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Palazzo Regio (Cagliari)

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Palazzo Regio (Cagliari)
Palazzo Regio (Cagliari)

Il palazzo Regio, chiamato anche palazzo Viceregio, è uno storico edificio di Cagliari, antica residenza del rappresentante del re durante le dominazioni aragonese, spagnola e sabauda e attualmente sede della Prefettura della Città metropolitana di Cagliari e ospita gli uffici decentrati della nuova Provincia del Sud Sardegna. Si trova in piazza Palazzo, nel quartiere Castello. Il palazzo ha origini trecentesche e divenne sede del viceré dal 1337, per volere di Pietro IV d'Aragona. Nel corso dei secoli l'edificio subì diverse modifiche e ampliamenti. Particolarmente significativi furono i restauri settecenteschi; nel 1730, ad opera degli ingegneri piemontesi de Guibert e de Vincenti fu realizzato lo scalone d'onore che conduce al piano nobile, le cui sale furono restaurate nel 1735 dal della Vallea. La facciata ovest, col portale principale in asse con lo scalone, venne sistemata entro il 1769, come si evince dall'iscrizione posta sulla lunetta della porta finestra che si apre sul balcone centrale. Tra il 1799 e il 1815 il palazzo fu residenza ufficiale della famiglia reale e della corte, in esilio da Torino, occupata da Napoleone. Nel 1885 il palazzo divenne proprietà della Provincia, che vi stabilì la sua sede di rappresentanza e curò i restauri degli ambienti interni, al fine di adeguarli alla nuova funzione. Nel 1893 iniziarono i lavori di decorazione della sala del Consiglio, ad opera del perugino Domenico Bruschi per gli affreschi e dell'Angeletti per gli stucchi. L'opera si concluse nel 1896. Salvatore Naitza. Architettura dal tardo '600 al classicismo purista. Nuoro, Ilisso, 1992. ISBN 88-85098-20-7 Maria Grazia Scano. Pittura e scultura dell'Ottocento. Nuoro, Ilisso, 1997. ISBN 88-85098-56-8 AA.VV. Il palazzo regio di Cagliari, Ilisso 2000 (PDF) , su sardegnadigitallibrary.it. Cagliari Regno di Sardegna Provincia di Cagliari Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul Palazzo Regio Sito ufficiale, su cittametropolitanacagliari.it. Cagliari, Palazzo Regio, su SardegnaCultura. URL consultato il 4 settembre 2023. Palazzo Viceregio, su Monumenti aperti. URL consultato il 4 settembre 2023. Info Point-Palazzo Regio, su Touring Club Italiano. URL consultato il 4 settembre 2023. Cagliari - Palazzo Regio o Viceregio, su Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna. URL consultato il 4 settembre 2023.

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Palazzo Regio (Cagliari)
Piazza Palazzo, Cagliari Castedd'e susu/Castello

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09125 Cagliari, Castedd'e susu/Castello
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Palazzo Regio (Cagliari)
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Luoghi vicini

