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Diano Gorleri

Diano MarinaFrazioni della provincia di ImperiaPagine con mappe
Diano Gorleri Fotografia di Tony Frisina Alessandria DSC07449
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Diano Gorleri è una frazione di 80 abitanti del comune di Diano Marina, in provincia di Imperia È uno dei borghi della valle Dianese, distante dal capoluogo comunale circa 2,5 km e dal capoluogo di provincia circa 4 km, ubicato a 150 m sul livello del mare.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Diano Gorleri (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Diano Gorleri
Piazza di San Nicola,

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Liguria, Italia
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Diano Gorleri Fotografia di Tony Frisina Alessandria DSC07449
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Luoghi vicini

Villa Grock
Villa Grock

La Villa Grock è una villa fatta costruire da Charles Adrien Wettach (1880-1959), clown di fama mondiale noto come "Grock", originariamente nota come " Villa Bianca". Si trova a Imperia Oneglia, e fu residenza della famiglia di Grock nella prima metà del XX secolo. Grock, che grazie ai suoceri conobbe Imperia, acquistò un appezzamento di terreno in collina, approssimativamente triangolare con vista sul mare, su cui edificò l'attuale villa nel 1927. Grock progettò gran parte della tenuta in prima persona, servendosi del geometra Armando Brignole. La villa fu costruita in calcestruzzo armato dall'impresa G. A. Porcheddu L'artista morì qui nel 1959. Oggi la casa e il giardino sono di proprietà della Provincia di Imperia. Il giardino è stato aperto al pubblico dalla sua ristrutturazione nel 2006. Esso è costituito da un grande parco, che ospita invenzioni stilistiche e decorative cariche di simbolismi circensi ed esoterici, oltre a un suggestivo laghetto con gloriette e ponticello. La villa fu acquistata dalla Provincia di Imperia nel 2002 per 1,5 milioni di euro e da allora è stata rinnovata. Alla presenza del Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, nel 2013 all'interno di "Villa Grock" fu inaugurato e aperto al pubblico il "Museo del Clown", un museo interattivo alla scoperta del mondo circense. Nel marzo del 2020 fu presa in gestione dal comune, dove fece un'attenta e corposa restaurazione (soprattutto del parco). La casa e i giardini sono caratterizzati dal gusto personale dell'artista, con un particolare accento Art déco, ma mostrano anche influenze orientali e storicistiche. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Villa Grock museodelclown.it.

Collegiata di San Giovanni Battista (Imperia)
Collegiata di San Giovanni Battista (Imperia)

La basilica collegiata di San Giovanni Battista è il principale luogo di culto cattolico di Oneglia, uno dei due rioni principali della città di Imperia; sorge nel centro dell'abitato storico, nella via e piazza omonima, da sempre centro della vita cittadina. L'abside è rivolta ad est. La chiesa è stata eretta a basilica minore il 24 giugno 2017 nel giorno della festa patronale di San Giovanni Battista. La chiesa, la cui consacrazione risale al 1762, fu costruita dal 1739 al 1759 su progetto dell'architetto onegliese Gaetano Amoretti, dove sorgeva una chiesa precedente. Il lungo tempo di realizzazione fu dovuto alla movimentata storia del periodo, che portò non pochi problemi alla cittadinanza. La costruzione è in stile tardo barocco genovese, con la pianta a croce latina e tre navate con cupola. La bianca facciata a tre portali, ad andamento sinuoso, fu terminata nel 1832 su imitazione di quella di Santa Maria della Quercia a Roma, del 1727. Sulla parete nord, lungo la via a lei intitolata, è murata la lapide sepolcrale di Pellegrina Maria Amoretti (1756-1737), insigne giurista, terza donna laureata in Italia. Il Terremoto di Diano Marina del 1887 scosse il duomo e Giacomo Agnesi ne rinforzò la stabilità. Seguirono lavori di restauro degli interni nel 1889. Il duomo è elegantemente completato da un alto campanile nello stesso stile (il più alto dell'abitato). Entrambi sono stati recentemente restaurati e riportati ai colori originari (vedere le foto qui a fianco e nelle vedute di Oneglia): per la chiesa: bianco grigiastro per la facciata e giallo ocra per le pareti esterne per il campanile: due tonalità di ocra e rosso mattone per le pareti, mattonelle smaltate di maiolica verde scuro per la cupola. Il sagrato ha una tipica decorazione ligure, con spirali geometriche realizzate con ciottoli marini bianchi e neri. All'interno, il tempio è decorato in stile barocco colorato, con evidenti dorature e numerosi affreschi, in vistoso contrasto con il neoclassico duomo di Porto Maurizio, praticamente monocromatico (con stucchi ad imitazione del marmo) e ben più severo. Vi sono conservate varie opere settecentesche, tra cui l'altare maggiore in marmi policromi del 1793, il coro ligneo intagliato del 1736, un crocifisso del Seicento e la Madonna del Rosario di Giovanni Battista Garaventa. Uno dei due tabernacoli marmorei ai lati del presbiterio è opera di Pace Gaggini (1516). L'organo, costruito da Lingiardi (Pavia) e Bonizzi (Ombriano presso Crema), risale al 1874 ed è stato restaurato e ricostruito con somieri e trasmissioni meccaniche, pur mantenendo la struttura a tre tastiere e pedaliera a seguito dell'intervento subito nel 1961. Sulle pareti della chiesa si possono anche notare alcune lapidi storiche. Di queste, forse la più importante è quella che si trova sopra il portale centrale della facciata, di cui si riporta qui di seguito l'iscrizione (in latino) e la sua traduzione italiana, tratta dal volume di Narciso Drago. Sulla parete esterna dell'abside, ad un'altezza di svariati metri da terra, sono ancora murate tre palle di cannone ed una piccola lapide con la data "1792": risalgono al 23 ottobre del 1792, giorno in cui la flotta rivoluzionaria francese bombardò Oneglia per rappresaglia, dopo che un ufficiale sceso a terra per trattare era stato ucciso dalle truppe locali. Leonardo Lagorio, Nicolò Barusso, Duomo San Giovanni Battista: Imperia Oneglia, Tipolitografia F.lli Stalla, Albenga 1976 Oneglia Imperia Diocesi di Albenga-Imperia Guglielmo Borghetti Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su collegiata di San Giovanni Battista

