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Cimitero di guerra di Coriano

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Coriano cimitero inglese1
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Il cimitero di guerra inglese di Coriano, ufficialmente in inglese Coriano Ridge War Cemetery (cimitero di guerra del crinale di Coriano), è un cimitero militare del Commonwealth situato a Coriano, nella regione dell'Emilia-Romagna, nel Italia settentrionale, dedicato ai soldati alleati deceduti durante la seconda guerra mondiale nell'avanzata alleata attraverso la Valconca e nelle battaglie di Coriano e Rimini. Gestito dall'ufficio di Roma del Commonwealth War Graves Commission, il cimitero conta 1.939 sepolture, di cui circa 50 non identificate. È tra le attrazioni turistiche più note di Coriano. Nel settembre 1944, le battaglie di Coriano e Rimini, da cui derivano molte delle sepolture, segnarono le fasi iniziali dell'assalto alleato alla Linea Gotica. Nella battaglia di Coriano, l'Ottava Armata britannica si scontrò con la Wehrmacht dal 4 al 13 settembre. Oliver Leese, comandante dell'Ottava Armata, descrisse l'avanzata per liberare Rimini come "una delle battaglie più dure dell'Ottava Armata... paragonabile a El Alamein, Mareth e la Linea Gustav (Monte Cassino)". Entro 37 giorni dalla battaglia di Rimini, più di 10.000 soldati erano morti tra le forze alleate e dell'Asse. Il cimitero di guerra inglese di Coriano fu costruito nell'aprile 1945, su un terreno ceduto dal governo italiano alla War Graves Commission del Regno Unito, sulla strada tra Rimini e Coriano. I soldati che erano stati sepolti nei campi di battaglia circostanti furono riesumati e trasferiti nel cimitero, includendo notevolmente 576 soldati inizialmente sepolti a Montescudo che furono spostati a causa del subsidenza del suolo. Il cimitero raccolse i caduti di guerra da Rimini, Coriano, insediamenti costieri e la Valconca. Il cimitero fu rinnovato alla fine degli anni '50. Nella sua storia post-bellica, il cimitero ha ospitato diverse cerimonie commemorative delle battaglie nella zona, alle quali hanno partecipato dignitari e ambasciatori stranieri. Nel settembre 1979, la cerimonia del 35º anniversario includeva una visita di Nilde Iotti, Presidente della Camera dei Deputati, e il 15 maggio 1980, il principe Edward, duca di Kent, visitò la cerimonia come presidente del Commonwealth War Graves Commission (CWGC), che gestisce il cimitero. Il cimitero è spesso incluso nei tour dei veterani in Italia, ma dal 11 settembre 2001, le visite dei familiari e dei veterani non sono più pubblicizzate a causa del rischio di terrorismo. Il cimitero si estende su una superficie di 30,000 metri quadri (322,92 ft²), su una collina inclinata, e mostra una forma lunga e rettangolare. L'entrata principale è un doppio cancello, con l'erba che scende in pendenza verso le tombe. Il cimitero è stato progettato da Louis de Soissons. Il cimitero è diviso in settori, il primo dei quali contiene ciascuno 84 tombe, mentre gli ultimi quattro settori contengono le sepolture di Montescudo. Il sito include una cappella con un registro dei soldati sepolti. Una croce commemorativa si trova nel punto più lontano dall'entrata, e presenta una spada di bronzo rivolta verso il basso su una base ottagonale. Il cimitero include un deposito per attrezzi e un rifugio commemorativo, dove i visitatori possono lasciare messaggi che vengono poi inviati alla CWGC tramite l'Ambasciata britannica a Roma. Il cimitero di guerra inglese di Coriano conta 1.939 sepolture, di cui 1.413 britanniche, 427 canadesi, 52 neozelandesi, 28 sudafricane, 8 indiane, 1 australiana, 1 russa, 3 di altre nazionalità, e 7 non identificate. Ci sono 50 tombe non identificate. Shane O'Neill, 3º Barone O'Neill (1907–44), politico anglo-irlandese, tenente colonnello del North Irish Horse, Royal Armoured Corps, morto il 24 ottobre 1944 John G. Watson (ca. 1921–44), il cui nome è stato dato al Watson Peak, British Columbia, soldato dei Seaforth Highlanders of Canada, morto il 17 settembre 1944 Il cimitero è sempre aperto, e servito dalla linea di autobus 20 di Start Romagna SpA tra Rimini e Coriano. Un parcheggio in ghiaia e pietra fuori dall'entrata principale include piazzole per pullman.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Cimitero di guerra di Coriano (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Cimitero di guerra di Coriano
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Coriano cimitero inglese1
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Luoghi vicini

Chiesa di Santa Maria Assunta (Coriano)
Chiesa di Santa Maria Assunta (Coriano)

