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Basilica di San Giovanni in Laterano

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San Giovanni in Laterano 2021
San Giovanni in Laterano 2021

La Basilica di San Giovanni in Laterano, anche definita come la Cattedrale di Roma (nome completo Sacrosanta papale arcibasilica maggiore cattedrale arcipretale del Santissimo Salvatore e dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista in Laterano; in latino Archibasilica Sanctissimi Salvatoris et Sanctorum Ioannis Baptistae et Ioannis Evangelistae in Laterano), è la chiesa madre della diocesi di Roma, attualmente retta da papa Francesco tramite il cardinale arciprete. È la prima delle quattro basiliche papali maggiori e la più antica e importante basilica d'Occidente. Sita sul colle del Celio, la basilica è la rappresentazione materiale della Santa Sede, che ha qui la sua residenza. La basilica e il vasto complesso circostante (comprendente il Palazzo Pontificio del Laterano, il Palazzo dei Canonici, il Pontificio Seminario Romano Maggiore e la Pontificia Università Lateranense) godono dei privilegi di extraterritorialità riconosciuti dalla Repubblica Italiana alla Santa Sede che pertanto ne ha la piena ed esclusiva giurisdizione. La denominazione ufficiale è "Arcibasilica Papale del Santissimo Salvatore e dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista in Laterano". Papa Silvestro I, nel IV secolo, la dedicò al Santissimo Salvatore; poi papa Sergio III, nel IX secolo, aggiunse la dedica a San Giovanni Battista; infine papa Lucio II, nel XII secolo, incluse anche San Giovanni Evangelista. È detta "arcibasilica" perché è la più importante delle quattro basiliche papali maggiori; più precisamente, ha il titolo onorifico di Omnium Urbis et Orbis Ecclesiarum Mater et Caput, ovvero Madre e Capo di tutte le Chiese della Città e del Mondo. È detta infine "in Laterano", o "lateranense"; Lateranus era un cognomen della gens Claudia, e nella zona dove sorse la basilica si trovavano dei possedimenti (horti) di quella famiglia.

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Basilica di San Giovanni in Laterano
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San Giovanni in Laterano 2021
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Palazzo del Laterano
Palazzo del Laterano

Il palazzo del Laterano, costruito al posto del più antico Patriarchio costantiniano (fatto demolire da papa Sisto V alla fine del XVI secolo) è un palazzo rinascimentale, sede papale e residenza ufficiale dei romani pontefici per molti secoli. È adiacente alla basilica di San Giovanni in Laterano, la cattedrale della diocesi di Roma contenente la cathedra romana, che rappresenta simbolicamente l'autorità spirituale del romano pontefice. Il palazzo del Laterano ospita ora il Museo storico dello stato pontificio, gli uffici del vicariato di Roma e l'appartamento del cardinale vicario di Sua Santità per Roma e distretto. Il palazzo inoltre, insieme alla basilica ed altri edifici adiacenti, gode del diritto di extraterritorialità, essendo sotto la piena ed esclusiva giurisdizione della Santa Sede. Costituisce parte di un complesso più ampio di cui fanno parte anche la basilica, il battistero, i resti del medioevale palazzo papale con la scala santa e con la cappella papale detta Sancta Sanctorum. Vicino al palazzo, accanto alla scala santa, si trova il triclinio leonino e nella piazza antistante si erge l'obelisco Lateranense, il più grande degli obelischi di Roma. La zona occupata oggi dal palazzo già dal IV secolo era la residenza principale dei papi. Il complesso fortificato del Laterano creava una cittadella intorno al palazzo papale, includendovi anche la cattedrale e il battistero, e partiva dalla porta Asinaria e dalle mura aureliane, terminando col castrum dei Santi quattro coronati, dove i pontefici si rifugiavano in caso di pericolo.

Museo storico della Liberazione
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Il Museo storico della Liberazione di Roma raccoglie documenti originali, cimeli, giornali e manifesti, volantini, scritti e materiali iconografici relativi all'occupazione nazifascista di Roma e alla lotta che valse alla città di Roma la medaglia d'oro al valor militare per la guerra di Liberazione nell'ambito della Resistenza italiana durante la Seconda guerra mondiale. Il Museo ha sede nei medesimi locali dell'edificio in via Tasso che, durante l'occupazione nazifascista di Roma, divenne tristemente famoso come luogo di reclusione e tortura da parte delle SS per oltre 2000 antifascisti, molti dei quali caddero fucilati a Forte Bravetta o uccisi alle Fosse Ardeatine. Le celle restaurate come i tedeschi in fuga le lasciarono, popolate dalle memorie e persino dai graffiti originali tracciati da chi vi patì tortura e privazioni prima di vedersi strappata la vita, sono testimoni del dramma e della scelta civile di italiani di ogni ceto e di ogni famiglia politica che diedero vita alla Resistenza. Non si tratta quindi di un museo nel senso più comune del termine, ma piuttosto di un realistico e reale monumento, un documento storico che ne contiene altri e le cui stesse pareti sono testimoni capaci di suscitare emozione. Al Museo è annessa una biblioteca che raccoglie testi, collezioni di giornali, opuscoli e materiali relativi soprattutto alla guerra, alla Lotta di Liberazione e ai movimenti politici che l'animarono.