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Ciaculli

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Ciaculli e Monte Grifone
Ciaculli e Monte Grifone

Ciaculli (Ciacuddi in palermitano) è una località del Comune di Palermo che conserva le caratteristiche della tipica borgata di campagna. Si trova alle porte della città e conta circa 9 550 abitanti. Rientra nella II Circoscrizione ed insieme alla frazione di Croceverde-Giardina forma la nona Unità di primo livello di Palermo. Vicino si trova Santa Maria di Gesù, altra borgata di origine contadina. Ciaculli è collocata a sud-est di Palermo, separata a nord dall'Autostrada A19 e dalla zona industriale Brancaccio, è confinante a est con la piccola borgata di Croceverde-Giardina. A sud viene toccata dalle falde del Monte Grifone e a sud-est confina con Gibilrossa, località del comune di Misilmeri. Non distante in direzione nord-est l'area agricola della borgata confina con il territorio comunale della cittadina di Villabate. Ciaculli è composta prevalentemente da edilizia residenziale e rurale, ed è una delle aree di verde agricolo dell'Area metropolitana di Palermo, immersa nella Conca d'oro. È costituita da una via principale omonima, che si ramifica poi in un bivio da cui nasce la S.P. 37 che arrampicandosi sul Monte Grifone, con un tragitto tortuoso e panoramico, collega Palermo al limitrofo comune di Belmonte Mezzagno. Ciaculli conserva esempi di edilizia contadina e tra le sue contrade non sono pochi i vecchi casali o bagli di grandi proprietari terrieri del 700 e dell'800. Molti sono anche i vecchi magazzini risalenti alla fine Ottocento, usati come depositi per gli strumenti da campagna, questi magazzini o Malaseni così chiamati in siciliano possiedono un caratteristico tetto ricoperto di tegole. Negli anni ottanta molti agrumeti furono distrutti per fare spazio all'edilizia popolare, con la conseguente crescita della popolazione della borgata. Nella parte alta (quella sud-est) della frazione rimangono ancora intatte le vecchie abitazioni degli originari residenti, ed i giardini coltivati rigorosamente ad agrumi adiacenti alle case. Nella borgata si trovano nella grotta calcarea di San Ciro, resti di mammiferi risalenti al Quaternario; perlopiù si tratta di Elephas falconeri siciliani o Elefante nano, rinvenuti e trasportati nei musei.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Ciaculli (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Ciaculli
Via Ciaculli, Palermo II Circoscrizione

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90039 Palermo, II Circoscrizione
Sicilia, Italia
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Ciaculli e Monte Grifone
Ciaculli e Monte Grifone
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Luoghi vicini

Croceverde
Croceverde

Croceverde (nota anche come Croceverde-Giardina o Giardini, proprio per via dei curati giardini e degli agrumeti in cui l'area è immersa) è una piccola frazione o borgata rurale di Palermo. Sorge nell'angolo meridionale della pianura Conca d'oro, nel 2014 contava circa 1 500 abitanti. Dista pochi chilometri dal tessuto urbano di Palermo, ed è confinante con due località limitrofe: a nord-ovest Ciaculli, confinante per mezzo dell'omonima strada, ed a sud-est Gibilrossa, frazione di Misilmeri, nota per le imprese garibaldine. La borgata dista poco dal comune di Villabate. Croceverde-Giardina è conosciuta per le sue villette residenziali, immerse tra agrumeti. Tra gli edifici più conosciuti c'è la villa del boss mafioso Michele Greco, nato tra i giardini di questa borgata nel 1924. La posizione in cui è situata Croceverde offre una vista completa della città di Palermo. Noti sono i terreni denominati Favarella che si estendono fino a Ciaculli, dove Michele Greco era solito invitare amici per la caccia e per la raccolta di agrumi. Nei terreni sono presenti grotte sotterranee usate per la latitanza del boss. Il territorio presenta un clima ed un habitat naturale ideale per la coltivazione del famoso Mandarino tardivo di Ciaculli, che infatti qui si coltiva ai piedi del Monte Grifone, in terreni tanto ripidi (fino al 50% di pendenza) da ritenere opportuna una coltivazione a terrazzamenti. Oltre alla coltivazione degli agrumi, vi sono altre varietà di albero da frutto come il nespolo che qui trova un clima ideale. Presenti inoltre terreni coltivati ad ortaggi. Negli ultimi anni si è verificato un progressivo incremento dell'abusivismo edilizio, poiché già da anni il comune, nel tentativo di regolamentare e impedire una edificazione selvaggia, ha contrassegnato l'area come terreno di tipo: verde agricolo e non edificabile. Croceverde è collegata con il centro di Palermo dalla linea 212 dell'AMAT. A Croceverde, precisamente in Corso dei Mille 1672, si trova la scuola primaria intitolata a Ilaria Alpi, cui afferiscono gli studenti del quartiere. Essa appartiene all'ICS Padre Pino Puglisi.