La chiesa di Santa Maria Assunta è la parrocchiale di Coriano, in provincia e diocesi di Rimini; fa parte del vicariato della Valconca. La prima citazione di una cappella a Coriano, attestata come S. Marie in Corliano e filiale della pieve di San Savino, risale al 1059 ed è contenuta in un contratto di affitto del conte Everardo. Nel 1209 la giurisdizione del vescovo di Ravenna sulla chiesa corianese venne confermata dall'imperatore Ottone IV; tuttavia, i maggiorenti del paese erano contrari all'influenza della diocesi di Ravenna e tennero nella chiesa una seduta per decidere il da farsi. All'inizio del XVI secolo la famiglia Sassatelli ottenne da parte papale il giuspatronato della chiesa.Nel 1609 venne consacrata la nuova chiesa, la cui abside era rivolta a levante e al cui interno erano collocati sette altari. Alla fine del XVIII secolo, come stabilito dal vescovo Vincenzo Ferretti, la circoscrizione plebanale di San Savino venne soppressa e la chiesa divenne sede del vicariato di Coriano. Nel 1941 una bolla del Vescovo di Rimini ha fregiato la chiesa del titolo di "Santuario del Santissimo Crocifisso", con festa triennale la terza domenica di settembre. Nel 1944 l'edificio fu raso al suolo dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale.Nel 1946 venne posta la prima pietra della nuova parrocchiale, che venne portata a termine nel 1953. Agli inizi degli anni 2000 l'edificio risultava instabile a causa del terreno poco solido su cui sorge e, pertanto, tra il 2006 e il 2007 fu oggetto di un importante intervento di ristrutturazione e di consolidamento. La facciata, composta da mattoni faccia a vista e a salienti, presenta nella parte centrale il portale d'ingresso la grande finestra inscritti in un doppio arco a tutto sesto, mentre le ali laterali sono caratterizzate da due piccoli oculi. Il campanile, annesso alla chiesa, raggiunge un'altezza di 47 metri e presenta all'altezza della cella una monofora per lato. L'interno dell'edificio si articola in tre navate e nel transetto; il punto in cui quest'ultima interseca l'aula è coperto dalla cupola. Il pavimento è costituito da mattonelle quadrate color cotto, alternate a mattonelle rettangolari bianche. Opere di pregio qui conservate sono l'antico crocifisso ligneo risalente al XIII secolo, con barba e capelli veri, oggetto nei secoli di una forte venerazione popolare per via della tradizione che lo ritiene miracoloso; la statua della Madonna del Rosario (risalente al XVIII secolo), in legno di pero e vestita di abiti tradizionali ottocenteschi; i dipinti su tavola in stile bizantino, realizzati in occasione dell'ultimo restauro della chiesa e incastonati nell'altare e nell'ambone (episodi di Emmaus e Annunciazione), posti a decorazione del fonte battesimale (Trinità, Battesimo di Cristo e altri episodi delle storie dell'Antico e Nuovo Testamento legati alla simbologia dell'Acqua) e, da ultimo, della zona presbiterale (Beata Elisabetta Renzi e San Sebastiano); vi sono inoltre simulacri del Sacro Cuore e di altri santi. Parrocchie della diocesi di Rimini Diocesi di Rimini Coriano Regione ecclesiastica Emilia-Romagna Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di Santa Maria Assunta Parrocchia di S. MARIA ASSUNTA, su parrocchiemap.it. URL consultato il 4 gennaio 2020.

