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Rubbio

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Rubbio (Rùbio in veneto, Rübel o Rüwel in cimbro) è una frazione sita a 1057 m s.l.m. divisa tra i comuni di Bassano del Grappa e di Lusiana Conco, in Provincia di Vicenza. La parte bassanese di Rubbio è l'unica parte di Bassano ad essere ufficialmente riconosciuta come "frazione" dallo Statuto comunale ed è amministrativamente costituita in quartiere.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Rubbio (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Rubbio
Via Cima Dodici, Lusiana Conco

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Via Cima Dodici 6
36062 Lusiana Conco
Veneto, Italia
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Rubbio
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Luoghi vicini

Valrovina
Valrovina

Valrovina è una frazione di Bassano del Grappa in provincia di Vicenza. Sorge ai piedi dell'Altopiano dei Sette Comuni, in un territorio collinare ricco in sorgenti ed attraversato da alcuni torrenti. L'omonima parrocchia dipende dalla diocesi di Vicenza. Il toponimo si lega al latino ruina, in riferimento alle devastazioni causate in passato dai disastri naturali. Valrovina è una delle località interessate dalle vicende umane e storiche che si svolsero tra l'XI secolo e il XIII secolo e dalle numerose proprietà che videro protagonisti i vari componenti della famiglia degli Ezzelini. Proprietà che furono certosinamente accertate, censite e documentate dopo la loro definitiva sconfitta avvenuta nel 1260. Il suo nome è documentato per la prima volta nel 1175 in una citazione notarile in cui in un corposo elenco di bassanesi compare "Martinelus de Valruina" (Verci, Codice Eceliniano, pag. 452). Nel 1262 ritroviamo una citazione del nome in riferimento alla chiesa "San Ambrosii di Valleruina" di questo villaggio. Anticamente apparteneva al territorio della Federazione dei Sette Comuni come "Contrada Annessa". Fino al 1812 si hanno notizie della "Vicinìa di Valrovina" a cui facevano capo: Silàn, Calùga, Contrà, Cima il Collo, Campièn, Fagarè, Ròvole, Rùbbio. Scrive il Maccà nel 1812: "È colonnello, ossia contrada annessa ai Sette Comuni, e gode le stesse immunità, provilegi, esenzioni, e comodità, che godono essi. Oggidì, pianta il tabacco per l'appaltatore pubblico, il quale dà a quelli che tabaccano le loro porzioni." Valrovina, dopo lo scioglimento della Federazione dei Sette Comuni, divenne Comune, Rubbio (la parte nord-ovest) una sua frazione in cui manteneva un cappellano: nel 1938 fu accorpata al Comune di Bassano del Grappa con la zona di Rubbio e i secolari boschi e alpeggi di Vallerana. Significativa è la Festa del Maron (tipico frutto della zona) che si svolge dal 1974, nel mese di ottobre. Pare esistesse già nel XIII secolo. Di certo è attestata nel Quattrocento, quando era dotata di un proprio cimitero e di un proprio rettore, benché dipendente dalla pieve di Sant'Eusebio di Angarano. Le rimase affiliata anche dopo l'istituzione della parrocchia, nel 1475. Nel corso dei secoli l'edificio fu più volte rinnovato. L'attuale parrocchiale venne costruita tra il 1867 ed il 1876 su progetto di Angelo Tescari. L'edificio fu restaurato nel 1970-71, concluso con la consacrazione del vescovo ausiliare di Vicenza Carlo Fanton del 3 ottobre di quell'anno. Vi sono conservate opere di grande valore artistico. L'altare maggiore, in legno dorato, è dei Marinali (1685). In una nicchia si trova la Madonna del Rosario con il Bambino e i santi Ambrogio, Antonio, Rocco e Sebastiano, opera cinquecentesca di Francesco dal Ponte; attorno sono disposte quindici tavolette dipinte raffiguranti i misteri del Rosario. È attribuita a Jacopo dal Ponte la Madonna tra i santi Rocco e Sebastiano e provengono sempre dall'ambito dei dal Ponte la Crocifissione (XVI secolo) e il San Valentino in gloria (XVII secolo). Pregevole anche un'icona di anonimo raffigurante una Madonna con Bambino (XV secolo). Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Valrovina

