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Chiesa di San Giovanni Battista (Castiglion Fibocchi)

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La chiesa di San Giovanni Battista è un luogo di culto cattolico che si trova in località Gello Biscardo, a Castiglion Fibocchi. Ricordata nel XIV secolo tra le suffraganee della pieve di San Quirico Sopr'Arno, forse sorge sul sito del castello di Gello Biscardo, antico possesso della potente famiglia magnatizia aretina degli Ubertini. L'edificio, ad una sola navata con altari in stucco tardo-settecenteschi, fu quasi del tutto ricostruito nel XIX secolo. Presenta il tipico aspetto delle chiesette rurali a capanna con campaniletto a vela a tre fornici. Fonte: scheda nei "Luoghi della Fede", Regione Toscana, su web.rete.toscana.it.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Chiesa di San Giovanni Battista (Castiglion Fibocchi) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori).

Chiesa di San Giovanni Battista (Castiglion Fibocchi)
Strada Comunale della Corsaia, Unione dei Comuni del Pratomagno

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Toscana, Italia
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Luoghi vicini

Chiesa di San Niccolò (Talla)
Chiesa di San Niccolò (Talla)

La chiesa di San Niccolò è un edificio sacro che si trova in piazza Licio Nencetti, a Talla. Venne edificata nel 1644 dalla Compagnia del Sacramento, pare per una scampata pestilenza. L'edificio è stato più volte restaurato nel XIX e XX secolo. Del tipo a capanna, intonacata con bozze cantonali, presenta una semplice facciata; il portale ha un timpano triangolare spezzato con al centro lo stemma della famiglia Ducci. Sul fianco sinistro è una torre campanaria in pietra con orologio. L'interno ad aula unica è coperto a false capriate, il presbiterio è rialzato e voltato a botte. Sulle pareti laterali due altari in pietra contengono tele sei-settecentesche: quella a sinistra rappresenta la Morte di San Giuseppe, opera di Giuseppe Antonio Fabbrini databile forse al 1785, quella a destra la Madonna del Rosario coi Santi Domenico, Nicola, Francesco, Caterina da Siena, Caterina d'Alessandria e Maria Maddalena, opera di Tommaso Gorini. La tela dell'allievo del Martinelli, ancora memore della lezione del maestro nell'uso dei rossi e degli azzurri e nelle tipologie delle figure, è forse di poco posteriore al 1637, data documentata dell'altare su cui è posta ala tela. L'iconografia presenta l'inconsueta variazione che vede la Vergine consegnare il Rosario non a San Domenico come di consueto, ma a Santa Caterina e la raffigurazione al centro su un altare, anch'essa insolita, del calice con l'ostia, che fa pensare che l'opera sia stata commissionata non solo dalla Compagnia del Rosario, ma anche da quella del Corpus Domini, entrambe presenti a Talla. Il Casentino, a cura di Giovanni Cherubini, Firenze, 2000. Il Casentino e il Valdarno superiore. La storia, l'architettura, l'arte delle città e del territorio. Itinerari nel patrimonio storico-religioso, a cura di Laura Speranza, Firenze, 2000. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di San Niccolò Fonte: scheda nei "Luoghi della Fede", Regione Toscana, su web.rete.toscana.it.