Pergamo di Guglielmo
Pergamo di Guglielmo

Il pergamo di Guglielmo è un ambone marmoreo in stile romanico risalente al XII secolo, presente nel Duomo di Cagliari. L'opera venne eseguita dallo scultore conosciuto come maestro Guglielmo, del quale, oltre al nome, non abbiamo notizie biografiche se non che collaborò alla decorazione del Duomo di Pisa. Proprio per la cattedrale pisana Guglielmo scolpì, tra il 1159 e il 1162, il monumentale pulpito, che restò al suo posto sino al 1310, quando venne sostituito con il nuovo pulpito, opera di Giovanni Pisano. Il pulpito di Guglielmo venne dunque smontato e trasferito a Cagliari, città allora sotto il dominio pisano, dove arrivò nel 1312. L'opera venne rimontata nella cattedrale della città sarda, una chiesa del XIII secolo in stile romanico pisano, dove il pulpito trovò posto nella navata centrale, all'altezza della terza colonna a destra. Durante i restauri del XVII secolo, che dotarono la cattedrale di una nuova veste barocca, il pergamo di Guglielmo venne smembrato e le varie parti collocate nelle attuali posizioni. In seguito a tali manomissioni, il pulpito perse l'epigrafe in cui era indicato il nome dell'autore e gli anni in cui venne realizzato. Quello che un tempo era un unico grande pulpito, dal 1669 è collocato ai lati del portale mediano, diviso in due parti addossate alla controfacciata e sostenute ciascuna da due colonne e due semicolonne, in modo da formare due piccole cantorie, prive di qualunque funzione perché inaccessibili. Su ciascuna "cantoria", i tre lati del parapetto appaiono impreziositi da immagini scolpite in altorilievo, raffiguranti scene evangeliche, che nella posizione attuale, in seguito alle manomissioni secentesche non seguono più l'originario filo narrativo. Al centro del lato frontale di ciascun parapetto si trovano due gruppi scultorei quasi a tutto tondo, sopra i quali vi sono rispettivamente il leggìo per il vangelo e quello per l'epistola. Avendo di fronte la controfacciata, a destra del portale mediano si trova la porzione di ambone recante sul fronte del parapetto il gruppo scultoreo raffigurante San Paolo con Tito e Timoteo, sormontato dal leggìo per l'epistola ornato da tre angeli. Le scene evangeliche raffigurate sono l'Adorazione dei magi e il Ritorno dei magi verso i loro paesi, sul lato destro del parapetto, sul fronte, dall'alto in basso e da destra a sinistra, il Battesimo di Gesù, la Presentazione al Tempio e la Trasfigurazione, mentre sul lato sinistro si trova l'Ascensione. A sinistra del portale mediano si trova l'ambone con il gruppo scultoreo centrale raffigurante il Tetramorfo, con l'aquila di san Giovanni che costituisce il leggìo per la proclamazione del vangelo; le scene raffigurate sul parapetto di questo ambone sono l'Ultima cena e il Bacio di Giuda sul lato di destra, sul fronte, dall'alto in basso e da destra a sinistra, Le pie donne al sepolcro, la Resurrezione, l'Annunciazione e la Visitazione nello stesso riquadro, la Natività, mentre sul lato di sinistra sono I magi dal re Erode e sotto la Strage degli innocenti. Erano parte dell'imponente pulpito, posti alla base delle colonne che lo sostenevano in origine, anche i quattro leoni stilofori a tutto tondo, dal XVII secolo posti alla base del presbiterio, due ai lati dello scalone centrale, sui quali poggia direttamente la balaustra marmorea, mentre gli altri sono ai lati esterni. Le sculture, rese con grande realismo e forte espressività anche grazie all'utilizzo del trapano, raffigurano quattro leoni nell'atto di tenere schiacciati sotto di loro uomini e animali; i leoni ai lati dello scalone tengono tra le zampe un toro (leone a sinistra) e un orso (leone a destra), mentre i leoni posti alle estremità del recinto presbiteriale ghermiscono un uomo e il suo cavallo (a sinistra) e un dragone alato (a destra). Corrado Maltese, Arte in Sardegna dal V al XVIII secolo, Roma 1962. Mario Salmi, Toscana e Sardegna nel periodo romanico, in Atti del XIII Congresso di Storia dell'Architettura, Roma 1966. P. Sanpaolesi, Il Duomo di Pisa e l'architettura romanica in Toscana dalle origini, Pisa 1975. Renata Serra, La Sardegna (Italia romanica, X), Milano 1989. Renata Serra. Pittura e scultura dall'età romanica alla fine del '500 (= Storia dell'arte in Sardegna, 1), Nuoro 1990. ISBN 88-85098-10-X Roberto Coroneo, Architettura romanica dalla metà del Mille al primo ‘300, (Storia dell'Arte in Sardegna, 4), Nuoro 1993. ISBN 88-85098-24-X Roberto Coroneo, Fra il pergamo di Guglielmo e la bottega di Jaume Cascalls: arte in Sardegna nella prima metà del XIV secolo, in “Medioevo, saggi e rassegne”, XX, 1995, pp. 389-398. Anna Rosa Calderoni Masetti, Il pergamo di Guglielmo per il duomo di Pisa oggi a Cagliari, Opera della Primaziale Pisana, Pisa 2000. Roberta Vanali, "Il pergamo di Guglielmo a Cagliari", https://robertavanali.blogspot.it/2014/05/il-pergamo-di-guglielmo-cagliari.html Cattedrale di Santa Maria (Cagliari) Scultura romanica Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul Pergamo di Guglielmo Maestro Guglielmo (1159-1162), Pulpito, su BeWeB. URL consultato il 30 agosto 2023. Pulpito di Maestro Guglielmo, su Catalogo dei beni culturali italiani. URL consultato il 30 agosto 2023.