Campolongo sul Brenta
Campolongo sul Brenta

Campolongo sul Brenta (Canpołongo sol Brenta in veneto) è un centro abitato del comune italiano di Valbrenta, in provincia di Vicenza, di cui costituisce un municipio. Già comune autonomo, il 30 gennaio 2019 si è fuso con Cismon del Grappa, San Nazario e Valstagna per costituire l'ente attuale. Il territorio del municipio di Campolongo si allarga sul versante occidentale del canale di Brenta, comprendendo sia la stretta fascia pianeggiante del fondovalle (dove si concentrano gli abitati), sia l'estesa zona montuosa che la sovrasta a ovest. Quest'ultima si caratterizza per la presenza di valli (valle Vallerana, val Tornà, val Dritta, valle dei Salti, val Fagarè), rimaste boscose perché impervie e poco produttive, alternate a cime che superano i 1000 metri di quota (monte Caina 1002 m, monte Campolongo 1142 m, colle dei Tre Confini 1232 m) caratterizzate da ampie estensioni prative e pascolive. Tra il Caina e il Campolongo si distribuiscono alcuni insediamenti legati all'alpeggio, le cosiddette "Casare di Campolongo" che si trovano nei pressi dell'abitato di Rubbio. Il toponimo è un composto legato evidentemente alle caratteristiche del territorio. La specifica "sul Brenta" alla denominazione del comune fu aggiunta con il regio decreto n. 3893 del 18 agosto 1867 per distinguere il comune da altre località omonime. Anticamente il territorio appartenne alla Federazione dei Sette Comuni, in seguito divenne comune autonomo. Nel 2018 la popolazione ha votato in maniera favorevole a un referendum per la fusione del comune di Campolongo con altre entità comunali della valle del Brenta.In origine Campolongo sul Brenta comprendeva anche la frazione Campese, la quale venne distaccata e aggregata al comune di Bassano con il Regio decreto 24 giugno 1878, n. 4432. Lo stemma era di azzurro, alla pianta di tabacco, fogliata di quattro di verde, fiorita d'oro, nodrita nella pianura di verde e circondata da cinque piccoli volti rappresentanti le Contrade dei Sette Comuni. Abitanti censiti Fu eretta nel 1627 dagli abitanti del luogo, a causa dell'eccessiva distanza dalla chiesa di Oliero (alla quale, comunque, fu inizialmente sottoposta). Nel 1651 gli abitanti chiesero e ottennero che un sacerdote celebrasse la messa la quarta domenica di ogni mese. Fu elevata a parrocchiale nel 1664. Secondo un'antica prassi abolita solo nel 1953, erano i capifamiglia ad eleggere il parroco; la scelta veniva poi confermata dal priore di Campese e infine approvata dal vescovo. Danneggiata dai combattimenti della prima guerra mondiale, negli anni successivi è stata restaurata e riconsacrata nel 1928. L'opera di maggior pregio qui conservata è probabilmente il copri-fonte battesimale in legno intagliato e dipinto, eseguito nella seconda metà del Seicento; vi compaiono il Peccato originale e il Battesimo di Gesù, accanto a figure di santi e putti danzanti. Degne di nota, due statue in legno dipinto e dorato raffiguranti i santi Filippo e Giacomo minore; furono realizzate tra i secoli XVII e XVIII, probabilmente da una famiglia di artigiani locali, i Bonato detti "Marti". Le due pale d'altare, raffiguranti la Trinità con i santi Pietro e Paolo e la Madonna che appare ai santi Antonio e Lucia, sono attribuite a Giulio Carpioni, allievo del Padovanino attivo alla fine del Seicento. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Campolongo sul Brenta