Aeroporto di Rimini
Aeroporto di Rimini

L'Aeroporto di Rimini (IATA: RMI, ICAO: LIPR), conosciuto con il nome commerciale di Aeroporto Internazionale di Rimini e San Marino "Federico Fellini", è un aeroporto italiano situato a 8 km dal centro della città di Rimini, più precisamente nella frazione Miramare, la parte più meridionale del comune di Rimini. La struttura è dotata di una pista lunga 3340 m e larga 45, la più lunga in Emilia-Romagna, e di una via di rullaggio parallela di 2440 x 22,50 m. L'aeroporto nasce come aeroporto militare e per decenni fu base del 5º Stormo intitolato a Giuseppe Cenni. Per la parte civile era gestito da Aeradria (fallita nel 2013) alla quale è subentrata la società AiRiminum 2014. Offre collegamenti di linea sia annuali, che stagionali, oltre ad un notevole numero di voli charter. Il sito fu sede della Sezione Difesa Rimini-Riccione dal 19 luglio 1916 fino al 18 novembre 1918. Inizia ad operare nel 1929 come impianto militare e aerostatico, intitolato al sergente Giannetto Vassura, medaglia al valor militare, caduto in combattimento aereo nel 1918. La parte di aeroporto aperta al traffico civile fu successivamente intitolata al regista riminese Federico Fellini, scomparso nel 1993. Nel 1956 l'aeroporto venne riaperto con l’insediamento della 5ª Aerobrigata militare (poi 5º Stormo cacciabombardieri, intitolato a Giuseppe Cenni); base NATO ospitante la Allied Forces Italy statunitense, da fine anni cinquanta erano operativi circa duemila militari. Nel 1958 l'aeroporto venne riaperto anche al traffico civile con un volo Rimini–Londra a cadenza quindicinale. Negli anni sessanta si assistette a un ragguardevole sviluppo del traffico passeggeri proveniente dal nord Europa, grazie al boom turistico della Riviera romagnola, nonché alla presenza delle infrastrutture dello scalo dovute al suo uso militare (soprattutto alla pista di 3.300 m per gli aerei cargo militari ad alta capienza), in un periodo in cui l'Italia era scarsa di infrastrutture (Rimini fu raggiunta dall'autostrada A14 nel 1966). Nel 1966 lo scalo di Rimini, con 392.594 passeggeri e 7.450 voli raggiunse il quarto posto tra gli aeroporti di Italia in base al movimento passeggeri. Tra gli anni ‘60/’70, con una solenne cerimonia, il piazzale antistante la palazzina Comando dello Stormo fu intitolato a Giuseppe Cenni, asso dell’Aeronautica e Medaglia d’Oro al Valor Militare, a cui era intitolato lo stesso 5º Stormo. Nel 1977 si ebbe un notevole calo del traffico con solo 1.800 aerei durante l’anno. I tour operator stranieri scelgono altre mete: è la Spagna la maggior concorrente della riviera. Nel 1993, due anni dopo l'ultima massiccia apparizione del fenomeno delle mucillagini sulla costa, sbarcano solo 42.311 passeggeri. A partire dalla fine degli anni ottanta si ebbe un progressivo ridimensionamento dell'impegno militare sullo scalo di Rimini. Nel 1991 vengono smantellate le postazioni di lancio e i bunker che custodivano una trentina di bombe nucleari B61, nel 1995 la Allied Force statunitense abbandona lo scalo romagnolo che rimane solo dell’Aeronautica Militare Italiana, la quale trasferisce il 5º Stormo cacciabombardieri all'aeroporto di Cervia-Pisignano per dislocare a Rimini l'83° SAR - elicotteristi. Negli anni novanta l'Aeradria strinse accordi con la vicina Repubblica di San Marino (l'aeroporto dista pochi chilometri dal confine sammarinese). La Repubblica di San Marino ne acquista il 3% della quota societaria e lo scalo romagnolo venne ridenominato "Aeroporto Internazionale di Rimini - San Marino". Nel 2014 era prevista la realizzazione di un'ala sammarinese che si doveva concentrare su aviazione privata e business con voli charter. Nell'anno 2000 il traffico si attestò a 251.139 passeggeri. Per tutti gli anni 2000, grazie al crescente traffico dall'Est europeo ed in seguito ad una politica commerciale molto aggressiva, si assistette ad una fase di continuo incremento, conclusasi nel 2011 con il raggiungimento del record assoluto dello scalo romagnolo: 11.856 voli per 920.641 passeggeri. Nel 2010 fu trasferito alla base di Cervia anche l'83° SAR e allo scalo di Rimini rimangono gli elicotteristi del 7º Reggimento Aviazione dell'Esercito "VEGA". insediatosi in loco nel 1 settembre 1998, e del Servizio Aereo della Guardia di Finanza. L'Aeronautica Militare continua a gestire i servizi di controllo del traffico aereo nella torre di controllo e i servizi meteorologici, poi passati in consegna all'ENAV il 10 novembre 2016. Ad ottobre 2014, in seguito il fallimento dell'Aeradria avvenuto l'anno precedente, l'Enac e il prefetto di Rimini comunicarono la chiusura ai voli commerciali dello scalo romagnolo. L'ultimo volo in partenza dallo scalo di Rimini fu il AH2721 della Air Algérie, partito con destinazione Algeri il 30 ottobre 2014. Successivamente, i voli furono spostati all'aeroporto di Ancona-Falconara. Negli ultimi giorni del 2014 subentra AIRiminum 2014 come nuovo gestore. I voli sono ripresi il 1º aprile 2015 con un volo charter Transaero Airlines proveniente da Mosca. Il 21 luglio 2017 Ryanair, che aveva lasciato lo scalo romagnolo nel settembre 2012 a seguito di mancati pagamenti sul marketing da parte di Aeradria, annuncia di aver siglato un nuovo piano di crescita pluriennale con AIRiminum 2014, la società di gestione dell’Aeroporto di Rimini, che offrirà nuovi collegamenti verso l’Europa a partire già dalla primavera 2018 Il 21 novembre 2017 Ryanair annuncia le tre destinazioni che lancerà dal Fellini: Londra e Varsavia con una frequenza di due voli a settimana, e Kaunas, con una frequenza di un volo a settimana. Il 26 marzo 2018 atterra alle 8.55 il volo Ryanair FR6039 proveniente da Varsavia Modlin, che segna ufficialmente il ritorno della compagnia irlandese al Fellini. In occasione del BIT – Borsa Internazionale del Turismo, lunedì 13 febbraio 2023 è stato annunciato il rinnovo della partnership tra il vettore aereo Ryanair e l’Aeroporto di Rimini fino al 2028. Contestualmente è stata annunciata anche la relativa programmazione voli della stagione estiva 2023 con il vettore irlandese che prevede collegamenti con 9 destinazioni: Praga, Cracovia, Kaunas e Vienna (con due voli settimanali,) Palermo, Budapest, Cagliari e Varsavia (con tre collegamenti settimanali) e Londra Stansted (con un volo a settimana fino a maggio per arrivare a quattro frequenze settimanali da giugno a settembre 2023 per tornare con un volo a settimana nel mese di ottobre). Le altre certezze del Fellini per la summer season 2023 sono Luxair e Wizzair. La prima conferma da giugno a settembre i due collegamenti settimanali col Lussemburgo mentre la seconda (l’unica attiva tutto l’anno da Rimini) propone due voli a settimana per Bucarest (che risultano però sospesi da fine aprile) e l’ampliamento da due a tre di quelli per Tirana. Nell'aprile 2023 viene annunciato il ritorno del vettore albanese Albawings che collegherà l'aeroporto romagnolo con Tirana dal 2 luglio e fino al 10 settembre con due frequenze settimanali. Nel maggio 2023 il vettore Ryanair annuncia che la tratta per Cagliari verrà confermata anche per la stagione invernale 2023/2024 con due frequenze settimanali che affiancherà la tratta con Tirana operata da Wizzair, le uniche confermate per la stagione invernale. Si tratta del secondo aeroporto della regione, per numero annuo di passeggeri, dopo quello di Bologna, tra i primi in Italia per il quasi totale traffico russo. Nei primi nove mesi del 2011 incrementò, rispetto allo stesso periodo del 2010, di oltre 60% il numero di passeggeri a causa dell'apertura di Rimini come base della compagnia siciliana Wind Jet (poi fallita) e a seguito della chiusura su Forlì. Successivamente la compagnia è stata sostituita dalla Livingston che operava voli su Mosca Domodedovo. Nel 2011 vi transitarono 920.549 passeggeri, nel 2012 795.872, nel 2013 558.335 e nel 2014 473.103. Dal 1º aprile 2015, i voli sono ripresi dopo 5 mesi di stop. Nel 2015 (primo anno della gestione AIRiminum) sono transitati 158.688 passeggeri, nel 2016 239.709 con un aumento del 51,05% e nel 2017 305.576 unità, con un aumento del 26.60% rispetto all’anno precedente. Vedi la query Wikidata di origine. L'aeroporto di Rimini-Miramare si può raggiungere nei seguenti modi: Da Bologna e Ancona: autostrada A14, uscita Rimini sud o Riccione. Da Ravenna: attraverso la strada statale 16 Adriatica. Da Perugia: con la strada europea E45. Da San Marino: con la strada statale 72 di San Marino. Le stazioni ferroviarie più vicine sono la stazione di Rimini, la fermata di Miramare e quella di Riccione. L'aeroporto è collegato alla città di Rimini con la linea autobus numero 9 e ramo 9B sulla tratta Santarcangelo di Romagna/San Vito-Rimini Ospedale-Aeroporto esercitata da START Romagna e con frequenza abbastanza regolare: 15 min nei giorni feriali e 30 nei festivi (invernale), 20 min nei giorni feriali e 30 nei festivi durante le giornate estive. Relativamente vicino all'aeroporto passa la linea 124 (Morciano-Riccione-Rimini e VV) con frequenza di 30 minuti nei giorni feriali invernali e ogni 60 minuti nei giorni estivi; durante tutto l'anno invece la frequenza festiva è di 4 ore. Solo nel periodo invernale invece è servito dalla linea 171 (Monte Colombo-Coriano-Riccione-Rimini e VV) negli orari scolastici, così come per la linea 174 (Montegridolfo-Morciano-Riccione-Rimini). È altresì servito dal 20B (Casalecchio-Rimini) con frequenza irregolare ma continua nei giorni feriali sia invernali che estivi. Dal 23 novembre 2019, lo scalo riminese è servito dalla Linea Metromare, un servizio di trasporto filoviario rapido che lo collega con Rimini e Riccione con una frequenza di 20 minuti, tramite la fermata Miramare Airport Stazione meteorologica di Rimini Miramare Trasporti a San Marino Volo Deutsche Flugdienst Francoforte-Rimini Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Aeroporto di Rimini Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Aeroporto di Rimini (IT, EN, RU) Sito ufficiale, su riminiairport.com.