Museo dell'Olivo
Museo dell'Olivo "Carlo Carli"

Il Museo dell'Olivo "Carlo Carli" è un museo privato multimediale dedicato alla storia della pianta di olivo e dell'olio di oliva, situato ad Imperia, all'interno degli stabilimenti della Fratelli Carli. Il museo nasce dal grande amore per il collezionismo e per il prezioso albero d'ulivo della Famiglia Carli, in particolare del Cav. del Lav. Carlo Carli, che ha voluto esplorare, attraverso l'esposizione della raccolta ottenuta in tanti anni, tutti gli aspetti possibili dell'universo olivo cosi da poter soddisfare la curiosità di una famiglia e, quando decise di crearlo, venne facile pensare che il luogo adatto fosse dentro le mura dell'azienda, all'interno della vecchia sede della Fratelli Carli. Fu inaugurato nel maggio del 1992 e, nell'anno successivo, ricevette la Menzione Speciale del Premio del museo europeo dell'anno per l'eccezionale lavoro che fu svolto nel progetto espositivo. Il percorso si suddivide in 18 sale, ognuna inerente ad un specifico argomento o momento storico inerente all'olivo e all'olio. Le sale sono cosi suddivise: E' la prima sala del museo, attraverso l'ascolto della voce narrante e la visione di reperti unici (come la sezione di un tronco fossilizzato di un ulivo selvatico di 12 milioni di anni), si apre il viaggio attraverso la storia dell'ulivo. In questa sala vengono spiegate le caratteristiche botaniche dell'albero e come veniva coltivato, mediante l'esposizione di antichi attrezzi agricoli. All'interno di questa stanza ci viene spiegato come l'uomo ha sfruttato al meglio i doni della pianta in ogni modo possibile, come fonte per alimentare la luce di vecchie lampade al uso medico e come semplice unguento. A questo punto ci viene mostrato come l'olio ha viaggiato attraverso il Mediterraneo ed è stato testimone della creazione di importanti Civiltà. Invece in questa stanza viene raccontato l'inizio del viaggio dell'olio. Dalle terre Libanesi, dentro vasi in pietra, fino ad arrivare in Spagna e il tutto sempre accompagnato dalla testimonianza dei reperti storici della collezione. Dove possiamo trovare prove dell'importanza dell'olio se non nell'antica Grecia, luogo in cui l'olivo era il simbolo della città di Atene ed in questa stanza viene raccontato grazie ai vasi esposti e alle scene raffigurate. In questa stanza viene mostrato l'arrivo dell'olio nelle terre della nostra Italia e come fu coltivato e commercializzato dai vari popoli. Il nostro olivo arriva nella Penisola Iberica e, come ci viene raccontato, viene scambiato (insieme a gioielli, avori e altra merce di lusso) dai mercanti per acquistare i metalli di cui la Spagna al tempo era ricca, ovvero oro, argento e rame. Si può anche ammirare alcuni dei frammenti di anfore olearie come quelle che formano il Monte Testaccio. In questa stanza si può vedere come l'olio è stato utilizzato negli anni come uno degli ingredienti principali per qualsiasi tipo di unguento e prodotto cosmetico. In questa stanza ci si concentra nell'olio come protagonista e testimone della nascita e crescita delle terre della Liguria. attraverso l'utilizzo di vari filmati, viene spiegato come l'olio è uno dei componenti principali della Dieta mediterranea. Invece in questa stanza, dove si può ammirare la riproduzione di un tipico frantoio ligure (in dialetto "U Gumbu"), viene spiegato l'utilizzo del frantoio stesso. La produzione dell'olio stesso è stata oggetto di studi e perfezionamenti da parte dell'uomo e veniva misurato e controllato attraverso pesi e volumi stabiliti dalle autorita. Qui si possono osservare gli vari strumenti e macchinari utili a queste manzioni. Dove si potevano sfruttare i corsi d'acqua, si creavano i frantoi a trazione idraulica e in questa stanza ne viene mostrato il procedimento e tutti i vari e complessi meccanismi. Per poter commercializzare al meglio l'olio, bisognava conservarlo nel migliore dei modi, il più comune di tutti era la conservazione con le giarie. In questa stanza viene spiegato questo e tutti gli altri aspetti del commercio del prezioso frutto. Il modo migliore e più economico per trasportare l'olio era via mare e in questa stanza viene riprodotto l'interno di una nave, più precisamente la stiva, per farci capire al meglio il metodo utilizzato. l'olio e l'olivo sono stati anche simboli preziosi nelle varie religioni del mondo. Infine viene esposta la preziosa collezione della Famiglia Carli, come testimonianza della complessa e bellissima storia che viene mostrata all'interno del museo. Il Museo Carli è l'ambientazione principale di un libro speciale di Geronimo Stilton, intitolato Una stratopica avventura che dura da 100 anni, in occasione del centenario dell'azienda olearia. Fratelli Carli Oneglia Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Museo dell'Olivo "Carlo Carli" Sito ufficiale, su museodellolivo.com. Sito della Fratelli Carli, su oliocarli.it.