Talla
Talla

Talla è un comune italiano di 976 abitanti della provincia di Arezzo in Toscana. L'etimo Talla è legato a due periodi storici: Tallulah è un nome gentilizio etrusco, forse derivato da una divinità a cui il sito poteva essere dedicato. La presenza degli Etruschi è documentata proprio all'imbocco della valle che porta a Talla, dalla grande ara votiva ritrovata dietro l'abside di Pieve a Socana, ed è attestato anche dal ritrovamento di tombe ipogee vicino al fiume di Pontenano di Sotto, alle Bucacce (sepolcreto del IV secolo a.C., come rilevato dall'archeologo Gamurrini, in un resoconto del 1888). Nel VI secolo d.C., quando i Longobardi si fortificarono a Pontenano di Sopra, possiamo ipotizzare che la valle venisse indicata con termine germanico: Tal, da cui il termine moderno Talla. Numerose vie fecero della valle del Talla, fin dall'antichità etrusco-romana, uno snodo essenziale per mettere in comunicazione il Valdarno superiore ed il Casentino: una direttrice da Arezzo portava a Capolona, Bibbiano, Bicciano, Talla, Rassina, un'altra da San Giustino saliva la Crocina diramando per Talla da una parte, per Feraglia e Pontenano dall'altra, e da qui, attraverso la valle del fiume di Capraia, risaliva nell'Alpe (via Abaversa), dove, attraverso un percorso nel crinale si potevano raggiungere le valli di Faltona (Borro del Ginesso), Carda, Calleta e Castel Focognano, mentre nella direzione opposta, i Prati del Varco ed i Monti di Loro; da qui, attraverso il crinale del Pratomagno proseguiva fino in Secchieta e da Reggello scendeva verso Firenze. Numerosi toponimi derivati dalla terminazione latina in -anus, nonché alcune località con il termine "villa", rilevabili sia nel territorio che nelle immediate vicinanze, fanno ipotizzare un insediamento vivace della classe senatoria in epoca tardo-imperiale e forse un sicuro rifugio per sfuggire alle efferatezze della lunga guerra greco-gotica (535-553), che prostrò e depauperò anche demograficamente la penisola italiana. Non a caso quando i Longobardi calarono dall'Alpe trovarono una estrema resistenza della valle aretina da parte dell'esercito bizantino sui poggi di Carra, sopra Bicciano, come attestato da etimi greco-bizantini rimasti (Poggio alla Baselica, Sant'Apollinare). Quelle stesse popolazioni germaniche si insediarono volentieri a Pontenano di Sopra e Faltona, per sostituzione della classe agraria autoctona. Con l'incastellamento e l'organizzazione feudale del territorio, Talla, castelletto degli Ubertini, ebbe scarso ruolo storico, poiché dominarono i forti castelli vicini di Monteacuto, Capraione (Capraia), e soprattutto Pontenano, le cui fortune si legarono alla prima abbazia benedettina del Casentino: Badia Santa Trinita in Alpe di Fonte Benedetta, fondata in età ottoniana, probabilmente intorno al 970, come ben argomentato dallo storico aretino Alberto Fatucchi. La decadenza della potente abbazia, unita alle rovinose scelte politiche di Pontenano nei confronti del comune di Firenze, portarono Talla ed il suo territorio nell'orbita della città del Giglio (sottomissione del 14 marzo 1384), per divenire, a partire dalla fine del Trecento, uno snodo tra le proprie vallette montane, il Casentino inferiore ed il Valdarno. Sarà l'occupazione francese, in epoca napoleonica, a fare di Talla un comune rustico, confermato dalla Restaurazione granducale e dalla successiva annessione al Regno sabaudo per plebiscito. Al plebiscito del 1860 per l'annessone della Toscana alla Sardegna i "sì" non ottennero la maggioranza degli aventi diritto (113 su totale di 672), sintomo dell'opposizione all'annessione. Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 15 febbraio 1977. Lo stemma fu creato verso il 1860. Il leone rosso è il simbolo degli Ubertini (d'oro, al leone di rosso) i quali dominarono la località prima dell'avvento della Repubblica fiorentina, ricordata dal giglio nel piccolo scudo tra le branche del leone; i tre monti simboleggiano Talla, la Penna, e l'Alpe di S. Trinità. In capo allo scudo, la croce sabauda si riferisce al periodo in cui si cominciò a utilizzare lo stemma. Il gonfalone è un drappo di rosso. Chiesa di San Niccolò Abbazia di Santa Trinita in Alpe Chiesa della Madonna del Conforto (nota come Chiesa della Castellaccia) Abitanti censiti Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2015 la popolazione straniera residente era di 99 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano: Germania 33 (3,11%) Romania 33 (3,11%) I sindaci di Talla dal dopo guerra ad oggi sono stati i seguenti. Pont-du-Casse, dal 1982 monografia "Il Comune di Talla", pubblicata a cura del comune omonimo.s.d. Giuseppe Guerrini, Badia Santa Trinita in Alpe, Schoop Verlag, 1981 Capitolario "Ripoli", Archivio di Stato di Firenze Emanuele Repetti, Dizionario storico, fisico, geografico della Toscana, Firenze 1833/ Milano1855 Alberto Fatucchi, Le strade romane del Casentino, Arezzo, 1974. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Talla Sito ufficiale, su comune.talla.ar.it.

Pieve dei Santi Giovanni Battista e Marino
Pieve dei Santi Giovanni Battista e Marino

