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Palazzo Pignatelli di Toritto

Palazzi di NapoliPalazzi di Napoli del XV secoloToritto
Pal PiazzNilo
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Il palazzo Pignatelli di Toritto si trova a Napoli, in piazzetta Nilo. Il palazzo fu voluto da Cesare Pignatelli, barone di Orta e di Toritto. La costruzione avvenne nel 1499 in stile rinascimentale (resti rinascimentali sono oggi visibili solo in parte), ma nel 1736 fu rimaneggiato in stile barocco in seguito al rifacimento della vicina cappella di Santa Maria Assunta dei Pignatelli; nel restauro vennero ricoperte tutte le forme rinascimentali del palazzo, caratterizzandolo come è ancora oggi visibile. Nella struttura sono stati rinvenuti resti probabili del sedile di Nilo, mentre delle decorazioni superstiti dell'originario progetto sono gli stemmi dei Pignatelli lungo la facciata; anche il soffitto dell'androne è caratterizzato dallo stemma di famiglia, stavolta pittorico.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Palazzo Pignatelli di Toritto (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Palazzo Pignatelli di Toritto
Piazzetta del Nilo, Napoli Porto

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 40.84863 ° E 14.25582 °
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Indirizzo

Piazzetta del Nilo
80138 Napoli, Porto
Campania, Italia
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Pal PiazzNilo
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Luoghi vicini

Palazzo del Panormita
Palazzo del Panormita

Il palazzo del Panormita è un edificio di interesse storico ed architettonico di Napoli e rappresenta uno dei migliori esempi rinascimentali insieme al palazzo Carafa e al palazzo Marigliano. Fronteggia il palazzo Capomazza di Campolattaro. Il palazzo sorge lateralmente al largo corpo di Napoli, su via Nilo, in una zona la cui strada era definita de Bisi, che deriva dal napoletano mpisi, termine che indicava la gente da impiccare che passava di lì; il Panormita (palermitano), noto letterato italiano, si fece erigere la propria abitazione in quel punto della città, affidando il progetto all'architetto ed imprenditore Giovanni Fillippo De Adinolfo, alla morte del quale subentrarono Giovanni Francesco Mormando e Giovanni Francesco Di Palma che, agli inizi del Cinquecento, completarono l'opera. Nel Seicento venne venduto ai discendenti del Beccadelli, cioè ai Capece Galeota; durante il padronato dei Capece il palazzo non ebbe grandi modifiche strutturali, ma venne affrescato modestamente. La facciata poggia su un basamento in piperno con aperture regolari, mentre il resto è composto da una griglia in piperno che inquadra le finestre inserite nella struttura muraria in opus reticulatum. Le finestre del mezzanino sono a tutto sesto, con arco poggiante su pilastri con capiltello; quelle del piano nobile sono rettangolari con trabeazione che funge da cornice; infine, tra il primo piano e il secondo si trova un imponente cornicione oltre il quale si aprono le finestre ad arco del secondo piano.