Monte Grifone
Monte Grifone

Il monte Grifone fa parte della catena dei monti di Palermo. Sul promontorio è presente quello che si ritiene essere il cipresso più antico d'Europa, a cui si attribuiscono circa 500 anni di vita. L'albero è rinominato "cipresso di San Benedetto" poiché, secondo la leggenda, sarebbe nato dal bastone di San Benedetto Manasseri conficcato nel suolo. Monte Grifone è così chiamato poiché, fino agli inizi del XX secolo, tra le rupi della cima nidificava una colonia di grifoni. Le ultime colonie di avvoltoio grifone si estingueranno in Sicilia negli anni Sessanta del Novecento, a causa dei bocconi avvelenati usati dai cacciatori contro le volpi. Il monte è situato a sud-est rispetto alla Conca d'Oro e alla città di Palermo. Il versante verso la città è nettamente scosceso e la montagna così si eleva panoramicamente sulla pianura a nord. Sulla pendice nord-est presenta un pendio ripido, in cui sono presenti anche parecchie creste rocciose. Una possente e calcarea parete del monte, dove è presente una cava, denominata "pizzo Sferrovecchio", si innalza all'ingresso della Autostrada Palermo-Catania adiacente si estende la zona industriale Brancaccio. Alle sue pendici, in direzione del mare, si estende quello che resta del Parco della Favara. Ai piedi del monte si trovano le località palermitane di Ciaculli qui una fascia verde di terrazzamenti coltivati cinge il calcareo monte, Croceverde-Giardina e Santa Maria di Gesù, dove l'omonimo cimitero è sito all'ombra di un costone roccioso. Altra frazione palermitana dominata dalle pareti del monte è Belmonte Chiavelli, località rurale a grave rischio idrogeologico. La cima più alta è posta a 832 m s.l.m.. La cima secondaria del monte Grifone, pizzo Sferrovecchio, è alta circa 300 m s.l.m.. Palermo Monti di Palermo Conca d'Oro Serbatoi di San Ciro Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Monte Grifone