La pieve dei Santi Giovanni Battista e Marino, anche nota come pieve dei Santi Giovanni Battista e Martino, è un edificio sacro di Capolona che si trova in località Pieve San Giovanni. L'antica pieve fu fondata probabilmente nel V secolo ed era dedicata a santi Giovanni e Martino. Fu molto importante fino al X secolo, quando venne ceduta da Teuzo di Sassello alla badia delle Sante Flora e Lucilla. Nel Settecento venne completamente ristrutturata (nella attuale controfacciata sono visibili conci in arenaria probabilmente di epoca romanica). Fu nuovamente risistemata nella parte absidale nel 1929. La facciata del tipo a capanna presenta un interno ad aula unica con soffitto a capriate lignee. All'interno, sulle pareti laterali si trovano due altari tardomanieristi: in quello di sinistra è conservato un crocifisso ligneo trecentesco. A quello di destra è un dipinto con una Madonna col Bambino incorniciata da una tela con i Santi Domenico e Caterina da Siena e i Misteri del Rosario entrambe attribuite a Bernardino Santini, databile al 1650 - 1652 circa. All'altare maggiore è una tela seicentesca che raffigura il Battesimo di Gesù datata 1674 ed assegnabile a Giovanni Battista Biondi, allievo di Salvi Castellucci. Il Casentino e il Valdarno superiore. La storia, l'architettura, l'arte delle città e del territorio. Itinerari nel patrimonio storico-religioso, a cura di Laura Speranza, Firenze, 2000. Il Casentino, a cura di Giovanni Cherubini, Firenze, 2000. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla pieve dei Santi Giovanni Battista e Marino Fonte: scheda nei "Luoghi della Fede", Regione Toscana, su web.rete.toscana.it.

Laterina
Laterina

Laterina è un municipio del comune di Laterina Pergine Valdarno, nella provincia di Arezzo, in Toscana. Oltre al capoluogo il municipio comprende anche le frazioni di Casanuova, Ponticino e Vitereta, per un totale di 3 486 abitanti. Fino al 31 dicembre 2017 ha costituito un comune autonomo. Classificazione sismica: zona 3 (sismicità bassa), Ordinanza PCM 3274 del 20/03/2003 Classificazione climatica: zona D, 2000 GR/G Diffusività atmosferica: alta, Ibimet CNR 2002 Al plebiscito del 1860 per l'annessione della Toscana al Regno di Sardegna il "sì" non ottenne, anche se per poco, la maggioranza degli aventi diritto (326 su totale di 669). Durante la seconda guerra mondiale (dal 1941 al 1943) Laterina fu sede di un vasto campo di prigionia militare capace di ospitare migliaia di prigionieri. Alla caduta del fascismo (estate 1943) molti prigionieri riescono a fuggire ma il campo viene ripristinato sotto occupazione tedesca (tra il settembre 1943 e il giugno 1944) avviando i prigionieri a gruppi verso i campi di prigionia in Germania. Dopo l'arrivo degli Alleati, l'area fu adibita brevemente a campo di prigionia per militi tedeschi ed ex-repubblichini (1945-46) e quindi utilizzata nel dopoguerra, dal 1948 al 1963, come campo profughi per esuli istriani. Il 1º gennaio 2018 il comune di Laterina si è fuso con l'adiacente comune di Pergine Valdarno, formando il nuovo ente di Laterina Pergine Valdarno. Lo stemma comunale era stato riconosciuto con D.P.C.M. del 3 settembre 1951. Il gonfalone, concesso l'8 settembre 1952, era un drappo di azzurro. Propositura dei Santi Ippolito e Cassiano Chiesa di Santa Maria della Neve Oratorio di San Biagio Pieve dei Santi Ippolito e Cassiano, in località Le Pievi Ponte Romito Castello di Montozzi Abitanti censiti Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente nell'allora comune di Laterina era di 301 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano: Romania 99 2,76% Albania 60 1,67% Macedonia del Nord 36 1,00% Ogni anno, l'ultimo fine settimana di luglio, per tre giorni, si tiene a Laterina la "Festa medievale", manifestazione di ambientazione medievale. Il 5 agosto si festeggia la Madonna della Neve alla Maestà, mentre la terza domenica di settembre, lunedì e martedì, si svolge la festa del Santissimo Crocifisso in Propositura. Il ciclone (1996), girato a Stia, Laterina e Poppi. Ferrovia Firenze-Roma Stazione di Laterina, in realtà situata nella vicina frazione di Montalto Quello che segue è l'elenco degli amministratori del comune di Laterina fino al 2018, anno dell'istituzione del comune di Laterina Pergine Valdarno. Bir Ennasar Gréasque, dal 1994 Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Laterina Vecchio sito dell'ex Comune di Laterina, su comune.laterina.arezzo.it. URL consultato il 27 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2012). Chiesa di Laterina Santi Ippolito e Cassiano, su chiesadilaterina.it. URL consultato l'8 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 15 novembre 2010). Giovani Astrofili di Laterina, su giovaniastrofililaterina.it. URL consultato il 13 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2010). Presepi a Laterina, su presepilaterina.it. URL consultato il 1º marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2012). Associazione Culturale "La Rocca", su laterinamedievale.it.