Volo Deutsche Flugdienst Francoforte-Rimini
Volo Deutsche Flugdienst Francoforte-Rimini

Il volo Deutsche Flugdienst Francoforte-Rimini era un volo di linea della Deutsche Flugdienst che il 31 luglio 1960, a causa di problemi ad entrambi i motori l'aereo, un Convair CV-240, fu costretto ad un atterraggio d'emergenza a solo 1 km dall'aeroporto di Rimini-Miramare, sua destinazione. Nell'atterraggio un passeggero rimase ucciso. Il CV-240-4 era un bimotore ad elica prodotto dalla statunitense Convair. Il velivolo in questione aveva effettuato il primo volo nel 1948. L'aereo, partito dall'Aeroporto di Düsseldorf, aveva fatto scalo a Francoforte e doveva arrivare all'aeroporto di Rimini-Miramare. Mentre l'aereo era in fase di discesa, a circa 5.000 piedi il motore n° 1., quello di sinistra, iniziò a dare problemi e il pilota lo portò alla potenza minima ma, quando si trovava a poca distanza dall'Aeroporto di Rimini, il motore si bloccò. A 1.500 piedi. anche il motore n° 2, quello di destra, si bloccò, e l'aereo fu costretto ad un atterraggio d'emergenza a circa 1 km dall'aeroporto. Il pilota, il trentaseienne Heinz Radke, che aveva prestato servizio nella Luftwaffe sui Me 262 durante l'ultima guerra, riesce nella manovra e l'aereo atterra in una zona agricola. Nell'impatto, l'ala destra urtò contro un albero ed un ramo dello stesso colpì, rompendolo, un finestrino, uccidendo uno dei passeggeri. Si trattava di Inge Mueller, una turista tedesca di 24 anni. Vi furono anche tre feriti, ovvero il secondo pilota Herbert Masser, la hostess Hilde Tiedt e la passeggera Maria Hanna Schitz. I passeggeri affermarono di non essersi accorti di nulla, e scambiarono l'atterraggio sui campi, arati di fresco, per un normale atterraggio su pista.

