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Palazzo Capomazza di Campolattaro

Palazzi di NapoliPalazzi di Napoli del XV secolo
Palazzo Capomazza cort.
Palazzo Capomazza cort.

Il palazzo Capomazza di Campolattaro è un palazzo monumentale di Napoli ubicato in via Nilo, nel quartiere San Giuseppe. L'edificio appartenne alla storica famiglia dei Capomazza, marchesi di Campolattaro ed ascritta al patriziato di Pozzuoli. Il palazzo venne eretto nel XV secolo in stile rinascimentale e fronteggia il palazzo del Panormita con la sua imponente facciata; nel XVI secolo venne rifatto nelle decorazioni in piperno che caratterizzano il fabbricato con l'arioso cortile. Infatti, il cortile presenta notevoli decorazioni in piperno con finestre dalle semplici modanature, mentre sul lato sinistro si apre lo scalone con loggiato decorati da sottarchi ancora in piperno.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Palazzo Capomazza di Campolattaro (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Palazzo Capomazza di Campolattaro
Largo Corpo di Napoli, Napoli Municipalità 4

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Coordinate geografiche (GPS)

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N 40.848846 ° E 14.255941 °
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Indirizzo

Chiesa di Santa Maria Assunta dei Pignatelli

Largo Corpo di Napoli
80138 Napoli, Municipalità 4
Campania, Italia
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Palazzo Capomazza cort.
Palazzo Capomazza cort.
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Luoghi vicini

Palazzo del Panormita
Palazzo del Panormita

Il palazzo del Panormita è un edificio di interesse storico ed architettonico di Napoli e rappresenta uno dei migliori esempi rinascimentali insieme al palazzo Carafa e al palazzo Marigliano. Fronteggia il palazzo Capomazza di Campolattaro. Il palazzo sorge lateralmente al largo corpo di Napoli, su via Nilo, in una zona la cui strada era definita de Bisi, che deriva dal napoletano mpisi, termine che indicava la gente da impiccare che passava di lì; il Panormita (palermitano), noto letterato italiano, si fece erigere la propria abitazione in quel punto della città, affidando il progetto all'architetto ed imprenditore Giovanni Fillippo De Adinolfo, alla morte del quale subentrarono Giovanni Francesco Mormando e Giovanni Francesco Di Palma che, agli inizi del Cinquecento, completarono l'opera. Nel Seicento venne venduto ai discendenti del Beccadelli, cioè ai Capece Galeota; durante il padronato dei Capece il palazzo non ebbe grandi modifiche strutturali, ma venne affrescato modestamente. La facciata poggia su un basamento in piperno con aperture regolari, mentre il resto è composto da una griglia in piperno che inquadra le finestre inserite nella struttura muraria in opus reticulatum. Le finestre del mezzanino sono a tutto sesto, con arco poggiante su pilastri con capiltello; quelle del piano nobile sono rettangolari con trabeazione che funge da cornice; infine, tra il primo piano e il secondo si trova un imponente cornicione oltre il quale si aprono le finestre ad arco del secondo piano.