22 gennaio 1863) su proposta del consiglio comunale per distinguere il comune dalla città abruzzese di San Valentino in Abruzzo Citeriore. Alla fine del XIX secolo il comune di San Valentino partecipò finanziariamente alla costruzione della ferrovia Circumvesuviana e tra la fine del 1899 e l'inizio del 1900 fu approvato il progetto della nuova stazione di San Valentino, inaugurata nel 1904. Nel 1936 grazie all'allora vescovo della Diocesi Sarno-Cava, il mons. Pasquale dell'Isola, la città di San Valentino Torio detiene alcune reliquie del Santo Patrono degli Innamorati, ed è a partire da questa data che San Valentino viene proclamato Santo Patrono del Comune di San Valentino Torio. Chiesa di San Giacomo Maggiore (1700 circa), principale edificio religioso del paese, venne realizzato sul terreno di una preesistente chiesa originaria del 1511 ed abbattuta a seguito di un accordo fra il governo locale dell'epoca, del feudatario e della diocesi di Sarno. Essa fu realizzata lontano dall'abitato di San Valentino, in una zona detta "Starza di San Giacomo" e fu concepita a tre navate, disposte nel senso est-ovest, con tre ingressi che guardavano verso il paese e, cioè, verso occidente. All'interno di essa è presente il "Trittico di S.Giacomo" (olio su tavola), opera del pittore Andrea Sabatini, che risale agli inizi del secondo decennio del XVI secolo (intorno al 1520). La splendida gradinata in blocchi di piperno, disposti a coda di pavone, davanti alla Chiesa, venne eretta tra il 1804 e il 1813. Chiesa della Consolazione Chiesa Santa Maria delle Grazie (XVII secolo) Torre orologiaia Palazzo Formosa Il grafico sottostante riporta l'evoluzione demografica del Comune di San Valentino Torio (compresi i territori di Casatori e Sciulia). Abitanti censiti Il vernacolo parlato dagli abitanti di San Valentino Torio mostra molte affinità con il napoletano, distinguendosi dalla parlata del capoluogo provinciale Salerno per alcune sottigliezze come l'uso di articoli determinativi differenti, che risultano essere gli stessi utilizzati a Napoli: "Il" e "Lo" nel vernacolo valentinese, come in quello napoletano, diventano 'O (es.: o scarrafone, tradotto: "lo scarafaggio", oppure o pummarulino, tradotto: "il pomodorino"), mentre nella parlata salernitana diventano "'U" ('u pummarulino, 'u scarrafone); "Gli", "I" e "Le" nel vernacolo valentinese, come in quello napoletano, diventano "'E" (es.: e percoche, tradotto: "le pesche", e puparuole, tradotto: "i peperoni"), mentre nella parlata salernitana diventano "'I" ('i percoche, 'i puparuole...). A San Valentino Torio è possibile trovare ogni genere di prodotto agroalimentare della Campania, come ad esempio la mozzarella di bufala, il babà, la pizza napoletana, la pastiera, la sfogliatella, 'O pere e 'o musso. È possibile trovare anche prodotti a diffusione limitata in alcune aree specifiche della Campania, come: 'A purpetta e pastenaca, un particolare tipo di polpetta, con una ricetta particolare, la cui caratteristica principale risiede nella presenza delle "pastenache" (carote) messe al posto della carne. Cipollotto Nocerino, particolare tipo di cipolla a marchio DOP diffuso nell'Agro nocerino sarnese; Pomodoro San Marzano, pomodoro lungo (a forma di lampadina) di origine protetta diffuso in alcune aree del salernitano e del napoletano. San Valentino Torio, come recita lo statuto comunale, ha due frazioni: Casatori e Sciulia. L'economia del paese si basa sulla sua produzione agricola (ortaggi e pomodoro San Marzano), che viene esportata in tutto il territorio. Esistono anche realtà industriali di conserve di pomodoro. San Valentino si trova a metà strada tra Salerno e Napoli, e per tale motivo è coperto sia dalla rete ferroviaria della Circumvesuviana che consente di raggiungere buona parte delle città della confinante città metropolitana di Napoli, sia dalla linee del servizio autobus della rete CSTP, la quale permette di raggiungere alcuni territori dell'agro nocerino sarnese come Sarno, San Marzano, Pagani, la Stazione di Nocera Inferiore e l'Università degli Studi di Salerno. Dalle fermate di Pagani e Nocera è possibile inoltre usufruire di ulteriori linee CSTP per raggiungere altri luoghi del salernitano. La stazione di San Valentino Torio è stata inaugurata nel 1904, ed è composta da due binari situati sulla linea principale Napoli-Ottaviano-Sarno. Questa stazione consente di raggiungere Napoli. Strada Regionale 367/a Innesto SS 18-S.Marzano-S.Valentino Torio. Strada Provinciale 6 Nocera Inferiore-Sarno. Strada Provinciale 102 San Valentino Torio-Casatori. Strada Provinciale 152 S.Valentino Torio-confine di Striano. Strada Provinciale 298 Casatori-Ponte Migliaro. Sindaci durante il periodo del Viceregno Sindaci durante il Regno delle Due Sicilie Sindaci durante il Regno delle Due Sicilie Sindaci durante il Regno d'Italia Podestà Sindaci durante la Repubblica La gestione del ciclo dell'acqua è affidato all'ATO 3 Sarnese Vesuviano. Il 31 ottobre 2018, il sindaco ing. Michele Strianese viene eletto presidente della provincia di Salerno, con oltre il 70% dei voti. La cittadina di San Valentino Torio conta alcune società sportive dilettantistiche come: ASD San Valentino 1975, società calcistica fondata nel 1975, i suoi colori sociali sono il giallo e il rosso. Nella stagione 2023-2024 milita nel campionato di Promozione Campania - Girone B, disputando le gare casalinghe nello "Stadio Comunale Giovanni Vastola". Atletico San Valentino Torio, fondata nel 2017, i cui colori sociali sono il bianco, il rosso e il blu. Milita nel campionato di Seconda Categoria Campania - Girone F, disputando le gare casalinghe nello "Stadio Comunale Giovanni Vastola". Toria Scuola Calcio, società calcistica impegnata nell'attività di scuola calcio, fondata nel 2008; i suoi colori sociali sono il rosso e il blu, e sullo stemma è disegnata una leonessa. Shirai Club San Valentino, società dilettantistica a carattere polisportivo, la cui sezione principale è il karate, disciplina in cui alcuni sportivi locali hanno ottenuto diverse volte il titolo di Campione d'Italia (specialità kumite). Salvatore Silvestri, Dal Balentino del Codex Diplomaticus Cavensis al San Valentino Torio del Decreto di Vittorio Emanuele II, Editrice Gaia 2006, ISBN 88-89821-14-0 Franco Pastore, San Marzano nella Pianura Campana , pag.24, Editrice Palladio, Salerno 1983, cod. IT\ICCU\CFI\0032994. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su San Valentino Torio Sito ufficiale, su comune.sanvalentinotorio.sa.it. San Valentino Tòrio, su sapere.it, De Agostini.