Villabate
Villabate

Villabate (Abbàti in siciliano) è un comune italiano di 19.761 abitanti della città metropolitana di Palermo in Sicilia. Costituisce un'unica conurbazione con la città di Palermo. Sorge a est del capoluogo sulla parte orientale della pianura denominata Conca d'Oro. Villabate ha un clima di tipo mediterraneo; la piovosità annua è relativamente più scarsa della città di Palermo (media annua 745 mm circa) ma più sostanziosa delle zone ancora più ad Est. D'inverno e d'estate si ha una maggiore escursione termica, per il tipo di territorio presente attorno alla cittadina. Facile aspettarsi dunque, valori più bassi del capoluogo siciliano d'inverno e leggermente più alti in estate (nel giugno 2007 si toccarono i 44 gradi). Villabate è anche conosciuto come Paese del vento per l'effetto che si verifica nella zona durante molti giorni dell'anno (soprattutto quando a soffiare è lo scirocco). Nel 1963 il paleontologo Giovanni Mannino rinvenne tre ripari rupestri con incisioni risalenti al Paleolitico, oggi scomparsi a causa dell'espansione urbanistica di Villabate; le raffigurazioni, che comprendevano bovidi ed equidi, erano stilisticamente vicine a quelle dell'Addaura. Intorno agli inizi del XVIII secolo l'abate Antonio Agnello si trasferì da Palermo insieme ai suoi dipendenti nel territorio dell'odierno paese di Villabate per cui si ritenne che l'abitato venne fondato a seguito del suddetto evento. In realtà il toponimo "Abbate" dello stesso luogo era molto più antico, risalendo alla seconda metà del XV secolo, quando l'abate dell'abbazia di S.Spirito di Palermo, Giovanni de Osca, vi fece costruire una torre, successivamente inglobata nel palazzo Migliaccio-Termine, insieme ad alcune case ed un fondaco. Nel tempo il nucleo originario si ingrandì, diventando il "Villaggio dell'Abbate", e ricadendo amministrativamente nel comune di Monreale. Successivamente l'abitato passò al comune di Palermo da cui si rese autonomo nel 1858, diventando quindi comune autonomo. Villabate era fino agli anni 1960 un comune prettamente agricolo, tuttavia l'espansione urbana della seconda metà del XX secolo ha determinato una riduzione delle aree coltivate. Chiesa di Sant'Agata Chiesa di Sant'Agatone Papa Chiesa di San Giuseppe Chiesa del Sacro Cuore Oratorio Don Bosco, chiamata "Chiesa Piccola" Palchetto della musica Palazzo Migliaccio Villa dell'Abate Agnello Torre Vitale Torre Varese Catacombe sottostanti l'oratorio Don Bosco Nel 2020 è stato realizzato da uno street artist internazionale un murales dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, magistrati palermitani vittime di Cosa Nostra. Nel 2023 invece ne è stato realizzato un altro che tratta il tema della violenza sulle donne, un omaggio a Giovanna Bonsignore, villabatese vittima di femminicidio. Abitanti censiti Biblioteca comunale "E.Salmeri" Biblioteca scolastica "P.Palumbo" Biblioteca parrocchiale "Padre Pino Puglisi" Mostra Permanente dell'Arma dei Carabinieri Il comune di Villabate è situato in un'importante zona strategica: su essa, infatti, si ramificano tutte le vie di comunicazioni tra Palermo e l'hinterland della città (Misilmeri, Ficarazzi, Bagheria, Belmonte Mezzagno). Sempre sul raccordo autostradale (uno dei più importanti della Sicilia) fa anche capolinea lo scorrimento veloce Agrigento-Palermo e l'Autostrada A19. In passato era servito anche dalle stazioni ferroviarie di "Villabate" della linea a scartamento ridotto Palermo - Corleone (dismessa nel 1959) e sulla Palermo - Messina dalla stazione di Villabate-Ficarazzelli, quest'ultima soppressa nel dicembre 2005; in più la cittadina siciliana è servita dalla linea di autobus che fa la tratta Misilmeri-Palermo. Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune. Zabbar, dal 1997 Uno dei settori in cui Villabate eccelle è quello sportivo, non solo perché ha dato i natali a campioni come Zarcone, Sciortino e Di Chiara, ma anche per la fitta rete di infrastrutture sportive, pubbliche e private, che può offrire ai suoi cittadini. A Villabate si può giocare a calcio in campi sportivi attrezzati, compresa illuminazione notturna; inoltre si può praticare Taekwondo, calcetto, pallavolo, pallacanestro, bocce, nuoto, judo, Pesistica Olimpica e da qualche anno anche il pugilato. Un'importanza sempre costante e mai in declino ha rivestito nel paese la Società sportiva di pallavolo che, da parecchi anni, continua a restare ai vertici dei campionati nazionali o regionali (B2, C, D). Oggi la squadra di calcio milita nel Campionato di Promozione Regionale (girone A). Per la stagione 2017/2018, nonostante la promozione in Eccellenza, decide di rimanere in Promozione per mancanza di fondi da parte della società. Dal 2008 è ritornata una manifestazione storica villabatese: la gimkana automobilistica. Le prime gimkane automobilistiche sono state organizzate negli anni 60. Dal 2022 è ripresa l'organizzazione della Gimkana Piscina "Hydra" Cittadella sportiva "Luigi Zarcone" Palestra Comunale Centro Sportivo Villabate Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Villabate Sito ufficiale, su comune.villabate.pa.it.