Stazione meteorologica di Rimini Miramare
Stazione meteorologica di Rimini Miramare

La stazione meteorologica di Rimini Miramare è la stazione meteorologica di riferimento per il servizio meteorologico dell'Aeronautica Militare e per l'Organizzazione Mondiale della Meteorologia, relativa alla città di Rimini. La stazione meteorologica, gestita dall'ENAV, si trova nell'Italia nord-orientale, in Emilia-Romagna, nel comune di Rimini, presso l'area aeroportuale di Miramare, a 13 metri s.l.m. e alle coordinate geografiche 44°01′27.57″N 12°36′45.89″E44°01′27.57″N, 12°36′45.89″E. Inizialmente ubicata presso la Villa Mulazzani lungo viale Rimembranze, risultava già in attività nella prima metà del Novecento, venendo riattivata il 16 maggio 1945 dopo un'interruzione biennale durante la seconda guerra mondiale. L'osservatorio meteorologico presso l'Aeroporto di Rimini-Miramare aveva inizialmente come ubicazione la palazzina Comando; in seguito la stazione meteorologica venne spostata nei pressi della pista aeroportuale il 23 marzo 1963. L'attuale ubicazione della stazione è nei pressi di un più moderno fabbricato che venne costruito a lato della pista per ospitare l'osservatorio: la sua definitiva sistemazione risale al 13 marzo 1975. Dal 16 luglio 1956 l'osservatorio meteorologico ha iniziato l'attività di assistenza alla navigazione aerea, parallelamente all'analisi climatologica della zona in cui si trova. Dal 10 novembre 2016 la gestione della stazione meteorologica è passata dall'Aeronautica militare all'Ente Nazionale per l'Assistenza al Volo. Dal 26 febbraio 2022 la stazione non trasmette più i dati nel circuito internazionale, probabilmente è stata dismessa. In base alle medie climatiche del periodo 1971-2000, le più recenti in uso, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, è di +4,1 °C, mentre quella del mese più caldo, luglio, è di +23,1 °C; mediamente si contano 43 giorni di gelo all'anno e 20 giorni con temperatura massima uguale o superiore ai +30 °C. I valori estremi di temperatura registrati nel medesimo trentennio sono i -17,2 °C del gennaio 1985 e i +38,9 °C dell'agosto 2000. Le precipitazioni medie annue si attestano a 655 mm, mediamente distribuite in 77 giorni di pioggia, con minimo relativo in inverno, picco massimo in autunno e massimo secondario in estate per gli accumuli. L'umidità relativa media annua fa registrare il valore di 77,6 % con minimi di 72 % a giugno e a luglio e massimi di 84 % a novembre e a dicembre; mediamente si contano 57 giorni di nebbia all'anno. Di seguito è riportata la tabella con le medie climatiche e i valori massimi e minimi assoluti registrati nel trantennio 1971-2000 e pubblicati nell'Atlante Climatico d'Italia del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare relativo al medesimo trentennio. In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, ancora in uso per l'Organizzazione meteorologica mondiale e definita Climate Normal (CLINO), la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +3,3 °C; quella del mese più caldo, luglio, è di +22,6 °C; si contano, mediamente, 46 giorni di gelo all'anno. Nel medesimo trentennio, la temperatura minima assoluta ha toccato i -17,2 °C nel gennaio 1985 (media delle minime assolute annue di -7,3 °C), mentre la massima assoluta ha fatto registrare i +37,9 °C nell'agosto 1988 (media delle massime assolute annue di +35,1 °C). La nuvolosità media annua si attesta a 4 okta giornalieri, con un minimo di 2,2 okta giornalieri in luglio e massimi di 5,4 okta giornalieri a dicembre e a gennaio. Le precipitazioni medie annue, attorno ai 700 mm e distribuite mediamente in 82 giorni, presentano un minimo relativo in inverno e un picco molto contenuto in autunno, in un contesto di una distribuzione quantitativa annuale piuttosto regolare. L'umidità relativa media annua fa registrare il valore di 77,9% con minimo di 72% a luglio e massimi di 84% a novembre e a dicembre. La pressione atmosferica media annua normalizzata al livello del mare si attesta a 1015,2 hPa, con massimo di 1018 hPa ad ottobre e minimo di 1013 hPa ad aprile. In base alle medie climatiche del trentennio 1951-1980, la temperatura media del mese più caldo, luglio, si attesta a +22,2 °C, mentre la temperatura media del mese più freddo, gennaio, fa registrare il valore di +3,5 °C. Nel trentennio esaminato, la temperatura massima più elevata di +37,6 °C risale al luglio 1968, mentre la temperatura minima più bassa di -14,2 °C fu registrata nel febbraio 1956. Nella tabella sottostante sono riportate le temperature massime e minime assolute mensili, stagionali ed annuali dal 1946 ad oggi, con il relativo anno in cui si queste si sono registrate. La massima assoluta del quarantennio esaminato di +39,5 °C risale all'agosto 1947, mentre la minima assoluta di -17,2 °C è del gennaio 1985. Rimini Stazione meteorologica Clima italiano Dati in tempo reale, medie climatiche e previsioni del tempo per la stazione meteorologica di Rimini Miramare, su meteoam.it.