Piazza Palazzo
Piazza Palazzo

Piazza Palazzo è la piazza principale del quartiere Castello a Cagliari. La piazza deve il suo prestigio alla rilevanza storica e artistica degli edifici che vi si affacciano. Si raggiunge da nord tramite la via Martini, da ovest tramite la via Canelles (che costeggia la piazza) e da sud tramite la via Duomo e la via Fossario. La piazza si presenta pressappoco con pianta a rettangolo allungato, disposta davanti alla lunga facciata settecentesca del palazzo Reale, cui seguono il più semplice prospetto del palazzo Arcivescovile e la facciata della Cattedrale, con la torre duecentesca. Il lato sud è chiuso dall'ex Palazzo di Città, municipio di Cagliari fino al 1906, mentre a nord la piazza è delimitata da un'area, frutto della distruzione di alcuni palazzi durante i bombardamenti del 1943, ancora in attesa di un'adeguata sistemazione. Il lato ovest è chiuso da un terrazzamento, che prospetta sulla sottostante via Canelles, collegata alla piazza da due scalinate e da una stradina. Di fronte al duomo la serie di palazzi della via Canelles si interrompe per lasciare spazio alla vista della sottostante piazzetta Carlo Alberto, collegata alla via Canelles, e quindi alla piazza Palazzo, tramite alcune rampe di scale. Piazza Palazzo raggiunse l'attuale ampiezza solo dopo la demolizione di alcuni edifici. Nel 1912 venne demolito il palazzo dei marchesi di Sedilo, successivamente dell'Intendenza di Finanza, che sorgeva proprio di fronte al palazzo Reale, rendendo piuttosto angusto lo spazio davanti ad esso. Le distruzioni conseguenti i bombardamenti della seconda guerra mondiale portarono a ulteriori demolizioni che determinarono l'attuale ampiezza dell'area.

Piazza Carlo Alberto (Cagliari)
Piazza Carlo Alberto (Cagliari)

Piazza Carlo Alberto è una piazza del quartiere Castello a Cagliari. La piazza, di modeste dimensioni, si colloca in un'area centralissima del quartiere, tra la via Canelles e la via La Marmora. La sua pianta, quadrangolare, è rimasta quasi inalterata dal medioevo. In epoca spagnola, piazza Carlo Alberto era conosciuta come la plazuela (piazzetta), per distinguerla dalla piazza Palazzo, detta plaza Mayor. Nella plazuela venivano giustiziati, per decapitazione, i nobili condannati a morte. Il lato est della piazza è costituito dal muro su cui poggia la rampa di scale che collega l'area alla soprastante via Canelles, oltre la quale si scorgono i prospetti dell'ex Palazzo di Città e del Duomo. Alla base della scalinata è collocata una lastra marmorea decorata da uno stemma della città in stile manierista, opera della scultore Scipione Aprile, con un'iscrizione, datata 1603, che ricorda la costruzione di una fontana, oggi scomparsa. Sul lato opposto, oltre la via Lamarmora, si affaccia sulla piazza il bel prospetto in stile barocco piemontese del settecentesco palazzo Asquer, una delle più belle residenze gentilizie del Castello. Sul fianco sinistro del palazzo si addossa un arco ogivale, residuo del portico Vivaldi Pasqua, gravemente danneggiato dai bombardamenti del 1943, così come lo stesso palazzo Asquer. Il lato nord della piazza è chiuso dal palazzo Barrago, in stile neoclassico, mentre al suo centro si trova la statua di san Francesco d'Assisi, qui collocata negli anni '20 del XX secolo.