Stazione di Villabate-Ficarazzelli
Stazione di Villabate-Ficarazzelli

La stazione di Villabate-Ficarazzelli era una stazione ferroviaria posta al Km. 8+237 sulla tratta comune alle linee Palermo-Messina, Palermo-Agrigento, Palermo-Caltanissetta e Palermo-Catania. È stata dismessa nel dicembre 2005. Inizialmente ha il nome di "stazione di Ficarazzelli" e compare già nell'orario delle corse dei convogli della Società Vittorio Emanuele della linea ferroviaria Palermo - Trabia valido dal 25 novembre 1865. Nel settembre del 1939 muta la denominazione in Villabate - Ficarazzelli. Dal 1966 in poi si trova in una posizione intermedia tra la stazione di Palermo Brancaccio e la stazione di Bagheria. Pur essendo vicina al centro abitato di Ficarazzi, è ubicata nel territorio di Villabate, a ridosso della Cittadella Sportiva, in via Stazione Ficarazzelli, una traversa di via Alcide De Gasperi nelle immediate vicinanze del cavalcavia stradale che passa sopra la ferrovia. Il fabbricato viaggiatori, più piccolo rispetto a quello della vicina stazione di Bagheria, è su due livelli. Ospitava al piano terra la Dirigenza Movimento, la biglietteria, le obliteratrici, una sala d'aspetto con la bacheca degli orari e un ufficio merci. Accanto all'ingresso della biglietteria era presente una buca delle lettere delle Poste. Le originali porte in vetro ed alluminio sono state sostituite negli anni 2000 da portoni in ferro. Il primo piano era usato come alloggio per le famiglie dei ferrovieri e presenta, sopra ogni finestra della facciata esterna, delle decorazioni (timpani) a forma di arco, in stile neoclassicista. La stazione era dotata anche di servizi igienici, una fontanella, diversi magazzini e un vasto scalo merci che si estendeva fino al territorio di Ficarazzi e lavorava in particolar modo con gli agrumi provenienti dalle campagne limitrofe della Conca d'Oro. Negli anni precedenti alla dismissione, erano spesso presenti in stazione un automotore FS 214, carri merci Gabs, Ghms e carri aperti di tipo E. La stazione di Villabate-Ficarazzelli era servita soltanto dai "treni locali" in seguito denominati "treni regionali" e il numero delle fermate giornaliere per il servizio viaggiatori erano calate già alla fine degli anni Ottanta del Novecento per poi aumentare nuovamente fino a 18 nell'orario estivo delle F.S. del 1992 . A partire dalla seconda metà degli anni Novanta del Novecento venne chiusa la biglietteria e diminuirono anche le fermate per il servizio viaggiatori soprattutto nelle ore pomeridiane. Negli anni successivi vennero realizzati una pensilina, un sottopasso pedonale e un nuovo impianto di altoparlanti. Il piano terra venne modificato e fu chiuso l'ufficio del Dirigente Movimento. Nel 2002-03 si effettuarono le ultime fermate per il servizio viaggiatori e la stazione divenne impresenziata. Nel dicembre 2005 venne definitivamente soppressa. Nel dicembre 2009, a 1 km circa di distanza in direzione Bagheria, venne inaugurata la nuova fermata di Ficarazzi. Oggi la ex stazione di Villabate-Ficarazzelli si trova quindi tra la stazione di Roccella e la stazione di Ficarazzi. La stazione, negli anni prima della dismissione era dotata dei seguenti servizi: Biglietteria a sportello (fino al 1996 circa) Sala d'attesa Servizi igienici Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla stazione di Villabate-Ficarazzelli