Aquafan
Aquafan

Aquafan è un parco acquatico a Riccione, in Italia. La struttura venne inaugurata nel 1987, lo stesso anno in cui aprirono in Francia Zygofolis e Futuroscope. Alla fine degli anni ottanta vi furono registrate trasmissioni televisive. Il parco contiene acquascivoli, piscina a onde, fiume lento e rapido. Col tempo vennero aggiunte altre attrazioni come il Kamikaze, uno scivolo a due piste lunghe 90 metri con forte pendenza che permette di raggiungere alte velocità, l'Extreme river, una rampa a sezione paraboidale (half pipe) sulla quale si scivola in moto armonico fino a perdere quota e lo Speedriul, una struttura a forma di imbuto. Vi si svolgono anche spettacoli di animazione e musicali e vi sono luoghi di ristoro e una discoteca, la "Walky Cup"; Aquafan chiude alle 18:30, ma negli anni ha utilizzato i suoi spazi per tenere concerti durante le ore notturne. Nel 2004 è stato affiancato da un cinema IMAX e un nuovo parco, Oltremare, di natura ludico-didattica. Nel 2010, viene installato un nuovo scivolo tubolare dal nome Strizzacool che permette una discesa di gruppo. Il parco è grande 83306 m². Sommandone la lunghezza, gli scivoli arrivano a misurare 3 km, mentre 90 sono i chilometri delle tubazioni che sono state necessarie per costruirli; infine, 8 000 sono i metri cubi di acqua in continuo movimento. Recentemente Aquafan è stato interpretato come “luogo di osservazione del sociale contemporaneo […] contesto di sperimentazione delle mutazioni che riguardano l'identità, i consumi, gli stili di vita”. È stato così creato il cosiddetto "Laboratorio delle percezioni", che ha lo scopo di cogliere i desideri e i modi di essere delle persone. Il Laboratorio si avvale del coordinamento scientifico e del lavoro (sul campo e di studio) del LaRiCA, il Laboratorio di Ricerca sulla Comunicazione Avanzata dell'Università degli Studi di Urbino. Dal 2011 durante l'estate in alcune serate (normalmente una volta a settimana), nel parco acquatico si svolge lo schiuma party più grande del mondo con ospiti e dj internazionali capaci di richiamare migliaia di giovani, tra questi vi sono: Paul Kalkbrenner, David Guetta, Avicii, LMFAO, Martin Solveig, Gabry Ponte e Skrillex. I proprietari sono Costa Edutainment S.p.A. (95%) e Silvano Balducci (5%). Piscina onde: Lo specchio acqueo si estende per 2.670 m². Vi si svolgono i principali eventi tra cui la "maxionda" durante la quale si fanno spettacoli e le onde hanno più potenza; Scivoli alti: è stata la prima attrazione aperta nel parco; è composta da 3 scivoli. L'attrazione è nella stessa piattaforma da cui partono il Kamikaze, River Run e il nuovo Black Hole; River Run: ha come tracciato uno scivolo alto e si percorre sopra un gommone; Kamikaze: inaugurato nel 1991 è lunga 90 metri ed è formata da due scivoli sui quali è possibile raggiungere i 70 km/h. Twist: è composta da tre tubi intrecciati lunghi 100 metri; Surfing Hill: è composta da 6 corsie in gomma lunghe 110 metri poste in un dislivello naturale, da cui si scende in gommone; Fiume lento: consiste nel percorrere lentamente un percorso in gommone; Fiume rapido: è ambientata in un torrente montano sinuoso navigabile con un gommone; Extreme River: inaugurata nel 2000, è un canale a forma di V navigabile con un gommone e termina in una piscina; Speedriul: è un tubo che viene percorso su un gommone che termina in una piscina; Black Hole: inaugurata nel 2017, è un tubo nero con effetti luminosi con delle curve che si percorre con un gommone; Strizzacool: è composta da due percorsi navigabili con un gommone che terminano, con pendenze diverse, in una piscina; Poseidon: complesso di tre piscine idromassaggio collegate, dotate di cascate e idromassaggio. Piscina dell'elefante: scivolo per bambini con tre corsie molto corte che partono da un elefantino rosa; Focus Junior Beach: quattro scivoli per bambini (dei quali uno è un tubo) che partono da una barca; Antartic Baby Beach: tre scivoli per bambini simili a quelli dell'elefante rosa ma situati davanti all'Extreme River. Sito ufficiale, su aquafan.it.

