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Chiesa di Sant'Apollonia (Roma)

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Chiesa e Monastero di S. Apollonia Plate 154 Giuseppe Vasi
Chiesa e Monastero di S. Apollonia Plate 154 Giuseppe Vasi

La chiesa di Sant'Apollonia era una chiesa di Roma che si trovava nell'odierna piazza di Sant'Apollonia, nel rione Trastevere. Era dedicata a sant'Apollonia, una vergine di Alessandria che fu martirizzata nel fuoco dopo che le furono strappati i denti. Si trovava accanto alla chiesa di Santa Margherita in Trastevere e al palazzo Leoni Pizzirani, tuttora esistenti.

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Chiesa di Sant'Apollonia (Roma)
Via del Moro, Roma Municipio Roma I

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Chiesa e Monastero di S. Apollonia Plate 154 Giuseppe Vasi
Chiesa e Monastero di S. Apollonia Plate 154 Giuseppe Vasi
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Luoghi vicini

Chiesa di Santa Margherita in Trastevere
Chiesa di Santa Margherita in Trastevere

La chiesa di Santa Margherita in Trastevere è un luogo di culto cattolico di Roma, nel rione Trastevere, situata in piazza di Sant'Apollonia, 13. Essa fu eretta nel 1288 durante il pontificato di Niccolò IV. Fu riedificata nel 1564, per opera di donna Giulia Colonna, la quale fece costruire pure il contiguo monastero per monache. Nel 1680 fu nuovamente rifatta dal cardinale Girolamo Gastaldi su disegno di Carlo Fontana, che modificò l'orientamento della chiesa. Ebbe anche il nome di Santa Margherita della Scala oppure di Santa Elisabetta; le religiose vi vivevano come bizzoche senza voto di clausura, come è confermato dagli atti della visita fatta in Roma durante il pontificato di Alessandro VII: Il 16 luglio 1678, durante la celebrazione dei Vespri, si verificò il crollo delle travi portanti del coro. I lavori di ricostruzione furono voluti dal cardinale Girolamo Gastaldi e progettati e diretti da Carlo Fontana, che affidò a Giacinto Brandi la realizzazione della pala dell'altare maggiore. La facciata è a due ordini; l'ordine superiore è sovrastato da una croce con rami di palma, simbolo della vittoria della croce. Sulla fronte della chiesa si legge la doppia dedica: “In honorem S. Margheritae V. et M. et S. Emigdii Ep. et M.” (“In onore di Santa Margherita vergine e martire, e di Sant'Emidio vescovo e martire”). L'interno ha una sola navata e tre cappelle laterali, con volta a botte e abside semicircolare. Sull'altare maggiore, adorno di ricchi marmi, sta il quadro secentesco raffigurante Santa Margherita sconfigge il demonio (1680-83), opera di Giacinto Brandi, mentre gli ovali nei lati sono di Giuseppe Ghezzi. In una cappella a sinistra vi è l'opera del Baciccia raffigurante l'Immacolata fra san Francesco e santa Chiara. Strutture romane sottostanti la chiesa furono rinvenute da Giuliano Sacchi (Architetto della Soprintendenza BB.AA.AA di Roma, MIBACT) nel corso dei restauri da lui diretti nel 1996 (vedi bibliografia). La chiesa è stata officiata dalla Confraternita di Sant'Emidio fino al 1996, mentre il convento è adibito ad abitazioni civili. Attualmente la chiesa è stata affidata ad un sacerdote del Vicariato di Roma dal 2 febbraio 1997.

Oratorio di Santa Maria Addolorata in Trastevere
Oratorio di Santa Maria Addolorata in Trastevere

L’oratorio di Santa Maria Addolorata in Trastevere è una chiesa di Roma, nel rione Trastevere, in via della Paglia, 13, sul fianco destro della basilica di Santa Maria in Trastevere. L'oratorio fu fatto costruire nel 1819 dall'arciconfraternita di Maria Santissima Addolorata e delle Anime del Purgatorio, fondata nel 1564, su progetti dell'architetto Domenico Servi. Annesso vi era il cimitero della vicina basilica, ora scomparso, nella cui area, per tutto l'Ottocento, si svolgevano sacre rappresentazioni con statue di cera a grandezza naturale, in ricordo delle anime dei defunti. Nella facciata dell'oratorio vi è un portone con architrave e finestra arcuata. A fianco è posta un'altra finestra con la doppia scritta: “Qui transitis per viam attendite et videte” (“Voi che transitate per questa strada, fermatevi e riflettete”); e “Vis mortuos onorare? Fac elemosinas” (“Vuoi onorare i morti? Fa' elemosine”). Sotto il timpano della facciata è collocata una copia della Pietà di Michelangelo con la scritta: Mater dolorosa, ora pro nobis. Dalla strada è visibile anche il campanile, in cui è inserita una croce di epoca medievale. L'interno, restaurato nel 1992, è a navata unica con un solo altare, su cui è collocato un Cristo ligneo. Due lapidi marmoree ricordano, l'una i restauri effettuati sotto Pio IX nel 1877, e l'altra gli speciali benefici spirituali concessi da Leone XII nel 1824 a chi visitava quest'oratorio. Oggi esso è concesso in uso alla comunità di Sant'Egidio.