Stazione di Imperia Oneglia
Stazione di Imperia Oneglia

La stazione di Imperia Oneglia era una stazione ferroviaria posta sulla ferrovia Genova-Ventimiglia che serviva il rione di Oneglia della città di Imperia. Nella notte fra il 1º e il 2 novembre 2016 la linea Genova-Ventimiglia venne interrotta fra le stazioni di Alassio e di Diano Marina, per permettere alcuni lavori propedeutici all'attivazione del nuovo tracciato a doppio binario. La stazione (insieme a quella di Porto Maurizio) è stata chiusa il 28 novembre 2016 ed è stata sostituita da una nuova situata a monte con il nome di Imperia a partire dall'11 dicembre 2016. Il desiderio del Comune sarebbe destinarlo ad un futuro uso commerciale, alberghiero e residenziale. La stazione di Oneglia era una stazione in superficie passante e si componeva di 3 binari passeggeri serviti da banchine collegate da un sottopassaggio e di un binario tronco, utilizzato principalmente per i servizi diretti verso Cuneo o Limone Piemonte, quindi da Minuetti Diesel. Era presente inoltre un binario non adibito a servizio passeggeri, supportato da alcuni deviatoi di manovra. Il fabbricato principale ospitava la sala d'attesa, i locali dei dirigenti movimento e il posto di polizia ferroviaria. Altri tre fabbricati, di cui uno di grandi dimensioni, ora in disuso, erano situati all'interno del vecchio scalo merci, molto utilizzato in passato in quanto garantiva il collegamento diretto con il porto tramite una linea di binari incastonata nelle vie della città. La grande mole di traffico era da addebitarsi alla produzione e al commercio della pasta Agnesi dell'omonimo stabilimento, che sorge poco lontano dalla stazione presso la foce del torrente Impero. Il complesso si inserisce sulla sponda sinistra del torrente immediatamente dietro allo stabilimento dell'azienda Fratelli Carli. La stazione era in un tratto di linea a binario unico, segue la già citata stazione di Imperia Porto Maurizio e precede la stazione di Diano Marina oltre ad alcune brevi gallerie che permettono ai convogli di passare sotto parte della città. La stazione, che RFI classificava nella categoria silver, disponeva di: Biglietteria automatica Sale d'attesa Distributori automatici di snack e bevande Parcheggio di scambio Sottopassaggio Servizi igienici Posto di Polizia ferroviaria L'impianto era servito da collegamenti regionali e alcuni regionali veloci nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Liguria. Non effettuano fermata gli Intercity Milano-Ventimiglia e Ventimiglia-Milano, che fermavano però alla stazione di Imperia Porto Maurizio. La linea era capolinea di un servizio regionale per Ventimiglia e di un diretto per Torino. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Imperia Oneglia