Oltremare (parco)
Oltremare (parco)

Oltremare è un parco tematico naturalistico-tecnologico, sito presso Riccione, specializzato nella tutela di particolari specie di animali sia della terra e del mare. Le attrazioni sono particolarmente concentrate su ciò che riguarda gli animali degli oceani, ossia sulla presenza di teche, acquari, spettacoli marini e piccole riserve naturali. Inaugurato nel giugno 2004, il parco è il risultato di un investimento di oltre 80 milioni di euro, realizzato da realtà imprenditoriali presenti da molti anni sul territorio: "Aquafan" (altro parco acquatico) e "Delphinarium di Riccione" (grande riserva marina). L'estensione complessiva del parco è di 110.000 m², di cui 77.000 m² di spazi verdi e 24.000 m² di spazi coperti.Oltremare dunque nasce da un progetto architettonico realizzato dal gruppo G.A.Lorenzon, Busby+Association Architects di Vancouver: per i suoi contenuti tecnologici all'avanguardia uniti a una particolare attenzione all'ambiente, è stato premiato con l’Award of Excellence dall’Associazione di Architetti Canadesi. Oltremare nell'ottobre 2013 è entrato a far parte del mondo Costa Edutainment. Si tratta di un'area di 4000 m² dedicata ai bambini, inaugurata nel 2008 grazie a un investimento di 3.000.000 di euro. Essa rappresenta un playground sotto il segno di "Ulisse", la mascotte del parco. Nell'area i bambini possono giocare in modo autonomo o in compagnia degli adulti che li accompagnano in apposite attività. È un'area che verrà inaugurata il 1 aprile 2024, in occasione del ventesimo anniversario di Oltremare, costruita all'interno del grande globo di Oltremare dove vi è un'attrazione basata sul programma tv MegaGame DinsiemE e ideata dai DinsiemE. All'interno ci sono elementi del mondo dei DinsiemE, varie attività legate all'attrazione ed oggetti come statue giganti raffiguranti i personaggi. I bambini e le famiglie potranno giocare una vera partita del MegaGame proprio come nella serie tv. Pianeta Terra è un percorso visivo e multisensoriale attraverso quattro sale, che consente di rivivere le tappe fondamentali che hanno segnato l’evoluzione del nostro pianeta, da 15 miliardi a 12 milioni d'anni fa. Nella prima sala un filmato (un tempo in 3D) racconta le fasi della nascita dell’Universo e del Pianeta Terra, introducendo alle sale successive dove, grazie a effetti speciali, è possibile rivivere in prima persona la nascita della vita sul nostro Pianeta, l’estinzione dei dinosauri e la fine dell’ultima glaciazione. Una cupola di vetro e acciaio racchiude l'ambiente dei rettili giganti, per come si stima potesse presentarsi nel Cretaceo. I visitatori possono immergervisi seguendo gli appositi sentieri, facendo esperimento dell'ambiente caldo e umido in cui vivevano i dinosauri (rappresentati dal Deinonychus) prima che i grandi sconvolgimenti li portassero all'estinzione. Il percorso si chiude con l'attraversamento di una foresta bruciata dalla lava e con la visione delle sagome di alcune impronte di dinosauro riportate sul piano di calpestio. Questa sezione è dedicata all'ambiente marino e composta dalla Laguna dei delfini e da Pianeta mare, area dedicata agli abitanti del mare Adriatico. Pianeta Mare Un grande ambiente completamente dedicato all'Adriatico e ai giganti che lo popolano. Si tratta in pratica di una mostra museale molto accurata di balene, delfini, squali, pesci luna e altri grandi vertebrati, ricostruiti in scala reale in resina, fibra di vetro e poliuretano. La realizzazione è stata supervisionata da Maurizio Wurtz di Artescienza, su progetto di Valter Fogato, biologo e illustratore naturalista. Il settore contiene anche un'area speciale dedicata ai bambini. La Laguna dei Delfini La laguna dei delfini, ricostruisce un angolo di Adriatico dove i tursiopi di Oltremare si esibiscono davanti al pubblico. La laguna riproduce l'ambiente marino e si divide in più zone. Durante il mese di agosto 2014, il parco ha registrato anche la nascita del primo esemplare concepito in cattività nelle sue vasche, un cucciolo di tursiope di 23 kg e 115 centimetri. Oltremare presenta una vasta area dedicata alla natura della terraferma. Le seguenti zone sono: Area falchi: dove gli addestratori intrattengono il pubblico con vari tipi di falco che fanno volare per il cielo. La zona contiene anche un piccolo itinerario turistico per la conoscenza più approfondita di queste specie di rapaci. Area spettacoli della fattoria: un palcoscenico, simile a quello dell'"area dei delfini", dove è possibile ammirare da vicino esemplari magnifici come l’Ara rossa e verde (Ara chloropterus) e l’Ara blu e gialla (Ara ararauna) e i meno conosciuti Conuri del sole (Aratinga sostizialis). Delta: lungo il percorso si possono osservare non solo flora e fauna tipiche del Delta del Po, come per esempio lo Storione (Acipenser sturio), una specie endemica del mare Adriatico in forte contrazione numerica e di areale a causa delle attività antropiche dirette e indirette, ma anche le cosiddette specie “aliene” che molto spesso hanno soppiantato quelle autoctone, come ad esempio il pesce siluro e le testuggini palustri dalle orecchie rosse. Wallaby: Dal 2018 è stata allestita un'area che ospita esemplari di Wallaby, La sala IMAX 3D è stato l'assetto principale del parco. Aperta nel 2004 in collaborazione con TIM, fu chiusa nel 2013 e attualmente al suo interno vengono proiettati alcuni filmati tematici sulla natura. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Oltremare Sito ufficiale, su oltremare.org.