Castello (Cagliari)
Castello (Cagliari)

Castello (Castéddu 'e Súsu in sardo, Castello di Sopra) è il principale dei quattro quartieri storici della città di Cagliari. Sorge in posizione preminente, su un colle calcareo, a circa cento metri sul livello del mare. Popolarmente il quartiere è indicato senza l'articolo. I Pisani fondarono questo quartiere nel XIII secolo, lo fortificarono, dotandolo di mura, torri e bastioni e vi trasferirono le sedi del potere civile, militare e religioso dalla capitale giudicale di Santa Igia, che avevano precedentemente distrutto, decretando la fine dello stesso giudicato di Càlari. Da allora, sotto ogni dominazione, da quella pisana (1215 - 1326), a quella aragonese-spagnola (1326 - 1708), austriaca (1708 - 1717), ancora spagnola (1717 - 1720) e infine sabauda (1720 - 1861), fino al secondo dopoguerra, il Castello ha ospitato i palazzi del potere e le residenze nobiliari, tanto da identificarsi con la città, che non a caso in sardo si chiama Casteddu. Al quartiere ancora oggi si accede attraverso le antiche porte medievali, aperte nelle mura che ancora cingono gran parte del perimetro del Castello, isolandolo dal resto della città. Il Castello ospita attualmente importanti istituzioni, quali la Prefettura e l'aula consiliare della Città metropolitana di Cagliari nei locali del palazzo Reale, ubicato nella piazza Palazzo. La parrocchia del Castello è intitolata a santa Maria e cointitolata a Santa Cecilia e ha la sua sede nella chiesa cattedrale, la chiesa principale dell'arcidiocesi di Cagliari, anch'essa nella piazza Palazzo. Anche l'Università degli Studi di Cagliari ha in Castello la sua sede principale, nel palazzo settecentesco che ospita gli uffici del Rettorato.

Chiesa di San Giovanni (Cagliari)
Chiesa di San Giovanni (Cagliari)

La chiesa di San Giovanni Battista si trova a Cagliari, in via San Giovanni, nel cuore del quartiere Villanova. Il piccolo tempio è sede dell'"Arciconfraternita della Solitudine", attiva nell'organizzazione di alcuni tra i più suggestivi riti della Settimana Santa cittadina. La prima menzione della chiesa si trova in un documento risalente al 1550. Il fatto però che la via San Giovanni esistesse già nel 1415, rende presumibile che quest'ultima data rappresenti il termine ante quem di costruzione del tempio (da cui probabilmente prese nome l'omonima via). L'edificio venne restaurato tra il XVII e il XVIII secolo. Nel 1679 divenne oratorio dell'"Arciconfraternita della Vergine Santissima della Solitudine", fondata nel 1604 da papa Clemente VIII. La prima sede dell'arciconfraternita fu la chiesa di San Bardilio, proprietà dei Trinitari, alla cui opera (principalmente la liberazione degli schiavi) si univa quella dei membri dell'arciconfraternita (a ricordo di questo legame resta lo stemma dei Trinitari che ancora oggi caratterizza l'abito dei confratelli). Dal 1878 nella confraternita sono ammesse anche le donne. La facciata risale al XX secolo, è in stile neoromanico, con portale strombato, ad arco a tutto sesto, e la lunetta decorata con un affresco raffigurante Giovanni Battista bambino mentre gioca con un agnello (simbolo di Cristo). Il prospetto termina a capanna, con gli spioventi ornati da archetti pensili. L'interno, in stile barocco, è a pianta rettangolare mononavata, con tre cappelle per lato e presbiterio rialzato e chiuso da balaustra marmorea. Sopra l'ingresso, addossata alla controfacciata, si trova la cantoria, che ospita il pregevole organo costruito dal lombardo Giuseppe Lazzari nel 1757 recentemente restaurato. Le cappelle laterali ospitano diverse opere d'arte, tra cui i simulacri del Cristo crocefisso e della Madonna Addolorata. Il Crocefisso, chiamato dai cagliaritani Su Monumentu (il monumento) per la sua imponenza, è una bella scultura lignea seicentesca di fattura spagnola, che i confratelli e le consorelle portano in processione fino alla Cattedrale nel primo pomeriggio del Venerdì Santo. L'Arciconfraternita ebbe l'incarico di compiere questa processione dal governo spagnolo nel seicento. Antioco Piseddu, Le chiese di Cagliari, illustrazioni di Gianflorest Pani, Sestu, Zonza Editori, marzo 2000, ISBN 978-88-8470-030-8. Chiese di Cagliari Villanova (Cagliari) Riti della Settimana Santa in Sardegna Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di San Giovanni Sito ufficiale dell'Arciconfraternita della Solitudine, su arciconfraternitasolitudine.beepworld.it.