Miramare (Rimini)
Miramare (Rimini)

Miramare di Rimini o più semplicemente Miramare è la frazione più meridionale del comune di Rimini, posta al confine con quello di Riccione, da cui è divisa solo da un piccolo fiume chiamato Rio dell'Asse. A ovest di Miramare è collocato l'Aeroporto internazionale Federico Fellini di Rimini. Il luogo dove oggi sorge Miramare era noto fin dall'età romana col nome di Terzo perché posto al terzo miglio della strada consolare Flaminia, partendo da Rimini. Sul ciglio della strada Flaminia, oggi semicoperta da due pini domestici, nei pressi dell'ex Ostello, è ancora visibile l'antica pietra miliare (ribattezzata nel linguaggio popolare "e stronz d'Urland"). L'afflusso dei forestieri a Rimini era iniziato attorno al 1830, in coincidenza con il diffondersi della pratica dei bagni marini, mentre a Riccione all'incirca nel 1880 aveva iniziato a prendere consistenza la sua futura vita turistica. Nel 1889 Sebastiano Amati affermò che Rimini e Riccione erano destinate a darsi la mano attraverso le dune marittime, formando un'unica stazione balneare: in questa zona iniziò, nel 1904-05, l'insediamento che diede vita al paese di Miramare. Miramare è divisa in due parti dalla ferrovia (di cui ha anche una stazione servita principalmente nella stagione estiva). La parte a ovest della stazione è una zona quasi completamente residenziale mentre la parte est è prevalentemente una zona ricca di alberghi, negozi, ristoranti, bar e stabilimenti balneari. La presenza numerosa di strutture alberghiere a 2 o 3 stelle fa sì che d'estate Miramare sia una meta molto visitata dai turisti, grazie soprattutto ai costi contenuti delle strutture. La stazione di Rimini Miramare, posta lungo la ferrovia Bologna-Ancona, è servita da treni regionali effettuati da Trenitalia Tper nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Emilia-Romagna. Miramare di Rimini è servito dalla rete di trasporto pubblico su gomma esercita da Start Romagna mediante alcune autolinee e la filovia Rimini-Riccione, che nel 1939 aveva sostituito la preesistente tranvia extraurbana. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Miramare

Colonia marina Bolognese
Colonia marina Bolognese

La Colonia Marina Bolognese, conosciuta semplicemente come Colonia Bolognese a Miramare di Rimini, è un imponente complesso architettonico situato sul lungomare tra Rimini e Riccione. Costruita tra il 1931 e il 1932 su progetto dell'ingegner Ildebrando Tabarroni, la colonia era in origine destinata a ospitare fino a 1 200 bambini provenienti dalla provincia di Bologna. La colonia è inaugurata il 1º agosto 1932. Nel 1941 è adibita a ospedale militare per i reduci dalla Russia. Nel 1943 vi è il passaggio di gestione dalla GIL all'Opera nazionale balilla di Bologna. Tra il 1945 e il 1983 torna a essere utilizzata come colonia estiva per bambini. Nel 1983 avviene la chiusura definitiva, dalla quale data inizia il degrado e dell'abbandono del complesso. Nel 2017 nasce il progetto "RiutilizzasiColoniaBolognese" per il recupero e la riqualificazione dell'area. La Colonia Bolognese, in stile eclettico, è costituita di 4 padiglioni disposti perpendicolarmente alla spiaggia, che ospitavano dormitori e refettori al piano seminterrato, intervallati da 3 corpi di fabbrica più piccoli, adibiti a uffici, servizi e camere per il personale. Un corridoio di collegamento lungo 169 metri attraversa i padiglioni e permette l'accesso alle aree esterne tramite 6 rampe di scale. Il disegno dei prospetti dei dormitori non riflette la distribuzione interna, creando una dissimulazione strutturale. L'utilizzo del cemento armato permise di ottenere due grandi camerate a pianta libera per ogni piano, separate dal corridoio passante. Vi sono anche 2 corpi di fabbrica verso sud, separati dalla struttura, principale che servivano da lavanderie e isolamento. Lo stile eclettico è ispirato all'architettura tardo ottocentesca bolognese, con fasce marcapiano, cornici decorative in cotto e decorazioni pittoriche. Le facciate sono rivestite in laterizio con basamento intonacato. Aperture rettangolari al primo piano, centinate al secondo piano e binate sui lati corti dei dormitori. Il corridoio presenta un doppio ordine di archi separati da paraste al piano superiore. L'ingresso principale è nel corpo centrale del complesso con un portale d'entrata sopraelevato, scalea, parte centrale aggettante, balcone e cornici in cotto. Imita la tipologia del palazzo urbano. La colonia fu un certo elioterapico per bambini, a parte durante la seconda guerra mondiale quando fu ospedale militare. Alessandro MARELLA e Nicolò SCAVELLO, Second Earth bit: progetto di riconversione della colonia marina Decima Legio (PDF), pp. 102. Laura Basini, UNA PAUSA FRA RIMINI E RICCIONE. PROGETTI DI RIQUALIFICAZIONE DELLA COSTA ADRIATICA: LA COLONIA REGGIANA E VISERBA (PDF), pp. 53. Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna (a cura di), Colonie a mare: il patrimonio delle colonie sulla costa romagnola quale risorsa urbana e ambientale, Casalecchio di Reno, Grafis, 1986. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Colonia Marina Bolognese